I capi di Stato della CSI ad Astana. Visita del Presidente della Federazione Russa in Kazakistan
Nel dicembre del 1991, ventiquattro anni fa, l'Unione Sovietica si dissolse e venne alla luce la CSI, ossia la Comunità degli Stati indipendenti, l’organizzazione in cui inizialmente si ritrovarono le Repubbliche ex sovietiche. Non tutte, visto che quelle baltiche presero inizialmente la loro diversa strada, la Georgia arrivò solo nel 1993, prima di uscire definitivamente nel 2008 in seguito alla guerra nel Caucaso, e l’Ucraina, che si trova in una sorta di limbo sull’orlo della catastrofe. Oggi la CSI comprende dieci Paesi, dalle sponde del Mar Nero al confine con la Cina. Tra gli Stati di Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Moldavia, Russia, Tagikistan, Uzbekistan e Turkmenistan, è importante la cooperazione, soprattutto in campo economico, potendosi intensificare attraverso due altri vettori, quello dell’Unione doganale e dello spazio economico comune. I progetti più solidi passano attraverso l’Unione Economica Eurasiatica, che già unisce Russia, Bielorussia, Kazakistan, Armenia, Kirghizistan e Tagikistan.
La Russia inoltre vede come un obiettivo a lungo termine l’interazione tra l'Unione Economica Eurasiatica e l'Unione Europea per la creazione di una zona di libero scambio, che dovrebbe essere la base di uno spazio economico unico dall'Atlantico al Pacifico. Oggi circa 40 Paesi e gruppi di integrazione hanno espresso ufficialmente il desiderio di creare una zona di libero scambio con l'Unione Economica Eurasiatica, come la Cina, l’India, il Vietnam e altri.
La sera del 14 ottobre il Presidente della Federazione Russa è arrivato nella capitale del Kazakistan.
Il 15 ottobre il capo di Stato ha incontrato il presidente della Repubblica del Kazakistan, Nursultan Nazarbayev. Durante i colloqui al più alto livello, i Presidenti hanno discusso le prospettive per il commercio, la cooperazione economica e gli investimenti, compresa l'attuazione di grandi progetti nei settori dell'energia, dei trasporti, della ricerca spaziale e della cooperazione industriale. I Presidenti, inoltre, hanno avuto uno scambio di opinioni su temi di attualità nel campo dei processi di integrazione, in primo luogo nel contesto del lavoro dell'Unione Economica Eurasiatica.
Vladimir Putin e Nursultan Nazarbayev hanno toccato anche problemi importanti dell'agenda regionale e internazionale. Un certo numero di documenti bilaterali sono stati firmati durante l’incontro, tra cui uno sulla delimitazione del fondo del Mar Caspio per attuare i diritti sovrani sull'uso del sottosuolo; un accordo intergovernativo sulla cooperazione in operazioni di ricerca e soccorso aereo, un altro sull’interazione nella conduzione di lanci spaziali dalla base aerea militare di Dombarovsky, e un documento per aumentare la cooperazione nel settore automobilistico.
Lo stesso giorno, nella ricorrenza della festa della Protezione della Madre di Dio, il Presidente della Federazione Russa ha visitato la Cattedrale della Santa Dormizione di Astana. Il capo di Stato è stato accompagnato dal metropolita Aleksandr di Astana e Kazakistan, capo del distretto metropolitano della Chiesa ortodossa russa nella Repubblica del Kazakistan, e dall'archimandrita Sergij (Karamyshev).
Il 16 ottobre, Vladimir Putin ha partecipato alla riunione del Consiglio dei capi di Stato della Comunità degli Stati Indipendenti e successivamente a quella del Consiglio Supremo dell’Unione Economica Eurasiatica.
Hanno preso parte al vertice il presidente dell'Azerbaigian Ilham Aliyev, il presidente armeno Serzh Sargsyan, il presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko, il presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbayev, il presidente del Kirghizistan Almazbek Atambayev, il presidente del Tagikistan Emomali Rahmon, il presidente dell'Uzbekistan Islam Karimov, il vice ministro degli Affari esteri e dell'Integrazione europea della Moldova Andrej Galbur, il vice primo ministro del Turkmenistan Satlyk Satlykov, il presidente del Comitato esecutivo e segretario esecutivo della Comunità degli Stati Indipendenti Sergej Lebedev.
Dopo le foto di rito, i capi di Stato della CSI hanno tenuto una riunione in formato ristretto, poi hanno continuato i loro colloqui con le delegazioni presenti. Sono stati discussi temi di attualità dell'agenda internazionale e le prospettive di sviluppo nel campo umanitario, dell’applicazione della legge e nella cooperazione militare tra i Paesi membri della CSI.
