L'anno giubilare in onore di san Vladimir. Intervista al metropolita Hilarion di Volokolamsk
Su richiesta del Dipartimento sinodale per le relazioni della Chiesa con la società e i media, il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca e rettore della Scuola di dottorato e alti studi teologici, nonché presidente della Commissione biblico-teologica e compositore di musica sacra e sinfonica, ha fatto una breve sintesi su alcuni eventi del 2015 e ha condiviso le sue aspettative per il 2016.
Vostra Eminenza, nel 2015 si sono svolte le celebrazioni per il millennio della morte del santo principe Vladimir, pari agli Apostoli. In conformità con la decisione di Sua Santità il Patriarca Kirill, il 20 gennaio 2014 è stato istituito il comitato organizzatore della Chiesa ortodossa russa per preparare le celebrazioni. Nel corso della sessione tenutasi il 24 dicembre 2015, il Santo Sinodo ha espresso il suo apprezzamento a Voi e a tutti coloro che sono stati attivamente coinvolti nella preparazione e nello svolgimento degli eventi celebrativi. Cosa ci può dire sull'anno giubilare di san Vladimir?
Il comitato organizzatore istituito con la benedizione di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ ha avuto molto lavoro da fare. Tra i membri del comitato c’erano i rappresentanti delle istituzioni ecclesiastiche di Russia, Bielorussia e Ucraina. È positivo che i nostri fratelli ucraini siano riusciti a prendere parte ai lavori del comitato e a dare un notevole contributo allo sviluppo del programma degli eventi, rendendo comune questa celebrazione.
Nel 2015 Sua Santità il Patriarca ha visitato la Bielorussia, dove hanno avuto luogo celebrazioni su larga scala in onore del santo principe. Tra coloro che hanno partecipato c’era una delegazione della Chiesa ortodossa polacca.
A Mosca, le delegazioni di tutte le Chiese ortodosse locali hanno preso parte alle celebrazioni che si sono svolte il 26-28 luglio. Sua Santità il Patriarca Kirill ha consacrato la restaurata Chiesa del Santo Principe Vladimir, Pari agli Apostoli, nella Casa diocesana di Mosca, e il 28 luglio, giorno della Sua memoria, ha celebrato la Divina Liturgia nella Cattedrale di Cristo Salvatore nel corso di una solenne concelebrazione con i gerarchi e il clero del Patriarcato di Mosca e gli ospiti delle Chiese ortodosse locali.
Dinanzi al monumento al Santo Principe sulla collina di San Vladimir a Kiev è stata tenuta il 27 luglio la tradizionale preghiera di ringraziamento, seguita dalla processione con la croce fino alla Laura delle Grotte di Kiev. Migliaia di persone si sono unite alla processione. Nella Laura Sua Beatitudine il Metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l'Ucraina ha celebrato la Veglia di Tutta la Notte e il giorno della festa ha celebrato la Divina Liturgia nella Cattedrale della Dormizione. Hanno concelebrato insieme a lui i gerarchi della Chiesa ortodossa ucraina e gli ospiti - i gerarchi delle Chiese ortodosse di Bulgaria, Polonia, Romania e della Chiesa ortodossa di Cechia e Slovacchia.
Il giorno della memoria di san Vladimir, è stata celebrata la Divina Liturgia nel luogo dove è avvenuto il Suo battesimo, nella Cattedrale di San Vladimir a Chersoneso, in Crimea. Il servizio è stato preceduto dalla processione con la croce lungo le strade di Sebastopoli fino alla cattedrale. I partecipanti hanno trasportato le reliquie del santo principe e isoapostolo Vladimir.
Con la benedizione di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, i membri permanenti del Santo Sinodo hanno guidato le celebrazioni giubilari in diverse metropolie della Chiesa ortodossa russa. Io stesso ho visitato le metropolie di Priamurye, Primorye e Tatarstan.
