Dormizione della Santissima Madre di Dio. Il sepolcro diventa scala verso il cielo

Nella nostra tradizione Ortodossa di solito stiamo molto attenti a distinguere tra la “Dormizione” della Madre di Dio e la sua “Assunzione” in cielo. La prima la sentiamo propriamente ortodossa, mentre la seconda ci appare come una designazione puramente occidentale, derivata da una “malcomprensione” cattolico romana del significato di questa festa, celebrata il 15 (28) agosto.
È vero che sia negli scritti spirituali cattolici che nelle icone occidentali contemporanee si possono trovare alcune interpretazioni davvero molto fuorvianti della morte di Maria e della sua esaltazione: una tendenza, ad esempio, a esaltare la Vergine Santa ad un livello di “divinità” che di fatto cancella la distinzione fondamentale e assoluta tra vita umana e divina. I teologi ortodossi insistono sul fatto che la “deificazione” (theosis) conosciuta dalla Madre di Dio in nessun modo comporta una trasformazione ontologica del suo essere creato dall’umanità alla divinità. Lei è stata e rimarrà sempre una creatura umana: la più alta tra tutti coloro che portano l’immagine di Dio, ma sempre una creatura umana, la cui gloria appare nella sua umiltà, nel suo semplice desiderio di “lasciare che sia” secondo la volontà divina.
Le icone ortodosse tradizionali della sua “dormizione”, quindi, si concentrano soprattutto sulla sua morte e sepoltura. I discepoli, “riuniti da tutte le estremità della terra”, la circondano in un atteggiamento di dolore e di lamento. Dietro la bara su cui lei è deposta si erge suo Figlio glorificato, che stringe tra le braccia un bambino vestito di radianti vesti bianche, l’immagine dell’anima di sua Madre. Questo è un tema di inversione. Su ogni iconostasi ortodossa vi si trova una sacra immagine della Madre di Dio, che tiene in braccio il suo bambino appena nato, il Dio-Uomo che “si è fatto carne” per salvare e santificare un mondo caduto, peccaminoso, frantumato. Qui, nell’icona della Dormizione, il Figlio abbraccia e offre a questo mondo la sua santa Madre, come lei ha fatto con Lui al momento della sua nascita. Al suo addormentarsi riceve la sua anima, la sua vita, per esaltare ciò in Se stesso e con Se stesso, per la gloria, la bellezza e la gioia della vita eterna.
In molte icone ortodosse, tuttavia, questa immagine principale è completata da un’altra: la raffigurazione della Madre di Dio che ascende al cielo, accompagnata da una schiera di angeli. Troviamo questo duplice motivo soprattutto in icone post-bizantine come la koimesis (Dormizione) del monastero Koutloumousiou del Monte Athos, datata intorno al 1657. Vladimir Lossky rileva altre rappresentazioni simili nel suo commento sulla Dormizione (Il significato delle icone, Boston, 1969, p. 215). Dovremmo concludere che questo duplice tema, che rappresenta sia la Dormizione che l’Assunzione della Madre di Dio, è semplicemente il risultato dell’influenza Occidentale?
Infatti, sia che la definiamo “Assunzione” o “Ascensione” della Madre di Dio, questa immagine è complementare a quella della koimesis in un modo che è in perfetto accordo con la teologia ortodossa. Proprio come Cristo è morto ed è stato deposto nel sepolcro, per risorgere ed essere esaltato in cielo, così la sua santa Madre “si addormenta”, ed è risuscitata dal suo Figlio ed esaltata con Lui in cielo. Con la sua Risurrezione ed Ascensione, Egli offre i mezzi con cui la “Madre della Vita”, insieme a tutti quelli che dimorano in Lui, possono essere risuscitati dalla morte ed elevati alla vita trascendente.
Se comprendiamo la “Assunzione” della Madre di Dio alla luce dell’Ascensione del suo divin Figlio, allora possiamo apprezzare la duplice rappresentazione della Dormizione e Ascensione che si trova in molte delle nostre icone ortodosse. La Santa Madre di Dio, la Theotókos o “portatrice di Dio”, è la primizia del compimento escatologico che porterà a termine tutta l’opera creativa e salvifica di Dio. Lei è la nave in cui la Seconda Persona della Santissima Trinità “si è fatta carne” ed è diventata (un) uomo, per dare la salvezza al genere umano. Il suo grembo, “più vasto del cielo”, ha contenuto il Dio incontenibile. Ha tratto la sua esistenza umana da lei, e lei lo ha accompagnato con amore e preghiera per tutto il tempo del Suo ministero terreno, fino ai piedi della Croce. Ha condiviso la sua sofferenza fino in fondo, portando la sua crocifissione e morte nelle profondità della sua anima. Di conseguenza, è l’immagine perfetta della Chiesa, la comunione eterna di tutti coloro che vivono e muoiono in Cristo.
