XVII Premio per l'unità dei popoli ortodossi. In memoria dei santi isapostoli Cirillo e Metodio

Alla vigilia della festa dei santi isapostoli Cirillo e Metodio, evangelizzatori dei popoli slavi, e dell'onomastico di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' Kirill, nonché della Giornata della lingua e cultura slava e del Premio della Fondazione internazionale per l'unità dei popoli ortodossi, dedicato alla memoria del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' Alessio II, il 21 maggio sono arrivate a Mosca le reliquie di san Nicola il taumaturgo dalla città italiana di Bari. Il presidente russo Vladimir Putin ha definito l’arrivo delle reliquie in Russia un grande evento per i fedeli ortodossi del Paese. E durante l'incontro con il Primate della Chiesa ortodossa russa e Sua Santità il Patriarca della Chiesa copta Tawadros II, arrivato a Mosca per ricevere il premio della Fondazione per l'unità dei popoli ortodossi, il capo dello Stato ha detto: «Questo evento è stato reso possibile grazie agli accordi che sono stati raggiunti nel corso della riunione del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ con il Papa di Roma. Questo è un grande evento per i fedeli ortodossi in Russia. Siamo molto grati al Papa e alla Santa Sede per la decisione, che è stata adottata su richiesta del Patriarca». Al termine dell'incontro, Vladimir Putin ha visitato la Cattedrale di Cristo Salvatore, dove ha venerato le reliquie di san Nicola il taumaturgo. Lo stesso giorno, il 24 maggio, il presidente Putin e il primo ministro Dmitrij Medvedev si sono congratulati con Sua Santità il Patriarca Kirill per il suo onomastico. Vladimir Putin ha presentato a Sua Santità il Patriarca l’edizione del XIX secolo in slavo ecclesiastico de «La vita di Nicola il taumaturgo». Dmitrij Medvedev invece ha presentato il libro «Discorso sulla lingua nei libri di san Sava», un eccellente lavoro degli inizi del XX secolo di Vjacheslav Shchepkin, slavista e paleografo russo.



Il 23 maggio, nella sala dei Concili della Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha guidato la XVII edizione del premio della Fondazione internazionale per l'unità dei popoli ortodossi «Per il lavoro straordinario nel rafforzare l'unità dei popoli ortodossi. Per il riconoscimento e la promozione dei valori cristiani nella società» per l’anno 2016, dedicato a Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Alessio II.
Sono stati eletti vincitori del premio Sua Santità il Papa e Patriarca della Chiesa copta Tawadros II, il Presidente della Macedonia Gjorge Ivanov e il Sindaco di Mosca Sergej Sobjanin.
Prima della cerimonia, nella sala rossa della Cattedrale di Cristo Salvatore Sua Santità il Patriarca Kirill ha incontrato il Presidente della Repubblica di Macedonia e i membri della delegazione ufficiale che lo accompagnava.
Poi, nella Cattedrale di Cristo Salvatore è arrivato Sua Santità il Papa e Patriarca della Chiesa copta Tavadros II. Dopo un breve dialogo, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, i vincitori del premio e il presidente della Fondazione Internazionale per l'Unità dei Popoli Ortodossi, professore Valerij Alekseev, si sono diretti nella sala dei Concili, dove Sua Santità il Patriarca ha benedetto l'inizio della cerimonia di premiazione.
Nella sala erano presenti anche: il vice ministro del Ministero degli Esteri della Federazione Russa, Mikhail Bogdanov; l’ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Repubblica di Macedonia nella Federazione Russa, Gotse Karajan; l’ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Repubblica Araba d'Egitto nella Federazione Russa, Mohammed El-Badri; il presidente della Commissione della Duma di Stato dell’Assemblea federale della Federazione Russa per lo sviluppo della società civile, le questioni delle associazioni pubbliche e religiose, Sergej Gavrilov; il vice presidente della Duma di Stato dell'Assemblea federale della Federazione Russa, Vladimir Vasilyev; il vice presidente della Commissione della Duma di Stato per gli Affari della CSI e le relazioni con i connazionali all’estero, Konstantin Zatulin; il vice presidente del Comitato dell'Assemblea federale della Federazione Russa sui regolamenti e l'organizzazione delle attività parlamentari, presidente dell'Assemblea interparlamentare sull'Ortodossia, Sergej Popov; il responsabile del Dipartimento per la politica nazionale e le relazioni interregionali di Mosca Vitalij Suchkov; i dipendenti del Ministero degli Affari esteri della Federazione Russa; i membri delle delegazioni che accompagnavano Sua Santità il Patriarca della Chiesa copta Tawadros II e il Presidente della Repubblica di Macedonia Gjorge Ivanov; gli ambasciatori di un certo numero di Stati e i membri delle missioni diplomatiche accreditate a Mosca.
