La dimensione universale dell'Ortodossia. Nel 300° anniversario della Chiesa russa nel Regno Unito

Si è svolta dal 15 al 18 ottobre la visita primaziale di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill nella diocesi di Surozh, dedicata al 300° anniversario della presenza della Chiesa ortodossa russa nelle Isole Britanniche.
Hanno accompagnato Sua Santità il Patriarca durante la visita il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne (Decr) del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk, l’arcivescovo Mark di Berlino, Germania e Gran Bretagna, il capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca, arcivescovo Sergij di Solnechnogorsk, il respnsabile della Gestione delle istituzioni estere del Patriarcato di Mosca, vescovo Antonij di Bogorodsk, il vice presidente del Decr, archimandrita Filaret (Bulekov), il capo del Servizio di protocollo del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, arciprete Andrej Milkin, il capo del Servizio stampa del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, sacerdote Aleksandr Volkov. Ad accogliere il Primate della Chiesa russa in aeroporto c’erano l’arcivescovo Elisej e il clero della diocesi di Surozh, l’ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Russia nel Regno Unito Aleksandr Yakovenko. Il giorno stesso del suo arrivo Sua Santità il Patriarca Kirill si è recato al numero civico 32 di Welbeck Street, a Londra, dove negli anni 1913-1920 era situato il tempio della Chiesa ortodossa russa. Questa chiesa è stata visitata nel tempo da Nicola I, Alessandro II e Nicola II di Russia. La sera, Sua Santità ha ufficiato il Mattutino nel tempio della Chiesa russa all’estero (Rocor), dedicato alla Dormizione e ai Santi Martiri reali. Durante le litanie è stata ricordata la regina Elisabetta II.


