Cipro - Diecimila anni di storia
Dal 1974, quest’isola del Mediterraneo, terza per estensione, è divisa in due nazioni: la Repubblica di Cipro (2/3 della superficie) e la parte occupata illegamente dalla Turchia, non riconosciuta dalla Comunità Internazionale. Questa situazione, chiamata “problema di Cipro”, di tensione e guerra effettiva tra le comunità greco-cipriote e turche-cipriote, si è innescata nel 1963-64 e si protrae fino ai giorni nostri. Ad oggi i pellegrini ed i turisti devono scegliere quale delle due Cipro visitare, e la maggior parte sceglie quella del Sud molto più attrezzata di alberghi e ristoranti.
Cyprus è bellissima: antichi castelli Crociati immersi in infiniti vigneti, monasteri finemente decorati con mosaici di epoca romana, agrumeti che inebriano l’aria a pochi metri da un mare cristallino. Ma non è possibile dimenticarsi dell’occupazione interna. Basta recarsi nella capitale Nicosia (Lefkosia), ancora divisa in due dalla Linea Verde che divide l’isola, l’unica dopo la caduta del muro di Berlino, ad essere divisa. All’interno della città vecchia ci sono le mura veneziane, ben conservate, del XVI secolo e il Museo Bizantino ricco di mosaici ed icone sacre.
La cittadina di Pafos, che richiama numerosi turisti, è purtroppo rovinata da una serie incredibile di ecomostri. Il tesoro di Pafos sono i suoi mosaici dedicati a Dioniso, realizzati nel III secolo come pavimenti per le abitazioni dei nobili romani. Poi ci sono i resti della fortezza dei Lusignano, distrutta da un terremoto nel XIII secolo. A due chilometri dalla città bassa (Kato Pafos), c’è un sito archeologico degno di nota: le Tombe dei Re, lapidi perfettamente conservate, scolpite nella roccia della falesia.
Nella regione di Troödos c’è il famoso monastero di Kikkos. Sulla costa occidentale, si trova la penisola di Akamas. È un litorale ancora incontaminato ricco di specie animali anche rare. Qui ci sono le Terme di Afrodite, patrimonio dell’umanità assieme ad altri siti dell’isola.
E infine Famagosta, un tempo la città più ricca del mondo, in cui Shakespeare ambientò l’Otello, oggi in stato di puro abbandono. La Torre di Otello è la meta più visitata della cittadina, dove la leggenda vuole che Cristoforo Moro uccise la moglie Desdemona.
Il patrimonio culturale di un popolo è la sua vera ricchezza, la sua identità e il senso di continuità nel tempo. Cipro è la terza isola del Mediterraneo per grandezza e sorgendo proprio al crocevia fra Europa, Asia e Africa ha avuto una storia tumultuosa. I Micenei vi portarono la loro civiltà, mettendo le prime radici greche 3000 anni fa. Molti altri popoli passarono dall’isola, inclusi i Fenici, gli Assiri, gli Egiziani, i Persiani, i Romani, i Crociati, i Veneziani, gli Ottomani e gli Inglesi. Gli apostoli di Cristo attraversarono questa terra. Lo splendore dell’Impero bizantino, fondato da Costantino il Grande a Costantinopoli, si estese fino all’isola di Cipro. Qui ci sono insediamenti preistorici, antichi templi greci, ville e teatri romani, basiliche del primo cristianesimo, monasteri e chiese bizantine, castelli dell’epoca delle Crociate, chiese gotiche e fortificazioni veneziane. Come una calamita, Cipro ha attratto e accolto sul suo territorio, ampio circa la metà della Sardegna, le più importanti culture del mediterraneo e oggi è un museo a cielo aperto, che conserva straordinari reperti artistici e architettonici, che si sono sedimentati sul territorio negli ultimi 2500 anni di storia.
Il XXI secolo rappresenta per Cipro la sintesi di diecimila anni di storia. I versi immortali di Euripide e di Sofocle risuonano nelle calde serate d’estate tra le gradinate dell’antico teatro di Kourion e l’Odeon di Pafos durante le rappresentazioni delle antiche tragedie greche.
Nelle strette viuzze della città fortificata di Lefkosia i ramai lavorano il metallo come i loro antenati cinquemila anni fa. All’ombra delle vecchie case con i loro balconi sporgenti come fra le tipiche abitazioni di pietra resiste il sapore del passato. A Cipro il passato vive fianco a fianco con il presente in un unico tessuto di storia viva.
Come nel luglio 2006 l’isola divenne un rifugio sicuro per le persone in fuga dal Libano a causa del conflitto tra Israele ed Hezbollah, così oggi potrebbe accogliere duecentomila profughi siriani. E contando su una popolazione di circa 800 mila abitanti, la Repubblica di Cipro avrà sicuramente bisogno di aiuti.
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