Dopo la proiezione del film documentario dedicato ai grandi traguardi e agli eventi della Fondazione internazionale per l'unità dei popoli ortodossi, il presidente dell’organizzazione, Valerij Alekseev, ha dichiarato aperti i lavori e ha invitato sul palco Sua Santità il Patriarca Kirill.
Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha rivolto ai vincitori del premio e ai partecipanti alla cerimonia un discorso di benvenuto. In particolare ha detto: «Penso che sia profondamente simbolico onorare i vincitori del premio nel campo dell'affermazione e della promozione dei valori cristiani alla vigilia della celebrazione della Giornata della lingua e cultura slava, quando la Chiesa commemora i santi fratelli Cirillo e Metodio, uguali agli Apostoli, che hanno portato la luce della verità del Vangelo ai popoli slavi e hanno dato loro l’opportunità di pregare nella loro lingua.
Oggi i vincitori del premio, lavorando disinteressatamente nelle difficili condizioni del nostro tempo, ciascuno al proprio posto, si sforzano di mostrare un fermo impegno nei confronti degli ideali e dei valori morali predetti da Dio, gli alti principi cristiani, per contribuire all'illuminazione spirituale della società. Tra i nuovi vincitori del premio per il 2016 ci sono persone che occupano posizioni diverse e svolgono servizi diversi - Sua Santità il Papa di Alessandria, Patriarca del Trono dell’antica Chiesa copta di San Marco, Tawadros II, il Presidente della Repubblica di Macedonia Gjorge Ivanov, e il Capo di una delle più grandi città del mondo, il sindaco della capitale russa Sergej Sobjanin.
Vorrei presentare i nostri vincitori, sottolineando il contributo di ciascuno di loro per il rafforzamento dell'unità delle nazioni ortodosse e per la promozione dei valori cristiani nella vita della società. Sua Santità il Patriarca Tawadros II, che ha accettato amorevolmente di venire per la seconda volta in Russia, è a capo della Chiesa copta, la più grande comunità cristiana del Medio Oriente, che ha anche milioni di figli in altre regioni del mondo. La sua speciale caratteristica sono le tradizioni dell'antico monachesimo egiziano, il lavoro di preghiera, che viene ancora eseguito nelle antiche dimore del deserto di Nitria, sulle rive del Mar Rosso e nella glorificata Tebaide. I cristiani copti sono stati fedeli al Salvatore attraverso i secoli, nonostante le prove più dure, e oggi svolgono l'impresa quotidiana della confessione di fede. Conosciamo i cristiani egiziani che, anche sotto il coltello dei carnefici, non hanno rinunciato a Cristo. Tutti ricordano l’immagine tragica dei cristiani copti messi in ginocchio dai terroristi prima dell'esecuzione. Persone innocenti sullo sfondo delle acque del Mediterraneo, in attesa del colpo fatale, questa immagine terribile ha scioccato il mondo intero, ma soprattutto il mondo ortodosso, perché in ognuno di questi martiri abbiamo visto i nostri fratelli che innocentemente hanno sofferto a causa della malvagità e del fanatismo umano. Questi cristiani possono davvero essere chiamati martiri, poiché non hanno rinunciato a Cristo, non hanno temuto la morte. Negli ultimi anni, l'intero popolo egiziano è passato attraverso la tragica prova, tuttavia ha dimostrato che nessuna forza esterna è in grado di scuotere la sua unità, di distruggere le tradizioni di buon vicinato tra tutti gli egiziani, a prescindere dalla loro appartenenza religiosa. In questa unità dell’Egitto di fronte alle varie minacce, Sua Santità il Patriarca Tawadros svolge un enorme contributo costruendo un forte dialogo interreligioso nel Paese. Il suo contributo allo sviluppo dell'interazione tra le Chiese cristiane è significativo. Giustamente è considerato oggi uno dei leader ecclesiastici più importanti.
