Simbolo dell'unione di tutti i popoli. Il monumento al santo principe Vladimir

Il monumento al santo principe Vladimir, pari agli Apostoli, è stato costruito su iniziativa della Società storico-militare russa (RVIO) e del governo della città di Mosca. Secondo le dichiarazioni rilasciate dalla società, il monumento è stato realizzato a spese della società stessa e con donazioni private. I lavori per il miglioramento dell’area Borovitskaya e l’installazione del monumento sono stati realizzati dal governo di Mosca a spese della città. L'opera è stata realizzata dallo scultore Salavat Shcherbakov, artista del popolo della Federazione Russa, accademico dell’Accademia Russa delle Arti, direttore del Dipartimento di Scultura dell’Accademia Russa di Pittura, Scultura e Architettura «Ilija Glazunov»; dall’architetto Igor Voskresenskij, architetto onorato della Federazione Russa, presidente della Commissione per l’arte monumentale della Duma della città di Mosca. Il monumento, alto 16 metri, è stato realizzato in bronzo, mentre il piedistallo in granito ha un'altezza di due metri.
La soluzione architettonica per l’abbellimento del territorio intorno al monumento è stata proposta nel corso di un concorso internazionale vinto dai giovani architetti Alexander Tomashenko e Ivan Kolmanok. Secondo il progetto, approvato dal vicedirettore generale dell’Unesco per la Cultura, Francesco Bandarin, la zona Borovitskaya appare nella forma di onde, che simboleggiano il battesimo della Rus’.
In origine era previsto di erigere il monumento sulla piattaforma panoramica della Collina dei passeri, ma la situazione geologica non ha consentito la sua realizzazione. Dopo un’ampia discussione pubblica e il coordinamento con il Comitato del Patrimonio Mondiale, l’Unesco ha approvato il progetto del monumento nella piazza Borovitskaya, nella zona cuscinetto del sito Patrimonio Mondiale «Cremlino di Mosca», scelto dai residenti della capitale attraverso un sondaggio internet condotto dalla stessa società, e la votazione sul portale internet «Cittadino attivo».
L’anno scorso, in occasione del millesimo anniversario del riposo del santo principe Vladimir, sono stati eretti monumenti in onore del battista della Rus’ in varie città della Russia: a Rostov la Grande, Saraktash, nella regione di Orenburg, Batajsk, nella regione di Rostov, Kemerovo, Volokolamsk, Smolensk e Vladimir.


Nel giorno della festa in onore dell'icona di Kazan’ della Madre di Dio e Giornata dell'unità nazionale, il 4 novembre il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, dopo la posa dei fiori al monumento in onore del principe Kuzma Minin e del mercante Dmitry Pozharsky sulla Piazza Rossa - coloro che organizzarono un esercito di volontari russi ed espulsero i polacchi dal Cremlino mettendo fine al Periodo dei Torbidi nel 1612 -, hanno presieduto la cerimonia di inaugurazione del monumento al santo principe Vladimir, pari agli Apostoli, sulla Piazza Borovitskaya di Mosca.
Alla cerimonia hanno partecipato il primo ministro russo Dmitry Medvedev, il presidente del Consiglio Federale della Federazione Russa Valentina Matviyenko, il presidente della Duma di Stato Vjacheslav Volodin, il ministro degli Esteri Sergej Lavrov, il ministro della Difesa Sergej Shojgu, il ministro della Cultura e presidente della Società militare-storica Vladimir Medinskij, il sindaco di Mosca Sergej Sobjanin, i membri del governo russo, deputati, rappresentanti delle organizzazioni pubbliche, del mondo della scienza, della cultura e dell'arte.
Tra i rappresentanti della Chiesa ortodossa russa c’erano il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk, il capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca, arcivescovo Sergej di Solnechnogorsk, il capo del Dipartimento sinodale per le relazioni della Chiesa con la società e i media Vladimir Legojda. Erano presenti anche il metropolita Kornilij di Mosca e di tutta la Rus' della Chiesa ortodossa dei Vecchi Credenti, il presidente del Consiglio dei Mufti di Russia Ravil Gainutdin, il presidente del Consiglio spirituale centrale dei musulmani, il gran mufti di Russia Talgat Tatzhuddin, il rabbino capo Berel Lazar, il capo del Sangha buddista tradizionale di Russia Dam Ayusheev e altri rappresentanti delle religioni tradizionali presenti in Russia.
I partecipanti alla cerimonia sono stati accolti dal presidente Vladimir Putin.


