Il Monastero della Trasfigurazione di Valaam. Baluardo dell'Ortodossia

Le origini del Monastero di Valaam
risalgono al periodo in cui il
cristianesimo iniziò a diffondersi
tra le popolazioni che vivevano nelle terre
russe. Il monastero è conosciuto con il nome
dell’omonimo arcipelago di cinquanta
isolette che occupano complessivamente
trentasei chilometri quadrati del lago
Ladoga, in Carelia. Il luogo di culto è
dedicato alla Santa Trasfigurazione del
nostro Salvatore, ma dalla gente è sempre
stato denominato Monastero di Valaam.
Nelle altre isole ci sono vari luoghi di
preghiera e di meditazione claustrali, che
vengono definiti skete, il più noto dei quali
è lo Skete di Sant’Avraam, che si trova
sull’isola di Yemeljanov.
Sant’ Avraam nacque quando la fede
cristiana in Russia cominciava ad entrare
nei cuori della gente. In giovanissima età
fu colpito da una grave malattia, ed avendo
sentito un mercante parlare con grande
entusiasmo del Santo Monastero della
Trasfigurazione, vi si recò in pellegrinaggio
e guarì miracolosamente poiché in
quel periodo nel Monastero di Valaam
c’erano molti monaci. Avraam comunque
preferì l’eremitaggio in un’altra isoletta
dell’arcipelago.
Prima di recarsi in quest’altra isola,
Sant’Avraam sostò nel monastero, dove
avvenne la sua guarigione. Questa sua
permanenza a Valaam è riportata nelle
cronache dell’epoca, ed è proprio questa
la fonte più attendibile che consente di
affermare che il monastero risale all’XI
secolo. Parecchie fonti storiche indicano il
XIV secolo come il periodo di fondazione.
Probabilmente la vita claustrale delle
origini, risalenti appunto all’XI secolo, sarà
stata interrotta e ripresa nel XIV secolo.
Secondo alcune tradizioni e detti popolari
relativi a Valaam, sarebbe stato proprio
l’apostolo Andrea a predire l’esistenza di
un monastero in questa terra. In tale luogo
Sant’Andrea eresse una Croce in pietra.
Nel XIX secolo, a gloria di Dio, l’abate
Damaskin ampliò l’umile piccolo monastero
in legno, che aveva ospitato Sant’Avraam. Il
luogo santo fu consacrato nel 1873.
Sempre secondo alcune fonti
che risalgono alle storie antiche, che
tradizionalmente venivano portate alla
conoscenza della gente e tramandate, il
monastero fu fondato da due monaci greci:
i santi Sergio ed Ermanno, che giunsero
nelle terre di Nòvgorod nel X secolo,
assieme ai primi missionari ortodossi.
Purtroppo molte informazioni importanti sul
monastero furono distrutte dalle invasioni
che si succedettero. Per fortuna, le cronache
popolari tramandano con grande zelo fatti e
accadimenti riguardanti Valaam.
I Santi Sergio ed Ermanno riuscirono
a portare alla fede cristiana le tribù della
Carelia, con fervore rafforzarono la fede
cristiana ortodossa soprattutto nelle terre
russe del nord. Le antiche cronache riportano
preziose informazioni sulle reliquie dei due
Santi, che durante l’invasione svedese furono
trasferite a Nòvgorod. A quell’epoca era
Joannes l’arcivescovo di Nòvgorod.
Nel 1182, dopo quasi vent’anni, passato
ogni pericolo, le reliquie dei santi padri
ritornarono a Valaam. Temendo che le sacre
reliquie venissero danneggiate, i monaci
le portarono in un posto sicuro, sepolte in
profondità, tra le rocce.
Il ritorno delle reliquie dei Santi Sergio
ed Ermanno a Valaam viene celebrato
dalla Chiesa ortodossa russa annualmente,
dall’11 al 24 settembre. Le cronache
riportano anche numerose storie di miracoli
per intercessione dei due Santi.
Durante i lunghi e tenebrosi settant’anni
di dominio sovietico il Monastero di
Valaam, come tutti i luoghi di culto e di
preghiera in Russia, fu espropriato della sua
dignità e identità, pur rimanendo sempre
un faro per la popolazione russa, un punto
di riferimento importante.
La misericordia di Dio infatti è infinita:
il 14 dicembre 1989 sei monaci ripresero
a vivere nell’antichissimo monastero e
da allora è iniziato nuovamente un felice
percorso religioso per il monastero.
Osservando le immagini attuali del
monastero, non si può non pensare che certi
posti, per la bellezza del paesaggio, per lo
straordinario abbraccio tra terra e mare,
sembrano predestinati ad essere zone di
silenzio, di preghiera, di contemplazione. Ed
è ben noto che la preghiera è azione.
In Russia il significato della vita
monastica è sempre stato molto sentito
e compreso. Ad alcuni questa vita può
sembrare oscura, certo è che i monasteri
sono i veri parafulmini che proteggono la
nostra società materialista ed egoista.
Alessio II fu il Patriarca che, dopo
settant’anni di rifiuto violento nei confronti
della spiritualità, per grazia di Dio riportò la
Russia alla devozione cristiana.
Era molto intenso il ricordo che il
Patriarca aveva di Valaam. Vi si recò assieme
ai suoi genitori quando aveva solo nove anni.
Il bambino che sarebbe divenuto un uomo di
Dio, fu molto colpito da questo luogo.
Alessio II soleva dire che la vocazione
al monachesimo deve essere profonda. Il
monaco, pregando, non pensa solo alla sua
salvezza, ma deve aiutare le anime di tutti a
salvare il mondo. Quindi la grande preghiera,
azione per la salvezza del mondo, in questi
luoghi di culto, è un evento quotidiano che
trasmette speranza al mondo intero.
Il 14 agosto 2011, il primo ministro della
Fedrazione Russa Vladimir Putin ha visitato
il monastero nel giorno in cui la Chiesa
ortodossa celebra le origini del venerabile
Legno della Santa Croce. In questo giorno
ha inizio anche il digiuno della Dormizione.
Durante la visita, il primo ministro
ha partecipato alla Divina Liturgia nella
chiesa superiore della Cattedrale della
Trasfigurazione, celebrata dal vescovo della
Trinità Pankraty.
Al termine del culto, il primo ministro ha
visitato lo Skete di Sant’ Elia, restaurato su
sua iniziativa e grazie al suo supporto.

Icona Icona dell'Apparizione della vergine a Valaam


Il Il Patriarca Alessio II (1929 - 2008)


Valaam Valaam - Monastero della Trasfigurazione


Cappella Cappella dell'Apparizione della Vergine


Madre Madre di Dio di Valaam


Valaam Valaam - Il primo ministro Putin visita lo Skete di Sant'Elia