Sono lieto di dare il benvenuto tra i vincitori del premio a Sua Eccellenza, il Presidente della Repubblica di Macedonia Gjorge Ivanov. I popoli russo e macedone condividono una storia comune, la missione dei santi Cirillo e Metodio. L'antica Ocrida è a ragione chiamata la Gerusalemme slava. Fu in questo luogo che i discepoli dei fratelli uguali agli Apostoli lavorarono per creare l'alfabeto cirillico. Qui i nostri antenati per la prima volta hanno ascoltato il servizio divino nella lingua slava, hanno aderito al tesoro spirituale della tradizione ortodossa. La fedeltà ai principi cristiani e la storica eredità culturale aiuta i nostri popoli a mantenere la fede, le linee guida morali, i valori tradizionali, tra i quali un posto speciale è occupato dall’istituzione della famiglia e del matrimonio. Ecco perché è particolarmente piacevole per me vedere il capo dello Stato macedone tra i vincitori del premio. La fedeltà alle tradizioni originali del popolo macedone e la forte volontà politica del signor Presidente hanno conquistato la fiducia dei connazionali sia in Patria che all'estero. Grazie alle numerose opere di Sua Eccellenza, i rapporti tra i nostri Paesi si stanno rafforzando, si stanno attuando importanti progetti comuni, si stanno facendo scambi culturali e si stanno sviluppando le relazioni tra le persone. Vorrei ringraziarVi sinceramente, signor Presidente, per questi sforzi. Il premio della Fondazione per l'unità dei popoli ortodossi, assegnato a Voi oggi, diventerà sicuramente un segno visibile del riconoscimento di questi sforzi.
Un altro vincitore del premio della Fondazione internazionale per l'unità dei popoli ortodossi, che oggi, purtroppo, non può salire sul palco per ragioni oggettive, è il sindaco di Mosca, Sergeij Sobjanin, uno statista di spicco della Russia moderna, il capo della capitale del nostro Paese. Vorrei sottolineare il suo significativo contributo allo sviluppo della vita spirituale e culturale della capitale russa. Oggi la città sta crescendo, viene decorata attivamente, diventando più confortevole e più sicura. Tutta questa prosperità è dovuta ai grandi sforzi del sindaco Sergej Semenovič Sobjanin e del governo di Mosca da lui guidato. Con un sentimento speciale desidero parlare della partecipazione attiva personale di Sergei Semenovič nell’ambizioso programma per la costruzione di chiese ortodosse a Mosca. Questo è un programma senza precedenti su scala globale e mondiale. Non conosco nessuna altra città in cui più di 200 chiese vengono costruite contemporaneamente, di cui le persone hanno veramente bisogno. I templi non sono costruiti se non ce n'è bisogno. Altrimenti le chiese vengono chiuse, vendute per altri scopi o utilizzate da altre religioni. E nella nostra capitale c'è bisogno di avere nuove chiese. Questo è abbastanza ovvio, perché nessuno sforzo, né del Patriarca, né del Sindaco o di altri funzionari, potrebbe portare ai risultati che abbiamo oggi, se non fosse per la fede dei moscoviti, per il loro ardente desiderio di avere un tempio vicino ai luoghi dove vivono. Per lo più queste chiese sono costruite in zone cosiddette densamente popolate, che sono state create in un momento in cui le chiese in Unione Sovietica non venivano costruite. Pertanto, non c'erano luoghi per la preghiera pubblica, ma oggi questi luoghi vengono creati. Il governo della capitale presta molta attenzione allo sviluppo dell'istruzione, all'educazione spirituale e morale e patriottica delle giovani generazioni in conformità con i valori morali tradizionali.
Le scuole di Mosca insegnano le basi della cultura ortodossa. Studiando questo argomento, i giovani vengono introdotti alla storia dell’Ortodossia nel nostro Paese, apprendono l'enorme contributo che la Chiesa russa ha apportato alla cultura del nostro popolo, alla creazione dello Stato russo. Pertanto, la presenza nella composizione odierna dei vincitori del premio "Per il lavoro straordinario nel rafforzare l'unità dei popoli ortodossi. Per l'affermazione e la promozione dei valori cristiani nella vita della società" del sindaco della città di Mosca è completamente giustificata e meritata.
Il programma della Fondazione internazionale per l'unità dei popoli ortodossi è di grande importanza per il rafforzamento delle relazioni intercristiane e per la protezione dei cristiani oppressi e perseguitati in diverse parti del mondo, in particolare in Medio Oriente e Nord Africa. Di fronte al pericolo rappresentato da organizzazioni estremiste che utilizzano slogan religiosi per promuovere le loro idee misantropiche, i cristiani sono chiamati a unire i loro sforzi al fine di preservare la pace e l'armonia nella società, per testimoniare la fedeltà al Salvatore e gli alti ideali evangelici di bontà, compassione e amore per il prossimo. Pertanto, su questo palco onoriamo oggi persone meritevoli, investite della fiducia del popolo e schierate su posizioni cristiane nella ragione e nella verità, che hanno accettato l'invito e sono arrivate a Mosca per la cerimonia. Mi congratulo con i nuovi vincitori per l’alto riconoscimento e Vi auguro la buona salute e l'aiuto di Dio nelle Vostre opere responsabili e la misericordia di Dio nella Vostra vita».
