Aspettando il Concilio Panortodosso. Sinassi dei Primati delle Chiese ortodosse autocefale

Dal 21 al 28 gennaio 2016 si è svolta a Chambésy, in Svizzera, presso il Centro ortodosso del Patriarcato di Costantinopoli, la riunione dei Primati delle Chiese ortodosse autocefale. I Primati hanno confermato la loro decisione di convocare il Grande e Santo Concilio della Chiesa ortodossa. Il suo svolgimento è previsto dal 16 al 27 giugno 2016 presso l’Accademia ortodossa di Creta a Chania, in Grecia. La sede non sarà dunque più Istanbul come in precedenza si pensava, per ovvi motivi di natura geopolitica legati al conflitto siriano, all'abbattimento del caccia russo Su-34 sul confine siriano-turco e al barbaro omicidio del comandante dell'equipaggio, Oleg Peškov, e infine all'instabilità che regna nel Paese stesso, colpito dal terrorismo.
I membri della Segreteria panortodossa del Santo e Grande Concilio della Chiesa ortodossa, istituita al termine della riunione, hanno deciso di formare una commissione per la creazione e il sostegno di un sito del Concilio Panortodosso, e altre sei commissioni speciali della Segreteria per il supporto tecnico dei lavori del Concilio, compresa la fornitura di materiali ai membri delle sedute plenarie e delle commissioni, il lavoro di registrazione degli emendamenti approvati dalle plenarie e di apportarli ai testi nelle lingue ufficiali del Concilio, la raccolta delle firme sotto il testo finale dei documenti, la traduzione simultanea, l’accreditamento dei giornalisti, e la pubblicazione finale dei verbali e delle decisioni del Concilio.

