Sacro Consiglio dei Vescovi a Mosca. Messaggio al clero, ai monaci e a tutti i fedeli ortodossi

All'indomani della celebrazione dell'anniversario di intronizzazione di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' al trono di Mosca, si è svolto il 2 e 3 febbraio 2016, nella Sala dei Concili della Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, il Sacro Consiglio dei Vescovi della Chiesa ortodossa russa, al quale hanno partecipato i gerarchi del Patriarcato di Mosca di Russia, Ucraina, Bielorussia, Moldova, Azerbaigian, Kazakistan, Kirghizistan, Lettonia, Lituania, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Estonia e dei Paesi stranieri, dove ci sono le diocesi della Chiesa ortodossa russa. In totale, sono stati invitati a partecipare ai lavori del Consiglio 354 arcipastori, provenienti da 293 diocesi della Chiesa ortodossa russa.
La riunione è stata preceduta dalla Divina Liturgia nella Cattedrale di Cristo Salvatore, celebrata dall’arciprete Mikhail Ryazantsev e dal clero di Mosca. Durante il servizio divino hanno pregato Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill e i gerarchi arrivati per il Consiglio straordinario dei Vescovi.
Ai sensi della Carta della Chiesa ortodossa russa, il presidente del Consiglio dei Vescovi è il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’. L’Ufficio di presidenza è composto dai membri permanenti del Santo Sinodo, che sono: il metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l'Ucraina; il metropolita Juvenalij di Krutitsy e Kolomna; il metropolita Vladimir di Chișinău e di tutta la Moldavia; il metropolita Aleksandr di Astana e Kazakistan, capo del distretto metropolitano nella Repubblica del Kazakistan; il metropolita Vikentij di Tashkent e Uzbekistan, capo del distretto metropolitano dell'Asia centrale; il metropolita Varsonofij di San Pietroburgo e Ladoga, presidente del Dipartimento amministrativo del Patriarcato di Mosca; il metropolita Pavel di Minsk e Zaslavl, esarca patriarcale di tutta la Bielorussia; il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato.
Hanno fatto parte dell’Ufficio di presidenza anche i vescovi invitati a partecipare alla sessione invernale del Santo Sinodo: il metropolita Isidor di Smolensk e Roslavl, l’arcivescovo Ioann di Magadan e Sinegorsk, il vescovo Markell di Balti e Falesti, il vescovo Varlaam di Makhachkala e Grozny. Inoltre, per decisione del Santo Sinodo del 24 dicembre 2015 (verbale № 96), tenendo conto dell'importanza della partecipazione ai lavori del Consiglio dei Vescovi dei Primati della parte autonoma e di autogoverno del Patriarcato di Mosca, la presidenza comprende anche il metropolita Hilarion di America orientale e New York e il metropolita Aleksandr di Riga e di tutta la Lettonia.
Nella stessa riunione i membri permanenti del Santo Sinodo hanno discusso la convocazione del Consiglio dei Vescovi della Chiesa ortodossa russa per il 2016 (Verbale № 59).
Ai sensi del paragrafo 2 del capitolo III della Carta della Chiesa ortodossa russa, «il Consiglio dei vescovi è convocato dal Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ (o dal locum tenens) e dal Santo Sinodo non meno di una volta ogni quattro anni». Inoltre, «Su proposta del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ e del Santo Sinodo...si può convocare un Consiglio straordinario dei vescovi». Il precedente Consiglio dei Vescovi ha avuto luogo il 2-5 febbraio 2013. Pertanto, il Sinodo ha deciso di tenere il Consiglio straordinario dei Vescovi della Chiesa ortodossa russa il 2-3 febbraio 2016.
Prima dell'inizio della sessione plenaria è stato tenuto un moleben di ringraziamento. Sua Santità il Patriarca Kirill ha invocato la benedizione di Dio sui lavori del Consiglio.
Nel rivolgersi ai presenti con un breve discorso introduttivo, Sua Santità Vladyka ha affermato che l'attuale Consiglio dei Vescovi si è riunito un anno prima rispetto a quanto prevede la Carta della Chiesa ortodossa russa. Ciò è dovuto alla preparazione attiva del Concilio Panortodosso. «Il Consiglio dei Vescovi nel 2013 ha sottolineato che questo tipo di preparazione dovrebbe fornire un ampio dibattito dei documenti e una particolare attenzione per preservare la purezza della fede ortodossa. Pertanto, il Santo Sinodo ritiene che sia giunto il momento di una discussione dettagliata sulle questioni relative al processo pre-conciliare» - ha proseguito il Patriarca Kirill.
«Inoltre, oggi affronteremo il tema spinoso "I resti di Ekaterinburg" e discuteremo i progressi compiuti nell’attuare alcune delle decisioni prese dal precedente Consiglio», ha detto in conclusione Sua Santità il Patriarca.
Al termine dei lavori, il Consiglio dei Vescovi ha inviato un messaggio al clero, ai monaci e a tutti i fedeli della Chiesa ortodossa russa.

