Una nuova pagina di storia. Editoriale di Fernanda Santobuono

L’Icona della Madre di Dio di Volokolamsk è una copia dell’Icona di Vladimir conservata nella cattedrale della Dormizione al Cremlino di Mosca, ora custodita nella chiesa di san Nicola in Tolmachi, presso la Galleria Tetr’jakov. In questa cattedrale il Gran Principe di Mosca Ivan III strappò il documento del khanato tartaro, in cui si sosteneva la dipendenza della Russia dall’Orda d’Oro.
La cattedrale fu costruita dai maestri russi in base al progetto e sotto la guida dell’ingegnere ed architetto bolognese Rodolfo Fioravanti negli anni 1475-1479, quando Mosca assunse la sua posizione di erede di Bisanzio e dell’Impero romano d’oriente. Il famoso pittore Dionisio, della scuola di Mitrophan, scrisse le Icone dell’Iconostasi nel 1481.
L’Immagine di Volokolamsk è stata riconosciuta miracolosa nel 1578. Essa si distingue da quella conservata nella cattedrale della Dormizione per la rappresentazione particolare ai suoi lati di San Cipriano (1336-1406) a destra, e San Geronzio (1473-1489) a sinistra, metropoliti di Mosca. In entrambe le Icone, la Madre stringe il Bambino alla sua guancia destra, simbolo della Chiesa di Cristo, della pienezza dell’amore tra Dio e l’uomo.
Il nome del metropolita Cipriano è associato con il primo arrivo dell’Icona da Costantinopoli a Mosca nell’anno 1395. Egli era di origine serba e si era formato alla scuola monastica dell’Athos. Fu inviato in Russia nel 1373 dal patriarca di Costantinopoli Filofej Kokkinos con il compito di risolvere lo scontro politico che si era venuto a creare tra i Principi di Lituania e Tver ed il metropolita di Kiev e di tutta la Rus’ Alessio. Nel 1375, alla ripresa delle ostilità tra Moscovia e Lituania, il principe lituano chiese ed ottenne dal patriarca Filofej che Cipriano fosse nominato metropolita di Kiev e Lituania, nomina che avvenne solo nel 1378, dopo la morte di Alessio. Nel 1381, Cipriano fu nominato metropolita di Mosca e di tutta la Rus’, dopo la vittoriosa battaglia di Kulikovo contro l’Orda d’Oro, quando Mosca assunse un ruolo di primo piano nella liberazione della Russia dalla dominazione mongola. Un anno dopo, tuttavia, fu costretto a lasciare la città a causa dell’approssimarsi dell’esercito di Tokhtamys. Successivamente fu rimosso dal soglio di metropolita della città e sostituito con il metropolita Pimen (1382-1384), a cui successe il metropolita Dionisio I (1384-1385). Nel 1390, Cipriano fu reinsediato nella sua carica di metropolita di Mosca e di tutta la Rus’ dal Grande Principe Basilio Dmitrievic, che lo aveva sempre appoggiato.
Il metropolita è ricordato come un saggio custode della Chiesa ortodossa, nonché fautore dell’unità delle terre russe. A lui va attribuita l’unità ecclesiastica, includendo in questa il Granducato di Lituania. Fu un uomo erudito e un esperto conoscitore dei rituali e della letteratura della Chiesa, che cercò di dotare di norme chiare e precise il servizio liturgico e la vita monastica. Fu il primo a iniziare a compilare la “Cronaca Trinità” presso il Monastero di san Sergio. Scrisse inoltre la “Vita del metropolita Pietro”, che era già stata compilata nel 1327, rendendola più retorica e meglio strutturata. Corresse gli errori di traduzione nei Libri della Bibbia e tradusse molte opere ecclesiastiche dal greco.
Il nome del metropolita Geronzio è collegato al trasferimento dell’Icona da Vladimir a Mosca nel 1480, quando la Rus’ si liberò definitivamente della dominazione mongola. Le sue reliquie sono conservate nella cattedrale della Dormizione insieme a quelle di san Giona, suo predecessore. Il suo nome è ricordato anche per la disputa con il principe Ivan III, che in occasione della consacrazione della cattedrale della Dormizione lo accusò di aver fatto il giro della cattedrale in senso contrario a quello del sole. Il metropolita si era attenuto invece ai 318 santi padri di Nicea. La disputa si concluse con le scuse del principe, che si inchinò davanti al metropolita riconoscendo le proprie colpe e promettendo di ascoltarlo nei suoi insegnamenti. E’ stato canonizzato dalla Chiesa ortodossa russa nel 2001.
Tra i due metropoliti si è svolta la storia più importante della città di Mosca e di tutta la Russia, l’ascesa del suo potere, la sovranità e l’indipendenza della Russia, la sua unità, l’autocefalia della Chiesa ortodossa russa, l’introduzione dell’aquila bicipite nello stemma, quale simbolo di unità tra l’Europa e l’Asia, voluta dalla principessa Zoe, figlia di Tommaso Paleologo e moglie di Ivan III.
