Ortodossia in Uzbekistan. La Russia di Alessandro II in Asia centrale

L’ortodossia nella Repubblica dell'Uzbekistan è rappresentata dalla Chiesa ortodossa russa, che riunisce tutti i cristiani ortodossi nel Paese, a Tashkent e nella diocesi uzbeka, che fa parte del Distretto metropolitano dell’Asia centrale del Patriarcato di Mosca. Inoltre, vi è una comunità della Chiesa apostolica armena, che non appartiene alla famiglia delle Chiese ortodosse locali poiché rientra tra le Chiese non calcedonesi non avendo accettato la definizione del Concilio di Calcedonia (451) sulle due nature di Cristo, e quindi non appartiene all'Ortodossia come comunità autocefala ortodossa di Chiese locali tra loro in comunione.
La Chiesa ortodossa russa è l'unica Chiesa ortodossa registrata in Uzbekistan. Le sue origini in Asia centrale sono legate all'espansione della Russia durante l'impero di Alessandro II.
L’inizio del cristianesimo in Asia centrale, secondo la tradizione, è associato agli Apostoli Tommaso e Andrea, che si ritiene abbiano predicato in questo territorio. Queste informazioni si trovano nella vita degli Apostoli, così come sono confermate in modo indiretto dal fatto che i cristiani in India fino ad oggi sono chiamati «i cristiani dell’Apostolo Tommaso».
Inoltre, la tradizione ha conservato le informazioni relative alla venerazione fin dai tempi della cattività babilonese della tomba del Patriarca Giacobbe dell'Antico Testamento da parte della comunità ebraica, che era in Urgench. Fino ad oggi nel territorio dell'Uzbekistan sono venerate sia dai cristiani che dai musulmani «le sorgenti di Giacobbe», la più famosa delle quali è a Bukhara. La tradizione vuole che Khorezm, l’antica regione dell’Asia centrale, di cui Urgench fu la capitale dal X secolo, sia il luogo della sofferenza di Giacobbe e questo è confermato indirettamente dall'ipotesi degli scienziati circa l'unità dell’antica Khorezm con la civiltà mesopotamica di Ur.
Dopo che il cristianesimo fu accettato dall'imperatore romano e divenne la religione ufficiale dello Stato, in Persia iniziò la persecuzione dei cristiani, i quali furono costretti a passare nella regione dell'Asia centrale. Già nel 334 viene menzionato un vescovo cristiano a Merv, nell’attuale repubblica del Turkmenistan.
A partire dal V secolo, dopo che la maggioranza dei cristiani della Persia adottarono il nestorianesimo e troncarono i loro rapporti con Costantinopoli, i nestoriani divennero i principali divulgatori del cristianesimo in Asia centrale. L’arcivescovado ortodosso rimasto a Khorezm fa parte del Patriarcato di Antiochia.
Dopo la conquista dell'Asia centrale da parte degli arabi, fin dall'VIII secolo la religione più diffusa nella regione divenne l'islam. Il catholicos nestoriano riuscì a rimanere alla corte del califfo e a stabilire la sua residenza a Baghdad. Con l'assistenza delle autorità i nestoriani si unirono ai giacobiti e organizzarono una grande comunità ecclesiale nella regione.
L’ulteriore diffusione dell'islam e del buddismo nel XIV secolo e l'inizio della persecuzione dei cristiani nella regione portarono alla graduale cessazione dell'attività nestoriana e di altre comunità cristiane.
La ricomparsa delle comunità cristiane iniziò solo a partire dal XIX secolo con l'espansione dell'Impero russo nella regione. La diaspora ortodossa in Uzbekistan cominciò a formarsi con l'arrivo in Asia centrale della Chiesa ortodossa russa dopo l'adesione della parte principale di questa regione all'Impero russo e la formazione del governatorato generale del Turkestan (1867). Sul finire degli anni '40 nella regione cominciarono a comparire i primi coloni russi, soprattutto cosacchi siberiani. Essi iniziarono a fondare un villaggio e a creare il primo tempio permanente. Il primo di questi templi fu costruito nel villaggio di Kopal (oggi città di Kopal) nel 1850. La diffusione attiva dell'ortodossia si ebbe in occasione del programma di insediamento con il trasferimento dalla parte centrale della Russia nella regione asiatica centrale di famiglie di contadini russi per sviluppare terreni incolti. Questo programma ha portato a far sì che nel 1897 la popolazione russa nella regione era pari a quasi il 10%.
