La repubblica della Kabardino-Balkaria
Nella cripta della Chiesa dell’icona della Madre di Dio «Il Segno» del monastero stavropigiale Novospasskij di Mosca sono sepolti i principi Bekovich, Sunchaleevichi e Cherkasskie, discendenti dei circassi, che sono stati al servizio dello zar Ivan IV e di sua moglie Marija Temrjukovna. Tra loro ci sono comandanti e statisti di spicco.
In occasione del 460° anniversario dell'unione dei popoli della Kabardino-Balkaria con lo Stato russo, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha benedetto una lapide commemorativa, posta all’interno del tempio, e ha deposto i fiori dinanzi alla lapide.
L'iscrizione sulla lapide recita: «Qui nel tempio Znamenskij del monastero Novospasskij, riposano i principi Cherkasskie.
I principi Cherkasskie (Temryukovichi, Kambulatovichi, Sunchaleevichi, Bekovich), antenati dei circassi di Kabardia, dal 1561 furono in servizio presso il grande sovrano nella capitale di Mosca, dopo il matrimonio dello zar Ivan IV con Marija Temryukovna. Tra questi figli fedeli della Patria c’erano il generalissimo e il grande cancelliere, i governatori e i comandanti dell'esercito, 12 rispettabili uomini della Duma. Servendo in diversi ranghi, i Cherkasskie hanno dato un grande contributo alla formazione e al rafforzamento dello Stato russo. In memoria dei grandi antenati e nell'anno del 460° anniversario dell'unione dei popoli della Kabardino-Balkaria e della Russia, questa lapide è posta dai discendenti riconoscenti. Le loro anime riposino in pace! Nell'anno 2017 della Natività di Cristo».
Rivolgendosi ai partecipanti alla cerimonia Sua Santità il Patriarca ha detto: «Nell'anno del 460° anniversario dell’ entrata volontaria dei popoli della Kabardino-Balkaria in Russia, siamo in questo luogo, dove sono sepolti i principi circassi e dove terremo un servizio funebre. Questa dinastia di figli meravigliosi della Russia e del suo popolo è stata fondata da Maria Temryukovna, che è diventata la moglie dello zar Ivan Vasilevich. Attraverso l'integrazione volontaria dei popoli della Kabardino-Balkaria è stata stabilita un’importante unione tra la Russia e i grandi popoli di montagna del Caucaso del Nord, coraggiosi e forti.
E oggi, per grazia di Dio, nonostante i problemi e i pericoli, in particolare del terrorismo internazionale, sono questi popoli che mantengono la pace ai confini meridionali della nostra Patria. Dietro questa secolare vita insieme c’è una base comune. Sebbene la maggior parte dei kabardini e balkari sono musulmani e i russi ortodossi, condividiamo un sistema comune di valori e questo porta i nostri popoli ad essere più vicini come nessun altro.
Se i valori fondamentali sono opposti, le persone non possono vivere insieme. E se sui principi sono unite, allora ciò che è secondario è facilmente superato, anche se ci possono essere alcune differenze. Pertanto, dobbiamo proteggere la vita spirituale del nostro popolo, abbiamo bisogno di sviluppare le relazioni tra ortodossi e comunità musulmane, abbiamo bisogno di capire meglio e apprezzare il fatto che dopo aver vissuto insieme 460 anni, siamo davvero diventati un unico popolo. E ora preghiamo per il riposo delle anime dei defunti servi di Dio, sepolti in questo luogo».
Lapide commemorativa per il 460° anniversario dell'unione con la Russia