Un pacchetto di documenti è stato firmato dopo la riunione, tra cui la dichiarazione dei capi di Stato della CSI sul 70° anniversario della costituzione dell'Organizzazione delle Nazioni Unite, la dichiarazione sulla lotta al terrorismo internazionale, l'indirizzo dei capi di Stato della CSI per il 30° anniversario del disastro nucleare di Chernobyl, e la decisione sulle disposizioni legali per i processi migratori nella Comunità degli Stati Indipendenti.
I partecipanti alla riunione hanno inoltre firmato accordi in materia di procedure per l'istituzione e l'attuazione di indagini congiunte e gruppi operativi dei Paesi membri della CSI per il miglioramento dei servizi e la cooperazione tra i medesimi Paesi nella prevenzione delle catastrofi e nei soccorsi.
Altri documenti firmati includono il concetto di cooperazione militare tra i Paesi membri della CSI fino al 2020, il programma 2016-2020 per la cooperazione nel rafforzamento della sicurezza alle frontiere esterne, l’attuazione del programma delle capitali culturali della CSI in Turkmenistan, e l’istituzione di un gruppo formato da guardie di frontiera e personale di altre agenzie per risolvere situazioni di crisi alle frontiere esterne.
I restanti documenti firmati hanno riguardano questioni organizzative e di personale, compreso il problema di un direttore per il centro antiterrorismo della CSI e un presidente per il comitato di coordinamento di difesa aerea del Consiglio dei ministri della Difesa.
Durante la riunione in formato ristretto il presidente della Federazione Russa ha detto:
«Onorevoli colleghi, desidero congratularmi con Aleksandr Lukashenko per la sua vittoria nelle elezioni presidenziali in Bielorussia, e con Almazbek Atambayev per il successo nelle elezioni parlamentari in Kirghizistan. Le elezioni in entrambi i Paesi sono state svolte in piena conformità con gli standard democratici internazionali, e questo senza dubbio ha contribuito a sostenere la stabilità politica nella regione della CSI.
Lo sviluppo di una stretta e multiforme cooperazione all'interno della Comunità rimane una priorità immutabile della politica estera della Russia. La CSI festeggia il suo 25° anniversario nel 2016. Durante questo periodo ha dimostrato la sua importanza come organizzazione influente, riunendo i Paesi della regione post-sovietica. Mi associo a quello che ha detto il presidente dell'Uzbekistan. La CSI ha accumulato una ricca esperienza di cooperazione in una vasta gamma di settori. L'organizzazione ha tradizionalmente prestato particolare attenzione a risolvere i problemi socio-economici.
Oggi, una serie di fattori esterni negativi sta creando problemi per i nostri Paesi. Prima della nostra riunione in questa sala, stavo parlando con alcuni colleghi, tra cui il Presidente dell'Azerbaigian, del calo dei prezzi di alcuni dei nostri principali prodotti di esportazione, dell'incertezza nell'economia globale, e della crescente tensione politica in molte parti del mondo. Tutti questi fattori stanno rallentando l'attività economica nella nostra regione.
Il Pil totale dei Paesi della CSI è sceso rispetto al primo semestre del 2015, così come gli investimenti in capitale fisso. Il fatturato del commercio tra i nostri Paesi è diminuito. Questa situazione ci impone di adottare misure per ridurre la dipendenza delle nostre economie nazionali dai mercati esteri, e guardare a ciò che possiamo fare per stimolare i legami commerciali all'interno della CSI stessa. Mi riferisco soprattutto all’accordo di libero scambio che è stato firmato nel 2011. Dobbiamo sviluppare appieno il potenziale di questo accordo e semplificare il più possibile la circolazione delle merci e i flussi di investimento. Abbiamo anche bisogno di fare maggior uso delle monete nazionali nelle nostre transazioni.
Onorevoli colleghi, la Russia sta completando la ratifica dell'accordo sul mercato valutario della CSI. Vi ricordo che l'Armenia, la Bielorussia, il Kazakistan, il Kirghizistan, la Russia e il Tagikistan hanno firmato questo accordo ad Ashgabat [Turkmenistan] nel dicembre del 2012. La sua entrata in vigore renderà possibile effettuare una politica monetaria coordinata e alla fine forse stabilire un mercato finanziario comune della Comunità degli Stati Indipendenti.
Coordinare i nostri sforzi in politica estera è un'altra importante area di lavoro. La nostra posizione di base è che tutti i Paesi della CSI riconoscono il ruolo centrale dell'Onu nella risoluzione dei problemi internazionali e nel garantire la sicurezza globale. Questo punto di vista si riflette nella bozza di dichiarazione sul 70° anniversario della costituzione delle Nazioni Unite, che oggi siamo pronti ad approvare.