La casa al numero civico 32 di Welbeck Street è stata costruita verso il 1770. I particolari in stile rococò delle camere al secondo piano del palazzo presumibilmente sono stati conservati dai tempi della costruzione. Nel 1813, la casa è stata affittata dal rettore della chiesa dell’Ambasciata russa a Londra, il sacerdote Yakov Smirnov, per un periodo di 22 anni. Prima di questa chiesa, per diversi anni la comunità è stata ospitata in un edificio dell’Ambasciata russa al numero civico 86 sulla Harley Street. L’affitto della casa è stato più volte rinnovato. Padre Yakov Smirnov con il permesso del proprietario ha demolito le stalle nella parte orientale del sito e ha costruito una cappella, che rimase qui fino al 1864. La struttura era molto semplice, dal momento che nel contratto di locazione era prevista la demolizione della cappella e il ritorno delle stalle se il contratto di locazione non fosse stato rinnovato da parte russa. La nuova chiesa sul sito dell’ex cappella è stata costruita dal parroco successivo, padre Evgeny Popov, negli anni 1864-1865, su progetto di James Thomson e con il sostegno dell’imperatrice Maria Alexandrovna, moglie dell’imperatore Alessandro II. Ha servito come parrocchia fino al 1922, cinque anni prima della scadenza del contratto. Il motivo principale del trasferimento della chiesa era che questo edificio non poteva più contenere tutti i fedeli: la comunità parrocchiale era notevolmente aumentata per via dei rifugiati provenienti dalla Russia.
La chiesa è stata visitata dagli imperatori Nicola I (nel 1844), Alessandro II (nel 1874, e, come erede al trono, nel 1839), dallo zar-martire Nicola II (nel 1909, e, come erede al trono nel 1893 e 1894). La struttura del tempio si componeva, secondo la tradizione, di tre parti: un piccolo abside, con la cupola alta 40 piedi (12,1 m), che poggiava su un tamburo ottagonale, una base quadrata, e il portico. La cupola del diametro di 21 piedi (6,4 m) era dotata di dodici finestre ad arco. La cupola, gli archi e il tetto erano realizzati in ferro battuto.
Secondo testimoni oculari, la decorazione del tamburo è stata ispirata a quella del Battistero nella città armena di Ani. La pittura del tempio fu commissionata dall’inglese William Thomas (in parte eseguita in encausto). L’iconostasi è stata realizzata in un bellissimo stile dal ventiquattrenne Matthew Varukhin, laureato presso l’Accademia di Belle Arti. Quando la parrocchia russa si spostò nella Chiesa dell’Apostolo Filippo, l’iconostasi fu installata nella nuova chiesa dell’Ambasciata.
Con la morte dell’arciprete Evgenij Smirnov nel mese di gennaio 1923, l’edificio fu affittato ad una Società radiologica. Nel 1980 il nuovo inquilino, proprietario di un Variety Club, intendeva trasformare in uffici i locali che erano stati della chiesa, ma il Consiglio di Westminster non diede il permesso. Dal 2004 i locali sono stati dati in affitto ad una società che gestisce ospedali privati. Oggi il locale dove si trovava la chiesa è usato come una sala per conferenze.
Nel 1980 la società di Howard de Walden Estates, che gestisce la proprietà della casa di Lord Howard de Walden, ha invitato l’artista inglese Helen Grunwald a rinnovare la pittura e la decorazione interna della chiesa dell’Ambasciata. L’artista ha aggiunto scene bibliche sopra gli affreschi. Una parte dei fondi per la ristrutturazione della chiesa è arrivata dal consiglio distrettuale, il che dà diritto a quanti ne fanno richiesta di visitare gli antichi locali della cappella russa per ammirarne la decorazione.
«Sono molto felice che la celebrazione del 300° anniversario della presenza della Chiesa ortodossa russa sul suolo britannico inizi con la visita in questo luogo, in cui si trovava il tempio più di un secolo fa, che è come il centro della presenza ortodossa russa nel Regno Unito», - ha detto Sua Santità il Patriarca Kirill al termine del servizio di preghiera (moleben), durante il quale sono stati ricordati coloro che hanno gettato le basi della Chiesa russa a Londra.
«Guardando le pareti di questa stanza, si capisce che la presenza della Chiesa ortodossa russa nelle Isole Britanniche è stata molto modesta e quasi impercettibile. Questa stanza suggerisce che i primi passi sono stati presi da una piccola comunità. Dobbiamo ricordare con gratitudine gli arcipreti Jacov Smirnov ed Evgeny Popov, che sono stati abati della parrocchia della Dormizione della Chiesa russa per quasi tutto il tempo che il popolo russo ha pregato qui», - ha continuato il Primate della Chiesa ortodossa russa, ricordando che per più di cento anni il servizio di preghiera è stato tenuto in questo luogo e queste mura hanno visto l’imperatore Nicola I, l’imperatore Alessandro II, lo zar-martire Nicola II. «I monarchi russi in visita a Londra, ritenevano loro dovere visitare il luogo dove pregava la nostra gente», - ha evidenziato Sua Santità Kirill.
Dopo gli eventi rivoluzionari del XX secolo l’emigrazione della comunità ortodossa russa a Londra è aumentata al punto che queste mura non potevano più accogliere tutti i fedeli. A questo proposito Sua Santità il Patriarca Kirill ha ringraziato la Chiesa d'Inghilterra «che ha fornito in un momento difficile per la nostra comunità un altro tempio, più spazioso. Questo luogo è la culla dell’Ortodossia russa nel Regno Unito. Per questo sono contento di vedere che un numero sempre maggiore di persone ortodosse nel XXI secolo ritenga necessario pregare insieme nella chiesa ortodossa di Londra».
Il Patriarca ha rilevato che la comunità ortodossa di Londra riflette «la dolorosa storia del nostro Paese e della nostra Chiesa, un percorso molto grande e, in un certo senso, tragico».


