Isole Curili - Prove di dialogo tra Russia e Giappone
La Federazione Russa ha aiutato il Giappone a superare l’emergenza dello tsunami dopo il terremoto dell’11 marzo 2011. Ma i rapporti con il governo di Tokyo continuano ad essere tesi a causa della disputa territoriale per la sovranità sulle Curili Meridionali o Territori Settentrionali, come è emerso al vertice del G-8 a Deauville (Francia) il 28 maggio 2011. Inoltre, il rafforzamento delle difese militari delle isole contese deciso dal Cremlino - che risponde soprattutto alla necessità di ridefinire il suo ruolo strategico nel Nord-Est asiatico dopo il collasso del bipolarismo internazionale nel 1991 - potrebbe innescare, al contempo, una corsa al riarmo che renderebbe ancora più instabile la regione per la presenza di una Corea del Nord dotata di armi nucleari. Le isole costituiscono una sorta di barriera difensiva dall’oceano Pacifico, dove è preminente l’influenza americana. Le Curili fanno parte dell’arco insulare formatosi al di sopra della zona di subduzione tra la Placca Tettonica del Pacifico e quella Euroasiatica. Questo confine convergente è il sito di molti gra di terremoti. Esse si trovano nel Mar di Okhotsk dove, allungandosi dalla penisola russa di Kamchatka a quella giapponese di Nemuro, formano un semiarco convesso verso l’Oceano Pacifico. Di esse, l’isoletta Kaigara del gruppo delle Habomai è la più vicina al territorio giapponese, dista appena 3,7 km dalla penisola di Nemuro. L’esercizio della sovranità territoriale sulle isole di Etorofu, Kunashiri, Shikotan e sul gruppo delle Habomai, note in Russia come Curili Meridionali e in Giappone come Territori Settentrionali, ha originato una lunga disputa territoriale tra i due Paesi durata 66 anni, che ha impedito ai governi di Mosca e Tokyo di firmare un trattato di pace che dissolva letteralmente il retaggio storico del XX secolo. La contesa territoriale risale al XIX secolo. Il 7 febbraio 1855, il Trattato di Shimoda stabiliva i confini russo-giapponesi attraverso le Curili, confermando la sovranità del Giappone solo sulle isole conosciute come Etorofu, Kunashiri e Shikotan. Venti anni dopo, il 7 maggio 1875 con il Trattato di San Pietroburgo il Giappone otteneva anche le isole Curili a nord di Etorofu, mentre con il successivo Trattato di Portsmouth del 5 settembre 1905, che decretò la fine della guerra russo-giapponese, la Russia dovette restituire al Giappone anche parte del territorio dell’isola di Sakhalin. Tra l'agosto e il settembre 1945, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, tenendo fede agli accordi presi a Jalta, in cui l'Unione Sovietica si impegnava ad entrare in guerra contro il Giappone se, al termine delle ostilità in Europa, la guerra nel Pacifico fosse ancora in atto, l'Armata Rossa occupò le isole Curili per assicurarsi definitivamente il controllo sugli stretti di fronte alla base navale di Vladivostok sul Pacifico, potentemente armata e vitale per il controllo dell'area nord del mar del Giappone e del Pacifico nord-occidentale. Oggi, la decisione della Russia di dispiegare installazioni militari nelle isole Curili Meridionali riveste un carattere politico e conferma che non c’è nessuna intenzione di ridiscutere gli accordi della Seconda Guerra Mondiale, e richiede da parte del Giappone una forte dose di maturità politica.
Russia - Mappa. A dx, le isole Curili delimitano il Mare di Okhotsk