"Calvario e Risurrezione". Inaugurata la mostra sulle Solovki
E' stata inaugurata il 26 novembre 2010 a Mosca, nella galleria della Cattedrale di Cristo Salvatore la mostra “Solovki. Calvario e Risurrezione”, dedicata al 20° anniversario della rinascita del Monastero della Trasfigurazione.
La cerimonia è stata presieduta dal Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kyrill. Sua Santità ha accolto il Superiore del Monastero, archimandrita Porphyrios, che ha presentato al Santo Padre le ristampe dei libri "Cronache di Solovki", "Patericon di Solovki", e "Storia del Monastero di Solovki”. Poi il Primate della Chiesa ortodossa russa si è rivolto al pubblico con la parola primaziale. “ Reverendo Padre Porphyrios! Cari partecipanti alla cerimonia di apertura della mostra! Dò il benvenuto a tutti voi ed esprimo la mia soddisfazione per l’apertura della mostra nel giorno della prima riunione del Consiglio di Fondazione per il recupero del Monastero della Santa Trasfigurazione. L’esposizione dimostra l'enorme lavoro scientifico svolto dal monastero, dai musei, scienziati e designer. Oggi è stato riunito in un unico luogo un materiale straordinario, che racconta la storia del monastero, degli anni difficilissimi, quando sul territorio delle Solovki funzionava il Lager Speciale, così come della fase attuale, associata alla rinascita del monastero. Siamo all'inizio di questo cammino difficile, ma benedetto, quando si riuniscono le forze per ripristinare la bellezza incontaminata del monastero, per creare tutte le condizioni necessarie affinché coloro che vogliono visitare Solovki, conoscere la vita spirituale del monastero, così come la bellezza di questo arcipelago settentrionale, possono farlo con piena soddisfazione delle loro richieste, senza causare danni nel tempo stesso alla natura fragile del Nord, che ha bisogno di essere protetta.
Vorrei ringraziarvi per questa manifestazione e auguro a tutti coloro che sono intervenuti di conoscere la storia drammatica di questo monastero, che rende luminoso e grande questo luogo”.
Quindi Sua Santità, accompagnato dall’archimandrita Porphyrios, ha visitato la mostra. L’esposizione presenta la storia del monastero di Solovki, che ha conosciuto periodi di prosperità nei secoli XVI-XIX ed è sopravvissuto ai tempi della dissacrazione e del degrado, quando entro le mura del monastero, nel 1920 è stato organizzato il primo campo di concentramento della Russia sovietica.
Al centro della mostra è stata collocata una grande reliquia delle Solovki - la croce di San Savvaty, portata a Mosca alla vigilia dell’inaugurazione.
Solovki è un luogo straordinariamente bello, largamente conosciuto dai fotografi, le cui opere sono esposte nella mostra. Vengono presentate riproduzioni di opere che facevano parte di una collezione dell’imperatore Nicola II, effettuate a Solovki nel XIX – inizi del XX secolo. Fotografie di Jacob Leytsingerom e Sergey Prokudin-Gorsky e di autori contemporanei.
I visitatori potranno conoscere i segreti che nascondono i nomi delle Solovki: montagna Sekirnaya, il monte Calvario, perché nel XVII secolo, su ordine dello zar Alexei Mikhailovich l’eremo della Santa Trinità sull’isola Anzer è stato tolto dalle dipendenze del monastero, come è stato creato il Lager Speciale e che cosa lo ha preceduto, e chi furono gli ultimi monaci volontariamente rimasti nel Lager di GPU e hanno preservato la vita monastica fino al 1932, perché è arrivato a Solovki ed è andato nella cella di isolamento sulla Montagna Sekirnaya il nonno del futuro Patriarca, Arciprete Vasily Gundyaev e come è scampato alla morte, come sono state scoperte ai nostri giorni le sante reliquie dei martiri e confessori di Solovki e quali sorprendenti scoperte sono state fatte nello stesso momento; come è avvenuta la rinascita del monastero, e chi furono i primi monaci in epoca post-sovietica, e molto altro.
Parte della mostra è dedicata al futuro delle Solovki – al loro sviluppo secondo il programma messo a punto dal Consiglio di Fondazione per il ripristino delle Solovki, presieduto dal Patriarca Kyrill. I lavori saranno svolti dal 2011 al 2018. Il monastero comprende 270 edifici di cui circa la metà sono stati classificati come priorità.
L’8 dicembre, durante l’esposizione della mostra, si è svolta una cerimonia in ricordo del sacerdote e scienziato russo Pavel Florenskij. Era presente Nathalie Solzhenitsyn, la vedova dello scrittore, che ha dato lettura di un capitolo del famoso saggio di inchiesta narrativa, nel quale si ripercorre con lucidità e precisione il periodo di dittatura comunista in URSS e il terrificante utilizzo della giustizia politica e dei campi di concentramento amministrati dal Gulag, disseminati in tutta l’Unione Sovietica.
Sono intervenuti l’igumeno Andronnik (Troubatchev), uno dei nipoti del figlio di Padre Florenskij, che ha fatto un servizio funebre, e il prof. Pavel Florenskij, un altro nipote che è presidente del gruppo di esperti per lo studio di eventi miracolosi della Commissione sulla Teologia del Santo Sinodo. “Dobbiamo preservare l’Arcipelago Solovki e tutto ciò che ricorda la deportazione, con la stessa devozione con cui sono conservate la Sacra Corona a Parigi e le catene di San Pietro a Roma” -, ha detto nel suo intervento il prof. Pavel.
Mosca - Il Patriarca Kyrill inaugura la mostra
Mosca - Il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia in visita alla mostra
Mosca - Sua santità visita l'esposizione
Mosca - Il Consiglio di Fondazione per il recupero del patrimonio delle Solovki