Interazione tra fede e scienza. Riunione a Sarov con il Patriarca Kirill
Nel 70° anniversario della costituzione del Centro nucleare federale russo, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha tenuto una riunione con gli scienziati russi nella sala a cupola delle camere del Monastero della Santa Dormizione di Sarov nel corso della tavola rotonda «Fede e scienza - interazione per il bene della Russia». Sarov è una città chiusa della Russia centro-orientale, nell'oblast' di Nižnij Novgorod. La storia della città può essere divisa in due periodi. Prima della rivoluzione, come uno dei luoghi santi della Chiesa ortodossa, dove visse san Serafino di Sarov (Kursk, 1 agosto 1759 - Sarov, 15 gennaio 1833). Poi, dagli anni Quaranta del XX secolo, divenne il centro di ricerca e di produzione delle armi nucleari.
«Cari partecipanti al nostro incontro di oggi!
Vorrei rivolgere un cordiale benvenuto a tutti Voi e congratularmi per il 70° anniversario della creazione del Centro nucleare federale russo. Questo istituto di ricerca è sicuramente uno dei centri di ricerca principali per garantire la sicurezza della nostra Patria. La data, che ora celebriamo, richiama la nostra attenzione non solo sul tema della protezione militare della Russia contro le minacce esterne, ma anche sulla comprensione di alcune tematiche religiose e filosofiche. Vorrei sottolineare che l'anniversario dell'istituto di Sarov è associato al problema della coesistenza e dell’interazione dei centri scientifici e spirituali. Questo stesso fatto ci pone direttamente di fronte al tema complesso e sfaccettato del rapporto tra religione e scienza, fede e conoscenza.
La tradizione scientifica accademica ci insegna a non correre il rischio di generalizzare. Una tradizione meravigliosa. Molti degli errori che si sono verificati in passato e che sono in corso oggi, hanno la loro fonte nella volontà di generalizzare il più rapidamente possibile, senza nessuno studio specifico di tutto il materiale a disposizione, senza cercare di fare un esame critico dei risultati. Questo è particolarmente pericoloso quando le possibili generalizzazioni si riferiscono a questioni complesse, qual è, senza ogni minimo dubbio, il rapporto tra religione e scienza. L'argomento è molto importante per il semplice motivo che la religione è un fenomeno di grande importanza per la maggior parte degli abitanti del pianeta, come la scienza è un ambito fondamentale in quanto fornisce il progressivo sviluppo scientifico e tecnologico della civiltà contemporanea. Nel considerare questo argomento, dobbiamo stare attenti a interpretazioni semplicistiche, che, purtroppo, abbiamo affrontato nel recente passato. Così, le incomprensioni tra religione e scienza causano antagonismi inconciliabili tra loro. Uno degli equivoci più comuni derivanti da una interpretazione semplicistica è l'idea che la scienza si occupa di fatti, della ragione, del cambiamento in meglio, e la religione ha a che fare con la finzione, la fede e le verità immutabili.
Basti pensare a questo proposito a cose piuttosto ovvie: se la scienza in questo senso è un insieme di fatti indiscutibili, accumulati sempre progressivamente e gradualmente, la stessa storia della scienza non conoscerebbe eventuali contraddizioni interne. Ma sappiamo che non è vero. Quasi ogni innovazione scientifica porta con sé contraddizioni e provoca accesi dibattiti. Il noto storico e filosofo della scienza del XX secolo, Thomas Kuhn[1], ritiene generalmente che il vecchio e il nuovo punto di vista scientifico sono «incommensurabili», perché non ci sono criteri assoluti di razionalità nella determinazione della conoscenza scientifica. Inoltre, Kuhn ritiene che tra i diversi paradigmi scientifici non ci sono nemmeno principi comuni (ad esempio, scienza antica e scienza moderna).
«... Sarebbe un grave errore pensare la lotta di Copernico e Newton e dei loro sistemi con Tolomeo come la lotta tra due visioni del mondo, quella del mondo scientifico e quella fuori dalla scienza; questa fu una lotta interna tra i rappresentanti del mondo scientifico»[2]. E Tolomeo e Copernico appartenevano alla scienza, e questo avvenne all'interno del dibattito scientifico.