La crescente minaccia del terrorismo internazionale è stato uno dei temi chiave durante le discussioni politiche generali in occasione della recente sessione dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York. Oggi il fronte principale nella lotta contro questo male è in Medio Oriente. La Russia ha messo in guardia più volte circa il pericolo crescente di forze radicali nella regione e ha lavorato costantemente a tutti i livelli per unire gli sforzi della comunità internazionale per combattere questi gruppi estremisti. A questo proposito, abbiamo ritenuto nostro dovere intraprendere azioni concrete nella lotta contro lo Stato islamico e altri gruppi radicali in territorio siriano.
Permettetemi di evidenziare che le forze aerospaziali di difesa della Russia e la Flottiglia del Caspio stanno operando nel pieno rispetto del diritto internazionale. Le nostre azioni sono del tutto legittime, perché stiamo agendo sulla base di una richiesta ufficiale da parte del presidente siriano Assad.
Abbiamo una missione strettamente limitata e stiamo usando la nostra Aviazione e altri mezzi esclusivamente contro i gruppi terroristici. La nostra operazione è limitata nel tempo anche per l'offensiva dell'Esercito siriano contro i terroristi. Per via area e per mare, stiamo colpendo obiettivi concordati in anticipo con le forze siriane, e il nostro personale di servizio ha ottenuto alcuni risultati impressionanti. Abbiamo distrutto decine di posti di comando e depositi di munizioni, centinaia di terroristi e una grande quantità di materiale militare. Allo stesso tempo rimaniamo disponibili a stabilire la più ampia coalizione possibile per agire contro gli estremisti e i terroristi.
Stiamo facendo sforzi per organizzare la cooperazione pratica con i principali partner regionali e internazionali. Come primo passo, chiediamo a tutti i Paesi interessati a partecipare ai lavori del centro di informazione a Baghdad. Vi è stato qualche progresso nel coordinamento delle azioni e degli sforzi per combattere il terrorismo in questa regione. Abbiamo stabilito contatti di lavoro con i Paesi del Medio Oriente. Siamo attualmente in trattative con l'Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, l’Egitto, la Giordania, Israele e altri Paesi, e stiamo cercando di organizzare la cooperazione con gli Stati Uniti e la Turchia.
Vorrei sottolineare la crescente importanza della cooperazione tra i membri della CSI anche nella lotta al terrorismo internazionale. Varie stime mostrano che da 5.000 a 7.000 persone provenienti dalla Russia e da altri Paesi della CSI stanno combattendo dalla parte dello Stato Islamico. Naturalmente dobbiamo agire per fare in modo che queste persone non usino poi da noi l'esperienza acquisita in Siria.
Dobbiamo garantire un funzionamento efficace del Centro antiterrorismo della CSI e continuare a coordinare il lavoro dei nostri servizi di intelligence, nonché mantenere un costante scambio di informazioni. È particolarmente importante monitorare da vicino la situazione alle frontiere della CSI, e in questo senso sono d'accordo con il presidente dell'Uzbekistan, che ha espresso la sua preoccupazione per la situazione in Afghanistan.
La situazione lì è veramente vicino alla crisi. I terroristi di ogni genere stanno guadagnando influenza e non nascondono i loro progetti di ulteriore espansione. Uno dei loro obiettivi è quello di sfondare nella regione dell'Asia centrale. È importante essere pronti in un'azione coordinata per rispondere a tali tentativi.
In questo contesto, vorrei sottolineare l'importanza del concetto di cooperazione militare dei Paesi membri della CSI fino al 2020, che approveremo durante la riunione. Anche oggi esamineremo il programma 2016-2020 per la cooperazione della CSI nel rafforzamento della sicurezza delle frontiere, e anche questo ci aiuterà a costruire difese affidabili sulle nostre frontiere esterne. Parte di questo programma prevede di istituire gruppi di guardie di frontiera e personale di altre agenzie nei Paesi della CSI per affrontare situazioni di crisi al confine. Sono certo che questi documenti aumenteranno sostanzialmente i risultati dei nostri sforzi comuni per combattere la criminalità transfrontaliera e il traffico di droga.
Sostenere la nostra cooperazione umanitaria è un'altra delle nostre priorità tradizionali. Penso che il programma delle capitali culturali della CSI sia un progetto che si distingue in questo settore. Aiuta a conoscere meglio le tradizioni dei popoli dei nostri Paesi e favorisce la crescita del turismo. Quest'anno, Kulob in Tagikistan e Voronež in Russia sono le capitali culturali della CSI. Sosteniamo la nomina di Dasoguz in Turkmenistan come capitale culturale della CSI per il 2016.
In conclusione, voglio sottolineare il successo del Kazakistan nella Presidenza della CSI. Grazie agli sforzi dei nostri amici del Kazakistan abbiamo fatto progressi in una serie di settori importanti. Nel 2016, la Presidenza della CSI andrà ai nostri colleghi del Kirghizistan, e Vi auguriamo ogni successo in questo lavoro. Grazie per la vostra attenzione».
Il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin in visita ufficiale nella Repubblica del Kazakistan
Vertice dei capi di Stato della CSI.