Icona della Madre di Dio di Kaluga. «Non c'è nulla di cui serva parlare» di Osip Mandel’štam
Non c’è nulla di cui serva parlare
non c’è nulla di cui occorra insegnare;
bella e ricolma di malinconia
è questa buia anima ferina:
non c’è nulla che lei voglia insegnare,
in nessun modo lei riesce a parlare,
e come un giovane delfino guizza
per l’universo e i suoi canuti abissi.
Osip Mandel’štam
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Il poeta Osip Mandel’štam fu visto l’ultima volta in un campo di smistamento per prigionieri presso Vladivostok nel dicembre del trentotto mentre cercava resti commestibili in un cumulo di immondizie. Morì prima ancora che finisse l’anno.
I suoi assassini a quei tempi amavano parlare del «cumulo di macerie della storia
sopra il quale sarà gettato il nemico». E dunque questo era il nemico: il poeta in fin di vita e questo il cumulo di macerie (come già disse Lenin: «La verità è concreta»).
Se l’umanità avrà fortuna gli archeologi delle macerie della storia porteranno alla luce ancora qualcosa della nostalgia di una cultura universale. Se l’umanità avrà ancora fortuna saranno uomini gli archeologi sulle macerie della storia.
Erich Fried
Icona della Madre di Dio di Kaluga