«Vostra Santità! Cari moscoviti! Cari amici!
Vi saluto e mi congratulo con Voi per l'inaugurazione del monumento in onore del santo principe Vladimir, pari agli Apostoli. Questo è un grande e significativo evento per Mosca e per tutto il nostro Paese, e per tutti i compatrioti russi. Simbolicamente si svolge in occasione della Giornata dell'unità nazionale e nel centro della città, nei pressi delle mura del Cremlino, nel cuore della Russia.
Il nuovo monumento è un omaggio al nostro eccezionale antenato, un santo particolarmente venerato, statista e guerriero, il fondatore spirituale dello Stato russo.
Il principe Vladimir è sempre passato alla storia come unificatore e difensore delle terre russe, come politico lungimirante, ha costruito le fondamenta di uno Stato centralizzato forte e unito, composto da una grande comunità di popoli uguali fra loro, di lingue, culture e religioni. La sua epoca ha visto numerose realizzazioni, e importante e decisivo, naturalmente, è stato il battesimo della Rus’. Questa scelta è diventata una fonte spirituale comune per i popoli di Russia, Bielorussia, Ucraina, la cui base morale e i valori definiscono la vita di oggi.
Questo forte sostegno morale, la solidarietà e l'unità hanno aiutato i nostri antenati a superare le difficoltà, a vivere e a vincere per la gloria della Patria, per rafforzare il suo potere e la sua grandezza. E ora è nostro dovere affrontare insieme le minacce e le sfide di oggi, sulla base dei precetti spirituali, sulla tradizione inestimabile di unità e armonia, per andare avanti, assicurando la continuità della nostra antica storia millenaria.
Cari amici! Mi congratulo con Voi per la Giornata dell'unità nazionale. Buona fortuna e prosperità a tutti i cittadini della Russia».
Poi ha preso la parola il Patriarca Kirill.


