"La nostra forza è nella preghiera". Discorso del Primate alla Chiesa ortodossa russa

Nel corso della cerimonia per il terzo anniversario di intronizzazione al trono Patriarcale, il Santo Patriarca di Mosca e di tutta la Russia Kirill ha rivolto alla Chiesa ortodossa russa un discorso di ringraziamento e di incoraggiamento, di unità e di profonda responsabilità per il futuro della Chiesa nel XXI secolo. Mosca, 1 febbraio 2012.

Vorrei ringraziare di cuore Voi, Eminenza Vladimir, per la lettura del messaggio del Santo Sinodo e di tutta la pienezza della Chiesa ortodossa russa, nel quale è descritto in breve ciò che è o dovrebbe essere il ministero Patriarcale. Davvero, mi ritornano alla mente le parole pronunciate dopo la mia intronizzazione, cioè che al centro del ministero Patriarcale
c’è la Croce. Allora dissi queste parole, memore dell’esperienza storica, dell’eroismo dei nostri predecessori, e oggi posso dire la stessa cosa, sulla base dell’esperienza degli ultimi tre anni, e forse aggiungere qualche altra cosa all’immagine della Croce.
A causa della posizione altamente spirituale che il Patriarca storicamente e canonicamente ricopre su tutto lo spazio del mondo russo, sulla Rus’ storica, nella Chiesa ortodossa russa, egli è una sorta di punto focale, che deve percepire tutti i segnali provenienti dal popolo della Chiesa, da parte di persone conosciute e sconosciute, dai potenti e non potenti. E poiché il tempo che stiamo vivendo oggi è un tempo inquietante, tutti gli eventi sono percepiti con dolore, ansia, tutti questi dolori sono concentrati nel cuore del Patriarca. Probabilmente nessun medico può capire come il cuore possa tollerare questo senza alterare il suo ritmo fisico. E la risposta è semplice, chiara per tutti noi, ma incomprensibile a chi è lontano dalla fede: tutto questo è possibile con la forza della grazia di Dio.
Ci sono due modi possibili di rispondere a tutte queste sofferenze, dolori, a questi segnali, a volte molto inquietanti, pieni di dramma, a volte gioiosi, ma anche pieni di grande forza. Ci sono due modi per proteggere se stessi da questi segnali carichi di energia umana - sia in bene che in male. È possibile proteggere se stessi con l’indifferenza, tra le mura della propria casa, attraverso una vita ordinata, lunghe vacanze, e tutto ciò che, probabilmente, nemmeno può essere capito dalla gente. Ma questo non è possibile per il ministero Patriarcale, il Patriarca non ci sarebbe - sarebbe solo un’immagine, un vuoto che le persone molto presto avvertirebbero.
Un modello diverso di comportamento è quello di aprire noi stessi, aprire il cuore a tutti quelli che sono felici o tristi, che sono inquieti, con l’anima schiacciata dalla forza che proviene da tutte le vaste distese della
Santa Russia. E anche quando non è sufficiente aprire il cuore, allora c’è Dio.
E così, forse, la cosa più importante per il Patriarca è pregare. Forse non ero in grado di poter dire questo tre anni fa, ma dopo essere passato attraverso la croce di tre anni di ministero, ora posso dire con piena responsabilità: l’attività principale del Patriarca è pregare, accumulando tutta la tristezza e il pianto, tutta l’energia negativa e positiva che cade sul Patriarca, e affidare se stesso, la Chiesa e il popolo a Dio, alla Sua guida, alla Sua saggezza, alla Sua potenza.
E poi il miracolo si verifica - improvvisamente il Signore dà conforto, illumina, chiarisce ogni pensiero, insegna cosa dire, quando e come dirlo. Pertanto, il ministero del Patriarca è, prima di tutto, il servizio del Primate - il Primate della Chiesa e del popolo di Dio.
E vorrei chiedere a tutti voi, miei cari amici, arcivescovi, pastori, monaci, di prendere consapevolezza che la dimensione più importante del ministero del Patriarca è quella di condividere con me la preghiera per tutta la Santa Russia, per il grande patrimonio del principe Vladimir, i nostri grandi antenati. Esorto quindi tutti voi oggi a condividere le mie preghiere per la Russia, che sta attraversando una fase molto critica e difficile del suo sviluppo. Cerchiamo di unire tutte le forze. Gli ortodossi sono capaci di manifestare, come è accaduto per la Cintura della Beata Vergine Maria, che se fosse rimasta qui non un mese ma sei mesi, non tre milioni ma quaranta o cinquanta milioni di fedeli sarebbero stati in coda per venerarla. Lo sappiamo, perché viviamo in un paese a maggioranza ortodossa. Queste persone non marciano, le loro voci non si sentono, pregano nel silenzio dei monasteri, negli eremi, nelle case, ma percepiscono con tutto il cuore ciò che sta accadendo oggi alla nostra gente, facendo il confronto con gli schiamazzi e l’incoscienza degli anni pre-rivoluzionari, con la confusione e l’indecisione, con la distruzione del Paese negli anni ‘90.
La nostra forza sta nella preghiera, e se tutti noi pregheremo oggi per la Santa Russia, per la Chiesa, il Signore stenderà la Sua misericordia. Non con la forza ma con la grazia della verità divina, il Signore uno giorno fermerà la persecuzione della Chiesa e cambierà il corso della storia della nostra nazione. Siamo convinti che solo Dio può illuminare e rafforzare la nostra gente a seguire il percorso che contribuirà ad aumentare la dimensione spirituale e morale, lo sviluppo della coscienza nazionale, i valori fondamentali della vita nella nostra nazione multiculturale.
Oltre che pregare, dobbiamo anche essere vigili. E oggi, esorto tutti voi
a questa vigilanza, a ricordare che il grido
più forte non è sempre corretto, vero
e onesto... per non essere tentati una seconda volta e anche più, come è accaduto negli ultimi cento e passa anni.
La nostra forza sta nella preghiera,
nella prodezza spirituale, perché nella profondità di questa impresa si svela la verità di Dio e il piano di Dio, anche sulla nostra patria, sulla Santa Russia. Noi vediamo chiaramente questo piano e, unendo con ogni sforzo umano le fatiche e le preghiere al potere divino, siamo in grado di influenzare il corso della storia.
Che la benedizione di Dio dimori oggi su tutto il nostro popolo, sulla Rus’ storica, sulla gente della Russia di oggi, sulla nostra Chiesa. Che la potenza delle nostre preghiere e la grazia di Dio possano distruggere tutte le bugie e le falsità, ogni tentazione e ogni peccato. Sappiamo che tutti coloro che ingannano, seducono, provocano sempre la punizione di Dio. E quelli che oggi sono nella storia? Non stiamo chiedendo la punizione - chiediamo che siano di monito a coloro che con la loro vita, con la preghiera, le opere siano in grado di resistere alla malvagità umana, alle bugie e alla falsità.
Ringrazio tutti voi, miei cari amici, per la preghiera di oggi. Ringrazio i vescovi della nostra Chiesa multietnica, coloro che lavorano in Russia, Ucraina, Bielorussia, Moldavia, Kazakistan, Asia centrale, Paesi baltici, e tutti coloro che sono venuti dall’estero, tutti coloro che sono una grande comunità spirituale di persone unite al fonte battesimale del Dnepr. E lasciate che il Signore ci aiuti a crescere sempre più forti come Chiesa.
Avete ragione, Eminenza Vladimir, quando avete detto che ora ci sono
urgenze amministrative. Noi tutti godiamo della libertà - come non è mai avvenuto nella storia della Chiesa russa.
Si definisce ciò che serve alla Chiesa, e così nessuno interferisce con le decisioni del Consiglio dei Vescovi, del Sinodo. Questa libertà ci è data come una sorta di tregua - dobbiamo essere pronti al fatto che in futuro qualcosa potrebbe cambiare. E quindi invito tutti voi, miei cari, prima di tutto i vescovi, i padri, le madri badesse, i fratelli, le sorelle, e tutta la Chiesa: non perdete il vostro tempo, costruite chiese, crescete i figli, educate la prossima generazione del clero, entrate in ogni poro della società, portate il messaggio cristiano al mondo. Ora abbiamo questa opportunità e speriamo di poter fermare la terribile mano di Dio, affinché la nostra patria storica possa crescere spiritualmente e materialmente, diventare sempre più forte. Ricordiamo che sperperare il tempo presente non è giustificato. Ecco perché oggi sono importanti la creazione di nuove diocesi, l’apertura di nuove parrocchie, le nuove opportunità per la formazione del clero nel XXI secolo, il nuovo monachesimo, che, assorbendo la grande tradizione patristica, è in grado di portare il messaggio di Cristo, la salvezza all’uomo, la trasfigurazione della persona umana... nell’epoca corrotta di oggi”.


Mosca Mosca - Cattedrale di Cristo Salvatore


Mosca Mosca - Sua Santità il Patriarca Kirill


Mosca Mosca - I gerarchi rivolgono le congratulazioni al Patriarca Kirill