Poi sono state annunciate le biografie di ciascuno dei tre vincitori. Quindi, Sua Santità il Patriarca Kirill e il professore Valerij Alekseev hanno assegnato i premi. Valerij Alekseev ha annunciato che il terzo vincitore, il sindaco di Mosca Sergej Sobjanin, dovendo partecipare ad una riunione del Consiglio di Stato alla presenza del Presidente della Russia a Krasnodar, non ha potuto partecipare alla solenne cerimonia.
Nel ringraziare il Primate della Chiesa russa e i fondatori del Premio per l'alto riconoscimento, i vincitori hanno tenuto i propri discorsi.
«Quando Dio creò l'uomo, lo ha creato per una missione specifica, - ha detto, in particolare, Sua Santità il Patriarca della Chiesa copta Tawadros II. - Un cristiano in ogni società deve essere un faro di luce e di grazia. San Giovanni Crisostomo ha detto che ogni cristiano dovrebbe essere pieno di amore. Il nostro mondo oggi è immerso invece nel materialismo, ha acquisito molte conoscenze, ma ha perso o ha ridotto il livello di amore e di spiritualità. E quando nell'anima non c'è abbastanza amore, si diffondono l'odio e la violenza. Noi siamo responsabili davanti a Dio di seminare i semi dell'amore in ogni cuore, affinché le anime delle persone siano piene dei valori cristiani».
Il presidente della Repubblica di Macedonia Gjorge Ivanov, a sua volta, ha dichiarato: «Per me è un vero onore essere con voi oggi. Ringrazio la Fondazione internazionale per l’unità dei popoli ortodossi per questo premio significativo, che porta il nome di Sua Santità il Patriarca Alessio II. Questo premio è particolarmente significativo e rilevante per noi, perché è stato assegnato per l'anno 2016, quando abbiamo celebrato 11 secoli dal riposo del grande educatore slavo san Clemente di Ocrida, pari agli Apostoli († 916)».
«San Clemente è stato il discepolo più esperto, energico e illuminato dei santi Cirillo e Metodio. Nell'anno 866 a Ocrida - la Gerusalemme slava - Clemente ha fondato la scuola letteraria di Ocrida. E in soli sette anni ha dato l’istruzione a 3500 studenti. Creando i più antichi manoscritti slavi, grazie ai quali la scrittura e la fede si diffusero in Russia, san Clemente e i suoi discepoli sono diventati i maestri di tutti gli slavi. Come predicatore, educatore e maestro, san Clemente ha suscitato nel popolo la sete della verità, ha rafforzato la fede cristiana e ha sviluppato le virtù del cuore. Così ha contribuito all'illuminazione e alla formazione spirituale e morale dei popoli slavi. Per gli slavi san Clemente è diventato quello che è stato l'apostolo Paolo per i primi cristiani. Senza questa opera, noi oggi vivremmo in un'Europa diversa, più povera nel senso spirituale, culturale e civile», - ha detto il Presidente della Macedonia.
«In uno dei suoi manoscritti san Clemente scrive: "Sì, cerchiamo di competere nell’amore reciproco, nella grazia e nella purezza, illuminando la nostra mente, rivolta verso l’alto". Qui vorrei aggiungere quanto segue: la competizione nell’amore annulla la forza dell'odio, e la mente pura e illuminata è diretta verso il cielo e sconvolge i piani peggiori che ci tirano verso il basso. In questo modo noi costruiamo e sviluppiamo la nostra società e lo Stato sulla base dei valori e dei principi di san Clemente, con amore e rispetto per il bene dei nostri popoli e per la gloria del Signore», - ha concluso il Presidente della Macedonia.
La cerimonia di premiazione si è conclusa con un concerto in onore dei vincitori dell'Orchestra sinfonica del Conservatorio statale di Mosca «P.I. Tchaikovsky», del Coro da Camera del Conservatorio statale di Mosca «P.I. Tchaikovsky», del Coro dell’Istituto statale di musica di Mosca «A.G. Schnittke», del Coro da Camera «Classica» del Fondo internazionale per l'unità dei popoli ortodossi, e altre figure.