Durante tutto l'anno giubilare in onore del Santo Principe oltre tredicimila eventi diversi, come processioni con la croce, servizi divini, forum, conferenze e concorsi scolastici, si sono svolti nelle diocesi della Chiesa ortodossa russa. Le scuole teologiche sono state coinvolte nell’organizzazione di convegni dedicati al principe Vladimir e al suo ruolo nella scelta di civiltà degli slavi orientali. Una conferenza internazionale scientifico-pratica di tre giorni sul tema «Il principe Vladimir. Una scelta di civiltà» si è tenuta presso la Scuola di dottorato e alti studi teologici dei Santi Cirillo e Metodio, da me diretto. Hanno preso parte alla conferenza i maggiori esperti sull’eredità del santo principe Vladimir di Russia, Ucraina, Bielorussia e Paesi esteri. Sua Santità il Patriarca Kirill e il presidente della Duma di Stato Sergey Naryshkin hanno preso parte alla cerimonia di apertura.
Nel 2015, le sante reliquie del principe Vladimir, pari agli Apostoli, sono state portate in ottanta città di varie diocesi della Chiesa ortodossa russa nella Russia Centrale, nella regione del Volga, nel Kuban, in Siberia, in Estremo Oriente, e in centri regionali della Bielorussia. Oltre ottocentocinquantamila persone sono state in grado di venerare il santuario nel corso di questo evento senza precedenti.
Come parte delle celebrazioni, in diverse diocesi della Chiesa ortodossa russa i gerarchi hanno gettato le fondamenta e consacrato una cinquantina di chiese e cappelle dedicate a san Vladimir; sono stati eretti tre monumenti. Il 3 novembre, Sua Santità il Patriarca ha benedetto la prima pietra del monumento al principe Vladimir in Piazza Borovitskaya a Mosca.
Vorrei sottolineare che le celebrazioni giubilari si sono svolte non solo all'interno del territorio canonico della Chiesa ortodossa russa. Le diocesi e le parrocchie stavropigiali all'estero hanno organizzato i servizi divini e gli eventi giubilari nel giorno della commemorazione del santo principe Vladimir. Nel 2015, l’Amministrazione del Patriarcato di Mosca per le istituzioni all'estero, in collaborazione con l’Agenzia federale per la Comunità degli Stati Indipendenti, i connazionali residenti all'estero e la cooperazione internazionale umanitaria (Rossotrudnichestvo), ha organizzato circa centocinquanta eventi in cinquantaquattro Paesi, dove risiedono persone russe, e una cinquantina di eventi nella CSI e nei Paesi baltici.
Nelle Chiese ortodosse di Polonia e America sono state tenute celebrazioni speciali in onore del santo principe Vladimir, il battista della Rus'.
Come ha detto Sua Santità il Patriarca Kirill durante la sessione del Santo Sinodo del 24 dicembre 2015, grazie a tutti questi sforzi è come se il santo principe ancora una volta fosse stato presente in mezzo al suo popolo, e noi abbiamo sentito la Sua presenza nella nostra vita.
Qual è, secondo Voi, la situazione religiosa in Ucraina? Cosa ne pensate della condizione attuale dei fedeli della Chiesa canonica ortodossa ucraina?
A parte la Chiesa ortodossa ucraina, che gode di ampi diritti di autogoverno all'interno del Patriarcato di Mosca ed è riconosciuta da tutte le Chiese ortodosse locali, ci sono diverse denominazioni scismatiche non riconosciute che operano in Ucraina. Poiché la Chiesa canonica ortodossa ucraina non è coinvolta nel conflitto civile e agisce da pacificatore, viene sottoposta ad attacchi da parte delle forze politiche radicali in Ucraina. Gli scismatici locali, il cosiddetto «Patriarcato di Kiev», traggono vantaggio da esso e, godendo del sostegno dei radicali, tolgono le chiese ai cristiani ortodossi in Ucraina. Falsificando i documenti di proprietà e scacciando i nostri fedeli dalle loro chiese, essi sostengono che le loro azioni sono in realtà «trasferimenti volontari» delle comunità ortodosse nello scisma. I nazionalisti radicali locali e, talvolta, le autorità locali sostengono questo processo. Un recente incidente nel villaggio di Ptichya, nella regione di Rovno, ha provocato una risposta particolarmente forte. Lì, i fedeli della Chiesa ortodossa ucraina, due preti e diverse donne, sono stati bloccati nella loro chiesa dagli scismatici e hanno trascorso diversi giorni senza cibo né acqua. Quando il Patriarca Irinej della Serbia è venuto a sapere questo, ha scritto una lettera a Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ e al Metropolita Onufry di Kiev e di tutta l'Ucraina, esprimendo la sua ferma condanna alle azioni oltraggiose degli scismatici.