«Caro Vladimir Vladimirovich! Cari partecipanti alla cerimonia!
Il santo principe Vladimir ha affrontato la questione della scelta di fede in maniera molto pragmatica: ha inviato i suoi ambasciatori per capire "come servire Dio". Questa è la prova della profonda onestà del principe, il suo desiderio estremamente onesto e obiettivo di affrontare la questione più importante - la scelta di fede.
Oggi viviamo in un mondo dove la verità è sfocata. Il culto, che molti seguono, senza saperlo, è la relatività della verità, questa quasi-religione del nostro tempo: ogni cosa ha il diritto di esistere, perché, in realtà, la verità immutabile ed eterna non esiste.
Se il principe Vladimir avesse pensato come alcuni nostri contemporanei, non avrebbe mai fatto la sua scelta. Sarebbe rimasto un pagano o un cristiano a livello personale, ma non avrebbe battezzato la Rus’. Poi non ci sarebbero state né la Rus’, né la Russia, né la potenza ortodossa russa, né il grande Impero russo, o la Russia moderna. Ma lui non era alla ricerca di un servizio sontuoso o della pace della mente, che spesso dà una religione. Ha cercato la Verità con la lettera maiuscola, l’ha trovata e si innamorò dell’immagine di Cristo e nel Santo Battesimo riconobbe Lui come Luce, Verità e Vita.
In ogni società possono esistere difficoltà economiche o politiche. Ma la perdita dell’identità spirituale è una condanna per qualsiasi Paese. È condannato, non importa quanto potente possa sembrare. Pertanto, per il santo principe Vladimir la questione della scelta di fede era identica alla questione della scelta del destino del suo amato popolo. Se Vladimir non avesse avuto alcuna esperienza personale dell’amore di Cristo e si fosse lasciato guidare esclusivamente da considerazioni politiche o da altro, la gente non gli avrebbe creduto. Vladimir non era un intrigante politico, un uomo furbo o ambiguo. È sempre stato un uomo integro e sincero - sia quando sbagliò e commise iniquità, sia quando ha trovato la verità nella pienezza della fede ortodossa ed è diventato un santo.
Questo monumento è un promemoria per tutti coloro che lo guardano: sei anche tu sincero nella tua fede, nel tuo amore per la Patria, per il popolo, come il santo principe Vladimir o vuoi prendere le distanze da tutti e da tutto per amore del tuo interesse privato e del tuo egoismo? Il cristiano è colui che segue Cristo non solo quando questo è comodo e confortevole, ma sempre. Un vero discepolo di Cristo non può non soffrire non solo per i propri cari, ma anche per la propria città, per il proprio paese, per il mondo intero. Il peggiore disastro del nostro tempo non sono le crisi economiche e politiche, ma la grave carenza cronica di amore: gli uni per gli altri, per il nostro Creatore e per tutta la creazione.
Nessuno può rivedere la scelta del principe Vladimir senza distruggere la propria identità di civiltà. Dire che il principe Vladimir ha fatto qualcosa di sbagliato sarebbe come addormentarsi all’ombra delle cattedrali e svegliarsi nel bosco vicino al fuoco, non sapendo né leggere né scrivere. Purtroppo, tale scelta è fatta da coloro che vogliono tornare alle terre selvagge di ignoranza pagana e sostituire la luce della Verità col buio dell’esistenza precristiana.
Vladimir nella coscienza popolare era chiamato il Sole Rosso da coloro che lo amavano. Non ebbe paura di cambiare drasticamente la direzione di sviluppo della società, perché amava la sua gente e credeva che lo avrebbero capito e lo avrebbero seguito. Egli non ha cercato di calcolare tutti i rischi ed i pericoli del cambiamento di fede, perché non era una decisione tattica o strategica per lui, ma l’acquisizione della verità per tutti - per sé e per il suo popolo. E la verità non si sceglie per calcolo - perché allora cesserebbe di essere verità. Questa determinazione, lo zelo per Cristo e l’integrità di seguire il Vangelo hanno reso Vladimir pari agli Apostoli, anche se tra loro passa un migliaio di anni.
Se pensiamo che oggi non abbiamo niente da scegliere, come invece accadde con il principe Vladimir, allora siamo in errore. La nostra scelta, forse non così evidente, non è da meno. Ogni giorno noi compiamo delle scelte che riempiono la nostra vita. Questa è la scelta di fede, da cui dipende il destino, non solo di ciascuno di noi, ma del mondo intero.
Il monumento al principe Vladimir è il simbolo dell’unità di tutti i popoli, di cui egli è il padre, dei popoli della Rus’ storica, che ora vivono entro i confini di diversi Stati. Il monumento al padre fondatore può essere ovunque, dove i suoi figli vivono, in questo non c’è nessun problema. Ma è male se i figli dimenticano che hanno lo stesso padre».
Durante la cerimonia è intervenuta anche Natalia Solzhenitsyn, presidente della Fondazione di beneficenza russa «Alexander Solzhenitsyn», dedicata all'autore del celebre romanzo «Arcipelago Gulag».
Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha detto una preghiera per la benedizione del monumento e ha asperso di acqua santa la scultura del Battista della Rus’. I canti sono stati eseguiti dal coro del Monastero stavropigiale di San Daniele, diretto da Georgij Safonov.
Poi il Presidente della Russia Vladimir Putin e Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill hanno partecipato all’apertura della XV mostra-forum «Russia ortodossa» nel centro espositivo «Il Maneggio» di Mosca.