Nel giorno della memoria dei santi Cirillo e Metodio, evangelizzatori dei popoli slavi, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha celebrato la Divina Liturgia nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. In questo giorno si celebra la Giornata della lingua e cultura slava. La Chiesa ortodossa russa celebra anche l’onomastico del suo Primate.
Al suo arrivo nella Cattedrale di Cristo Salvatore Sua Santità il Patriarca Kirill ha venerato le reliquie di san Nicola il taumaturgo, la cui arca era stata collocata alle porte occidentali del tempio. Durante la Divina Liturgia c’è stato un accesso continuo di pellegrini alle reliquie.
Nel corso di 930 anni le reliquie di san Nicola il taumaturgo non hanno mai lasciato la città di Bari. L’accordo sul trasferimento delle reliquie è stato raggiunto dopo la riunione del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill con il Papa di Roma Francesco il 12 febbraio 2016 a L'Avana.
Hanno concelebrato con Sua Santità: il metropolita Onufrij di Kiev e di tutta l'Ucraina; il metropolita Juvenalij di Krutitsy e Kolomna, vicario patriarcale nella diocesi di Mosca; il metropolita Varsonofij di San Pietroburgo e Ladoga, direttore del Dipartimento amministrativo del Patriarcato di Mosca; il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne (Decr); il metropolita Valentin (Mishchuk); il metropolita Kliment di Kaluga e Borovsk, presidente del Consiglio editoriale della Chiesa ortodossa russa; il metropolita Sergej di Voronezh e Liski; il metropolita Hilarion di America orientale e New York, primo Gerarca della Chiesa ortodossa russa fuori dalla Russia; il metropolita Antonij di Orël e Bolkhov; il metropolita Sergej di Samara e Togliatti; il metropolita Arsenij di Istra, primo vicario del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ a Mosca; il metropolita Herman di Kursk e Rylsk; il metropolita Iosif di Ivanovo-Voznesensk e Vichuga; il metropolita Merkurij di Rostov e Novocherkassk, presidente del Dipartimento sinodale per l'istruzione religiosa e la catechesi; il metropolita Daniel di Arkhangelsk e Kholmogory; il metropolita Feodosij di Tambov e Rasskazovo; il metropolita Georgij di Nizhny Novgorod e Arzamas; il metropolita Longin di Saratov e Vol’sk; il metropolita Mark di Ryazan e Mikhajlovsk, presidente del Dipartimento economico e finanziario del Patriarcato di Mosca; il metropolita Antonij di Boryspil e Brovary, amministratore delegato della Chiesa ortodossa ucraina; il metropolita Zinovij di Saransk e Mordovia; il metropolita Pavel di Khanty-Mansiysk e Surgut; il metropolita Vladimir di Khabarovsk e Amur; il metropolita Sergej di Barnaul e Altaj; il metropolita Isidor di Smolensk e Dorogobuzh; il metropolita Dimitrj di Chita e Petrovsk-Zabajkal'skij; il clero della Chiesa ortodossa russa.
Al servizio divino hanno partecipato i rappresentanti delle Chiese ortodosse locali presso il trono Patriarcale di Mosca: il metropolita Athanasios di Cirene (Chiesa ortodossa di Alessandria); l’archimandrita Stephanos (Dispirakis) (Chiesa ortodossa di Gerusalemme); l’archimandrita Feoktist (Dimitrov) (Chiesa ortodossa bulgara); l’archimandrita Serafim (Shemyatovsky) (Chiesa ortodossa ceca e slovacca).
Inoltre hanno concelebrato con Sua Santità: il protopresbitero Vladimir Divakov, segretario del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ a Mosca; l’arciprete Mikhail Ryazantsev, vicerettore della Cattedrale di Cristo Salvatore; l’arciprete Nikolaj Balashov, vicepresidente del Decr; l’archimandrita Sava (Tutunov), vicedirettore del Dipartimento amministrativo del Patriarcato di Mosca; l’archimandrita Serafim (Amelchenkov), presidente del Dipartimento sinodale per la gioventù; l’arciprete Aleksandr Agejkin, rettore della Cattedrale della Teofania a Mosca; i vicari dei monasteri e il clero della capitale.
Durante la Liturgia hanno pregato il rappresentante del Patriarca di Antiochia presso il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, metropolita Nifon di Filippopoli, il presidente del Dipartimento sinodale per le relazioni della Chiesa con la società e i media Vladimir Legojda, il granduca Georgij Mikhailovich Romanov, le priore di un certo numero di monasteri della Chiesa russa, i moscoviti ortodossi e molti pellegrini.
