«Sotto la Protezione della Santissima Madre di Dio...»
Come è noto, nel 2016 il mondo ortodosso si prepara a celebrare il 1000° anniversario del più antico monastero russo sul Monte Athos - l'eremo della Santa Dormizione di Ksilurgu, appartenente al Monastero di San Panteleimon, di cui oggi è una delle dipendenze.
Il documento athonita su cui appare la prima firma di un abate russo sul Monte Athos, lo ieromonaco Gerasimos, risale infatti al 1016. Tuttavia, la vera storia di questo monastero è sicuramente più antica di quella data. A giudizio di alcuni ricercatori, c'è una probabilità storica che il Monastero russo della Madre di Dio (Bogoridtsa) sia stato fondato nel 989, dopo l'invio di ambasciatori a Costantinopoli da parte del santo Principe Vladimir, pari agli Apostoli. Nei tempi antichi il monastero aveva lo status di un monastero reale ed era chiamato Lavra, quinto in classifica nei dittici dei monasteri athoniti.
È la culla del monachesimo russo.
Fu fondato quando era ancora vivo sant'Atanasio dell'Athos († 1000), che si sforzò di rendere il santo Monte Athos un centro monastico pan-ortodosso. Su sua iniziativa vennero stabiliti qui monasteri dove vivevano i rappresentanti di quasi tutte le nazioni che facevano parte dell'Impero bizantino o che erano in unione con esso. E fu qui, presso il più antico altare russo sul Monte Athos, che sant'Antonio delle Grotte di Kiev, fondatore del monachesimo russo, divenne monaco.
Le celebrazioni dell’anniversario inizieranno il 18-20 maggio 2016, in concomitanza con la memoria liturgica del santo, come era celebrata ai vecchi tempi (secoli XV-XVII). Lo stesso giorno si commemorano una serie di asceti russi sul Monte Athos: san Nilo di Sora, san Nilo il Taumaturgo e il santo martire Pacomio.
Intanto, presso il Museo di arte religiosa della Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca è stata inaugurata da Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill la mostra fotografica «Sotto la Protezione della Santissima Madre di Dio: la vita dei monasteri del Monte Athos», dedicata proprio al 1000° anniversario della presenza russa sull'Athos. Comprende 180 fotografie sui santuari, i servizi di culto festivi, la vita quotidiana dei monaci, la natura dell'Athos, gli eremi e le celle, i monasteri. Le immagini sono state realizzate da Costas Asimis, negli anni 1984-2016. Circa 30 opere riproducono le foto realizzate alla fine del XIX - inizio del XX secolo sulla vita del Monastero di San Panteleimon negli ultimi decenni dell'Impero russo.
La mostra è stata organizzata in collaborazione con la Chiesa russa, il Ministero della Cultura della Federazione Russa e la Fondazione della Cattedrale di Cristo Salvatore.
Rivolgendosi al pubblico, il Patriarca ha detto in particolare: «Credo che l'importanza di questa mostra non stia solo nel fatto che i monasteri sono stati fotografati ad un alto livello artistico, ma perché ad essi è stata data una nuova prospettiva. E voi, Costas, lo avete fatto in modo meraviglioso. Credo che le foto costituiscano un materiale davvero prezioso per l’Athos». Pertanto, «mi auguro che il maggior numero possibile di persone visiti questa mostra, perché l’Athos occupa un posto importante nella vita del nostro popolo e della nostra Chiesa, e allo stesso tempo possa comprenda la sua importanza».
Per questo, altre città della Federazione Russa ospiteranno nel 2016 questa iniziativa.
Il Patriarca Kirill con Costas Asimis. Nel riquadro, eremo di Ksilurgu