Da Zarajsk a Viljuchinsk... in Kamchatka
Il santo principe Vladimir, pari agli Apostoli, fu battezzato in uno dei templi di Kherson nel 988, prima di dar seguito al battesimo della Rus'. La tradizione riporta che due secoli dopo, al rettore della chiesa, sacerdote Evstafij, apparve in sogno san Nicola, che disse: «Prendi la mia immagine miracolosa di Kherson e portala nella terra di Rjazan. Voglio fare miracoli ed essere qui celebrato». Allora la città di Zarajsk faceva parte della gubernija di Rjazan.
Il 29 luglio 1225 il sacerdote ha portato l'immagine sacra a Rjazan. Nel villaggio di Krasnoe («bello», che si trova sulla riva del fiume Osëtr) al principe ortodosso Feodor Yurevich apparve in una visione san Nicola che gli disse di prendere la sua immagine e di costruire un tempio. L'icona miracolosa è diventata il santuario principale della città, attirando a sé tutti coloro che hanno bisogno dell'aiuto del grande santo di Dio.
Nel 1237, durante l'invasione di Batu Khan, nipote di Gengis Khan e fondatore del khanato dell'Orda d'Oro nella Russia meridionale, il principe Feodor Yurevich inviò offerte nel tentativo di convincere il condottiero mongolo a desistere dall’invasione e morì da martire. Dopo aver appreso della morte del marito, la principessa Eufrosina, prendendo con sé il figlio neonato Ioann, si gettò da una delle torri per non essere schiava di Batu.
Quando l’icona del santo era a Kherson, l'immagine miracolosa era chiamata «Nicola di Kherson». Ma poi, dopo la morte dei principi, i quali, come si diceva allora sono morti «заразились» (cioè morti «in un momento», subito), l’icona è stata chiamata di Zarajsk. Con il nome dell'icona anche l'antica città ha ricevuto il suo nome attuale - Zarajsk.
Numerosi miracoli avvennero per opera dell'icona bizantina, registrati nella cronaca «Il racconto di Nicola di Zarajsk». In questa città giungono da tutta la Russia pellegrini per venerare l’immagine miracolosa. Hanno pregato dinanzi alla sacra icona san Sergio di Radonež, i gran principi e governanti russi, il principe Dmitrij Pozharskij e la granduchessa Elisabetta Feodorovna, lo scrittore Feodor Dostoevskij - che in questa terra ha vissuto, nel villaggio di Darovoe, dove c'è la tenuta della famiglia Dostoevskij -, il poeta Vasilij Zhukovskij, la scultrice Anna Golubkina e molti altri ancora.
Dopo la chiusura delle chiese del Cremlino di Zarajsk durante l’era sovietica l’icona miracolosa è diventata un pezzo da museo. Per quasi mezzo secolo è stata nel Museo centrale di arte antica e cultura russa «Andrej Rublëv».
L’11 agosto 2013 l'immagine sacra è stata restituita a Zarajsk, dove è ripresa la tradizione della venerazione del santuario e ogni anno l’11 agosto (giorno in cui è stata riportata l’icona secondo il calendario giuliano) a Zarajsk si svolgono festeggiamenti in onore dell'immagine miracolosa di san Nicola.
C'è qualcosa che oggi accumuna l'antica terra di Rjazan e quella di Zarajsk alla «città chiusa» di Viljuchinsk, fondata il 16 ottobre 1968 e base della Flotta del Pacifico di sottomarini nucleari, situata nella penisola della Kamchatka, in Estremo Oriente, dove il vescovo Feodor svolgerà il suo ministero sotto la protezione di san Nicola di Zarajsk e di san Serafino di Sarov e sant'Andrea Apostolo, a cui sono dedicate le due chiese di Viljuchinsk.
È la protezione della Grande Russia.
Il vescovo Feodor di Viljuchinsk, consacrato a Zarajsk