Si svilupparono i primi villaggi russi alla periferia delle città di Tashkent, Jizzakh, Samarcanda e Chimkent. Nel 1871 fu istituita la parrocchia e fondato il tempio presso l'ospedale di Tashkent. La chiesa è stata più volte chiusa, rinominata, restaurata. Fino alla fine del 1945 il tempio si trovava nell'ospedale N° 340 del Distretto militare dell'Asia centrale. Negli anni ’50 l’arcivescovo Ermogene (Golubev) ampliò e ricostruì quasi da zero questa chiesa nell'attuale Cattedrale della Dormizione. Nel 2009 nel cielo di Tashkent sono state ascoltate le «voci» di tredici nuove campane della cattedrale. Nel tempio sono custodite una particella dell'albero della Santa Croce e le reliquie dei santi delle Grotte di Kiev.
L’eparchia in Asia centrale è nata il 4 maggio 1871, quando il decreto imperiale approvò la decisione di aprire l’eparchia di Tashkent e
del Turkestan. Ma a causa della resistenza interna dei funzionari e del governatore generale Konstantin Kaufman fino al 1916 la sede episcopale non fu aperta a Tashkent ma a Vernij.
Il Turkestan comprendeva i territori di Uzbekistan, Tagikistan, Turkmenistan e Kirghizistan.
Il territorio dell'Uzbekistan comprende l’eparchia di Tashkent e Uzbekistan del Distretto metropolitano dell'Asia centrale della Chiesa ortodossa russa. Il distretto è stato creato nel 2011 dal Patriarcato di Mosca, quando sono state formate l’eparchia di Biškek e del Kirghizistan e l’eparchia di Dušanbe e del
Tagikistan, mentre il decanato del Turkmenistan è rimasto nll'eparchia di Tashkent.
Nel 1996, con la benedizione del sempre memorabile Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' Alessio II, è iniziata la costruzione del Centro spirituale ed educativo nel territorio della Cattedrale della Dormizione. Dal 1998 operano nella capitale uzbeka il Seminario Teologico - il più alto istituto di istruzione spirituale della Chiesa ortodossa russa, e il Dipartimento di Teologia pastorale e catechetica.
Dal luglio 2011 il vescovo dell’eparchia di Tashkent e Uzbekistan è il metropolita Vikentij (Morar), capo del Distretto metropolitano dell’Asia centrale. La diocesi comprende 5 decanati e 35 parrocchie, che coprono l'intero territorio della Repubblica dell’Uzbekistan, possedendo più di 50 chiese e luoghi di culto.
Nel territorio della diocesi vengono pubblicate la rivista ortodossa «Notizie dall’Est» e il giornale diocesano «Parola di vita».
Nell’eparchia è stato aperto nel 2004 il Monastero maschile della Santa Trinità di San Giorgio nella città di Chirchik; ci sono anche il Monastero femminile della Santa Trinità di San Nicola a Tashkent, fondato nel 1894, e il Monastero femminile a Dustabad (1917), fondato in onore della Protezione della Madre di Dio e in memoria del trasferimento da Edessa a Costantinopoli del Santo Mandylion.
Il 23 dicembre del 2012 è stata portata nella Cattedrale della Dormizione di Tashkent la miracolosa icona della Madre di Dio di Tikhvin, chiamata «Lacrime». Secondo l'ufficio stampa della diocesi di Tashkent e Uzbekistan, questa icona fino agli anni '30 del XX secolo si trovava nella Cattedrale della Santa Resurrezione a Tashkent ed è stata riconsegnata al metropolita Vikentij di Tashkent e Uzbekistan da Kiev.
In quegli anni l'icona fu portata in Ucraina e dopo 80 anni, con la benedizione dell'allora metropolita Vladimir di Kiev e di tutta l'Ucraina, di venerata memoria, è stata riconsegnata alla venerazione dei fedeli di Tashkent.
L'icona miracolosa proviene dalla Cattedrale dello skita del profeta Elia del Monastero del Pantokrator sul Monte Athos. Questa immagine, che è l'esatta copia dell'antica icona di Tikhvin, fu donata allo skita di Sant'Elia da un suo benefattore, un commerciante di San Pietroburgo, un certo M.A. Vyushin.
