Il mondo unipolare è finito. L'eredità politica di Yevgenij Primakov

Nel primo anniversario della morte di Yevgenij Maksimovič Primakov (29 ottobre 1929 -26 giugno 2015, Mosca), ministro degli Esteri della Federazione Russa negli anni 1996-1998, e primo ministro dal 1998 al 1999, il presidente russo Vladimir Putin ha tenuto una relazione al Forum internazionale «Letture di Primakov», dedicato allo studio del patrimonio accademico e politico dello statista, organizzato con il sostegno della Camera di Commercio e dell’Industria russa e dell’Istituto di Economia mondiale e relazioni internazionali «E.M. Primakov» dell'Accademia Russa delle Scienze.
Primakov sosteneva che la Russia aveva bisogno di relazioni costruttive con i Paesi occidentali, in primis con gli Stati Uniti, e aveva messo in guardia sulle conseguenze della «primavera araba». Ma «i politici occidentali non hanno voluto prendere in considerazione il parere di Mosca nelle discussioni per la risoluzione della situazione in Medio Oriente. Neppure le previsioni sulle conseguenze della primavera araba, formulate a suo tempo dal ministro degli Esteri russo Yevgenij Primakov. Sono convinto che se ci avessero ascoltati probabilmente la situazione adesso sarebbe diversa», - ha detto Putin.
Egli ha aggiunto che i protagonisti della scena internazionale hanno preferito concentrarsi sui propri interessi geopolitici piuttosto che sul diritto internazionale. «Ora, però, - ha spiegato - la situazione sta cambiando. Molti dei nostri partner sono tornati all'applicazione dei principi del diritto internazionale, perché l'equilibrio del mondo si sta gradualmente ripristinando. È inevitabile! I tentativi di creare un mondo unipolare sono falliti».


«Cara Irina Borisovna! Signore e signori, colleghi, amici!
Sono molto lieto di dare il benvenuto a tutti voi qui, al Forum internazionale «Letture di Primakov». Questo forum vuole onorare la memoria di Yevgeny Maksimovič Primakov, uno statista eccezionale, un diplomatico e uomo di scienza. Sono trascorsi già 18 mesi da quando Yevgeny Maksimovič ci ha lasciato.
È stato veramente una personalità poliedrica, aperta, amichevole, una persona simpatica e onesta nel trattare con le persone.
Non è esagerato dire che è stato un grande cittadino del nostro Paese, un grande cittadino della Russia. Per lui era assolutamente naturale e nell'ordine delle cose lavorare per il bene del Paese. La sua efficace difesa degli interessi nazionali, il patriottismo, e il servizio disinteressato alla Patria gli valsero sempre sincero rispetto, non solo qui in Russia, ma anche all'estero.
Come uomo di talento e pensatore originale, Primakov ha lasciato una ricca eredità, che abbraccia una vasta gamma di campi - costruzione dello Stato, ricerca accademica, politica estera, economia e giornalismo.
È ben noto che Yevgeny Maksimovič Primakov è stato un uomo molto apprezzato sia in Russia che all’estero, uno scienziato molto rispettato. Su sua iniziativa è stata creata presso l'Accademia Russa delle Scienze il nuovo dipartimento per le questioni globali e le relazioni internazionali. Era uno studioso straordinario del mondo arabo, conosceva il Medio Oriente in tutte le sue sfumature, aveva una profonda comprensione dei complessi processi che avvengono lì, e quando ha diretto l'Istituto di Studi Orientali lo trasformò in un importante centro intellettuale.
Yevgeny Maksimovič ha fatto molto per rafforzare l'autorità dell'Istituto di Economia mondiale e Relazioni internazionali, che oggi porta il suo nome meritatamente. Egli arrivò come un giovane laureato e nella seconda metà degli anni ’80 divenne il suo direttore. Questa struttura accademica di primo piano celebra quest’anno il suo 60° anniversario e sta conducendo un importante progetto di ricerca. Il capo dell'Istituto e il suo team di ricerca giustamente si considerano allievi di Primakov e degni eredi delle sue tradizioni.
Primakov evitò il formalismo nel campo della scienza, luoghi comuni e parole vuote nel suo lavoro accademico. Ha sempre cercato di pensare liberamente, trarre conclusioni equilibrate e sostanziali e, ciò che è particolarmente prezioso, ha messo in pratica la sua vasta conoscenza sia nella vita che nel lavoro.
