La vita di Palmira dopo la rimozione delle mine
L’attuale situazione geopolitica nel mondo, il desiderio dei singoli Paesi, così come delle varie fazioni dell'ala terroristica, di espandere la propria sfera di influenza, ha portato ad un aumento delle tensioni e all'emergere di conflitti locali sul pianeta.
Una delle attività principali della lotta armata in tali conflitti è l’utilizzo di artiglieria, aerei, attività di sabotaggio e sovversione, con il risultato che dopo la soluzione della fase militare c’è una grande quantità di ordigni inesplosi e altri congegni esplosivi - bombe, mine, ordigni esplosivi improvvisati.
In risposta a queste sfide del nostro tempo, il 1 agosto 2014 il ministro della Difesa della Russia, Sergej Shojgu, ha deciso di formare il Centro internazionale contro le mine delle Forze Armate della Federazione Russa, sito in località Nakhabino, nella regione di Mosca, per la formazione di specialisti in conformità con gli standard internazionali di sminamento dell’Onu.
Come è noto, anche il sito archeologico dell'antica città di Palmira ha richiesto lo sminamento umanitario dopo la liberazione dai combattenti dell’Isis da parte delle forze aerospaziali russe e dell’esercito siriano. Il sito era finito sotto il controllo dei terroristi islamici da metà maggio 2015.
Le antiche rovine sono uno dei sei siti
del patrimonio mondiale dell'Unesco in Siria, per il restauro delle quali ora è stato istituito un fondo straordinario, dove confluiranno i pagamenti volontari dei Paesi membri.
La Russia ha presentato al consiglio esecutivo una risoluzione, approvata all'unanimità, incentrata sul ruolo dell’Unesco nel riportare al suo antico splendore l’antica città, parzialmente devastata dall’Isis. Secondo il rappresentante permanente della Federazione Russa all’Unesco, Eleonora Mitrofanova, nei quattro anni di operazioni militari sul territorio siriano sono stati distrutti trecento monumenti archeologici dei diecimila presenti nella Repubblica araba.
Palmira è una delle città turistiche più famose, celebre per i suoi templi, cimiteri, teatri ed altri elementi architettonici che offrono un'immagine reale dell'antica civiltà.
Così, in attesa della missione dell'Unesco per la valutazione dei danni compiuti sul patrimonio mondiale dell'umanità, le truppe ingegneristiche del Ministero della Difesa russo hanno sminato l'intera area archeologica: 234 ettari di territorio, 23 chilometri di strade, 10 siti del patrimonio archeologico.
Il capo delle truppe ingegneristiche delle Forze Armate della Russia, generale Yurij Stavitsky, ha riferito al presidente Putin che sono stati scoperti e disinnescati 2.991 ordigni esplosivi, tra cui 432 ordigni improvvisati. Le operazioni sono state complicate dall’alta densità delle mine e dall’uso di bombe ad alta potenza, controllate via radio e via cavo, molte delle quali sono state installate in modo tale da essere impossibile da rimuovere.
Al termine dello sminamento, nella Palmira liberata l'Orchestra Sinfonica del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo, sotto la direzione dell’Artista Nazionale della Russia Valery Gergiev, ha tenuto il concerto «Preghiera per Palmira. La musica dà vita alle antiche mura» sulle note di Bach, Prokofiev e Shchedrin, presso il celebre anfiteatro del II secolo d.C.
L'evento è stato dedicato alla memoria dei difensori della città, tra cui l'ufficiale russo Alexander Prokhorenko, morto da eroe.
Concerto dell'Orchestra Sinfonica del Teatro Mariinsky a Palmira