La situazione nel villaggio di Ptichya si è calmata ora; i fedeli cercano di persuadere gli scismatici a costruire la propria chiesa invece di togliere quello che non appartiene loro.
Finora, gli scismatici hanno sequestrato in tutto più di trenta chiese, e la situazione rimane molto allarmante. È importante che il confronto civile, che ora ha spaccato il Paese, non si trasformi in un conflitto interconfessionale con conseguenze imprevedibili.
Il Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne è di nuovo responsabile del dialogo interreligioso. Che cosa significa per Voi questo?
Quando il dialogo interreligioso non è stato più di competenza del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, il nostro Dipartimento ha lavorato attivamente per promuovere il dialogo con l'islam e le altre religioni all’estero. Allo stesso tempo, abbiamo mantenuto buoni rapporti con i rappresentanti delle religioni tradizionali in Russia. Ho visitato più volte il Tatarstan, dove ho incontrato i rappresentanti dell'islam. Ho anche tenuto riunioni periodiche con i leader dell’islam e dell'ebraismo a Mosca. Nel 2013 è stato istituito presso il nostro Dipartimento il Settore per i contatti interreligiosi, che effettivamente mantiene i rapporti non solo con l’estero, ma anche con le comunità islamiche e giudaiche russe. A volte si è creato un dualismo inutile che interferiva con il nostro lavoro. I leader di altre religioni spesso si sono rivolti al nostro dipartimento, e noi abbiamo dovuto inoltrare le loro lettere ad un'altra struttura sinodale, a volte facendoli sentire che non erano i benvenuti.
Il Consiglio Interreligioso della Russia è stato fondato nel 1998 come ente pubblico composto da rappresentanti delle quattro tradizioni religiose leader in Russia, cioè, Ortodossia, Islam, Buddismo ed Ebraismo. Quando è stato creato il Consiglio interreligioso, uno dei suoi presidenti è stato l’allora presidente del Decr, ora Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’. Oggi la situazione è tornata alla pratica iniziale, e di nuovo il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne rappresenta la Chiesa al Consiglio interreligioso della Russia.
Il presidium del Consiglio interreligioso comprende anche: il rabbino capo di Russia Berel Lazar; il rabbino capo di Russia Adolf Shayevich; il rabbino capo di Mosca Zinovy Kogan; il presidente del Consiglio Spirituale Centrale dei musulmani di Russia, il Gran Mufti Sheikh-ul-Islam Talgat Tajuddin; il presidente del Consiglio dei Mufti di Russia (ora - Amministrazione spirituale dei musulmani della Federazione Russa), il Mufti Sheikh Ravil Gainutdin; il presidente del Consiglio di Coordinamento dei musulmani del Caucaso del Nord, Ismail Haji Berdyev; il capo del Sangha tradizionale buddista della Russia, Pandido Hambo Lama Damba Ayusheev.
Conosco da molti anni i membri del Consiglio interreligioso, è difficile sopravvalutare il loro lavoro volto a sostenere la pace interreligiosa in Russia. Sono contento che in questo momento difficile, in cui molto resta ancora da fare per preservare la stabilità interreligiosa nel nostro Paese, sarò in grado di lavorare a più stretto contatto anche con loro.
Vostra Eminenza, sono in programma in un prossimo futuro altri viaggi all’estero di Sua Santità il Patriarca?
Nel corso della riunione del 24 dicembre 2015, il Santo Sinodo ha sottoposto alla considerazione del Consiglio dei Vescovi della Chiesa ortodossa russa la questione della canonizzazione dell’arcivescovo Serafim (Sobolev) di Boguchary, figura di spicco dell’emigrazione della Chiesa russa, sepolto nella cripta della Chiesa russa di San Nicola a Sofia. Se la canonizzazione avrà luogo, il 26 febbraio 2016, nel giorno del riposo dell’arcivescovo Serafim, Sua Santità il Patriarca potrebbe visitare la capitale della Bulgaria per partecipare, insieme alla Chiesa ortodossa bulgara, alla celebrazione in occasione della glorificazione del nuovo santo. Sua Santità il Patriarca Neofit della Bulgaria ha già inviato una lettera di invito a Sua Santità il Patriarca Kirill, in cui egli ha osservato che «tutta la Chiesa ortodossa bulgara è in attesa della canonizzazione dell’arcivescovo Serafim (Sobolev), che gode della venerazione a livello nazionale».
