In memoria dei Santi Sergio ed Ermanno. Quando la parola viene dal cuore...

Nel giorno in cui si fa memoria
dei Santi taumaturghi Sergio ed
Ermanno di Valaam, l’11 luglio
2011 il Patriarca di Mosca e di tutta la
Russia Kirill ha celebrato la Divina Liturgia
nella chiesa superiore della Cattedrale della
Trasfigurazione del Monastero di Valaam.
La Liturgia è stata preceduta il giorno prima
dalla Veglia nella chiesa inferiore della
cattedrale, dove sono custodite le reliquie
dei Padri fondatori del monastero.
Hanno concelebrato il metropolita
di Krutitsy e Kolomna Giovenale, vicario
patriarcale per la diocesi di Mosca, il
metropolita di Saransk e Mordovia
Varsonofij, l’arcivescovo di Petrozavodsk e
Carelia Manuel, l’arcivescovo di Rjazan e
Kasimov Paolo, il presidente del Comitato
Educazione della Chiesa ortodossa russa,
arcivescovo Eugenio di Verey, l’arcivescovo
di Jaroslavl e Rostov Cirillo, il presidente
della Commissione sinodale per i monasteri,
vicario della Laura della Santa Trinità di San
Sergio di Radonez, arcivescovo di Sergiev
Posad Teognoste, il vicario del Monastero
di Valaam, vescovo della Trinità Pancrazio,
il direttore della Segreteria amministrativa
del Patriarcato di Mosca, vescovo Sergio
di Solnechnogorsk, il vescovo di Rybinsk
Beniamino, il rettore della Laura della Santa
Trinità di San Sergio, l’archimandrita Paolo
(Krivonogov), l’economo della Laura della
Santa Trinità di San Sergio, archimandrita
Geremia (Soloviev), il sacrestano della
Cattedrale di Cristo Salvatore, arciprete
Michail Ryazantsev, i monaci del monastero
di Valaam negli ordini sacri.
Durante la Divina Liturgia, il Primate
della Chiesa ortodossa russa ha consacrato
l’archimandrita Sava (Mikheev) vescovo della
Resurrezione, vicario della diocesi di Mosca.
Al servizio di culto hanno partecipato
il presidente del Governo della Repubblica
di Carelia AV Nelidov, l’ambasciatore della
Lettonia in Russia Edgars Skuja, il presidente
del Dipartimento sinodale per l’informazione
VR Legoida. Hanno preso parte al culto i
monaci del monastero e numerosi pellegrini.
Durante la Liturgia ha cantato il coro del
monastero di Valaam.
Dopo il servizio, Sua Santità ha
ricordato al neo vescovo le responsabilità
derivanti dall’ordinazione episcopale e
gli ha consegnato il pastorale. Secondo la
tradizione, il vescovo Sava ha impartito la
prima benedizione episcopale ai pellegrini.
A nome dei monaci e dei pellegrini, il
vicario del monastero ha presentato a Sua
Santità i vasi eucaristici.
Poi, il Primate della Chiesa ortodossa
russa ha rivolto ai presenti la parola
primaziale. In particolare ha detto:
“Celebriamo oggi la memoria dei Santi
Sergio ed Ermanno, i grandi asceti che
vennero qui in tempi difficili per la Russia,
quando il sud era stato rovinato da un
nemico fortissimo. Il centro spirituale
dell’Ortodossia russa durante l’occupazione
si spostò da sud a nord, e questo ha avuto
un significato provvidenziale. Coloro che
vennero qui, che fondarono il monastero,
si trovarono di fronte a enormi sfide per lo
sviluppo della vita monastica. Il clima rigido,
la solitudine, l’ambiente pagano - tutto ciò
ha creato un ostacolo quasi insormontabile
alla parola di Dio. E le opere dei Santi Sergio
ed Ermanno furono ostacolate dal fatto che
per diversi decenni prima del loro arrivo i
missionari svedesi avevano predicato da
queste parti. Avevano cercato di portare il
cristianesimo alla popolazione locale, alla
Carelia pagana, non esitando ad utilizzare
la forza delle armi. E così i popoli della
Carelia, amanti della libertà e della pace, si
allontanarono dalla predicazione di Cristo,
poiché sembrava loro poco credibile.
Ma a poco a poco tutto cambiò. Il
monastero fondato dai Santi Sergio ed
Ermanno divenne un faro per il mondo.
La gente del posto cominciò ad essere
meno sospettosa nei confronti della
nuova fede. E Valaam divenne un centro
missionario e spirituale per l’educazione
