Lo status giuridico del mar Caspio
Per la prima volta il problema dello status politico e giuridico del Caspio, in senso moderno, ha avuto origine nel XVIII - XIX secolo. Tuttavia, il mar Caspio non č diventato oggetto di decisioni legali. Solo gli accordi successivi alla guerra russo-persiana hanno delineato i principi fondamentali dello status del mar Caspio. In conformitā con questi accordi una serie di territori della Transcaucasia sono entrati a far parte della Russia, che ha ricevuto il diritto esclusivo di mantenere una flotta militare nel mar Caspio. I mercanti russi e persiani sono stati autorizzati a commerciare liberamente nel territorio di entrambi i paesi e a utilizzare il mar Caspio per il trasporto di merci. Questa situazione č rimasta valida fino al 1917.
Dopo la rivoluzione in Russia, il nuovo governo bolscevico ha rinunciato alla sua presenza militare esclusiva nel mar Caspio. L'Unione Sovietica e l'Iran nel 1935 hanno siglato un accordo per l'utilizzo di una zona di pesca di 10 miglia marine nel mar Caspio.
Dopo lo scoppio della Seconda guerra mondiale, l'Unione Sovietica, temendo la rivitalizzazione della Germania nazista in Iran e in tutta la regione, anche nel mar Caspio, ha insistito sulla conclusione di un nuovo accordo con Teheran sul commercio e la navigazione nel mar Caspio. Firmato nel 1940, il trattato prevede che nel Caspio circolino solo le navi di questi due Stati. Ufficialmente, tutti questi accordi sono in vigore fino ad oggi.
Il crollo dell'Unione Sovietica nel 1991 ha cambiato radicalmente la situazione regionale nello spazio ex sovietico, in particolare nella regione del Caspio. Un gruppo di lavoro a livello di ministri degli Esteri dei cinque Stati caspici, Russia, Iran, Azerbaigian, Kazakistan e Turkmenistan, č stato istituito nel 1996. Le numerose riunioni del gruppo non sono state sempre facili. I cinque partecipanti avevano spesso punti di vista diametralmente opposti e hanno dovuto risolvere molti problemi complessi: giuridici, politici, militari, economici, ambientali. In 21 anni di negoziati le parti sono riuscite ad accordarsi sull'ambiente, la conservazione delle risorse biologiche, la sicurezza, la risposta comune a situazioni di emergenza, le attivitā militari nel mar Caspio, la divisione della superficie del mare. Nel progetto per la convenzione sullo status giuridico del mar Caspio, i cinque paesi caspici riconoscono il mar Caspio non come un lago, ma come un mare, con le conseguenze giuridiche che ne derivano. Il progetto propone che gran parte dell'area acquatica e delle risorse biologiche del mar Caspio rimangano di uso comune.
L'aspetto sensazionale del progetto di convenzione č il fatto che i paesi del mar Caspio possono porre sul fondale delle tubazioni mettendosi d'accordo solo con quei paesi proprietari dei settori interessati. Un punto importante del progetto č l'articolo 3, che stabilisce che le attivitā delle parti nel mar Caspio saranno attuate sulla base di principi, uno dei quali č l'assenza nel mar Caspio di forze armate estranee ai paesi caspici. Gli Stati del Caspio si impegnano inoltre a non fornire il loro territorio a nessuno per fini militari.
La convenzione č un documento storico che, per la prima volta in centinaia di anni, garantisce la direzione pacifica di questa attivitā.
Flottiglia del Caspio della Marina russa con sede ad Astrakhan