Al servizio divino erano presenti: Sua Santità il Patriarca della Chiesa copta Tawadros II; il presidente della Macedonia Gjorge Ivanov; il primo vice capo dell'Amministrazione del Presidente della Federazione Russa Sergej Kirienko; l’arcivescovo di Bari-Bitonto Francesco Cacucci; il nunzio apostolico presso la Federazione Russa, arcivescovo Celestino Migliore; l’ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Repubblica del Kazakhstan nella Federazione Russa Imangali Tasmagambetov; l’ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Repubblica di Macedonia nella Federazione Russa Gotse Karajan; i membri delle delegazioni che hanno accompagnato il capo della Chiesa copta e il Presidente della Macedonia; i membri della delegazione italiana che hanno portato le reliquie di san Nicola il Taumaturgo da Bari in Russia.
Al Piccolo Ingresso, in considerazione del suo zelo pastorale per il bene della Santa Chiesa e in connessione con l’80° compleanno, Sua Santità il Patriarca Kirill ha elevato al rango di arciprete il segretario di Sua Santità nella città di Mosca, rettore della Chiesa dell'Ascensione del Signore in Storozhakh («Grande Ascensione»), protopresbitero Vladimir Divakov.
Sono stati eseguiti un servizio di preghiera (slavlenie) in onore dei santi Cirillo e Metodio e un servizio di ringraziamento (moleben) con le preghiere per l’onomastico di Sua Santità il Patriarca Kirill. La preghiera di ringraziamento è stata letta dal metropolita Juvenalij di Krutitsij e Kolomna. Il messaggio di congratulazioni del Santo Sinodo della Chiesa ortodossa russa è stato annunciato da Sua Beatitudine il Metropolita di Kiev e di tutta l'Ucraina Onufrij.
A nome del Santo Sinodo, il metropolita Onufrij ha donato a Sua Santità Vladyka un'icona di san Nicola il taumaturgo, consacrata con una reliquia del santo. Secondo Sua Beatitudine, l'immagine è stata scritta in memoria dell’arrivo nella Chiesa russa ortodossa della reliquia di san Nicola di Bari. «Noi chiediamo che le preghiere a san Nicola aiutino Voi in quei compiti difficili e nel ministero che svolgete con dignità nella nostra Santa Chiesa ortodossa russa», ha detto il metropolita Onufrij.
Inoltre, Sua Beatitudine ha presentato a Sua Santità i paramenti episcopali della Chiesa ortodossa ucraina. «Vogliamo congratularci con Voi nel giorno del Vostro celeste patrono e portare i nostri più sentiti ringraziamenti per il fatto che nel Vostro cuore c'è sempre un posto per la nostra Chiesa e anche l'amore e la preghiera per noi, e che in ogni modo possibile partecipate alle prove che il Signore ci pone innanzi per la nostra crescita spirituale», ha sottolineato.
«Lasciate che in questo giorno, Vostra Santità, possa esprimere il mio profondo apprezzamento e rispetto per il servizio che portate nella Chiesa ortodossa russa e a Voi come Santo Patriarca, contribuendo allo sviluppo e al sostegno dei fondamenti spirituali dello Stato russo, al sostegno dei valori morali tradizionali e della spiritualità nella nostra società, della misericordia e della carità, tutto ciò che è il baluardo della Russia e della statualità russa», ha detto il vice capo dell'Amministrazione presidenziale Sergej Kirienko, mettendo in evidenza «il grande contributo al mantenimento della pace» del Primate della Chiesa ortodossa russa, nello sviluppo della pace interetnica e interreligiosa in Russia e nel mondo.
«Gli anni del Vostro ministero patriarcale sono arrivati in un momento difficile, quando ci sono molte persone che vogliono cercare di far saltare le fondamenta spirituali del nostro Stato», ha continuato il vice capo dell'Amministrazione presidenziale. «Questi sono gli anni in cui la Chiesa ha acquisito un ruolo speciale, la sua importanza e influenza stanno crescendo e quindi ci saranno sempre persone che cercheranno di combatterla, cercando anche di attaccare in qualche modo il capo della Chiesa ortodossa russa, Sua Santità il Patriarca».