Anche se nel corso della storia umana il rapporto tra religione e scienza si è evoluto in modi molto diversi, i metodi religiosi e scientifici di comprendere il mondo non si contraddicono a vicenda, nel senso che tra la scienza e l'arte, la religione e l'arte non c’è alcuna contraddizione.
Possiamo dire che la religione, la scienza e l'arte sono modi diversi di intendere il mondo e l'essere umano, il mondo della conoscenza dell’uomo. Ognuno di esse ha i suoi strumenti, i suoi metodi di conoscenza, per rispondere a domande diverse. La scienza, per esempio, risponde alle domande su «come» e «perché». La religione risponde alla domanda sul «perché». Nel centro di studi religiosi viene affrontato il problema del significato della vita e l’atteggiamento verso la morte. Se la scienza si occupa della questione di come sulla terra è apparsa la vita organica, la religione spiega perché la vita è apparsa. Sarebbe ingenuo leggere il libro della Genesi come un libro di testo sull’antropogenesi, ma altrettanto controproducente sarebbe cercare nei libri di testo di biologia o di fisica, la risposta alla domanda sul senso della vita.
Un’altra opinione molto diffusa è la seguente dichiarazione: la scienza e la religione non solo si completano a vicenda, ma hanno bisogno l'una dell'altra. Le motivazioni religiose in accordo con questa tesi sono che lo stimolo dell’attività scientifica e i risultati scientifici possono contribuire a pulire la religione dalle immagini inutili e dal simbolismo. Sono sicuro che questa sia anche una semplificazione eccessiva, ed è collegata ad una reinterpretazione del modo di interagire tra religione e scienza. È causata dal ripensare, in primo luogo, una nuova comprensione del ruolo della religione nel mondo di oggi, e in secondo luogo, dal rivedere i contenuti e lo spazio della scienza dopo una serie di scoperte del XX secolo.
Qui, da un lato, ci sono nel ruolo di semplificatori quegli scienziati che non solo dicono che la scienza non contraddice la religione, ma che hanno bisogno di comunicare - come un fenomeno dello stesso ordine, quasi come argomenti correlati. Con questo approccio, la scienza diventa una quasi religione, e la religione - una quasi religione. In questo senso lo scopo principale dell’interazione tra scienza e religione diventa il tentativo di sviluppare un linguaggio religioso-scientifico comune.
Questo approccio non è solo una semplificazione, ma un errore. Si scopre che, se in precedenza si è cercato di dimostrare che Dio non esiste, perché i cosmonauti non lo hanno visto, ora, metaforicamente parlando, attraverso gli stessi astronauti si cerca di dimostrare che Dio esiste. In altre parole, non è cambiato il metodo è cambiato solo il segno da negativo a positivo.
D'altra parte, apologeti eccessivamente zelanti e un po’ religiosi stanno cercando di portare la scienza dalla «loro parte». E ora è opinione comune che la fisica moderna è quasi la prova migliore dell'esistenza di Dio e della creazione del mondo, etc. Ripeto: tali argomenti sono privi di interesse e contenuti utili (per esempio, la creazione del mondo secondo la teoria del Big Bang o l’idea scientifica della nascita del mondo dal nulla, da un punto che non si può misurare né determinare). Ma non dobbiamo dimenticare che la scienza è in continua evoluzione, e la scienza di domani può negare la scienza di oggi, come a suo tempo la teoria di Albert Einstein di reinterpretazione della meccanica classica. Qui vorrei citare il principio di complementarietà di Bohr[3], che ha giocato un ruolo determinante non solo per la scienza del XX secolo, ma anche per la filosofia religiosa. È per questo che dico che tali approcci semplificano eccessivamente i veri rapporti che esistono tra la religione e la scienza.
Per gli apologisti cristiani è importante non perdere il senso della misura e ricordare che se la verità della religione non avesse aperto la grandezza d’animo, il cristianesimo sarebbe stato diverso. Il Vangelo ci dice: Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio (Mt 5, 8).
