Il vocabolario di Dio... editoriale di Fernanda Santobuono

La cattedrale dell'icona di Kazan della Madre di Dio dell'omonimo monastero, sorto sul luogo dove fu trovata la miracolosa icona della Madre di Dio il 21 luglio 1579 nell'antica città di Kazan del Gran Principato di Mosca, oggi capoluogo della repubblica russa del Tatarstan, è stata completamente ricostruita sulle fondamenta di quella più antica degli anni 1798-1808, sul sito del fatiscente tempio in pietra del 1590.
Nel 1931 la cattedrale seguì le sorti del monastero, che fu quasi completamente distrutto.
L'idea di ricostruire la cattedrale ha ricevuto una significativa approvazione pubblica.
Così, il 4 novembre 2015, il presidente della repubblica del Tatarstan, Rustam Minnikhanov, ha firmato il decreto «Sulla creazione dell'Accademia bulgara dell'Islam e la ricostruzione della Cattedrale dell'icona di Kazan della Madre di Dio». Il 2 dicembre 2015 Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha dato la sua benedizione. Il 27 aprile 2016, nel luogo in cui si trovava il tempio, sono iniziati gli scavi archeologici. Il 21 luglio dello stesso anno, nel giorno in cui oltre quattro secoli prima fu trovata l'icona miracolosa della Madre di Dio, al termine della Liturgia patriarcale nella cattedrale dell'Annunciazione del Cremlino di Kazan si è svolta una processione dalla cattedrale al monastero di Nostra Signora di Kazan con la venerata copia dell’icona della Madre di Dio, restituita dal Vaticano nel 2005, dove il Primate della Chiesa ortodossa russa ha benedetto l'inizio dei lavori di ricostruzione del tempio. Prima di inserire la capsula nelle fondamenta storiche della cattedrale è stato letto il documento sull’inizio della costruzione: «Per la gloria della santa, consustanziale e indivisibile Trinità, per la Sua benevolenza e bontà, il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha stabilito di far rivivere questa chiesa in onore della Santissima Madre di Dio, venerata nell’icona di Kazan, nell'estate del 2016 dalla nascita nella carne del Signore Dio e Salvatore Gesù Cristo, nel giorno 21 (8) del mese di luglio nella città di Kazan, sul sito dove è stata trovata l’icona miracolosa».
Secondo il programma, per la festa dell'icona di Kazan della Madre di Dio del 4 novembre 2018, in cui si celebra la Giornata dell'unità nazionale in memoria della liberazione di Mosca dai polacchi durante il periodo di interregno tra la dinastia dei Rjurik (1598) e quella dei Romanov (1613), noto come il Periodo dei torpidi, la cattedrale sarà provvista di tetto, su cui saranno installate le croci, della facciata, dei pavimenti, intonaco interno per la pittura, e miglioramento del perimetro esterno per dare la possibilità ai pellegrini di avvicinarsi al luogo simbolo in cui fu trovata una delle icone russe più venerate della Madre di Dio. Di questo evento miracoloso fu testimone oculare l'allora metropolita di Kazan, il futuro Patriarca Ermogene, colui che convinse il popolo russo a difendere la sovranità del Paese e la purezza della fede ortodossa durante il periodo di sconvolgimenti, con una mobilitazione popolare e la formazione delle milizie capeggiate da Kuzma Minin e Dmitrij Pozharskij, che portarono con loro l'icona miracolosa con la benedizione del locum tenens del trono patriarcale, il metropolita di Kazan Efrem.
Il Patriarca Ermogene era stato imprigionato dai polacchi nei sotterranei del monastero di Chudov del Cremlino di Mosca, da loro occupato, dove morì di freddo e di fame il 17 febbraio 1612. Fu glorificato dalla Chiesa ortodossa russa come ieromartire il 12 maggio 1913, in concomitanza con il trecentesimo anniversario dell'inizio della dinastia dei Romanov, alla presenza del Patriarca di Antiochia Gregorio IV.
Nel 2011, con la benedizione del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' Kirill, una copia dell'icona di Kazan è stata portata a bordo della navicella spaziale Soyuz TMA-24, in concomitanza del 50° anniversario del primo volo nello spazio di Jurij Gagarin e, ahimè, dell'inizio della Primavera araba. Da allora l'icona si trova nella Stazione spaziale internazionale.
Sessant'anni fa, il 4 ottobre 1957, l'Unione Sovietica lanciò nell'orbita terrestre Spuntik-1, che era il primo satellite artificiale del nostro pianeta. Viaggiò intorno alla Terra 92 giorni, compiendo 1440 orbite e coprendo circa 60 milioni di chilometri. Questo avvenimento fu per diversi giorni la notizia principale di tutte le agenzie di stampa del mondo. Mosca iniziò il suo programma spaziale nel 1948, tre anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Il lancio divenne l'inizio dell'era spaziale nella storia dell'umanità e il 4 ottobre in Russia si celebra il Giorno delle Forze aerospaziali.
Mancano tre anni al 75° anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica del 1941-1945 e i preparativi sono già in corso tra la Russia e i Paesi della Comunità degli Stati indipendenti, nata dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica, con i quali oggi ci sono gli accordi sulla Convenzione per la cooperazione nell'esplorazione e nell'uso dello spazio per scopi pacifici, il coordinamento nel campo della politica estera presso le Nazioni Unite, la pratica dei pagamenti nelle valute nazionali... e tanto altro, come l'importante accordo sullo status giuridico del mar Caspio con Iran e Azerbaigian.