In questi anni si sviluppò un patrimonio letterario di inestimabile valore. Oltre ai Grandi Codici, vi erano gli Annali curati dai singoli principati. L’arte iconografica raggiunse le vette più alte con Andrej Rublev, Dionisio, il pittore Saggio, Teofane il Greco, e altri. Immagini rigorose e solenni, dai colori tenui e dalle forme raffinate, espressione dell’esicasmo, della grazia divina e dell’unione con Dio, dell’annuncio di ogni bene spirituale e materiale.
A distanza di cento anni dalla battaglia di Kulikovo, in occasione della definitiva liberazione della Russia dalla dominazione mongola (1480), negli Annali tipografici veniva scritto: “Il Gran Principe mandò suo figlio e suo fratello e i suoi capi militari, con tutte le forze sul fiume Ugrà a prendere sotto controllo i guadi e le vie di accesso…. E lui lasciò Kolomna per dirigersi a Mosca, alle Chiese del Salvatore e della Madonna Santissima… per implorare aiuto e difesa e consigliarsi con il suo padre spirituale, il metropolita Geronzio e l’arcivescovo Vassian… come difendere con forza l’ortodossia cristiana e la patria… e scendere in campo contro il lupo dannato, il feroce Akhmat, per strappargli dalle fauci il gregge di Cristo… O audaci e valorosi figli di Russia. All’opera per salvare la Patria, la terra russa dagli infedeli. Non risparmiate la vostra vita, perché i vostri occhi non vedano più le case saccheggiate e preda del nemico, e la morte dei vostri figli e il disonore delle donne. Come è avvenuto per mano turca ai bulgari e ai serbi, ai greci, ai croati, agli albanesi, alle genti di Bosnia”. In queste righe il cronista colse l’occasione per lanciare un monito alle generazioni future e ci rimanda alla storia contemporanea, quando la Russia rientra nel consesso europeo. E con essa la Chiesa ortodossa.
Il 4 aprile 1946 il Santo Sinodo creò una delle istituzioni più importanti della Chiesa russa, il Dipartimento per le Relazioni esterne (Decr). Il suo primo presidente (1946-1960) fu il metropolita di Krutitskii e Kolomna Nikolai (Yarushevich), seguirono, dal 1960 al 1972 il metropolita di Leningrado e Novgorod Nicodemo (Rotov), dal 1972 al 1981 il metropolita di Krutitskii e Kolomna Giovenale (Poyarkov), dal 1981 al 1989 il metropolita di Minsk e Bielorussia Filarete (Vakhromeev).
Dal 1989 al 2009, il Dipartimento è stato guidato dall’arcivescovo e poi metropolita di Smolensk e Kaliningrad Kyrill, ora Patriarca di Mosca e di tutta la Russia. In questo ventennio, sono state compiute le attività più importanti, le relazioni Stato-Chiesa e la collaborazione con le organizzazioni politiche, sociali, scientifiche e culturali. Il 17 maggio 2007, con la firma dell’atto di comunione canonica è stata ricostituita l’unità del Patriarcato di Mosca con la Chiesa ortodossa russa all’estero, dove nel frattempo il Dipartimento aveva contribuito ad aumentare il numero delle parrocchie per la cura pastorale dell’ecumene ortodossa. Dopo la morte del Patriarca Alessio II e l’elezione del Patriarca Kyrill, è stato eletto nuovo presidente del Dipartimento il vescovo di Vienna e Austria Hilarion, il quale, nella stessa seduta del Santo Sinodo, il 31 marzo 2009 è stato nominato vescovo di Volokolamsk e vicario di Sua Santità il Patriarca, nonché membro permanente del Santo Sinodo. Contestualmente sono stati creati il Dipartimento Chiesa e Società e il Segretariato per le istituzioni straniere.
Il Lunedì di Pasqua 2009, festa di san Giorgio il Vittorioso, durante la Divina Liturgia nella cattedrale della Dormizione, il Patriarca Kyrill ha elevato il vescovo di Volokolamsk ad arcivescovo e il 1° febbraio 2010 a metropolita, nel giorno del suo primo anniversario di intronizzazione.
Oggi, per il continuo svilupparsi delle relazioni esterne, il lavoro del Dipartimento è compiuto da tre Segretariati: per i rapporti inter-ortodossi, con le altre Chiese e comunità ecclesiali, e con gli stati esteri.
Il 4 aprile 2011, in occasione del 65° anniversario della costituzione del Dipartimento, la Fondazione san Gregorio il Teologo ha decorato la facciata dell’edificio, che ha sede presso il Monastero di san Daniele a Mosca, con un mosaico rappresentante la Vergine che stende il Suo velo sul Mondo. Ha così inizio una nuova pagina di storia.

Fernanda Fernanda Santobuono


Icona Icona della Madre di Dio di Volokolasmk


Lo Lo stemma della Federazione Russa