Visita ufficiale del Patriarca Kirill in Giappone. Nel primo centenario della morte di San Nicola, uguale agli Apostoli

Il Primate della Chiesa Ortodossa Russa, Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, ha visitato la Chiesa Ortodossa Autonoma del Giappone nei giorni 14-18 settembre 2012. La visita si è svolta in occasione del centenario della morte di san Nicola, evangelizzatore ortodosso del Giappone.
Sua Santità era accompagnato dalla delegazione ufficiale della Chiesa Ortodossa Russa, così composta: metropolita di Saransk e Mordovia Varsonofij, cancelliere del Patriarcato di Mosca; metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne; arcivescovo di Rivne e Ostrog Varfolomej; vescovo Sergij di Solnechnogorsk, direttore della Segreteria amministrativa del Patriarcato; arciprete Nikolaj Balashov, vice presidente del Dipartimento per le relazioni esterne; Vladimir Legoida, presidente del Dipartimento sinodale per l’informazione; arcidiacono Vladimir Nazarkin, assistente del presidente del Dipartimento per le relazioni esterne; Mikhail Kuksov, responsabile della segreteria personale del Patriarca.
All’aeroporto di Hakodate, la delegazione della Chiesa Ortodossa Russa è stata accolta dal metropolita di Tokyo e di tutto il Giappone Daniel, dall’arcivescovo Serafim di Sendai, dal clero della Chiesa Ortodossa Autonoma del Giappone, dal rettore della Rappresentanza della Chiesa Ortodossa Russa a Tokyo, arciprete Nikolaj Katsyuban, dall’ambasciatore della Federazione Russa in Giappone E. V. Afanasiev, dal console generale russo a Sapporo V. Saplin.
Il Patriarca ha salutato calorosamente il sindaco di Hakodate Toshiki Kudo. Rivolgendosi al primo cittadino, il Primate della Chiesa Ortodossa Russa ha ricordato le gesta di San Nicola, il quale è stato in grado di capire veramente e amare il popolo giapponese. Sua Santità ha sottolineato l’importanza del patrimonio di San Nicola per rafforzare le relazioni tra i popoli della Russia e del Giappone.
Il Patriarca ha poi ricordato i tragici eventi del 2011, quando il Giappone è stato colpito dalle catastrofi del terremoto e dello tsunami. Tra gli edifici che sono stati colpiti dal disastro c’era anche la chiesa ortodossa di Hakodate,
di cui è stata danneggiata l’iconostasi. Il Primate della Chiesa Russa ha espresso la sua gioia per il fatto che nel corso dell’ultimo anno e mezzo sono state superate le conseguenze del terremoto e, in particolare, sono state restaurate le chiese danneggiate.
Da parte sua, Toshiki Kudo ha sottolineato il ruolo svolto dalla Chiesa nello sviluppo delle relazioni amichevoli tra le due nazioni.
Rispondendo in aeroporto alle domande dei rappresentanti dei media, Sua Santità il Patriarca Kirill ha nuovamente parlato dello zelo apostolico di san Nicola del Giappone. In cinquant’anni di ministero in Giappone il santo fondò una comunità ortodossa, che alla fine della sua vita terrena comprendeva più di trentamila membri, ha ricordato il Primate della Chiesa Russa. “Una delle ragioni del successo della missione di san Nicola è stata un’autentica identificazione con la cultura del popolo in cui predicava, - ha detto Sua Santità. - Egli ha amato questo popolo, e i giapponesi, vedendo la sua sincerità, hanno amato lui. Ed oggi noi ci rallegriamo che la Chiesa Ortodossa del Giappone, che ha ottenuto la sua autonomia dalla Chiesa Ortodossa Russa, continua il suo ministero”.
Dall’aeroporto, il Primate della Chiesa Ortodossa Russa si è diretto verso la chiesa della Resurrezione di Cristo ad Hakodate, la più antica chiesa ortodossa nella Terra del Sol Levante.

Hakodate
Al suo arrivo in chiesa, il Primate della Chiesa russa è stato accolto da un gran numero di fedeli. Il Patriarca ha presieduto la preghiera in onore del santo isoapostolo Nicola del Giappone, cui hanno preso parte i gerarchi e il clero della Chiesa Ortodossa Autonoma del Giappone e i membri della delegazione della Chiesa Ortodossa Russa, giunti in Giappone insieme al Patriarca.