Essi, come lei, verranno elevati in Lui ed esaltati nella gloria stessa in cui ha elevato e trasformato la loro natura umana decaduta. È quindi una precorritrice della loro salvezza, un’ immagine profetica della vita glorificata che attende tutti coloro che portano Cristo nelle profondità del loro essere interiore, come lei lo ha portato nelle profondità del suo grembo.
Eppure è più di questo. Lei non è solo un modello del comune destino del popolo cristiano. Si accompagna anche ad ogni passo del loro cammino, offrendo loro - offrendoci - la sua preghiera incessante e l’amore. Nella sua dormizione e nella sua esaltazione al cielo, lei “non ha abbandonato il mondo”, ma rimane, come gli inni liturgici della festa proclamano, la Madre della Vita, che è “costante nella preghiera” e “nostra ferma speranza”, “che con le sue preghiere” salva le nostre anime dalla morte!” 1.
Del resto, basti pensare alla storia dell’icona della Santa Dormizione, che è alla base della costruzione della cattedrale della Dormizione alle Grotte di Kiev, e all’origine miracolosa dell’icona della Madre di Dio delle Grotte di Kiev per avere conferma di quanto detto sinora.
L’icona della Santa Dormizione fu portata a Kiev nel 1073 da quattro artisti greci, ai quali la Madre di Dio apparve nella chiesa delle Blacherne a Costantinopoli dicendo loro: “Voglio costruire una chiesa in Russia, a Kiev” e al tempo stesso diede l’icona e l’oro per la costruzione del tempio, nonché le reliquie di sette martiri da mettere nelle fondamenta della chiesa.
I quattro artisti greci, in obbedianza alla volontà della Madre di Dio, si recarono a Kiev, la “madre delle città russe” e si presentarono ai monaci Antonio e Teodosio del monastero delle Grotte, riferendo loro quanto richiesto dalla Santissima Madre di Dio.
Nel 1085, mentre la cattedrale della Dormizione veniva decorata, apparve sulla parete dell’altare, tra lo stupore dei due pittori, l’immagine della Madre di Dio seduta in trono con il Divino Bambino in braccio e i monaci Antonio e Teodosio inginocchiati al suo cospetto. Da allora, prese il nome di icona della Madre di Dio delle Grotte.
La sacra icona della Dormizione che la Madre di Dio aveva dato ai quattro artisti greci a Costantinopoli venne collocata sulle porte regali del santuario.
Nel 1941, dopo l’esplosione della Cattedrale da parte delle truppe tedesche, si persero le tracce di questa icona. Al momento attuale una copia dell’antica immagine si trova nella chiesa della Santa Croce del monastero delle Grotte, collocata sulle porte regali.
Secondo il filosofo russo Evgenij Trubeckoj “l’uomo sulla terra è chiamato ad essere collaboratore nella costruzione della casa di Dio e da questo scopo deve servire tutta la cultura umana, la scienza e l’arte, addirittura l’attività sociale”.
La cultura così acquisisce due sue funzioni importanti, teurgica ed iconica (P. Evdokimov), diventa cioè un segno, un simbolo di ciò che proviene dall’altra dimensione, e quindi ritrova le sue origini liturgiche, la sua genesi cultuale.
La realtà infatti si esplica sempre su due piani collegati dal simbolo l’uno materiale, l’altro invisibile, l’uno complesso e transeunte, l’altro semplice, perfetto e perdurante. Tale è la costituzione del cosmos e dell’esperienza umana in ciò che ha di più autentico e veridico. Per questo Pavel Florenskij rifiutò sempre sia l’ideologismo che l’economismo e chiamò cultura vera quella che è cosciente della propria genealogia celtica o cultuale, e sostenne che la lingua universale dell’umanità è numerica e geometrica in quanto la sola a consentire “il passaggio dalla confusione delle apparenze alle idee indefettibili e invisibili”.

“... Pensiero espresso è già menzogna... Fonte: tu ad essa bevi e taci” (Fëdor Tjutčev).
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1 Testo del Rev. John Breck, Dormizione o Assunzione? Tradotto per Tradizione Cristiana da E. M. agosto 2011
Icona Icona della Madre di Dio di Putivl, Russia


Kiev Kiev - Icona della Dormizione con le reliquie dei quattro artisti greci


Kiev Kiev - Affresco raffigurante la Madre di Dio delle Grotte con i santi Antonio e Teodosio