La differenza tra mezzi scientifici e religiosi e l'impossibilità di «accoppiamento» automatico non significa la loro incompatibilità assoluta. La scienza e la religione, naturalmente, si completano a vicenda nel quadro generale della nostra conoscenza del mondo, rendendola più ampia e luminosa. Solo l'intera immagine non si adatta pienamente in qualsiasi contesto scientifico o all'interno delle credenze religiose attuali. In altre parole, questa complementarietà non c’è nel campo della scienza (cioè argomenti religiosi non funzionano qui, anche se molte scoperte scientifiche si devono all'intuizione di studiosi religiosi) e nemmeno nell’ambito della religione (la scienza non serve per confermare direttamente le verità della religione, anche se questo accade). La scienza dà risposte alle proprie domande, e la religione alle sue. E più risposte ha una persona, più ricche sono le sue idee sul mondo, su Dio e su se stesso.
Un altro argomento, di cui raramente si parla, ma che è molto importante è il seguente: per la secolarizzazione della società è responsabile, soprattutto, la scienza. Questo non è nemmeno una semplificazione eccessiva, semplicemente non è vero. Contro questa interpretazione la storia stessa diventa una scienza che dimostra che la scienza moderna ha formato il contesto prevalentemente culturale del pensiero religioso e filosofico europeo, l'intero sviluppo intellettuale associato alla metafisica cristiana e alla rilettura cristiana dell'ordine mondiale: il rifiuto della mitizzazione pagana del Cosmo, il riconoscimento della possibilità fondamentale della creazione (cioè, l'inizio del mondo come uno spazio-tempo), la presenza di un solo Dio, il Creatore, e non di molti dèi, che ha dato al mondo le leggi che possiamo cercare di comprendere con la mente umana, etc.
In realtà, la causa della secolarizzazione non è il corretto sviluppo scientifico, ma lo sviluppo di una ideologia che nella storia occidentale è strettamente legata al culto illuminista della ragione, e che in seguito ha preso la forma del cosiddetto scientismo - vale a dire, la posizione ideologica che sostiene la scienza come il più alto valore culturale per risolvere eventuali problemi esistenziali, etc.
La falsità di questa posizione è confermata dal risveglio religioso nei Paesi e nelle società in cui non vi è carenza di scienza, istruzione e tecnologie. In particolare, la rinascita spirituale degli ultimi decenni nel nostro Paese e in altri Paesi della Rus’ storica, l'interazione tra comunità scientifiche e religiose, e infine, l’esistenza e la proficua collaborazione tra il centro cristiano e quello scientifico di Sarov, espresso in particolare nelle attività del centro spirituale e scientifico, del lavoro che seguo da vicino.
La Chiesa oggi è preoccupata non tanto per la ricerca scientifica in sé e per sé, non per il contenuto dei nuovi sviluppi, ma soprattutto se nella nostra società si pone la dovuta attenzione alla scienza e allo Stato. In primo luogo, la nostra attenzione è rivolta all'istruzione. La Chiesa è un alleato incondizionato della comunità scientifica nel campo dell’istruzione, dello sviluppo e del potenziamento della scienza, in questioni in cui c’è bisogno di sostenere su larga scala la comunità scientifica e di esperti, lo Stato, e la società nel suo complesso.
Nella società c'è grande preoccupazione per lo stato dell’istruzione nazionale in generale. Avete probabilmente sentito parlare della Società di letteratura russa, da me diretto su proposta del Presidente della Federazione Russa Vladimir Vladimirovič Putin. Ci auguriamo che questa piattaforma neutrale e amichevole di professionisti ed esperti cambierà in modo significativo l'insegnamento della lingua e della letteratura russa nelle nostre scuole.
È noto che nella società oggi c'è un dibattito sullo stato dell’istruzione nazionale, che non fornisce agli studenti un quadro completo del mondo. Sono fiducioso che l’istruzione umanistica, compresa l'istruzione religiosa, associata ad una formazione autenticamente scientifica, possa offrire l'opportunità di avere un quadro veramente completo del mondo, la cui percezione, a sua volta, è in grado di formare una personalità coerente e spiritualmente forte.