Al termine del servizio, il metropolita di Tokyo e di tutto il Giappone Daniel ha rivolto parole di benvenuto a Sua Santità il Patriarca Kirill, ringraziandolo per essersi recato in Giappone in occasione dei festeggiamenti in onore del 150° anniversario dell’arrivo in Giappone di san Nicola, del 100° anniversario della sua morte e del 40° anniversario della sua glorificazione tra i santi. Il metropolita Daniel ha anche espresso sincera gratitudine per il sostegno finanziario fornito al Giappone in occasione del terremoto. Egli ha osservato che la Chiesa Ortodossa Russa ha immediatamente offerto il proprio aiuto per ripristinare in breve tempo la vita delle parrocchie della Chiesa Ortodossa Autonoma del Giappone.
Il metropolita Daniel ha espresso la speranza che la fede ortodossa possa essere una base importante per le relazioni di buon vicinato tra i popoli della Russia e del Giappone.
In ricordo della visita al tempio di Hakodate il metropolita Daniel ha presentato al Patriarca una fotografia di san Nicola uguale agli Apostoli.
Poi Sua Santità il Patriarca Kirill ha rivolto ai presenti la propria parola. “Eminenza, Metropolita Daniel, Eccellenza, Arcivescovo Serafim, cari padri, fratelli e sorelle!
La ringrazio, Eminenza, per le gentili parole che ha appena detto. Sono stato invitato a visitare il Giappone in concomitanza con gli anniversari di cui è stato detto, e ho deciso di iniziare la mia visita da Hakodate, dove più di 150 anni fa approdò san Nicola, uguale agli Apostoli. Quando dall’aeroporto ci siamo spostati in macchina, mi avete mostrato il luogo in cui sbarcò nel porto della città, e ho potuto immaginare lo stato d’animo del giovane sacerdote, che era giunto in un luogo dove non c’erano persone ortodosse, ad eccezione di qualche diplomatico russo.
Quest’anno si commemora il 100° anniversario della morte di san Nicola del Giappone. Per oltre cinquant’anni egli ha lavorato in questa terra, per seminare i frutti spirituali dell’Ortodossia. Il suo lavoro apostolico è iniziato nel luogo in cui ci troviamo oggi, in questa chiesa della Resurrezione di Cristo. Qui sono stati ordinati i primi sacerdoti giapponesi, qui sono stati cantati i primi inni ortodossi e le preghiere in giapponese, qui per la prima volta, sia i giapponesi che i russi, si sono resi conto che l’Ortodossia è una fede che non appartiene a un solo popolo o a un numero circoscritto di popoli, ma è presente in tutto il mondo.
San Nicola del Giappone ci aiuta a capire in che modo e in che circostanze persone che appartengono a una cultura diversa, ad una nazione diversa, con usanze diverse dalle nostre, accolgono la fede professata dal popolo ortodosso. Ciò si verifica quando colui che reca l’annuncio si identifica con le persone a cui rivolge la sua parola, parla con loro nella stessa lingua, condivide la loro cultura come fosse la sua, e - questa è la condizione più importante - il predicatore ama le persone a cui si rivolge.
Sappiamo che san Nicola del Giappone amava il popolo giapponese al punto che anche durante la difficile prova della guerra russo-giapponese è rimasto qui con il popolo giapponese, e i giapponesi non lo hanno percepito come il rappresentante di una nazione ostile perché era il loro pastore, viveva con loro, condivideva le loro prove. San Nicola, uguale agli Apostoli, continuando ad amare il suo Paese, ha amato anche il Giappone.
Il suo esempio ci aiuta a capire come la fede cristiana innalza l’uomo al di sopra dei conflitti, delle prove, delle guerre…”. Per questo, “dobbiamo pregare san Nicola, che è dinanzi a Dio, per promuovere la comunione tra le nostre due nazioni vicine”, ha aggiunto il Primate della Chiesa Ortodossa Russa.