Possiamo anche parlare di un particolare metodo di Primakov. Si basa su un sistema di analisi della situazione che permette di avere una visione globale degli eventi in politica, in economia e nella vita sociale, per prevedere vari scenari di sviluppo e proporre una strategia di azione ottimale in una particolare zona.
Ha usato questo metodo scientifico quando è diventato primo ministro della Russia, al culmine della difficile crisi che ha colpito il Paese nel mese di agosto 1998. Sottolineo il fatto che trovandosi dinanzi ad un punto di svolta nella storia della Russia alla fine del 1990, Yevgeny Maksimovič ha dovuto assumersi la responsabilità di mantenere la pace civile e l’armonia.
Noi ricordiamo come la produzione era scesa e la disoccupazione cresciuta, nel settore pubblico i salari erano diminuiti e i debiti economici continuavano ad aumentare, e la stessa economia stava affondando nella recessione. Pochi credevano allora che la Russia poteva superare questa crisi e iniziare un percorso di crescita. Ma diamo un'occhiata alle dinamiche del successivo sviluppo del nostro Paese. La Russia ha assicurato elevati tassi di crescita, si è liberata del debito, ha accumulato grandi riserve, e ha costruito un’economia moderna socialmente mirata.
Successivamente, come presidente della Camera di Commercio e dell’Industria russa e del «Club Merkurij», Primakov ha continuato
ad affrontare attivamente le questioni di politica economica, spesso ha parlato in occasione di eventi, ha proposto idee interessanti e originali, e si è guadagnato un grande rispetto della comunità imprenditoriale, cercando come sempre di cogliere l’essenza dei veri problemi e trovare soluzioni.
Ha chiaramente formulato il ruolo della Camera di Commercio e dell’Industria per lo sviluppo dell’imprenditorialità e delle imprese e lo ha comunicato al Governo in maniera ben argomentata. Egli ha proposto modelli di crescita efficaci basati sulla modernizzazione dell’industria e ha attirato nuovi investimenti in modo che gli sforzi economici dello Stato avrebbero avuto in ultima analisi un impatto positivo sulla qualità della vita e sulla prosperità del popolo della Federazione Russa.
Yevgeny Maksimovič ha usato la sua profonda conoscenza, l’intuizione e il talento manageriale per il bene della nostra Patria anche quando ha diretto il Servizio di intelligence estero e poi il Ministero degli Esteri russo. In un periodo difficile per queste agenzie, è stato in grado di sostenere la loro influenza, rafforzare il loro potenziale umano, preservare e sviluppare le loro migliori tradizioni.
Come ministro degli Esteri ha messo grande impegno nello sviluppo di un concetto di politica estera moderna per la Russia sulla base di una chiara comprensione del vero ruolo di questo Paese negli affari internazionali, che poggia sulla responsabilità per la stabilità e la sicurezza in tutto il mondo.
Primakov si è sempre sforzato di agire come una persona realista e pragmatica. Egli riteneva che la diplomazia è l'arte del possibile, e che dovremmo sempre cercare un compromesso e rispettare la posizione dei nostri partner. Non importa quanto inconciliabili siano le posizioni di coloro che siedono al tavolo dei negoziati, essi possono e devono trovare una soluzione reciprocamente vantaggiosa che soddisfi tutte le parti. La risoluzione dei conflitti attraverso mezzi pacifici e l'inammissibilità di intervenire negli affari degli Stati sovrani bypassando la Carta delle Nazioni Unite sono stati tra i principi della cooperazione internazionale che Yevgenij Primakov ha promosso costantemente.
Vorrei ricordare che è stato uno dei primi a proporre una soluzione alla questione nucleare iraniana, e noi sappiamo di coloro che sono stati coinvolti nella risoluzione di questo problema, conosciamo il ruolo che i servizi diplomatici e i servizi segreti di diversi Paesi hanno giocato in questo complesso processo. Siamo consapevoli di questo ruolo. Non stiamo esagerando nulla qui. Ma uno dei primi a proporre una soluzione pacifica del problema fu proprio Primakov.
Tra gli altri meriti di Primakov c’è quello di aver introdotto il concetto di multipolarità. Dopo il crollo dell'Unione Sovietica e la fine della guerra fredda, un nuovo ordine mondiale unipolare ha cominciato ad emergere, ma Yevgenij Maksimovič ha avuto una visione veramente strategica che ha permesso di guardare al futuro e vedere come impraticabile e unilaterale era questo modello unipolare.
