Alla Madre di Dio «Petrovskaya». I versi del poeta Vladimir Majakovskij

Quando la terra non avrà più membra intatte
e domani l'anima sarà calpestata
da piedi stranieri
e tutto ciò perché un tizio qualsiasi
possa allungare le mani
su qualche Mesopotamia...
tu che combatti per loro e muori,
quand'è che ti leverai in piedi
in tutta la tua statura
e lancerai sulla loro faccia
la tua ira profonda
in un grido: Perché
si combatte questa guerra?


Vladimir Majakovskij


_________


A lato, icona della Madre di Dio «Petrovskaya» del XVI secolo. È così chiamata perché fu scritta da san Pietro, metropolita di Kiev, di Mosca e di tutta la Rus' quando era ancora abate del monastero della Trasfigurazione del Salvatore in Volinia e la donò al metropolita Massimo di Kiev e di tutta la Rus', che la portò a Vladimir, dove si trovava la sua cattedra. Dopo la morte di san Massimo, l'igumeno Gerontij, che aveva deciso di impadronirsi della sede metropolitana, si recò con questa icona dal Patriarca di Costantinopoli Atanasio. Al suo arrivo trovò anche san Pietro. Il Patriarca consegnò l'icona a san Pietro dicendo: «Prendi l'immagine della Madre di Dio che hai scritto con le tue mani, per la quale la Signora stessa ti diede il dono, avendo predetto su di te». Il santo portò l'icona a Vladimir e nel 1325, quando la cattedra metropolitana fu trasferita a Mosca, l'icona fu collocata nella cattedrale della Dormizione del Cremlino di Mosca. Secondo il presidente russo Vladimir Putin anche oggi «interferenze gravi e vergognose vengono portate avanti nella vita
della Chiesa usando il nazionalismo delle caverne e la russofobia».
Icona Icona della Madre di Dio «Petrovskaya» del XVI secolo