Infatti, “sono particolarmente lieto di parlare di questo nella chiesa della Resurrezione di Cristo ad Hakodate, dove si sente lo spirito di san Nicola, dove lui ha fatto i suoi primi passi sul suolo giapponese - ha detto ancora il Patriarca Kirill. - Attraverso le sue preghiere, Dio benedica il Giappone, la Russia, la Chiesa Ortodossa giapponese, il nostro popolo”.
In ricordo della visita, il Patriarca Kirill ha presentato in dono al tempio di Hakodate un’icona di nostro Signore Gesù Cristo, con un’iscrizione commemorativa.
Tutti i presenti hanno ricevuto piccole icone di san Nicola del Giappone, uguale agli Apostoli, con la benedizione patriarcale.
Sua Santità il Patriarca ha lasciato scritto nel libro degli ospiti d’onore della chiesa: “Arrivati in Giappone, in questa santa chiesa della Resurrezione di Cristo, - la prima casa ortodossa di Dio, dove ha iniziato la sua missione pastorale san Nicola del Giappone, - chiediamo al Signore di rafforzare la sua eredità, la Chiesa Ortodossa giapponese, di concedere prosperità a questo gregge e a tutto il popolo giapponese”.

Sendai
Il 15 settembre Sua Santità il Patriarca Kirill è arrivato nella città di Sendai, a nord di Tokyo, sull’isola di Honshū. Nella chiesa dell’Annunciazione, cattedrale della diocesi di Sendai, il Patriarca ha fatto una preghiera a san Nicola del Giappone. Durante il servizio hanno pregato l’arcivescovo Serafim di Sendai, il clero della Chiesa giapponese, i membri della delegazione della Chiesa Ortodossa Russa che accompagnano il Patriarca, l’ambasciatore della Federazione Russa in Giappone E.V. Afanasiev.
“È passato un anno e mezzo dal disastroso terremoto, ma sembra ieri - ha detto l’arcivescovo della diocesi di Sendai. - Abbiamo sofferto enormi perdite, abbiamo subito ingenti danni, questa sofferenza non potrà mai essere dimenticata. Come sapete, circa trentamila persone sono morte nel disastro, molti hanno perso non solo la casa, ma anche il lavoro, sembrava avessero perso ogni speranza. Non appena è accaduto il disastro, Lei, Santità, si è rivolto a noi con le parole di un padre. Le sue parole ci hanno dato forza e fiducia per rialzarci e andare avanti”.
“Da parte mia, di tutto il clero e dei fedeli della diocesi voglio ancora e ancora ringraziare per l’aiuto - ha proseguito l’arcivescovo Serafim. - Grazie alla sua iniziativa, la Chiesa Ortodossa Russa ha raccolto le donazioni dei credenti russi. Per noi questo è stato di grande aiuto”.
“Questo disastro ci ha insegnato molto”, ha detto il vescovo, ricordando che lo sforzo di aiutare i bisognosi ha rafforzato i rapporti e i legami spirituali tra i credenti russi e giapponesi, tra estranei. “Così ci unisce l’amore di Cristo”, ha testimoniato il gerarca giapponese, chiedendo a Sua Santità il Patriarca Kirill di pregare per il popolo giapponese.
In risposta, il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha detto che Sendai ha un significato speciale per l’Ortodossia giapponese: è attraverso questa città che la fede ortodossa è arrivata nella più grande isola giapponese di Honshū dall’isola settentrionale di Hokkaido, dove san Nicola, illuminando il suo gregge giapponese, ha creato diverse comunità cristiane. “La storia della fede ortodossa a Sendai è associata al nome di Pavel Sawabe, discepolo e compagno di san Nicola, il primo giapponese ad essere ordinato sacerdote ortodosso - ha detto Sua Santità. - In questa città, i primi cristiani giapponesi sono stati perseguitati ed hanno rivelato la loro fermezza nella fede, l’intransigenza, e il desiderio di seguire la via della salvezza, che è stata aperta per loro dal Signore attraverso san Nicola”.