Il millesimo anniversario della presenza russa sul Monte Athos nel 2016 è un giubileo di particolare importanza per la Chiesa russa. Le celebrazioni si svolgeranno sia in Russia che sul monte santo. Sua Santità il Patriarca Kirill prevede di visitare l’Athos in questa occasione.
Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha ricevuto numerosi inviti da parte della leadership della Repubblica di Cuba a visitare quel Paese.
Raúl Castro, il leader di Cuba, è stato il primo capo di uno Stato straniero ad incontrare Sua Santità il Patriarca Kirill dopo la sua intronizzazione nel 2009. L'ultima volta che il Primate della Chiesa ortodossa russa ha avuto un colloquio privato con il signor Castro è stato l'8 maggio 2015. A Dio piacendo, la visita di Sua Santità il Patriarca Kirill sull’isola della libertà si svolgerà nel mese di febbraio 2016 e sarà un importante passo in avanti sulla strada del rafforzamento delle relazioni tra la Chiesa russa e le autorità cubane, così come tra i popoli dei due Paesi. Queste relazioni sono sempre state di natura amichevole.
Nel 2008 Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus', come presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, ha visitato Cuba e si è incontrato con la leadership del Paese e personalità pubbliche. Tuttavia, sarà la sua prima visita Primaziale in quel Paese.
Ci sono in programma altri viaggi all'estero di Sua Santità il Patriarca, ma il loro programma e le date devono essere ancora definiti.
Un’ultima domanda, Vladyka. Quali sono le prospettive di convocazione del Concilio Panortodosso?
Come è noto, nel 2014 i Primati delle Chiese ortodosse locali hanno deliberato di convocare il Concilio Panortodosso a Costantinopoli, oggi Istanbul, nel 2016, dopo aver posto una clausola significativa: «a meno che non si verifichi qualcosa di inaspettato». Una parte considerevole delle bozze dei documenti del Concilio doveva essere modificata e, in alcuni casi, anche riscritta durante i restanti due anni, dal momento che molti di questi documenti, redatti circa trent'anni fa, hanno già perso la loro rilevanza. Purtroppo, il lavoro di revisione dei documenti sta procedendo molto lentamente. Come risultato, degli otto temi che si sarebbero dovuti portare al Concilio, ad oggi, sul finire di questo anno, solo su tre si è raggiunto un consenso; il lavoro sugli altri documenti non è stato completato. Così, un tema canonico molto importante dal punto di vista giuridico come la procedura da adottare per dichiarare l’autocefalia è stato rimosso dall’ordine del giorno, anche se la parte principale e sostanziale del documento su questo argomento è stata approvata tempo fa.
Finora, tra le Chiese locali non c’è comprensione comune su quali regole il Concilio Panortodosso dovrebbe svolgere il suo lavoro, su quello che dovrebbe essere il suo regolamento. La Commissione speciale interortodossa, che di recente si è riunita per discutere questi problemi, ha dovuto rinviare la riunione non essendo riuscita a raggiungere il consenso.
Molte delle questioni relative alla preparazione del Grande e Santo Concilio della Chiesa ortodossa, che Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' Kirill ha sollevato più volte nelle sue lettere a Sua Santità il Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli nel corso dell'anno passato, sono rimaste senza risposta.
Inoltre, la possibilità stessa di convocare il Concilio Panortodosso solleva dubbi in un momento in cui alcune delle Chiese ortodosse vivono in una situazione di conflitto instabile e il Primate della Chiesa ortodossa delle Terre Ceche e della Slovacchia, Sua Beatitudine l'Arcivescovo di Prešov Rastislav, non è stato riconosciuto nel suo status da un certo numero di Chiese ortodosse, per non parlare della situazione politica estremamente instabile in tutto il mondo. Allo stesso tempo, vorrei sottolineare che la Chiesa ortodossa russa ha sempre preso e continua a prendere parte attiva al processo preconciliare, nonostante le evidenti difficoltà nella preparazione del Concilio Panortodosso.
Il metropolita Hilarion di Volokolamsk