Il 16 ottobre Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha visitato la Cattedrale della Dormizione e di Tutti i Santi a Londra. All’ingresso del tempio il Primate della Chiesa ortodossa russa ha benedetto l’icona di pietra della Madre di Dio sulla parete occidentale, così come le campane, che sono state collocate sul campanile.
Sua Santità il Patriarca ha consacrato la Cattedrale della Dormizione dopo la sua ricostruzione e vi ha celebrato la Divina Liturgia.
La prima Divina Liturgia nella parrocchia della Dormizione è stata celebrata alla fine di novembre del 1716, probabilmente il 21 novembre in occasione della festa della Presentazione al Tempio della Madre di Dio. Quando, alla fine del 1720, le relazioni diplomatiche tra la Russia e la Gran Bretagna sono state interrotte e quasi tutti i russi sono tornati in Patria, il servizio nella Chiesa della Dormizione non si è fermato, ma è stato continuato dal clero greco.
Con il sostegno dei benefattori sono stati effettuati lavori per il restauro della cattedrale e la realizzazione in marmo dell’iconostasi, del trono, dell’altare e della cattedra del vescovo nei laboratori di Salonicco. Dal 20 gennaio 2014 è iniziato il restauro su larga scala della cattedrale: sostituzione del pavimento e riscaldamento a pavimento, del battistero, sono stati sostituiti i reliquiari, è stata eliminata la parte superiore della chiesa con una rara decorazione a graffito e mosaici, è stata ripulita la galleria, rivestito di marmo il percorso fino alla cattedra, sostituito il tetto del tempio, costruita una scala interna nel campanile restaurato, rinnovati gli interni, installato un nuovo sistema di illuminazione. Nel settembre 2016 sono state fuse le campane per il campanile della cattedrale.
Hanno concelebrato con Sua Santità il Patriarca: il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne (Decr) del Patriarcato di Mosca, l’arcivescovo Mark di Berlino, Germania e Gran Bretagna, l’arcivescovo Mikhail di Ginevra ed Europa occidentale (entrambi della Chiesa ortodossa russa all’estero), l’arcivescovo Elisej di Surozh, ordinario della diocesi, l’arcivescovo Anatoly di Kerch, vicario della diocesi di Surozh, l’arcivescovo Innokentij di Vilnius e Lituania, il vescovo Nestor di Korsun, l'arcivescovo Sergij di Solnechnogorsk, capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca, il vescovo Antonij di Bogorodsk, responsabile della Gestione delle istituzioni estere del Patriarcato di Mosca, il vescovo Flavian di Cherepovets e Belozersky, e infine il vescovo Matfej di Skopin e Shack.
Hanno concelebrato anche i gerarchi delle altre Chiese ortodosse presenti nel Regno Unito: il vescovo Athanasios di Tropea (Patriarcato ecumenico), il metropolita Siluan delle Isole britanniche e d’Irlanda (Patriarcato di Antiochia), il vescovo Irinej di America orientale (Chiesa ortodossa serba), il metropolita Iosif di Europa occidentale e meridionale (Chiesa ortodossa rumena), così come l'arciprete Georgij Trapaidze della Chiesa ortodossa georgiana.
Presso l’altare ha pregato il metropolita Kallistos di Dioclea (Patriarcato di Costantinopoli).
Con Sua Santità il Patriarca Kirill hanno concelebrato anche il vice presidente del Decr, archimandrita Filaret (Bulekov), il decano del distretto diocesano sud-occidentale di Inghilterra, arciprete Benedikt Ramsden, il decano delle parrocchie della diocesi di Surozh in Scozia e Irlanda del Nord, sacerdote Georgij Zavershinsky, il clero delle Chiese ortodosse locali, delle parrocchie della Chiesa russa nel Regno Unito, in Germania e in altri Paesi europei.
In questo giorno solenne il tempio è stato visitato dal principe Michael di Kent.
Nella cattedrale erano presenti: l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby e il vescovo di Londra Richard Chartres (Chiesa d’Inghilterra), il nunzio apostolico in Gran Bretagna, arcivescovo Antonio Mennini, e l’arcivescovo Kevin MacDonald (Chiesa cattolica romana), il capo della diocesi britannica della Chiesa copta, vescovo Angelos, il capo della Chiesa apostolica armena nel Regno Unito, vescovo Ioakim Manukyan, il metropolita Mor Atanasius Tom Dakkama (Chiesa siriana giacobita), l’ambasciatore della Federazione Russa nel Regno Unito Aleksandr Yakovenko, vari rappresentanti diplomatici.
Il servizio è stato eseguito in slavo ecclesiastico e in inglese. I canti liturgici sono stati eseguiti dal coro di sacerdoti della metropolia di San Pietroburgo, diretto da Jurij Gerasimov, e dal coro della Cattedrale della Dormizione, diretto da Kirill Krayushkin.
Il canale televisivo RT ha trasmesso in diretta il servizio dalla Cattedrale della Dormizione.
Prima della comunione ai Santi Misteri di Cristo, presso l’altare Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha avuto un breve colloquio con il principe Michael di Kent. Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha ringraziato il suo interlocutore per la presenza al culto e ha detto che i legami tra i popoli russi e britannici hanno una lunga storia.
Al termine della Liturgia, l’arcivescovo Elisej di Surozh ha rivolto parole di benvenuto al Primate della Chiesa ortodossa russa e in particolare ha sottolineato: «In questo giorno di buon auspicio Voi, Vostra Santità, avete consacrato la nostra amata cattedrale. E siamo profondamente grati per l’attenzione, la cura paterna e le preghiere primaziali. Quasi tutti coloro che stanno pregando nel tempio hanno preso parte ai lavori - qualcuno ha donato molti soldi, qualcuno ha lavorato con le proprie mani, e qualcuno è stato vicino con la preghiera. E per tutti noi non c’è alcuna ricompensa più grande della Vostra preghiera dinanzi al trono di Dio nella nostra cattedrale. Per tutti noi è una grande ricompensa vedere e testimoniare che Voi guidate con mano ferma il popolo di Dio, non solo nei limiti canonici della nostra Chiesa, ma anche all’estero, non tralasciando di pregare e aver cura dei vostri figli nella diaspora».
L’arcivescovo Elisej ha presentato in dono a Sua Santità il pastorale del Patriarca. Come dono al tempio Sua Santità ha presentato un’antica icona della Madre «Axion estin».
A tutti i partecipanti al servizio divino sono state consegnate piccole icone con l’immagine di Tutti i Santi delle Isole britanniche e d’Irlanda con la benedizione patriarcale.
Nel rivolgersi a tutte le persone presenti nel tempio il Patriarca Kirill ha detto in particolare: «Vivendo per molti anni sotto l'ateismo, i nostri popoli, liberati da questo dominio, hanno sentito il bisogno acuto di fonti spirituali nella loro vita. E sappiamo che negli ultimi venticinque anni qualcosa di inaspettato è accaduto nella storia del mondo. Negli ultimi venticinque anni sono state create decine di migliaia di chiese e parrocchie ortodosse, centinaia di monasteri, decine di scuole teologiche. Ciò che una volta era impossibile da immaginare è accaduto. Questi cambiamenti sono impossibili da spiegare semplicemente attraverso gli sforzi missionari, anche se sono importanti. Questo miracolo del risveglio della fede nella nostra epoca può essere spiegato solo con il potere della grazia divina. E possiamo collegare la presenza di questa grazia all'eroismo spirituale dei Nuovi Martiri e Confessori, migliaia dei quali hanno adornato le volte celesti dei santi martiri cristiani».