Come sottolineato dal Patriarca Kirill, la storia di questo tempio porta anche i segni del dolore che ha colpito gli abitanti di Sendai: “Costruita con gli sforzi dell’arcivescovo Nicola, dei suoi collaboratori, la cattedrale dell’Annunciazione, come sappiamo, è stata distrutta alla fine della Seconda Guerra Mondiale e poi è stata ricostruita con gli sforzi dei vostri genitori. Forse siete tra coloro che hanno partecipato alla grande rinascita della cattedrale dell’Annunciazione a Sendai”.
Il Primate della Chiesa Ortodossa Russa ha condiviso i ricordi della visita al tempio di Sendai nel mese di settembre 2008: “Noi, insieme con l’arcivescovo Serafim siamo venuti qui di notte per pregare, ho visto uno splendido tempio ristrutturato e ho gioito con l’arcivescovo Serafim del successo di questo lavoro. Abbiamo camminato per le strade di Sendai...ho visto una città moderna, la gente felice, e non c’erano i segni del disastro che avrebbe colpito tutti voi l’anno scorso”.
Le terribili immagini della devastazione dopo il terremoto e lo tsunami, diffuse in tutto il mondo, hanno letteralmente scosso il popolo russo. “Avete dato un meraviglioso esempio a voi stessi e al mondo intero di come è possibile affrontare e superare un grande pericolo, - ha detto Sua Santità. - In momenti simili è importante pensare non solo a se stessi ma anche agli altri, è l’unico modo per salvarsi”.
Rivolgendosi alla comunità, i cui parenti hanno sofferto o sono stati vittime di questa tragedia, Sua Santità ha detto: “Vorrei esprimere il nostro più profondo cordoglio per il dolore che vi ha colpiti e dire grazie a Dio per avervi dato coraggio e forza”.
“Sì, quello che è accaduto in Giappone ha causato dolore nel cuore del popolo russo - ha continuato Sua Santità. - Spesso i mezzi di comunicazione ci informano sulla sofferenza umana in tutto il mondo, ma non ricordo una risposta forte, un sentimento reciproco come in quei momenti”.
Il Primate della Chiesa Ortodossa Russa ha detto che il popolo russo in quei giorni ha provato dolore per le vittime e ha desiderato stare vicino ai giapponesi. “Mi auguro che nella società giapponese ci sia una risposta simile per i fratelli e le sorelle russe. Prego che questa empatia collettiva aiuti i nostri popoli a vivere in pace e amicizia, sapendo che siamo vicini gli uni agli altri già per il semplice motivo che siamo vicini di casa. E che il Signore ci aiuti a rafforzare i legami di amicizia e di buon vicinato”, ha detto il Patriarca invitando tutti i fedeli presenti nel tempio a pregare Dio.
In ricordo della visita alla cattedrale dell’Annunciazione di Sendai, il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha presentato in dono un’icona della Madre di Dio di Kazan, ricordando a tutti: “Pregate per voi stessi, per i vostri cari, per il vostro popolo. Ricordate nelle vostre preghiere il Patriarca, che ha bisogno del vostro sostegno spirituale”.
Rivolgendosi al vescovo Serafim, Sua Santità si è congratulato per la sua elevazione al rango di arcivescovo e lo ha ringraziato per lo zelo pastorale con cui ha assunto la responsabilità per il restauro delle chiese della diocesi di Sendai dopo lo tsunami e il terremoto.
Sua Santità ha offerto in dono al vescovo Serafim di Sendai una Santa Panagia.
Poi sono stati consegnati i certificati per il rilascio degli utensili liturgici prodotti dall’impresa artistica “Sofrino” per le parrocchie della diocesi di Sendai, colpite dal terremoto e dallo tsunami.
“Che Dio vi protegga tutti, miei cari, e mantenete la fede ortodossa, educate i vostri figli e nipoti; mettete in pratica nella vostra vita le opere e le parole di san Nicola, arcivescovo del Giappone”, ha detto in conclusione il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill.
A tutti i credenti che in questo giorno erano presenti nel tempio sono state consegnate piccole icone di san Nicola, uguale agli Apostoli, missionario del Giappone.