La Russia continua a sviluppare il suo programma spaziale con il progetto nel 2025, nel X anniversario dell'inizio dell'intervento militare russo in Siria, della stazione spaziale in orbita intorno alla luna e la base sulla superficie lunare. Intanto, si è dotata di un cosmodromo all'avanguardia, il Vostochnij, inaugurato nel 2016 nell'Estremo Oriente russo, nei pressi della città di Tsiolkovskij, così chiamata in onore del pioniere dell'astronautica, il professore Konstantin Tsiolkovskij, del quale ricorre quest'anno il 160° anniversario della nascita. Il primo lancio ha messo in orbita tre satelliti utilizzando il razzo vettore Soyuz-2.1a, mentre per il complesso dei razzi superpesanti Angara bisognerà aspettare la conclusione della seconda fase di costruzione dello spazioporto, uno dei più costosi al mondo, con un prezzo stimato di 7,5 miliardi di dollari, mai quanto i danni causati dalla guerra in Siria, che ammontano a circa 1170 miliardi di dollari.
Oggi la Russia ha istituito il primo corso universitario di specializzazione in Geologia cosmica e ha creato il primo robot «Iceberg» per l'estrazione di metalli rari e difficili nel fondo dell'Artico, dove ci sono enormi riserve. E quanto a riserve, il mare ha donato alla regione di Kaliningrad uno dei sui tesori più importanti: il 90% delle riserve di ambra nel mondo si trovano sulle coste di questa regione, exclave russa tra Polonia e Lituania, sede della Flotta del Baltico, che bombardò Berlino l'8 agosto 1941.
Fondata dai cavalieri dell'Ordine Teutonico più di 750 anni fa, la città di Kaliningrad è stata parte della Prussia con il nome di Königsberg. La città ha svolto un ruolo importante nella vita internazionale europea. Allo stesso tempo, nel corso di tutta la sua storia è stata inestricabilmente legata alla storia della Russia. Pietro il Grande ha studiato qui le basi del fuoco d'artiglieria. Qui è stata creata ed è poi completamente scomparsa la Camera d'Ambra, donata a Pietro il Grande dal re Federico Guglielmo I. Tuttavia non sono stati i legami storici, ma la posizione geografica di Königsberg, un porto in acque che non si ghiacciano nel mar Baltico, a svolgere un ruolo fondamentale per il suo destino nel 1945. Alla fine della conferenza di Potsdam, una parte della provincia tedesca della Prussia orientale passò all'Unione Sovietica e il 4 luglio 1946 la città di Königsberg fu ribattezzata Kaliningrad. Oggi il suo tesoro più importante è la cattedrale di Cristo Salvatore, in memoria dei soldati russi morti nella Guerra dei Sette Anni, nelle Guerre napoleoniche, nella Prima e Seconda guerra mondiale. Il 23 giugno 1996, nelle fondamenta della cattedrale, con la partecipazione del primo presidente della Federazione Russa Boris Yeltsin, è stata posta la capsula con la terra presa sotto le mura della ricostruita cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, fatta saltare in aria il 5 dicembre 1931 dalle autorità sovietiche, simbolo della vittoria di Mosca sulle truppe di Napoleone Bonaparte e della liberazione del blocco continentale europeo, così come del trionfo dell'Ortodossia sull'ateismo di Stato.
Il 3 ottobre 2010, Sua Santità il Patriarca Kirill ha consegnato alla chiesa principale della diocesi più occidentale della Russia l'antimension da lui consacrato in Estremo Oriente durante la visita primaziale in Kamchatka.
Sorte ha voluto che tra il XVI e il XVII secolo proprio a Kazan fosse fondata una delle prime case tipografiche della Rus'. A questo proposito non si può non ricordare che oltre ad essere la casa della Madre di Dio, di Colei che è portavoce della Provvidenza di Dio, la Russia è la terra dove «i santi isapostoli Cirillo e Metodio hanno gettato le basi della grammatica, hanno creato il linguaggio scritto per i nostri antenati e hanno tradotto la Sacra Scrittura», dichiara Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' Kirill. «Tutta la nostra scrittura proviene dalla Parola di Dio. Questo è il primo libro letto dai nostri antenati. E il risultato storico di questa missione è evidente. La predicazione su Cristo crocifisso e risorto fu così assorbita dai nostri antenati che il nostro Paese passò alla storia come la Santa Rus’. Su questa base spirituale abbiamo sviluppato la cultura, la scienza, la scrittura...» e difeso la sovranità. Sul vocabolario di Dio. Come fece Alexander Nevskij contro gli svedesi e i Cavalieri dell'Ordine Teutonico.
Ed è stata proprio la Madre di Dio, venerata nell'icona di Kazan, a venire in soccorso della Santa Rus' quando Hitler iniziò l'Operazione Barbarossa, calpestando il sacro suolo russo.
In quei giorni, in una cappella del monastero ortodosso dell'Annunciazione nel Libano settentrionale, si era chiuso in preghiera il metropolita Ilija (Karam) per chiedere aiuto alla Madre di Dio per il disastro che si stava profilando per la Santa Rus'. Il terzo giorno ebbe una visione in cui la Madre di Dio gli diceva che bisognava riaprire in tutta la Rus' chiese e monasteri e liberare tutti i sacerdoti imprigionati, che i russi non avrebbero ceduto a Leningrado, a Mosca e a Stalingrado se avessero portato in processione la venerata icona di Kazan. E così fu. Tutti sappiamo come è andata a finire e soprattutto sappiamo che, nonostante l'ateismo di Stato, il popolo russo non ha perso la fede.
Una volta il Libano era parte integrante della Grande Siria. Oggi esiste una stretta interdipendenza tra i processi politici in corso nei due Paesi. La Russia mostra molta attenzione allo sviluppo della situazione in Libano e ai processi di stabilizzazione in Siria.
Chissà se il 75° anniversario della Grande Vittoria porterà la pace in questa regione.

Fernanda Fernanda Santobuono


Icona Icona della Madre di Dio di Kazan (XIX sec.)