«Voi siete un esempio non solo come leader, ma anche come uomo forte e coraggioso, che non evita questioni difficili, ma, al contrario, assume la piena responsabilità per gli affari della Chiesa e per lo sviluppo morale e spirituale della nostra società, mostrando a tutti noi lo straordinario esempio di una persona che vive nella verità della fede, che segue i precetti della Sacra Scrittura e la tradizione della Chiesa ortodossa russa, che è in grado di superare le difficoltà e guidare la società e tutti i laici uniti dalla Chiesa ortodossa russa sia nel nostro Paese che al di fuori del nostro Paese», ha sottolineato Sergej Kirienko.
L’ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Repubblica del Kazakistan nella Federazione Russa, Imangali Tasmagambetov, ha presentato a Sua Santità il Patriarca il premio di Stato della Repubblica del Kazakhstan - l'Ordine dell'Amicizia («Dostyk»), 1° grado, annunciando il decreto del Presidente della Repubblica del Kazakhstan, Nursultan Nazarbayev, secondo il quale l’alto riconoscimento è stato assegnato «per il proficuo lavoro nello sviluppo delle relazioni kazako-russe, per il contributo al rafforzamento della pace, dell'amicizia e della cooperazione tra i popoli russo e kazako».
«In Kazakhstan, insieme con l'islam, l'ortodossia è considerata una delle religioni principali, occupa un posto speciale nella vita pubblica», ha dichiarato Imangali Tasmagambetov. Egli ha anche sottolineato che «la Chiesa ortodossa russa nel nostro Stato è un’importante attività creativa, il suo ruolo ha un peso nello sviluppo dei valori spirituali, nell'educazione all'amore e al rispetto per la Patria, nel rafforzamento dell'armonia interetnica».
«Le Vostre visite patriarcali sono diventate un evento spirituale molto importante, non solo per i fedeli ortodossi, ma anche per tutto il Paese. Parlando di eventi spirituali, non si può non notare che, grazie alle Vostre buone iniziative e fatiche primaziali, è stato organizzato l'evento che ha permesso a decine di migliaia di cristiani ortodossi di venerare le reliquie di san Nicola il taumaturgo. In questo vediamo la continuazione e la valorizzazione delle buone tradizioni della Chiesa ortodossa russa», ha detto in conclusione l'ambasciatore.
Poi il Primate della Chiesa russa si è rivolto ai fedeli con la parola primaziale: «Desidero ringraziare di cuore tutti voi, che siete riuniti nella cattedrale in questo giorno, e insieme a voi ho offerto una preghiera al Signore e ai santi isapostoli Cirillo e Metodio. Sento chiaramente la preghiera delle persone, il loro sostegno spirituale, senza il quale sarebbe impossibile svolgere pienamente il ministero patriarcale. Soprattutto sento questo sostegno e la preghiera quando si attraversano circostanze difficili o, come diciamo oggi, si affrontano pericolose sfide del mondo esterno, alle quali dobbiamo rispondere e prendere decisioni che possano influenzare la vita della nostra Chiesa e del nostro popolo per molti anni a venire. Quando queste circostanze sono particolarmente difficili, quando richiedono responsabilità, comprendi che non dipende solo dalla propria analisi della situazione, dai tuoi pensieri, ma da una forza sconosciuta, il potere di Dio, attratto dalle preghiere di tutto il gregge multimilionario, che diventa in questo momento particolarmente tangibile, reale. E, sulla base del sostegno spirituale dei gerarchi della Chiesa, dei pastori, dei monaci e di tutto il popolo di Dio, prendi decisioni confidando nella misericordia di Dio e credi che il Signore non permetterà che queste decisioni portino a conseguenze negative.
La Chiesa oggi passa attraverso molte prove e molti problemi, che siamo obbligati a risolvere non solo nella vita della nostra generazione, ma anche per quelle future. Non si tratta solo di costruire templi, di cosa abbiamo bisogno e cosa facciamo; non solo di espandere la rete delle istituzioni educative, che è anche necessaria e che stiamo cercando di realizzare. Su di noi ricade una responsabilità speciale oggi, perché il nostro ministero deve corrispondere esattamente a ciò che Cristo stesso ha detto sul suo ministero. Noi come Chiesa non facciamo altro che continuare il ministero del Signore.