Allo stesso modo, durante il ricevimento dato per celebrare il 300° anniversario dell’Ortodossia russa nel Regno Unito e in Irlanda del Nord Sua Santità il Patriarca Kirill ha detto alla presenza dell'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, del vescovo di Londra, Richard Chartres (Chiesa d’Inghilterra), dell’ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Federazione Russa nel Regno Unito Aleksandr Yakovenko, dei rappresentanti delle Chiese ortodosse locali, della Chiesa cattolica romana e di altre confessioni cristiane, dei membri della delegazione della Chiesa ortodossa russa e degli ospiti della diocesi di Surozh: «Oggi celebriamo una data importante - il 300° anniversario della Chiesa ortodossa russa e della presenza russa nel Regno Unito. L’Ortodossia non è una comunità nazionale, ma multinazionale, come si evidenzia dalla storia dell’Ortodossia russa qui nel Regno Unito. Quando trecento anni fa ci fu bisogno della cura pastorale del popolo russo, venuto nel Regno Unito per imparare l’arte marinaresca e acquisire esperienza, anche nel campo delle scienze esatte, sorse la necessità di creare una parrocchia. L’ambasciatore russo prese l’iniziativa e secondo voi chi ha invitato come sacerdote per la parrocchia russa? Ha invitato un sacerdote greco della Chiesa di Alessandria. Il sacerdote fu il padre spirituale della Russia nel Regno Unito e nessuno si preoccupò, né a San Pietroburgo né a Londra, se questo fosse del tutto naturale. Noi siamo una sola Chiesa ortodossa. Greci, russi, arabi, slavi di altre nazionalità costituiscono una sola Chiesa. Mi dispiace che oggi nessun ambasciatore si sognerebbe di invitare un sacerdote di nazionalità diversa per la sua parrocchia.
Abbiamo intrapreso un percorso che non è molto utile per realizzare la dimensione universale dell’Ortodossia. Penso che sia giunto il momento per noi di rinnovare questa consapevolezza della nostra comune appartenenza a una sola Chiesa ortodossa universale. Guardando al passato con gratitudine, vorrei ancora una volta sottolineare il ruolo e il significato di quei sacerdoti che hanno preso la cura pastorale del nostro gregge russo qui per 300 anni. Il ruolo spirituale speciale della parrocchia russa per la diaspora russa (e non solo per essa) qui, sulle Isole Britanniche, è del tutto evidente.
Permettetemi di esprimere la convinzione che l’anniversario di oggi è importante non solo per il popolo ortodosso russo, e non solo per gli ortodossi nel Regno Unito. Mi piacerebbe molto che questo anniversario avesse un significato per la società britannica, per le relazioni russo-britanniche. In nessun altro ambito si rivelano l’identità, l’originalità, la mentalità e la spiritualità di un popolo con una tale profondità se non nella propria cultura religiosa. E senza la consapevolezza di questa cultura, non è possibile un vero e proprio dialogo tra le nazioni e gli stati. E il fatto che oggi il fattore religioso è spesso ignorato nelle relazioni inter-statali, a mio avviso, è un grave errore, perché la religione è allo stesso tempo la fonte dell’identità nazionale e della spiritualità di un popolo.
Se mi chiedete il motivo per cui sono venuto oggi nel Regno Unito, dirò: per celebrare certamente l’anniversario, ma anche per tendere una mano amichevole al popolo britannico, alla Chiesa d’Inghilterra, per sottolineare ancora una volta l’importanza del fattore religioso anche nelle relazioni internazionali. Sono convinto che la cooperazione tra la Chiesa ortodossa russa e le comunità cristiane d’Inghilterra possa dare un contributo importante allo sviluppo delle relazioni tra i nostri Paesi e i popoli. I nostri sforzi devono basarsi non su considerazioni politiche, a prescindere da come ci rapportiamo alla politica estera del nostro Stato, ma solo su ciò che unisce i cristiani di Oriente e Occidente.
Dio benedica la regina, la Chiesa anglicana d’Inghilterra e la Chiesa ortodossa russa».
Dopo il ricevimento, il Patriarca Kirill ha parlato con i rappresentanti delle Chiese orientali. Tra questi - il vescovo Angelos, capo della diocesi britannica della Chiesa copta, il vescovo Ioakim Manukyan (Chiesa apostolica armena), il metropolita Mor Athanasius Tom Dakkama (Chiesa siriana giacobita). Durante la conversazione, Sua Santità ha espresso il sostegno per la sofferenza del popolo della Siria, sottolineando che la Chiesa russa prega per la fine del conflitto e sosterrà sempre i suoi fratelli siriani.
Lo stesso giorno Sua Santità il Patriarca Kirill ha visitato la Royal Geographical Society.