Tokyo
Il 16 settembre, 15ª domenica dopo la Pentecoste, il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha celebrato la Divina Liturgia nella cattedrale della Resurrezione di Tokyo. Con il Patriarca hanno concelebrato per la Chiesa Ortodossa Autonoma del Giappone il metropolita di Tokyo e di tutto il Giappone Daniel, per il Patriarcato di Mosca il metropolita di Saransk e Mordovia Varsonofij, il presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk, l’arcivescovo di Rivne e Ostrog Varfolemej, l’arcivescovo Serafim di Sendai, il vescovo Sergij di Solnechnogorsk, il vice presidente del Dipartimento per le relazioni esterne, arciprete Nikolaj Balashov, il rettore della Rappresentanza della Chiesa Ortodossa Russa a Tokyo, arciprete Nikolaj Katsyuban, l’assistente del presidente del Dipartimento per le relazioni esterne, arcidiacono Vladimir Nazarkin, e diversi altri chierici di entrambe le Chiese.
Alla funzione erano presenti il presidente del Dipartimento sinodale per l’informazione del Patriarcato di Mosca V. Legoida, l’ambasciatore della Federazione Russa in Giappone E. V. Afanasiev, l’ambasciatore dell’Ucraina N. Kulinich, l’ambasciatore greco Nikolaos Tsamados, l’ambasciatore di Romania Radu Serban, l’ambasciatore serbo Bozhana Adamovich Dragovic, diversi membri del corpo diplomatico.
Nella cattedrale erano riuniti molti credenti della Chiesa Ortodossa Autonoma del Giappone e i fedeli del Patriarcato di Mosca che vivono in Giappone. La Divina Liturgia è stata celebrata in giapponese e slavo ecclesiastico.
Durante la processione con il Vangelo il Patriarca ha elevato lo ieromonaco Gerasim (Shevtsov), del monastero della Santissima Trinità di San Sergio, al rango di archimandrita.
Al termine del servizio, il metropolita di Tokyo e di tutto il Giappone Daniel si è rivolto a Sua Santità il Patriarca Kirill, dicendo tra l’altro: “Siamo molto lieti di darVi il benvenuto in Giappone, in questa santa chiesa e di partecipare insieme a Voi alla festa in onore di san Nicola del Giappone”. Il metropolita Daniel ha fatto notare che è passato circa un secolo e mezzo da quando san Nicola, uguale agli Apostoli, ha annunciato l’Ortodossia sul suolo giapponese, fondando la Chiesa che esiste ancora oggi.
“Nella storia molto spesso accade che dopo cento anni il lavoro degli uomini viene dimenticato, ma l’opera di Dio resta nei secoli - ha detto inoltre il Primate della Chiesa Ortodossa Autonoma del Giappone. - L’opera di Dio, che è stata rivelata attraverso San Nicola, vive nel cuore dei cristiani giapponesi e vi rimarrà per sempre. Anche se la storia della nostra Chiesa è breve, conta solo 150 anni, noi crediamo che durerà per centinaia di anni. Continueremo l’opera di evangelizzazione di san Nicola sul suolo giapponese, in mezzo a noi giapponesi, in lingua giapponese”.
Il metropolita Daniel ha anche detto che, quando un anno e mezzo fa il Giappone ha subito la terribile catastrofe naturale dello tsunami, che ha ucciso molte persone e danneggiato un numero significativo di chiese Ortodosse, la Chiesa Russa, seguendo le parole del Salvatore, ha risposto a questo disastro: “Abbiamo sentito tutto l’amore della Chiesa Ortodossa Russa e con il sostegno ricevuto continuiamo a ricostruire le nostre chiese, a far rivivere ciò che è stato distrutto”.
“Ancora una volta desidero esprimere la nostra gratitudine per il vostro continuo sostegno, per l’amore, per la cura pastorale” - ha detto in conclusione il metropolita Daniel.
Rivolgendosi ai presenti, il Primate della Chiesa Russa ha espresso la propria gioia di visitare il Giappone in occasione delle celebrazioni del centenario della morte di san Nicola del Giappone, uguale agli Apostoli.