«Reverendi padri amati nel Signore, venerabili monaci e monache, cari fratelli e sorelle! Il Consiglio dei Vescovi che si è tenuto nella città di Mosca il 2-3 febbraio 2016, si rivolge a Voi con il saluto apostolico: «Grazia, misericordia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù nostro Signore» (1 Tim 1, 2) perché sia con Voi senza sosta.
La Parola del Signore «che tutti siano una cosa sola» (Gv 17, 21) risuona per noi oggi con maggior forza di fronte ad un mondo sempre più diviso. L'apostolo Paolo ammonisce: «Vi esorto fratelli, per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, ad essere tutti unanimi nel parlare, perché non vi siano divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione di pensiero e d'intenti» (1 Cor 1,10). La cura per il rispetto dell'unità della Chiesa è il dovere di ogni cristiano ortodosso: vescovo, chierico, religioso o laico.
Un’espressione di questa unità sono stati i Concili, a partire dal primo - il Concilio degli Apostoli a Gerusalemme, le cui decisioni erano precedute dalle parole: «Piacque allo Spirito Santo e a noi» (At 15, 28). È in fase di preparazione il Concilio Panortodosso, al quale parteciperanno i vescovi di tutte le Chiese ortodosse autocefale. La sua apertura è prevista a Creta quest’anno, nel giorno di Pentecoste. I vescovi che rappresenteranno la Chiesa ortodossa russa al Concilio Panortodosso, seguendo fedelmente la verità di Cristo e in conformità con la tradizione patristica, custodita da più di mille anni nella nostra Chiesa, dovranno, insieme con i rappresentanti delle altre Chiese locali, dare risposte ai problemi che si pongono a tutta la pienezza dell’Ortodossia. A voi chiediamo di offrire ferventi preghiere affinché il Signore riveli la Sua santa volontà ai membri del prossimo Santo e Grande Concilio della Chiesa ortodossa e il suo svolgimento serva alla gloria di Dio, al beneficio dell’Ortodossia universale, al rafforzamento della sua unità e al mantenimento della purezza della nostra santa fede (cfr. Gd 1, 20).
La prova del legame indissolubile tra la Chiesa celeste e quella terrena è la canonizzazione appena avvenuta in codesto Sinodo dei Vescovi dell’arcivescovo Serafim di Boguchar (Sobolev, 1881-1950), che ha svolto il suo ministero episcopale in Bulgaria, dove ha concluso il suo cammino terreno. Questo servo di Dio ha rivelato un esempio di vita retta, un tenero e sincero amore per il suo gregge, ed è stato glorificato dal Signore durante la sua vita con doni di grazia, e dopo la sua morte con miracoli. Convincenti, forti e luminose sono le sue parole sulla necessità di mantenere con fermezza la fede ortodossa: «Un aspetto importante della Chiesa - ha scritto San Serafino - è l’immutabilità della sua dottrina dogmatica, morale e canonica, che proviene da Dio stesso, il Signore Gesù Cristo <...>. In questa immutabilità della dottrina della Chiesa ortodossa, che mantiene in totale purezza la fede degli apostoli, consiste l’importante e significativa differenza con tutte le altre confessioni cristiane». Da questa comprensione è guidata e sarà guidata la Chiesa ortodossa russa.
Nel gioire per l’aumento della venerazione dei santi di Cristo tra il popolo di Dio, il Consiglio dei Vescovi ha benedetto a livello della Chiesa intera il culto di un gruppo di santi prima venerati a livello locale, compreso il medico-martire Evgenij (Botkin), ucciso insieme ai martiri della famiglia imperiale. La sua esaltazione a livello di tutta la Chiesa è particolarmente importante oggi, quando la Chiesa cerca di fare piena chiarezza sulle circostanze dell’uccisione della famiglia imperiale.
Attualmente è iniziata una nuova fase nello studio dei resti trovati ad Ekaterinburg e attribuiti alla famiglia imperiale. Il Sacro Consiglio dei Vescovi insiste su un esame scientifico più giusto e approfondito, perché i resti dei martiri per la Chiesa sono sante reliquie. Questi resti, trovati ad Ekaterinburg, possono essere riconosciuti tali solo se è possibile fugare ogni minimo dubbio sulla loro effettiva autenticità.
La Chiesa ortodossa russa prega per il dono della pace nella sofferente terra ucraina, dove continua il conflitto armato nel Sud-Est. In un contesto di sequestri di chiese e vessazioni nei confronti dei figli della Chiesa canonica, il Sinodo chiede di intensificare la preghiera per l’episcopato, il clero, i religiosi e i laici della Chiesa ortodossa ucraina.
Suscitano preoccupazioni le violenze in corso in Medio Oriente sulla popolazione e la persecuzione dei cristiani, sottoposti a torture ed espulsi dalle loro zone di residenza. I templi vengono distrutti e gli oggetti santi profanati. La nostra preghiera oggi è rivolta alla soluzione pacifica dei conflitti in questa regione.
La Chiesa ortodossa esercita sempre il suo ministero salvifico, predicando il Vangelo di Cristo, morto e risorto, a vicini e lontani. Tutti noi siamo chiamati a questa testimonianza con la vita e la parola: i gerarchi, il clero, i religiosi e i laici. «Il Dio della pace che ha fatto tornare dai morti il Pastore grande delle pecore, in virtù del sangue di un’alleanza eterna, il Signore nostro Gesù, vi renda perfetti in ogni bene, perché possiate compiere la Sua volontà, operando in voi ciò che a Lui è gradito per mezzo di Gesù Cristo» (cfr. Eb 13, 20).

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