Nella sede della prestigiosa società scientifica di Londra il Primate della Chiesa ortodossa russa ha incontrato il curatore della collezione Alasdair MacLeod. Sua Santità il Patriarca ha visitato la mostra fotografica dedicata al 300° anniversario dell’Ortodossia russa in Gran Bretagna e alla visita arcipastorale di Sua Santità.
Il programma della visita prevedeva la cerimonia di consegna dell’attestato di ingresso di Sua Santità tra i membri della Royal Geographical Society e un discorso ufficiale, tuttavia, a causa dell’allarme di un incendio tutti i presenti sono stati costretti ad abbandonare l’edificio. Sua Santità il Patriarca ha deciso di rivolgersi ai partecipanti e agli ospiti degli eventi celebrativi in strada, accanto al palazzo. Alla presenza di molte persone, Alasdair MacLeod ha consegnato al Primate della Chiesa ortodossa russa l’attestato di ingresso di Sua Santità il Patriarca Kirill tra i membri della storica società.
Nel suo discorso, Sua Santità il Patriarca Kirill ha detto: «Non mi è possibile ora presentare la lunga relazione che stavo per leggere. Vorrei ringraziarvi per avermi concesso l’onore di diventare membro della Royal Geographical Society. A questa società sono legate grandi conquiste nello sviluppo del mondo, nella descrizione dei mari e degli oceani. E molti di noi hanno familiarità con le sue attività, grazie anche alla penna di diversi scrittori inglesi. E, naturalmente, il primo nome che viene in mente è quello di David Livingstone, che ha compiuto 50mila chilometri a piedi e ha aperto l’Africa agli europei. Era molto credente, un cristiano sincero, e ha unito le sue attività di ricerca geografica alla predicazione di Cristo.
La Royal Geographical Society è un’istituzione altamente rispettata nel mondo, comprende personalità di spicco del vostro popolo e del vostro Paese. Vorrei ringraziare di cuore per l’onore concessomi di essere membro della Royal Geographical Society. Durante la mia vita sono riuscito a visitare 120 Paesi, alcuni dei quali sono già scomparsi dalla faccia della terra. Sono stato in diverse regioni in tempi diversi e sono in grado di confrontare ciò che è accaduto in questo o quel Paese 40-50 anni fa, e ciò che sta accadendo ora. Questa conoscenza è molto arricchente, e mi aiuta a capire molto di quanto accade nel mondo.
Al momento sto viaggiando molto in Russia, in particolare in Estremo Oriente e nel Nord, in Siberia, perché ciò che sta accadendo ora lì è un potente risveglio della fede ortodossa. Sono sempre felice di incontrare i residenti locali, le piccole etnie, e devo dire che queste persone hanno una grande forza spirituale.
Vivono in condizioni tali, in cui noi non possiamo vivere. Recentemente sono stato in Chukotka e ho visitato una famiglia che si prende cura dei cervi. Entrando nella yaranga, dove vivono, ho chiesto a una donna molto gentile, madre di sei figli (tra parentesi, faccio notare che tutti i bambini erano vestiti con abiti molto belli, realizzati con pelli di renna): “Nella vostra yaranga piove?”. Lei ha risposto: “sì”. E voi cosa fate? “Noi semplicemente ci copriamo con una pelle di cervo”. Chi di noi darebbe una simile risposta se dal tetto piovesse dentro casa?
In ricordo del nostro incontro vorrei dare la foto in cui mi trovo accanto ai pinguini in Antartide. Durante il mio viaggio in America Latina ho avuto un incontro con il Papa di Roma a Cuba, ma l’immagine “numero uno” di quel viaggio per popolarità è stata questa immagine del mio “incontro” con i pinguini».