Poi il Patriarca Kirill ha detto: “Oggi, nella cattedrale della Resurrezione di Tokyo, in una solenne cerimonia, in un ambiente bellissimo, dinanzi ad una folla enorme di persone commemoriamo il 100° anniversario della morte di san Nicola. Così ad Hakodate, a Sendai e a Tokyo, ovunque sono stato, ho trovato tracce dell’opera apostolica di san Nicola. In circa cinquant’anni di ministero in Giappone, il santo ha dato vita alla Chiesa giapponese, che conta più di 33 mila persone. Tale è il risultato sorprendente della missione di san Nicola. Quando in giovane età giunse in Giappone, non conosceva la lingua e la cultura locale, ma si identificò con il popolo del Giappone, ne assorbì pian piano la cultura e, unendola con l’Ortodossia, ha dato frutti abbondanti per migliaia e migliaia di fedeli giapponesi. La domanda sorge spontanea: qual è il segreto di questo successo?
Il Vangelo di oggi ci aiuta a capire perché san Nicola ha portato la luce del Vangelo a più di 33 mila persone, le ha portate a Cristo, perché è diventato un grande missionario. Alla domanda su quale dei comandamenti è il più grande, il Salvatore disse: “Amerai il Signore tuo Dio e il prossimo tuo come te stesso” (Mt 22, 37-40).
Per rispondere a questa domanda, vorrei fare riferimento, qui in Giappone, alla saggezza dei samurai, che probabilmente è migliore della mia, che dice che bisogna vivere come se il proprio corpo fosse morto. Si libera, diventa forte, indipendente dalla morte, e così la paura scompare.
Nella lettera di Paolo ai Corinzi, che abbiamo appena letto, troviamo anche la parola morte. L’Apostolo ci dice che dobbiamo portare sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo (2 Cor 4,10)”.
Quindi, “il segreto del successo dell’opera di san Nicola sta proprio in questo, - ha continuato il Patriarca Kirill. - Solo l’amore per le persone e una fede forte in Dio sono stati la causa del suo straordinario successo missionario. E oggi, dopo la terribile catastrofe che ha colpito il popolo giapponese un anno e mezzo fa, il mondo intero ha ammirato la solidarietà giapponese, la disciplina, la dedizione; aiutandosi a vicenda i giapponesi hanno superato questa catastrofe. Oggi, la tragedia è finita, ma le sue tracce sono ancora visibili, come ho potuto verificare di persona visitando il luogo della tragedia a Sendai, dove abbiamo ricordato nella preghiera coloro che sono morti, chiedendo a Dio di perdonare i loro peccati, per accoglierli nel Suo regno. Abbiamo pregato per la prosperità del popolo giapponese.
Nel centesimo anniversario del riposo eterno di san Nicola, noi lo preghiamo affinché, per sua intercessione, Dio rivolga la Sua misericordia ai popoli del Giappone e della Russia.
Noi crediamo che san Nicola, che apparteneva sia alla Russia che al Giappone, possa costituire un ponte spirituale tra la nostra gente e le nostre due nazioni.
Vorrei augurare a Sua Eminenza Daniel, al vescovo Serafim, al clero e ai fedeli della Chiesa Ortodossa del Giappone di rimanere fedeli ai precetti di san Nicola e di testimoniare degnamente l’Ortodossia in questo Paese e nel mondo”.
Sua Santità ha detto che il Santo Sinodo della Chiesa Ortodossa Russa, vista l’enorme importanza dell’opera di san Nicola, missionario del Giappone, nella storia dell’Ortodossia, ha deciso di istituire l’ordine di san Nicola, arcivescovo del Giappone. Il nuovo premio è stato conferito dal Patriarca Kirill al metropolita Daniel. Il Primate della Chiesa Ortodossa Autonoma del Giappone ha anche ricevuto dal Primate della Chiesa Russa la Santa Panagia e la croce pettorale, realizzati in occasione del 65° compleanno di Sua Santità il Patriarca Kirill.
L’ordine di san Nicola del Giappone (II grado) è stato assegnato all’arcivescovo di Sendai Serafim, l’ordine di san Nicola (III grado) al protopresbitero Justin Yamaguchi, all’arciprete Savva Onami e all’arcidiacono Pavel Makura, mentre la medaglia dell’ordine di san Nicola del Giappone è stata consegnata al presidente della parrocchia della cattedrale della Resurrezione Ioann Kandy e alla responsabile della confraternita femminile ortodossa giapponese Marina Sunaga.
