La nuova strategia marittima per i mari ristretti
L'esperienza accumulata dalla Marina della Federazione Russa nelle operazioni contro la Georgia (2008) e nel recupero della Crimea (2009) ha convinto l’Ammiragliato di San Pietroburgo a perfezionare una particolare strategia marittima per i mari ristretti, che sta avendo un’importante ricaduta sui programmi navali della presidenza Putin. Si tratta di una littoral warfare strategy in chiave slava, che si rifà a concetti russi degli anni cinquanta basati sull’entrata in servizio di unità di abbastanza modeste dimensioni, ma dotate di un potentissimo armamento.
Di questa strategia marittima stanno logicamente godendo le tre formazioni minori della Forza navale di Mosca: la Flotta del Baltico, la Flotta del Mar Nero e la Flottiglia del Caspio. In tutti e tre questi teatri marittimi la Marina russa ha mantenuto o addirittura accresciuto la sua capacità sia di sea control che di power projection surclassando le altre nazioni rivierasche in modo da assicurarsi attraverso il suo potere marittimo una capacità di presenza operativa e di deterrenza convenzionale. Per ottenere questi risultati degni di studio, la produzione navale russa si è concentrata nell’ultimo decennio nell’immissione in servizio di unità di superficie del tipo «fregata leggera» e «corvetta», che hanno già dato nell’ottobre del 2015 ottima prova nell’azione missilistica contro bersagli dei ribelli siriani condotta dal Mar Caspio.
Le unità maggiori appartengono alla classe Admiral Grigorovich, che sono state destinate al Mar Nero. Si tratta di unità da 4000 tonnellate circa filanti a tutta forza 30 nodi, di buona autonomia (almeno 4000 miglia) e soprattutto armate con un cannone da 100 mm e otto lanciatori verticali per missili «Kalibr» e «Onyx» oltre ad armamento minore e dotate di apparecchiature elettroniche attive e passive.
Tra i vari tipi di nuove corvette certamente sono di grande interesse quelle della classe Buyan, in 15 esemplari. Sono unità compatte da 500 tonnellate standard propulse da motori Diesel e con una velocità di 28 nodi ed una autonomia di 1500/2000 miglia, con un cannone da 100 mm e missili «Grad M» e «Kalibr».
Una nuova classe di corvette sono le «Karakurt», anch’esse armate sia di missili da crociera «Kalibr» sia di armi antinave «Onyx».
La nuova strategia per i mari ristretti delle Forze Armate russe si basa quindi sulla diffusione di piattaforme non troppo grandi e quindi non troppo costose, ma con una eccellente capacità d’intervento anche in aree piuttosto distanti dalle coste. Unendo a queste nuove caratteristiche strategiche quelle ben note dell'arma subacquea e dell'aviazione navale russe, la Forza navale di Mosca si prepara per il terzo decennio di questo secolo alla possibilità di affrontare con successo eventuali confronti marittimi nei suoi mari interni e di proiettare queste sue nuove possibilità anche in zone significative dal punto di vista dell'influenza sia politica che economica.
Intanto la Marina Militare si prepara a ricevere entro la fine del 2018 ventisei nuove navi, motoscafi e mezzi navali, tra cui quattro navi con il sistema missilistico Kalibr.
La Russia nel 2017 è diventata leader mondiale per il numero di nuovi armamenti.
San Pietroburgo nel Giorno della Marina Militare