dell’Ortodossia nel nord-ovest della Russia.
Perché è successo questo? È stata
una coincidenza o è un errore tattico dei
missionari occidentali, che pensavano di
usare la forza per convertire le persone a
Cristo? Probabilmente, è accaduto quello che
ho detto poc’anzi al neo vescovo Sava.
La parola di chi ha il coraggio di predicare
agli altri dovrebbe passare dapprima per
il cuore. Questa parola non può essere
vuota. Anche se è molto bella, artistica,
espressiva, ma non ha l’anima, se la parola
non è supportata dalla vita dell’uomo,
“quand’anche parlassi le lingue degli uomini
e degli angeli, ma non ho amore, divento un
bronzo risonante o uno squillante cembalo
(1 Cor 13, 1). E per i nostri santi padri il
potere della parola era il potere dell’amore. E
la missione è stata un esempio concreto”.
A tal proposito, il Patriarca ha ricordato
le meravigliose parole di San Gregorio il
Teologo: “Attraverso la conoscenza di sé si
scopre la bellezza dell’archetipo”.
“Le ardenti parole di San Gregorio
il Teologo ci spiegano che attraverso la
conoscenza di sé, immergendoci in noi stessi,
possiamo vedere la bellezza del prototipo
nella nostra anima. Così è possibile vedere
anche ciò che distrugge questa bellezza. E
vedendo l’uno e l’altro possiamo trovare il
modo per combattere il male dentro di noi,
nella piena fiducia che questa lotta non sarà
combattuta contro i mulini a vento. Sarà una
vera e propria lotta per trovare la bellezza
del prototipo.
E’ nel cuore dell’uomo infatti che si
svolge la lotta tra Dio e il diavolo. E come
è possibile monitorare la propria vita
interiore, distinguere l’uno e l’altro?
Come si fa a riconoscere il diavolo, che si
traveste da angelo di luce (2 Cor 11, 14)?
Non bastano l’educazione, l’istruzione, la
cultura contemporanea, per alcuni la libertà
“senza restrizioni” - e addirittura le parole
che la gente può inventare per spiegare e
giustificare il diavolo che vive nel proprio
cuore! Ma se l’occhio della mente penetra
in profondità, vediamo che non è la cultura
moderna, non è l’istruzione, lo stile di
vita, ma le medesime vecchie tentazioni
attraverso le quali il nemico del genere
umano vive nei cuori della gente...
San Giovanni Crisostomo dice che
l’attaccamento alla quotidianità, il
trambusto della vita quotidiana, non
permettono di vedere in noi stessi, di
conoscere noi stessi. D’altra parte, egli dice
che la stessa vanità deriva dalla confusione
che è dentro le persone. Bisogna conoscere
se stessi, guardare Dio e il diavolo nella
propria anima e combattere il male. Aprire il
cuore al bene per conoscere se stessi, senza
nessuna confusione, anche per il fatto che
pur essendo un luogo difficile da vivere,
dove infuriano le passioni, i vizi, dove le
persone possono confondersi, si può essere
in grado di vedere se stessi e la causa di ogni
malattia, sofferenza, ma anche la radice
di ogni gioia e pace... “In verità, in verità
vi dico: chi ascolta la mia parola e crede in
colui che mi ha mandato, ha la vita eterna
e non va incontro al giudizio, ma è passato
dalla morte alla vita” (Gv 5,24)”.
Come dono al monastero di Valaam, il
Primate ha consegnato un’antica Icona della
Risurrezione di Cristo con le dodici grandi
feste, e ha dato al vicario del monastero una
Panagia. A tutti i fedeli sono state distribuite
le Icone della Madre di Dio di Valaam con la
benedizione patriarcale.
Poi Sua Santità ha visitato la chiesa
inferiore, dove ha fatto una preghiera
dinanzi alle reliquie dei Santi Sergio ed
Ermanno di Valaam. Sempre nella chiesa
inferiore, il Primate ha incontrato i giornalisti
esprimendo il suo cordoglio per la tragedia
della nave passeggeri “Bulgaria”, che il
10 luglio è affondata nel fiume Volga
provocando la morte di 122 persone.

Il Il Patriarca di M osca e di tutta la Russia Kirill


Valaam Valaam - Ordinazione episcopale dell'archimandrita Sava (Mikheev)


Valaam Valaam - Il Patriarca Kirill si inchina dinanzi alle reliquie dei Santi Sergio ed Ermanno