Sua Santità il Patriarca ha detto che anche altri alti premi della Chiesa sono stati assegnati ai sacerdoti della Chiesa Ortodossa Autonomadel Giappone e ha chiesto al metropolita Daniel di consegnare agli interessati le medaglie.
Sua Santità ha inoltre donato alla Chiesa Ortodossa Autonoma del Giappone il ritratto di san Nicola e l’Icona della Madre di Dio di Tikhvin. A tutta la comunità sono state consegnate piccole icone di san Nicola del Giappone, con la benedizione patriarcale.
Lo stesso giorno, il Patriarca di Mosca Kirill si è recato al cimitero Yanaka di Tokyo, dove riposano le spoglie del santo isoapostolo Nicola del Giappone. Il Primate della Chiesa Ortodossa Russa ha tenuto un servizio di preghiera presso la tomba di san Nicola.
Poi il Patriarca ha celebrato un servizio funebre per i vescovi ortodossi sepolti nello stesso luogo, i metropoliti Sergij (Tikhomirov, 1871-1945) e Feodosij (Nagashima, 1935-1999), il vescovo Nikolaj (Ono, 1872-1956). Sono state elevate preghiere per gli altri vescovi, che hanno esercitato il loro ministero in Giappone nel ventesimo secolo.
Il 16 settembre è stata presentata a Tokyo la traduzione giapponese del libro del Patriarca di Mosca Kirill “Libertà e responsabilità: alla ricerca dell’armonia. I diritti umani e la dignità della persona”.
La presentazione ha visto la partecipazione di Sua Santità il Patriarca Kirill, del metropolita di Tokyo e di tutto il Giappone Daniel, dell’arcivescovo Serafim di Sendai, della delegazione della Chiesa Ortodossa Russa, di chierici e laici giapponesi, dell’ambasciatore russo in Giappone E.V. Afanasyev, del pubblico e di diversi cittadini russi che vivono in Giappone.
Il libro del Patriarca Kirill è stato presentato dal presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk. Sottolineando che questo è il primo libro di Sua Santità pubblicato in giapponese, il metropolita Hilarion ha detto che questo lavoro “dà al lettore giapponese la possibilità di conoscere le basi della teologia ortodossa e dell’attuale pensiero russo religioso e sociale”.
Nel suo discorso, il presidente del Dipartimento per le relazioni esterne ha sottolineato che il libro del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill “è la risposta filosofica al tentativo di costruire un mondo senza dimensione spirituale, che considera le tradizioni nazionali come un ostacolo alla crescita economica”.
Il lavoro del Patriarca è costituito da articoli e discorsi, che sono stati preparati dal Primate della Chiesa Russa mentre lavorava alla preparazione del documento del Patriarcato di Mosca sui diritti umani. Il documento ha come titolo: “Fondamenti della Chiesa Ortodossa Russa in materia di dignità, libertà e diritti umani”, è stato approvato dal Consiglio dei Vescovi il 26 giugno 2008, ed ha avuto un’ampia risonanza. Questo documento della Chiesa è stato successivamente presentato presso i siti di varie organizzazioni internazionali, e le idee in esso esposte sono state discusse nel corso del dialogo inter-cristiano e interreligioso. Il libro “Libertà e responsabilità: alla ricerca dell’armonia. I diritti umani e la dignità della persona” è quindi organicamente legato al documento ufficiale della Chiesa “Fondamenti sulla dignità, la libertà e i diritti umani”, illustra vari aspetti di tale documento, risponde alle eventuali critiche.
Ai lettori giapponesi è stato presentato anche il libro di A.P. Hlopetskij “E l’eterna lotta …”. Questo lavoro racconta la vita, lo sviluppo spirituale e il miglioramento delle competenze del creatore del combattimento russo Sambo (autodifesa senza armi) V.S. Oshchepkov. Si tratta di una trilogia, di cui il primo libro (dal titolo “Divenire”) è stato scritto in collaborazione con il metropolita di Smolensk e Kaliningrad Kirill, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, l’attuale Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’. Il libro racconta gli anni trascorsi da Vasilij Oshchepkov in Giappone, gli studi in seminario, l’impatto che san Nicola, uguale agli Apostoli, ha avuto sulla sua formazione e sulle sue scelte di vita.