Il nome dell'icona è dovuto a un miracolo avvenuto alla vigilia di una delle più sanguinose guerre del 19° secolo. Alcuni storici greci sostengono che questo evento miracoloso si sia verificato nel giorno dell'inizio della guerra di Crimea, ma secondo la tradizione l'evento ha avuto luogo alla vigilia della guerra russo-turca del 1877-1878. Era il giovedì della seconda settimana della Grande Quaresima dell'anno 1877, quando nella Cattedrale del Profeta Elia sette persone videro «le lacrime sgorgare dall'occhio destro e bagnare il volto della Madre di Dio, e poi una grande lacrima uscire dall'occhio sinistro e dopo dieci minuti scivolare verso il basso. Tre ore dopo, l'evento si è ripetuto dinanzi ai fratelli monaci, che videro le lacrime uscire dall'occhio sinistro della Madre di Dio e cadere sulla mano destra benedicente del Bambino Gesù. Successivamente le lacrime scomparvero ma la cosa più sorprendente è che le lacrime sulla mano destra del Salvatore rimasero lì per più di un'ora... Era il 21 febbraio 1877».
Alessandro II, venuto a conoscenza dell'evento miracoloso, prese l'icona dallo skita del profeta Elia e la portò sul fronte della guerra russo-turca. Come è noto, essa si concluse con il Trattato della Pace di Santo Stefano, ridimensionato poi dal Trattato di Berlino per limitare l'influenza russa nei Balcani. Di fatto, la vittoria russa aveva garantito l'indipendenza del Montenegro, della Serbia, della Romania, e l'autonomia della Bulgaria. Oggi questa indipendenza è stata ceduta alla Nato.
Il 5 luglio 2013, nel 1025° anniversario del Battesimo della Rus’, nel giorno in cui si onora la memoria di Tutti i Santi che hanno illuminato il Monte Athos, si è svolta una processione religiosa dal Centro spirituale e amministrativo della diocesi di Tashkent e Uzbekistan alla Cattedrale della Dormizione di Tashkent con la miracolosa icona della Madre di Dio «Odigitria di Bajtal». Questa icona ha più di 200 anni e si trova nel Monastero della Natività della Madre di Dio di Bajtal, nella regione di Odessa, in Ucraina. Molto probabilmente questa icona proviene dall’antico Monastero costruito nel villaggio di Bajtal nel 1720 e attaccato dai turchi, i quali massacrarono circa 300 religiosi.
Il monastero fu raso al suolo. I monaci sopravvissuti riuscirono a portare via solo poche reliquie, tra cui molto probabilmente l’icona miracolosa di Bajtal. La nuova Chiesa della Natività della Madre di Dio è stata ricostruita nel 1945 e ben presto distrutta dal governo ateo. Gli abitanti di Bajtal non si disperarono e ben presto ne costruirono un’altra, che fu chiusa dal potere sovietico e trasformata in magazzino. Nel 1993 una nuova chiesa è stata costruita accanto a quella vecchia, ma non fu mai completata. Nel mese di luglio del 2005, il metropolita Agafangel di Odessa e Izmail ha benedetto il completamento della chiesa. Ben presto alla chiesa è stata donata un’antica icona «sconosciuta». Si trattava dell'icona di Bajtal. Dal 2012 questa icona secerne mirra.
Nel 2014 si è tenuto nella capitale uzbeka il primo corso di aggiornamento per l’episcopato e alti funzionari del Distretto metropolitano dell’Asia centrale, organizzato con la benedizione del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill dalla Scuola di dottorato e alti studi teologici dei Santi Cirillo e Metodio, in collaborazione con il Distretto metropolitano dell’Asia centrale.
Sono state illustrate le relazioni inter-ortodosse, interconfessionali e interreligiose della Chiesa ortodossa russa e le disposizioni del Patriarcato di Mosca in Uzbekistan.

Le Le torri del Cremlino di Mosca con lo stemma della Federazione Russa, l'aquila a due teste, approvato da Alessandro II di Russia (1818-1881)


Cattedrale Cattedrale della Dormizione a Tashkent