All'inaugurazione hanno partecipato il primo ministro russo Dmitry Medvedev, il ministro della Cultura russo Vladimir Medinskij, il sindaco di Mosca Sergej Sobyanin.
La mostra multimediale del 2016 «Russia - La mia storia. Gli anni 1945-2016» è la quarta ed ultima della serie di mostre storiche «Russia - La mia storia», prodotta dal Consiglio patriarcale per la Cultura. Le tre esposizioni precedenti, «I Rurik», «I Romanov», «1917-1945. Dai grandi sconvolgimenti alla Grande Vittoria», sono state presentate oggi nel parco storico «Russia - La mia storia» nel padiglione 57 del Centro espositivo panrusso.
Nella sala centrale del Maneggio è stata portata una copia dell’icona della Madre di Dio di Vladimir, che è rimasta nel centro espositivo per tutta la durata della mostra. Il Capo dello Stato e il Primate della Chiesa ortodossa russa hanno acceso le candele e si sono inchinati dinanzi all'immagine miracolosa.
Vladimir Putin e Sua Santità il Patriarca Kirill hanno visitato l’esposizione. Le spiegazioni sono state fornite dal presidente del Consiglio patriarcale per la Cultura, vescovo Tikhon di Egor'evsk, vicario del Monastero stavropigiale Sretenskij sulla Lubjanka a Mosca, il «Monastero dell'Incontro», sorto sul luogo dell'Incontro dell'icona della Madre di Dio di Vladimir.
Quasi sei secoli fa Mosca è stata salvata dalla distruzione per mano dello spietato invasore Tamerlano e il segno visibile di questa liberazione è l'icona della Madre di Dio di Vladimir. Nel 1395, mentre le numerose forze si avvicinavano alla città, il gran principe di Mosca Vasilij I fece portare dalla città di Vladimir l'icona miracolosa della Madre di Dio. Il popolo pregò tra le lacrime davanti all'immagine e secondo la tradizione, la Madre di Dio apparve a Tamerlano in una visione, circondata da innumerevoli schiere, e il khan, in preda alla paura, si ritirò.
Allo stesso modo, il vescovo Tikhon ha ricordato che durante gli eventi di ottobre 1993, il Patriara Alessio II ha chiesto al presidente Boris Eltsin di trasferire almeno per un paio di giorni l'icona nella Cattedrale della Teofania e la richiesta è stata accolta. Molti moscoviti hanno pregato dinanzi al santuario affinché il conflitto politico interno non si sviluppasse in una guerra civile. Così gli organizzatori della mostra hanno chiesto al Patriarca Kirill di portare alla mostra storica una copia dell'icona.
La mostra multimediale era dedicata agli eventi della storia russa dal 1945 al 2016. I visitatori hanno avuto l'opportunità di conoscere le pietre miliari più importanti della storia dell'Urss e della Russia post-sovietica utilizzando schermi interattivi. Ognuna delle sale rappresentava un capitolo separato della storia del dopoguerra dell'Urss e della Russia.
Poi il Presidente della Federazione Russa e il Primate della Chiesa russa hanno scritto una frase sul libro degli ospiti d’onore in ricordo della visita. Sua Santità il Patriarca Kirill ha scritto: «Dopo le nuvole le stelle! Le nubi via via scompaiono, e le stelle sono più luminose. Che Dio benedica il cammino del nostro popolo».
«Molti ringraziamenti per la nuova mostra, che dà un quadro oggettivo della storia del nostro Paese con tutte le sue vittorie, i suoi successi e i suoi problemi. Vi auguro nuovi successi!», - ha scritto Vladimir Putin.
Alla cerimonia di apertura hanno partecipato i rappresentanti delle autorità pubbliche, i vescovi e i capi dei dipartimenti sinodali della Chiesa ortodossa russa, i leader religiosi e i rappresentanti delle Chiese ortodosse locali.


Icona Icona del Battesimo della Rus' (1988). Museo del Patriarcato di Mosca «Sofrino»


Cerimonia Cerimonia di inaugurazione del monumento al battista della Rus'


Inaugurazione Inaugurazione della XV mostra-forum «Russia ortodossa»


Dio Dio benedica il cammino del nostro popolo: il Patriarca Kirill e il Presidente Putin inaugurano la mostra «Russia ortodossa»