La mattina del 17 ottobre il Patriarca Kirill si è incontrato con Sua Santità il Patriarca di Serbia Ireneo. Poi nel cimitero di Brompton il Primate della Chiesa russa ha benedetto una nuova lapide presso la tomba del metropolita Antony (Bloom) e ha ufficiato il rito dei defunti in sua memoria. Al termine del servizio il Patriarca ha detto: «Ricordo il mio primo incontro con lui nel 1965, quando venne in quella che allora si chiamava Leningrado, e con il sempre memorabile metropolita celebrò la Divina Liturgia nella Chiesa di San Nicola, divenuta poi la cattedrale della città. Ero in piedi vicino al metropolita Nikodim e sono rimasto colpito dalla predicazione del vescovo Antony. Parlava a bassa voce, probabilmente troppo a bassa voce per essere udito da tutti in quella grande cattedrale, ma io ero vicino e ho ascoltato il discorso dall’inizio alla fine ed esso è rimasto impresso nella mia coscienza, non solo per i saggi pensieri ma anche, ovviamente, per la forza spirituale. E quindi ho capito nel cuore e nella mente che il metropolita Antony era un uomo speciale, dotato da Dio di un carisma particolare.
Poi abbiamo spesso incontrato il metropolita Antony in diversi convegni internazionali. Io sono stato spesso nel Regno Unito e lui veniva in Russia. Siamo sempre stati legati da un ottimo rapporto, sincero. Abbiamo parlato apertamente anche delle cose più delicate, della situazione della Chiesa in Unione Sovietica... Lui ed io eravamo d’accordo su molte questioni.
Quando il metropolita si ammalò e le forze cominciavano a mancargli, tutti coloro che lo conoscevano e lo amavano gli auguravano molti anni di vita, ma allo stesso tempo si rendevano conto che la vita umana non può essere allungata artificialmente. Ecco perché in qualità di presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, ho dovuto organizzare la vita della Chiesa nel Regno Unito dopo la sua morte. Credo che sia dovere della nostra comunità ortodossa e della diocesi di Surozh custodire la sua memoria con grande devozione e amore. È stato il fondatore della diocesi e della comunità ortodossa russa, aperta agli inglesi, a persone di diverse nazionalità, che, di fatto, abbelliscono la nostra vita spirituale ortodossa. Sono profondamente convinto che la memoria del metropolita è viva nei cuori non solo di quelli che lo hanno conosciuto e amato, ma anche di quelli che pur non avendolo conosciuto lo amano attraverso le sue opere, i suoi libri e sermoni e le storie che hanno sentito su di lui. Lasciate che il suo ricordo luminoso sia conservato di generazione in generazione».