Rispondendo alle domande dei presenti, il Patriarca Kirill ha detto tra l’altro: “Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno curato la traduzione di questi due libri in giapponese.
Potrebbe sembrare che questi libri trattino di argomenti assolutamente diversi e si riferiscano a sfere della vita umana del tutto separate. Da un lato, la discussione teorica della libertà, della dignità, della responsabilità, dall’altro il combattimento corpo a corpo. Per me, il libro su Vasilij Oshchepkov è come un’illustrazione concreta delle disquisizioni teoriche sulla libertà e responsabilità, sulla dignità dell’uomo. Si può parlare di libertà, le persone possono convergere e divergere nelle loro opinioni, ma è molto importante avere un esempio forte, che aiuti a capire che cosa significa veramente la libertà dell’uomo.
Credo che un chiaro esempio di questo argomento possa essere proprio l’immagine di un combattente che possiede impeccabili accorgimenti tecnici per una lotta pericolosa. È superiore agli altri, può qualcosa che gli altri non possono. E da come lui usa il suo dono, le sue competenze e conoscenze, infatti, dipendono in larga misura la salute e persino la vita delle persone. Se diamo un valore assoluto alla sola libertà, allora diamo a quest’uomo la possibilità di utilizzare a suo piacimento le proprie competenze e tecniche; è infatti proprio così che alcuni usano in maniera irresponsabile la loro conoscenza dei metodi di lotta.
D’altra parte, cosa accade all’uomo quando usa liberamente questo dono per il bene degli altri? Egli non causa alcun danno, non rende infelice nessuno, è in grado di condividere la sua esperienza e il suo stato d’animo con gli altri, aiutandoli a diventare più saggi.
In realtà, lo scopo del libro sulla libertà e la responsabilità è affermare che questi due concetti necessitano l’uno dell’altro. Non si può scherzare con cose come la libertà e i diritti umani. Questi concetti contribuiscono in maniera importante a sviluppare la persona solo se vengono utilizzati in modo responsabile, se una persona usa i propri diritti e la propria libertà in modo moralmente responsabile.
Quanto ho appena affermato, per un numero molto elevato di persone non è una verità evidente. La discussione su questo argomento non è chiusa, né in Russia, né in Giappone, né nel resto del mondo. A volte il dibattito si svolge in maniera drammatica, alcuni cercano di politicizzare e ideologizzare questa discussione. Io ho cercato di esporre la visione ortodossa del problema”.
Il Patriarca Kirill ha ringraziato Anatolij Petrovich Hlopetskij per il lavoro comune nella preparazione del libro “E la lotta eterna...”. Sua Santità ha inoltre lodato il lavoro del metropolita Hilarion, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, che ha curato la traduzione in giapponese dei due libri.
La preparazione e la pubblicazione dei testi sono state effettuate dal Dipartimento per le relazioni esterne, con l’assistenza della società “Metropol”. Il ricavato della vendita sarà devoluto alla Chiesa Ortodossa Autonoma del Giappone per il restauro delle chiese ortodosse distrutte dal terremoto e dallo tsunami dell’11 marzo 2011.
Nel corso della sua visita in Giappone, il Patriarca Kirill ha visitato la Rappresentanza della Chiesa Ortodossa Russa a Tokyo.
Il 18 settembre, a conclusione della visita, il Patriarca si è incontrato con l’ambasciatore russo E.V. Afanasev, con il primo ministro giapponese J. Noda e con l’imperatore del Giappone Akichito.

Sua Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Rus'


Hakodate Hakodate - Il metropolita Daniel dà il benvenuto al Patriarca Kirill


Hakodate Hakodate - La comunità parrocchiale della Resurrezione di Cristo con il Patriarca Kirill


Sendai Sendai - Ragazze giapponesi in abito nazionale accolgono il Patriarca Kirill


Sendai Sendai - L'arcivescovo Serafim ringrazia il Patriarca di Mosca per la visita


Tokyo Tokyo - Divina Liturgia nella cattedrale della Resurrezione di Cristo


Tokyo Tokyo - Il libro del Patriarca Kirill


Tokyo Tokyo - Kirill e Akichito