A lui si deve l’idea di sviluppare una stretta cooperazione nel quadro del triangolo strategico di Russia, Cina e India. La proposta è stata vista come qualcosa di utopico e persino dannoso in un primo momento, ma oggi vediamo quanto velocemente il gruppo Brics, che ha avuto inizio nel formato trilaterale, sta guadagnando peso e influenza nel mondo.
Molte persone hanno riconosciuto in Primakov la profonda conoscenza del Medio Oriente, la sua esperienza e intuizione. Posso dire che io stesso ho sempre considerato il suo punto di vista e le sue valutazioni e mi fidavo di lui come diplomatico saggio. Non ho mai dato istruzioni, piuttosto gli ho chiesto di effettuare missioni importanti e sensibili.
Vorrei sottolineare che aveva grande e indiscussa autorità nel mondo arabo. Negli anni prima della cosiddetta «primavera araba», Yevgeny Maksimovič ha messo in guardia dal disastro che ne sarebbe derivato se fossero stati rovesciati i regimi laici nei Paesi del Medio Oriente. Le parole di Primakov si sono avverate. Si può dire: purtroppo è vero. Il Medio Oriente è precipitato in una serie di conflitti sanguinosi ed è diventato un focolaio di terrorismo e di estremismo religioso.
Oggi è chiaro che una condizione necessaria per la normalizzazione della situazione in Medio Oriente è l'effettiva cooperazione di tutti i soggetti interessati e con l'influenza di attori internazionali. In questa logica abbiamo presentato la nostra iniziativa di formare un ampio fronte di lotta contro il terrorismo. Purtroppo, non è ancora stato creato questo fronte, ma non c'è alternativa ad esso.
Desidero sottolineare che Yevgenij Maksimovič ha sempre sostenuto la necessità di stretti legami con i nostri partner della Comunità degli Stati indipendenti. Egli ha promosso l'integrazione nelle nuove condizioni e considerava molto importante progredire su questa nuova base. Questo approccio costituisce la spina dorsale della nostra politica di integrazione in Eurasia. Perseguiamo questo lavoro nell'Unione economica eurasiatica, che si basa sui principi del commercio libero e aperto dell'Organizzazione mondiale del commercio. Ci auguriamo che i colloqui con i nostri partner, compresi quelli coinvolti nella realizzazione del progetto della «Cintura economica della Via della Seta» della Cina, ci consentirà di costruire un ampio partenariato eurasiatico.
Primakov è sempre stato del parere che la Russia ha bisogno di relazioni normali, costruttive e buone con i Paesi occidentali. Quando gli è stato chiesto: «È possibile essere amici con tutti nel mondo?», lui rispose: «No, ma noi possiamo e dobbiamo lavorare con loro. Il mondo è un posto molto complicato».
Tra l'altro, è stato grazie al gruppo di negoziatori russi guidato da Yevgenij Primakov che è stato firmato nel maggio 1997 l'Atto costitutivo Russia-Nato, che è stato il precursore del successivo Consiglio Russia-Nato.
Primakov credeva anche che sarebbe stato molto difficile affrontare in modo adeguato le grandi sfide di oggi senza una seria collaborazione tra la Russia e gli Stati Uniti. Purtroppo, le relazioni Russia-Usa sono peggiorate notevolmente nel corso di questi ultimi anni, ma questo non è colpa nostra.
Ora che un nuovo presidente sarà presto alla Casa Bianca, ci auguriamo che questo creerà un'opportunità per migliorare queste relazioni, che sono così importanti non solo per i nostri due popoli, ma anche per garantire la stabilità e la sicurezza internazionali. Durante la mia recente conversazione telefonica con Donald Trump abbiamo concordato che qualcosa deve certamente essere fatto circa l'attuale stato insoddisfacente delle
relazioni bilaterali. Come ho già detto, il nostro Paese è pronto a fare altrettanto.
In conclusione, vorrei citare un punto importante. Yevgenij Maksimovič si è sempre circondato di persone di talento e di veri professionisti, è stato un mentore e un assistente anziano, ha aiutato le persone promettenti e i colleghi nel loro percorso di carriera e si rallegrava dei loro successi. Ovunque ha lavorato Primakov, ha sempre messo insieme una squadra forte in grado di continuare il suo lavoro, e la sua eredità consiste quindi non soltanto nelle opere e nelle idee che rimangono rilevanti oggi, ma ancora di più nelle persone, negli studenti, nei seguaci nel senso più ampio del termine, che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui, di essere amici con lui, e imparare da lui. Molti di loro sono qui oggi.