Alla Sinassi dei Primati delle Chiese ortodosse autocefale a Chambésy hanno partecipato Sua Santità Bartolomeo Patriarca di Costantinopoli, Sua Beatitudine Teodoro Patriarca di Alessandria e di tutta l’Africa, Sua Beatitu-dine Teofilo Patriarca di Gerusalemme e di tutta la Palestina, Sua Santità Kirill Patriarca di Mosca e tutta la Rus’, Sua Santità e Beatitudine Ilja Catholicos-Patriarca di tutta la Georgia, Sua Santità Irinej Patriarca di Serbia, Sua Beati-tudine Daniel Patriarca di Romania, Sua Santità Neophytos Patriarca di Bulgaria, Sua Beatitudine Chrysostomos Arcivescovo di Nuova Giustiniana e di tutta Cipro, Sua Beatitudine Anastasios Arcivescovo di Tirana e di tutta l’Albania, Sua Beatitudine Rostislav metropolita delle Terre Ceche e della Slovacchia. Sua Beatitudine Ioannes Patriarca della Grande Antiochia, Sua Beatitudine Sava Metropolita di Varsavia e di tutta la Polonia e Sua Beatitudine Ieronymos Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia erano rappresentati da delegazioni ufficiali delle loro Chiese.
La riunione è iniziata all'indomani della festa della Santa Teofania e del Battesimo del Signore (19 gennaio) e si è conclusa alla vigilia del 7° anniversario dell'elezione di Sua Santità Kirill il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' tra i Primati della Chiesa ortodossa russa e della Sua intronizzazione al trono di Mosca il 1 febbraio.
I Primati delle Chiese ortodosse autocefale si sono riuniti per definire i temi del Santo e Grande Concilio Panortodosso. Nel contesto della Sinassi, ha avuto luogo domenica 24 gennaio una solenne concelebrazione nella Chiesa stavropigiale di San Paolo Apostolo, presieduta dal Patriarca di Costantinopoli, unitamente ai Primati ed ai capi delle delegazioni delle Chiese ortodosse, con la eccezione del capo della delegazione del Patriarcato di Antiochia.
«Siamo oggi di fronte al crocevia della storia. Le immense difficoltà che incontrano i nostri contemporanei esigono una responsabilità che supera le nostre istituzioni ecclesiali», - ha detto il Patriarca di Costantinopoli durante il suo discorso. «L’avvenimento del Santo e Grande Concilio servirà a dare testimonianza dell’unità della Chiesa ortodossa. La sua convocazione segnerà una tappa decisiva nella vita della nostra Chiesa», - ha aggiunto il Primate, sottolineando che «l’Ortodossia è una cultura del dialogo attraverso la quale Dio parla al mondo». Pertanto, «è nostro dovere far sentire e dire questa Parola di Dio: in favore dei cristiani perseguitati e delle minoranza che nel mondo sono in pericolo; in favore di quelle centinaia di migliaia di rifugiati che fuggono dalla guerre e soffrono lo sradicamento dalle loro terre; in favore delle persone più vulnerabili, lasciate ai margini; in favore delle vittime del terrorismo e dei fondamentalismi che utilizzano e abusano della religione per motivi politici. La nostra speranza è che questo Concilio serva da catalizzatore per l’umanità, grazie alla forza dell’unità di cui sono portatrici le Chiese ortodosse».
Durante la Sinassi, le cui sessioni si sono svolte, in base al detto apostolico «vivendo secondo la verità nella carità» (Ef 4,15), in uno spirito di concordia e di comprensione, i Primati hanno confermato la loro decisione di convocare il Santo e Grande Concilio Panortodosso. Esso si svolgerà dal 16 al 27 giugno 2016 presso l’Accademia ortodossa di Creta a Chania, in Grecia, durante la festa di Pentecoste. Per questo i Primati hanno invocato la grazia e la benedizione della Santa Trinità e hanno chiesto le preghiere del pleroma della Chiesa, del clero e dei laici, durante il periodo che conduce verso il Concilio e durante lo svolgimento dei lavori.
Dopo l’apporto di diverse aggiunte e correzioni, è stata approvata all’unanimità la bozza del documento «La missione della Chiesa ortodossa nel mondo moderno», che sarà sottoposta al Santo e Grande Concilio. I temi ratificati riguardano: «La diaspora ortodossa», «L’autonomia delle Chiese e il modo del suo ottenimento», «Il significato del digiuno e la sua osservanza ai nostri giorni», «I rapporti della Chiesa ortodossa con il resto del mondo cristiano». Secondo quanto stabilito dalla riunione dei Primati, tutti i testi approvati saranno pubblicati e resi disponibili agli interessati.
I Primati delle Chiese ortodosse autocefale hanno inoltre adottato diverse decisioni relative all’istituzione del Segretariato panortodosso, alla partecipazione di osservatori non ortodossi all’inizio e alla fine del Concilio Panortodosso e alla condivisione delle spese legate al Concilio.
Hanno espresso sostegno ai cristiani perseguitati in Medio Oriente, così come la loro costante preoccupazione per il rapimento dei due metropoliti ortodossi: Paulos (Yazidzhi) del Patriarcato di Antiochia e Yohanna Gregorios Ibrahim della Chiesa siro-ortodossa.
L’incontro dei Primati si è concluso la sera di mercoledì 27 gennaio 2016 con la dichiarazione conclusiva del Presidente, Sua Santità
il Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli.
A conclusione dei lavori, la delegazione della Chiesa ortodossa russa, guidata dal Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' Kirill, di cui facevano parte il metropolita di Kiev e di tutta l’Ucraina Onufry, il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, metropolita Hilarion di Volokolamsk, e il vicepresidente, arciprete Nikolaj Balashov, è rientrata in patria.
Al termine del suo soggiorno a Chambésy, Sua Santità il Patriarca Kirill ha risposto alle domande dei giornalisti. Secondo il Primate della Chiesa ortodossa russa, il risultato principale della riunione in Svizzera è che tutti i documenti approvati durante la riunione, e che dovranno essere discussi nel Concilio Panortodosso, «saranno prossimamente pubblicati».
«La nostra Chiesa ha insistito sul fatto che non vi sia alcun embargo su questi documenti. Infatti l’atteggiamento critico di molti fedeli nei confronti dell’imminente Concilio si è creato proprio per via di questo vuoto di informazione - ha detto Sua Santità. La cosa forse più importante è che tutti verranno a conoscere quali sono gli argomenti che saranno affrontati in occasione del Concilio e in quale modo, quali documenti costituiranno la base delle decisioni del Concilio».
«Per quanto riguarda i contenuti, è senza dubbio molto importante che dall’ordine del giorno del Concilio sia stata tolta la questione del calendario. Questa questione preoccupa i nostri fedeli, perché si sono diffuse false voci secondo cui tutti dovranno adottare il nuovo calendario - ha proseguito il Primate. - Invece il tema del calendario è stato ritirato per decisione unanime. Come si sa, molte Chiese mantengono il calendario giuliano, altre quello gregoriano, e al fine di lasciare a ogni Chiesa la possibilità di agire in conformità con il calendario in uso, è stato deciso che la questione non sarà presa in considerazione dal Concilio».
Il Primate della Chiesa russa ha sottolineato che i partecipanti all’incontro di Chambésy hanno appoggiato all’unanimità la posizione del Patriarcato di Mosca sulla situazione in Ucraina.
«Al Concilio non sarà considerato il tema dell’Ucraina, non si discuterà la possibilità di concedere l’autocefalia o di legalizzare lo scisma, come ha confermato pubblicamente il Patriarca Bartolomeo. Egli ha detto senza mezzi termini che né durante, né dopo il Concilio non si farà alcun tentativo di legalizzare lo scisma, o di concedere unilateralmente a qualcuno l’autocefalia», ha detto Sua Santità. «Senza dubbio le mie proposte hanno trovato ascolto. Nessuno si è pronunciato contro il modo in cui io ho esposto i fatti, e l’interpretazione di questi fatti sulle labbra dei partecipanti a questa riunione, che noi chiamiamo Sinassi, era esattamente la stessa che sulle labbra del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’. E questo lo dovranno capire tutti coloro che hanno istigato alla discordia in Ucraina. Questa discordia, questo scisma non sarà sostenuto dal mondo ortodosso. C’è solo una strada per superare la frattura - quella dei negoziati e del raggiungimento di risultati in base ai sacri canoni», ha dichiarato il Patriarca.
«L’unica Chiesa in Ucraina, riconosciuta da tutte le Chiese ortodosse del mondo, è la Chiesa ortodossa ucraina - ha ribadito il Patriarca Kirill. - Coloro che vogliono essere in comunione con l’Ortodossia universale, devono unirsi alla Chiesa ortodossa ucraina, sulla base dei canoni in uso nell’Ortodossia universale. Non c’è altra strada, e oggi non esiste nessun altro messaggio rivolto all’Ucraina da parte dei Patriarchi».

Apostolo Apostolo Paolo. Dettaglio dell'icona della Diesis, Andrej Rublev - 1410


Isola Isola di Creta (Grecia)


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