Dopo l’incontro con la regina Elisabetta a Buckingham Palace, Sua Santità il Patriarca Kirill ha avuto una riunione con l'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, al Lambeth Palace.
Per la Chiesa ortodossa russa hanno preso parte all’incontro il metropolita Hilarion di Volokolamsk, l'arcivescovo Elisej di Surozh, il vicepresidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, archimandrita Filaret (Bulekov), e per la Chiesa d'Inghilterra era presente il vescovo di Londra Richard Chartres.
Durante la discussione sulle questioni relative alle relazioni bilaterali tra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa d'Inghilterra, i partecipanti all'incontro hanno raggiunto un accordo sulla cooperazione in ambito umanitario.
Sua Santità il Patriarca Kirill ha richiamato l'attenzione dell'arcivescovo Justin Welby sul fatto che la Chiesa ortodossa russa è seriamente preoccupata per la liberalizzazione della dottrina della Chiesa d'Inghilterra in materia di organizzazione della Chiesa - l'ordinazione delle donne nell’ordine sacerdotale ed episcopale... Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha espresso la sua speranza che la Chiesa d'Inghilterra resista alle sfide del mondo moderno e cerchi di preservare la dottrina evangelica.
I partecipanti alla conversazione hanno testimoniato l'importanza degli sforzi congiunti per proteggere i cristiani in Medio Oriente.
Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' Kirill e l’Arcivescovo di Canterbury Justin Wellby hanno sottolineato l’importanza del ruolo della Chiesa ortodossa russa e della Chiesa d'Inghilterra nel mantenere e rafforzare i rapporti tra i popoli di Russia e Gran Bretagna.
Al termine della conversazione i capi delle due Chiese di Russia e Gran Bretagna si sono scambiati i doni. In considerazione degli sforzi per sviluppare le relazioni bilaterali tra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa d'Inghilterra, Sua Santità il Patriarca Kirill ha assegnato al vescovo di Londra Richard Chartres l'alta onorificenza della Chiesa ortodossa russa - l'Ordine di San Sergio di Radonež, II grado.
L'anglicanesimo ebbe origine nel XVI secolo con la separazione della Chiesa d'Inghilterra dalla Chiesa cattolica durante il regno di Enrico VIII. Comprende chiese che sono storicamente legate ad essa ed altre con credenze, pratiche di culto e strutture affini, sebbene non identiche.
Le Chiese che sono «in comunione» con la sede di Canterbury, e quindi con l'arcivescovo di Canterbury, compongono la «Comunione Anglicana», all'interno della quale egli detiene un primato d'onore, convoca la conferenza di Lambeth una volta ogni dieci anni, presiede la riunione dei primati ed è presidente del Consiglio consultivo anglicano, un organismo di coordinamento tra le Chiese anglicane.
C'è tuttavia un certo numero di chiese al di fuori della Comunione Anglicana che si autodefiniscono anglicane e sono quelle legate all'«Anglicanesimo continuo», che mantengono cioè posizioni più conservatrici, come la Chiesa anglicana d'America.
Con un'adesione di circa 80 milioni di membri, la Comunione Anglicana è la terza confessione cristiana più grande.

Chiesa Chiesa ortodossa russa della Dormizione e di Tutti i Santi a Londra


Londra Londra - Sua Santità il Patriarca Kirill viene accolto dall'arcivescovo Elisej di Surozh


Visita Visita del Patriarca al numero civico 32 di Welbeck Street


Divina Divina Liturgia nella Cattedrale di Londra


Metropolita Metropolita Antonij (Bloom, 1914-2003)


Lambeth Lambeth Palace