Vorrei ringraziarVi per la vostra attenzione e augurare a tutti Voi un grande successo per il bene della nostra Patria e di costruire relazioni di buon vicinato e rapporti costruttivi con tutti i nostri partner. Auguro di cuore a tutti Voi il successo personale in tutte le vostre opere.
Vi ringrazio per la vostra attenzione!».


Yevgeny Primakov è stato un politico russo e sovietico e uomo di stato, primo ministro (1998-1999) e ministro degli Esteri della Federazione Russa (1996-1998), capo del Servizio di Intelligence centrale dell'Urss (1991), direttore del Servizio di Intelligence estero della Russia (1991-1996), presidente del Consiglio dell’Unione del Soviet Supremo dell'Urss (1989-1990).
Economista, orientalista e arabista, è stato dottore in Scienze economiche (1969) e poi professore (1972), ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Russia nel 1996.
Accademico dell'Urss (1979) e membro corrispondente dal 1974. È stato vincitore del Premio di Stato dell'Urss (1980) e del Premio di Stato della Russia (2014). Ha ricoperto vari incarichi: membro del Pcus dal 1959, membro del Presidium dell’Accademia Russa delle Scienze, membro del Presidium del Consiglio di Presidenza della Federazione Russa per la Scienza e l’Istruzione, membro del Consiglio scientifico di esperti sotto il Presidente del Consiglio della Federazione dell'Assemblea Federale della Federazione Russa, presidente del Consiglio di fondazione del Consiglio russo per gli Affari esteri.
È stato presidente della Camera di Commercio e dell’Industria di Russia (2001-2011), presidente del Consiglio della società «RTI», presidente del Consiglio del «Merkury Club» e direttore del Centro per l'analisi delle situazioni dell’Accademia Russa delle Scienze.
Primakov è stato membro del Comitato centrale del Pcus dal 1989 al 1990, candidato al Comitato centrale del Pcus (Partito comunista) negli anni 1986-1989, deputato della Duma di Stato russa della III convocazione (2000-2001).
L'evento più noto associato a Primakov ed entrato nel lessico politico come un episodio storico nominale è stata «l’inversione sull'Atlantico». Il 24 marzo 1999, il primo ministro russo si recava in visita ufficiale negli Stati Uniti. Durante il volo apprese la decisione della Nato di bombardare la Jugoslavia, ordi-nò quindi al pilota di invertire il volo dell’aereo che stava sorvolando l'Oceano Atlantico e tornò a Mosca. Questo evento, secondo l’opinione dei politologi, passò alla storia come la «svolta russa alla politica estera multi-vettoriale», «l'inizio della rinascita dello Stato russo e la prima dimostrazione al mondo che non si può parlare alla Russia da una posizione di forza».
Secondo il Ministero degli Esteri russo, durante il periodo di malattia che portò poi alla morte Yevgenij Primakov nel 2015, i servizi segreti statunitensi cercarono di reclutare un diplomatico russo mentre comprava un farmaco per l'ex capo del Governo della Federazione Russa. Lo ha dichiarato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, al canale televisivo «Rossiya 1», che Sputnik Italia ha riportato sul sito internet. Per la terapia di Primakov era stato trovato un farmaco venduto negli Stati Uniti. Uno dei diplomatici aveva ricevuto l'incarico di comprare il medicinale e dalla Russia erano stati trasferiti 10mila dollari raccolti dai familiari e dagli amici di Primakov.
La Zakharova ha sottolineato che tutta la prassi del caso era stata rispettata, c'erano tutti i certificati e le prescrizioni mediche.
«Ma quando il diplomatico si recò in farmacia, fu avvicinato da agenti dei servizi segreti statunitensi, accompagnato nel seminterrato dove non c'era campo per il cellulare, e per un'ora hanno cercato di spaventarlo con accuse di traffico illegale di farmaci. Alla fine sequestrarono il farmaco senza restituire il denaro speso», ha osservato la Zakharova.
La portavoce del dicastero russo ha inoltre riferito che del caso era stato informato il segretario di Stato americano John Kerry, il quale dichiarò che il Dipartimento di Stato avrebbe fatto ogni sforzo per consegnare il farmaco. «Purtroppo c'è voluto molto tempo, è stato sprecato del tempo», - ha rilevato Maria Zakharova. E il diplomatico russo ha ricevuto il foglio di via per lasciare gli Usa.

Il Il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin


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