In un mondo in cui si osserva il rapido sviluppo della tecnologia, basata sulla conoscenza scientifica, è estremamente importante la responsabilità morale degli scienziati. Qualche decennio fa, parlando delle possibili conseguenze del progresso scientifico, noi intendevamo prima di tutto la tecnologia nucleare.
Esprimo la mia sincera speranza che l'interazione tra la Chiesa e la comunità scientifica rafforzerà la nostra Patria e il nostro lavoro comune, andrà a beneficio del popolo russo.
Grazie per la Vostra attenzione».
Nel 2016 una particella delle reliquie di san Serafino di Sarov è stata consegnata ai cosmonauti della Stazione spaziale internazionale. Dopo il volo, la reliquia è stata trasferita permanentemente nella Chiesa della Trasfigurazione della Città delle Stelle (Star City), centro militare di addestramento e ricerca spaziale vicino a Mosca. Oltre alla reliquia, i cosmonauti hanno portato con loro le icone, il Vangelo e le pietre dal Monte Tabor. Per tale motivo, l'equipaggio è stato chiamato «Tabor», in ricordo della santa montagna in Israele, dove Cristo fu trasfigurato.
Nel 2008-2009, nello spazio sono state portate le reliquie di san Sergio di Radonež, nel 2009-2010 - un frammento della Croce del Signore, nel 2010 - le reliquie dei santi Teodoro Stratilate e Teodoro Tirone, nel biennio 2011-2012 - le reliquie dei santi Filippo e Pietro, nel 2013 - le reliquie di san Giorgio il Vittorioso, patrono di Mosca fin dai tempi di Dmitry Donskoy.
Note al testo
[1] Thomas Kuhn (Thomas Samuel Kuhn) (1922-1996) - storico americano e filosofo della scienza. L'opera più famosa di Thomas Kuhn è considerata «La struttura delle rivoluzioni scientifiche» (1962), che espone la teoria secondo la quale la scienza dovrebbe essere vista non come uno sviluppo graduale e progressivo della conoscenza nella direzione della verità, ma come un fenomeno che passa attraverso periodiche rivoluzioni scientifiche, chiamato nella sua terminologia «cambiamento di paradigma».
I progressi nella rivoluzione scientifica secondo Kuhn:
- Scienza normale - il lavoro degli scienziati che agisce nel quadro di un paradigma; ogni scoperta è spiegata sulla base della teoria dominante;
- Scienza straordinaria - la crisi nel campo della scienza; la comparsa di fatti inspiegabili; l'emergere di teorie alternative al paradigma dominante; la coesistenza di gruppi scientifici di opposte scuole;
- Rivoluzione scientifica - la formazione di un nuovo paradigma da parte della comunità scientifica, che viene accettato universalmente. Il libro: «La struttura delle rivoluzioni scientifiche» è un saggio di filosofia della scienza più citato nella storia della scienza.
[2] Vernadsky V.I. - Sulla scienza. Dubna (Russia: Edizione Centro «Phoenix», 1997. - S. 23.
[3] Il principio di complementarietà [Niels Bohr], è uno dei più importanti principi della meccanica quantistica, che più tardi divenne uno dei più importanti principi metodologici ed euristici della scienza in generale. Secondo questo principio, per una descrizione completa dei fenomeni quantistici è necessario applicare due aspetti che si escludono a vicenda («complementari»), un insieme di concetti classici, la totalità dei quali fornisce informazioni complete su questi fenomeni. Così, in meccanica quantistica sono complementari i modelli spazio-tempo ed energia-impulso. Il principio è stato formulato nel 1927. L'applicazione del principio di complementarietà con il tempo ha portato alla creazione di un concetto ulteriore, che abbraccia non solo la fisica, ma anche la biologia, la psicologia, gli studi culturali, le scienze umane in generale.
Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' Kirill. Primate della Chiesa ortodossa russa.
Sarov - Tavola rotonda «Fede e scienza»
Sarov - Monastero della Dormizione (1903)
San Serafino di Sarov