Nel Vangelo di oggi il Signore ci dice perché è venuto nel mondo e cosa sta facendo, il che significa che anche noi, come Chiesa, lo dobbiamo fare. Queste sono le parole: "Non sono venuto per giudicare il mondo, ma per salvare il mondo" (Gv 12, 47). Colpiti dal peccato umano, dall'ingiustizia nei rapporti pubblici o personali, non possiamo che reagire a ciò che consideriamo pericoloso o dannoso per le persone. La Chiesa, esercitando il suo ministero profetico, è obbligata a dire la verità, senza imbarazzo e senza paura, secondo le parole di Cristo Salvatore: "Non sono venuto per giudicare il mondo, ma per salvare il mondo". E se vogliamo applicare integralmente queste parole del Signore, rimanendo fermi sui nostri principi dobbiamo dire la verità alle persone, una verità che non sempre piace, tuttavia, non creeremo nemici della Chiesa e di Cristo perché non giudicheremo, altrimenti tradiremmo il giudizio di Dio, e quindi con umiltà, mansuetudine e amore, ripeteremo il ministero del Salvatore venuto per salvare il mondo.
La salvezza del mondo è l'essenza della prima venuta di Cristo. Ma il Signore non ha escluso la rivelazione della giustizia ultima. Se al centro della sua prima venuta c'era il servizio di salvezza, allora al centro della seconda venuta del Signore ci sarà il giudizio sull'intera razza umana. È alla luce della seconda venuta che la nostra Chiesa, vivendo nella storia, dovrebbe portare la sua testimonianza affinché le persone siano salvate, in modo che le persone non muoiano, così che la seconda venuta, la venuta del giudizio, non sia una tragedia irreparabile per molte, molte di loro. Pertanto, la nostra parola verso il mondo deve essere piena di amore, non di arroganza, non eccessivamente dura, ma piena di vero amore, perché siamo chiamati a salvare il mondo, in modo che il giudizio di Dio sul mondo sia rivelato nella maggior parte dei giusti e solo in una minoranza insignificante di peccatori. Quindi, in tutta la pienezza del mondo visibile e invisibile si rivela la natura stessa di Dio, che è il Dio dell'amore».
Nel concludere il suo discorso, Sua Santità il Patriarca Kirill ha sottolineato che la Chiesa ortodossa oggi è chiamata a compiere questa missione. «Essa è in grado di trasformare la vita delle persone, quelle a cui rivolgiamo la nostra parola, dei loro figli e nipoti. Misteriosamente, per la potenza della grazia di Dio, questa missione è in grado di trasformare le anime delle persone, così che alla seconda venuta del Salvatore, durante il Giudizio Universale, le persone ascolteranno le parole salvifiche del Divino Giudice: "Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo" (Mt 25, 34)».



Al termine del servizio divino nella Cattedrale di Cristo Salvatore, Sua Santità il Patriarca Kirill si è diretto nella Piazza Rossa, dove si è svolto il concerto di festa panrusso «Io, tu, lui, lei - lungo tutto il Paese...», dedicato alla Giornata della lingua e cultura slava.
Il festival è stato organizzato dalla Chiesa ortodossa russa, dal Ministero della Cultura della Federazione Russa e dal Governo di Mosca. Alle 13.00 ora di Mosca il concerto è iniziato contemporaneamente in tutte le regioni della Russia, da Vladivostok a Kaliningrad.
Il concerto è stato aperto dalla suite orchestrale di Georgij Sviridov «Ora, avanti», eseguita dall’Orchestra militare centrale del Ministero della Difesa della Federazione Russa e dall’Orchestra centrale da concerto della Marina militare russa «Nikolaj Andreevič Rimsky-Korsakov», sotto la direzione dell'artista onorato della Russia Sergej Durygin.
Il tropario di Pasqua «Cristo è risorto!» di Aleksandr Kastal'skij è stato eseguito dal coro da concerto sotto la direzione dell’artista onorato della Russia Aleksej Puzakov.
Sul palco sono stati invitati a salire Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill e il vice primo ministro del Governo della Federazione Russa Olga Golodets.
Rivolgendosi al pubblico, il Patriarca, in particolare ha detto: «Nella festa dei santi Cirillo e Metodio, noi ricordiamo due persone straordinarie, che hanno cambiato il corso dell’intera vita culturale dei popoli slavi. È difficile paragonare qualcuno con l’impresa di vita di questi santi. Se non fosse stato per la loro abilità di creare l'alfabeto slavo, se non avessero tradotto i testi sacri in lingua slava, è difficile immaginare come i popoli slavi si sarebbero evoluti, se erano culturalmente indipendenti o sottomessi, molto probabilmente sotto l’influenza di culture più potenti a quel tempo».

Icona Icona dei santi isapostoli Cirillo e Metodio, evangelizzatori dei popoli slavi.


Mosca Mosca - Sua Santità il Patriarca Kirill con i vincitori del premio e il presidente della Fondazione per l'unità dei popoli ortodossi


Liturgia Liturgia patriarcale nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca