La giovinezza è un tempo di grazia. Messaggio del Patriarca Kirill per la Giornata della Gioventù

Di cuore mi congratulo con voi per la grande festa della Presentazione del Signore e per la celebrazione della Giornata della gioventù ortodossa.
La giovinezza è un tempo di grazia, pieno di energia, di forza, nel quale si esprimono talenti, capacità. Questo è un dono di Dio che chiunque può utilizzare a sua discrezione, perché i ragazzi e le ragazze, non essendo gravati da preoccupazioni della vita matura, utilizzano le risorse per realizzare le proprie aspirazioni.
Essi devono rendersi conto che per il desiderio della propria autorealizzazione non sempre sono in grado di comprendere le proprie azioni e prevederne le conseguenze, perché il sistema di valori è interiormente in continuo mutamento e non hanno abbastanza esperienza di vita. Bisogna prevenire gli istinti e le tentazioni della giovane età. Ma il desiderio di ottenere risultati, il desiderio di "diventare qualcuno" è importante e prezioso, non può essere ignorato, né dai giovani, né dai loro mentori.
Per quanto riguarda i nostri giovani, vi esorto ad usare il dono inestimabile della giovinezza per la comprensione dei precetti divini, l'assimilazione della cultura nazionale e il servizio al prossimo. Questo è il modo per diventare una persona forte, e consente di ottenere la pienezza della vita e la vera felicità.
Per quanto riguarda i mentori dei giovani - soggetti coinvolti nell'educazione dei giovani, vi esorto, prima di tutto, ad essere per loro un esempio degno,
insegnando la pietà e la castità.
Insieme, dobbiamo avere reciproco amore, rispetto e pazienza. Siamo inoltre chiamati a prenderci cura del patrimonio spirituale del nostro popolo, da cui attingere forza per rimanere saldi nella verità e nell'unità d’intenti, nel ricordo delle gesta eroiche dei nostri padri e nonni, delle nostre ricche tradizioni secolari. Sono convinto che l'imminente celebrazione di anniversari importanti - il 400° anniversario del Periodo dei Torbidi e il 200° anniversario della Battaglia di Borodino - sia in grado di diventare uno strumento efficace per educare i giovani sulla storia del loro paese e del loro popolo.
Solo in questo modo - attraverso la conservazione della memoria nazionale, l’apprendimento dei valori fondamentali dei nostri antenati, la comprensione della verità dell'Ortodossia - è possibile raggiungere l’incontro tra le generazioni e ottenere “l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace" (Ef 4, 3). Il prototipo di questo incontro è per tutte le generazioni l’incontro tra il vecchio Simeone e Gesù Cristo, l’incontro l’Antico e il Nuovo Testamento.
Mi congratulo con tutti per questa festa, desidero che voi preghiate il Signore di aiutarvi negli studi, nella crescita spirituale e intellettuale, nello sforzo di rendervi utili a vicini e lontani, ala Patria e alla Chiesa.
La benedizione di Dio sia con tutti voi.

+ Kirill,
Patriarca di Mosca e di tutta la Russia
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La battaglia di Borodino fu la più grande e sanguinosa battaglia di un solo giorno combattuta il 7 settembre 1812 tra l’Impero francese di Napoleone Bonaparte con i suoi alleati e la Russia di Alessandro I, vicino al villaggio di Borodino. Terminò con la sconfitta delle truppe di Napoleone. Con il nome di Periodo dei Torbidi si intende invece quel periodo di interregno nella Russia dominato di un’anarchia assoluta seguente alla fine della Dinastia dei Rurik (1598) e precedente quella dei Romanov (1613), che durerà tre secoli, fino alla Rivoluzione di Ottobre del 1917.
Presentazione Presentazione di Gesù al Tempio


Novgorod Novgorod - Il Patriarca Kirill incontra i giovani (foto d'archivio)