Per il restauro del Monastero di Chilandari
La comunità serba di Mosca, riunita nel Metochion del Patriarca serbo presso il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, ha raccolto centomila dollari per il restauro del grande Monastero serbo di Chilandari sul Monte Athos, che ha subito danni pesanti a seguito di un devastante incendio nel 2004. La somma è stata consegnata l’11 dicembre 2011 dal vescovo Anthony di Moravica, rappresentante del Patriarca serbo a Mosca, all’abate del Monastero di Chilandari, archimandrita Metodij (Markovic) al termine della Divina Liturgia nella chiesa dei Santi Apostoli Pietro a Paolo. Il vescovo ha augurato l’aiuto di Dio all’abate del monastero per il lavoro di restauro e gli ha consegnato il pastorale da igumeno.
Storicamente, il monastero di Chilandari ha avuto stretti legami con la Russia ed è stato sotto la protezione degli zar russi.
Il rappresentante del Patriarca serbo presso il Trono patriarcale di Mosca ha rivolto parole di gratitudine all’ambasciatore di Serbia in Russia Jelica Kuryak, al vice-presidente del Dipartimento per le Relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, arciprete Nikolaj Balashov, e a tutti coloro che hanno partecipato alla preghiera comune e alla raccolta dei fondi.
Durante la visita in Russia, il 10 dicembre, la delegazione del Monastero di Chilandari si è recata ad Istra per consegnare al Monastero stavropegico della Risurrezione di Nuova Gerusalemme la nuova copia della miracolosa immagine della Regina Celeste “Tricherousa”, “Delle Tre Mani”, andata perduta durante la persecuzione atea della Chiesa ortodossa russa nel XX secolo. L’Icona era stata donata al fondatore del monastero, il Patriarca Nikon (1605-1681), e quest’anno ricorre il 350° anniversario di questo significativo evento.
L’abate del monastero di Nuova Gerusalemme, archimandrita Feofilakt, ha ringraziato i fratelli del Monastero di Chilandari per il dono ricevuto con la benedizione del Santo Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill e con la partecipazione del Dipartimento per le Relazioni ecclesiastiche esterne.
La “Tricherousa” è legata alla vita di san Giovanni Damasceno (676-749). Si narra che dinanzi a questa Icona il Santo abbia ricevuto la guarigione della sua mano destra, amputata per ordine dell’imperatore Leone III l’Isaurico (717-740) per aver difeso l’Ortodossia e il culto dell’icone durante il periodo dell’iconoclastia.
La miracolosa immagine fu lasciata da san Giovanni Damasceno al Monastero di san Sava (Palestina), che a sua volta la donò a san Sava, arcivescovo di Serbia (+ 1237, 12 gennaio), fondatore della Chiesa ortodossa serba. Questi prese i voti monastici sul Monte Athos, nel Monastero russo di san Panteleimon.
Durante l’invasione dei turchi, si narra che alcuni cristiani vollero proteggere l’Icona miracolosa “Delle Tre Mani”, affidando la sua custodia alla Madre di Dio stessa. La misero su un asino, che senza conducente arrivò fino all’Athos e si fermò dinanzi al Monastero di Chilandari, dove fu collocata nel Katholikon. Da quel momento, a causa di discordie sulla scelta dell’igumeno, alla Madre di Dio è affidata la guida del monastero, dove occupa il posto da igumeno!
Monte Athos - Monastero di Chilandari