2° giorno - Betlemme e Gerusalemme. Chiesa della Natività, incontro con Mahmoud Abbas, Missione Ecclesiastica Russa

Il 10 novembre il Primate della Chiesa Ortodossa Russa ha visitato la Chiesa della Natività a Betlemme. Il Patriarca Kirill e la delegazione che lo accompagnava hanno incontrato l’arcivescovo Feofilakt di Giordania, vicario del Patriarca di Gerusalemme a Betlemme, il rappresentante della Russia presso l’Autorità Nazionale Palestinese U.N. Rudakov, il sindaco di Betlemme Viktor Batarsi, i rappresentanti dell’ANP e del Municipio, ecclesiastici di confessioni diverse, abitanti di Betlemme e pellegrini.
Nella grotta della Natività del Signore Gesù Cristo, Sua Santità il Patriarca ha tenuto una preghiera pubblica. Poi, nel monastero della Natività il Primate della Chiesa Ortodossa Russa ha incontrato il sindaco di Betlemme, Viktor Batarsi. Nel corso della riunione, il sindaco ha sottolineato l’importanza della visita di Sua Santità il Patriarca alla popolazione cristiana di questa terra, per superare l’odio e la divisione nella regione.
Sulla piazza di fronte alla Basilica, il Patriarca Kirill, rivolgendosi ai media, ha detto: “La Terra Santa è un posto speciale nel mondo. È un luogo dove le persone, indipendentemente dalla loro nazionalità e cultura, sentono la speciale presenza della grazia di Dio.
Il Signore ci ha dato la Scrittura, ha dato alla Chiesa la Tradizione, che salvaguarda le verità del Vangelo, ma Egli ha voluto anche preservare per noi i luoghi associati alla Sua vita terrena, che sono la prova della veridicità storica di quello che dice il Vangelo. Attraverso questi luoghi sacri si viene a contatto con la vita, le opere, la morte, le sofferenze del Signore e, qui nella terra benedetta di Betlemme, con la Sua nascita. Pertanto, ogni cristiano dovrebbe visitare questi luoghi santi, almeno una volta nella vita, e, se possibile, anche di più. Qui si riceve la grazia, la forza per la propria vita, si comprende il significato della fede ortodossa per la nostra visione del mondo, per le nostre relazioni con i vicini e i lontani.
A Betlemme, di fronte al luogo della Natività del Salvatore, abbiamo pregato per il nostro Paese, per tutta la Rus’ storica, per la sua unità spirituale, per l’unità e la forza spirituale della Chiesa. Abbiamo pregato anche per lo Stato Russo, perché il Signore renda pacifica la nostra vita, ci dia la forza spirituale e la costanza morale per superare le tentazioni di questo mondo, per costruire la vita in pace e giustizia, per mantenere gli alti valori che da questi luoghi santi hanno raggiunto la Russia, per andare incontro al futuro, aiutare le persone a vivere in pace e in sicurezza.
Abbiamo pregato anche per la pace in Medio Oriente, affinché la Terra Santa sia un luogo di pace, di giustizia, di buoni rapporti tra persone appartenenti alle diverse religioni, che da tempi immemorabili sono presenti in questa terra. Io confido che il Signore stenderà la Sua misericordia su tutto il retaggio storico della Rus’, sullo Stato Russo, sul Medio Oriente e in particolare sulla terra santa della Palestina”.

Lo stesso giorno il Primate della Chiesa Ortodossa Russa ha incontrato il Presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese Mahmoud Abbas. All’incontro, che si è tenuto presso la residenza del Presidente dell’ANP a Betlemme, hanno partecipato Sua Beatitudine il Patriarca di Gerusalemme Teofilo, il metropolita Esichij di Kapitoliad e il rappresentante del Patriarca di Gerusalemme presso il trono Patriarcale di Mosca, archimandrita Stefan (Dispirakis).
Erano presenti inoltre alla riunione i membri della delegazione ufficiale della Chiesa Ortodossa Russa: il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca; il vescovo Serghej di Solnechnogorsk, capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato; il presidente del Dipartimento sinodale per l’informazione, V.R. Legoida; il vice presidente del Dipartimento per le relazioni esterne, arciprete Nikolaj Balashov; il segretario per le relazioni interortodosse, arciprete Igor Yakimchuk; l’assistente del presidente del Dipartimento, arcidiacono Vladimir Nazarkin; il capo della segreteria personale del Patriarca M.G. Kuksov.
All’incontro hanno preso parte il vice presidente del Sinodo dei Vescovi della Chiesa Ortodossa Russa all’estero, arcivescovo Mark di Berlino, Germania e Gran Bretagna, il capo della Missione Ecclesiastica Russa a Gerusalemme, archimandrita Isidor (Minaev), il rappresentante della Federazione Russa presso l’Autorità Nazionale Palestinese, U.N. Rudakov.
Il contenuto principale della conversazione ha riguardato i modi per stabilire una pace giusta e duratura in Medio Oriente e, in particolare, il ruolo delle comunità religiose in questo processo. Nel corso della riunione, il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese ha ringraziato il Patriarca Kirill per la visita in Palestina.
Il Primate della Chiesa Russa ha detto di aver spesso incontrato e parlato con Mahmoud Abbas, e ha espresso soddisfazione per la riunione a Betlemme. Tra gli argomenti trattati durante i colloqui precedenti c’era la situazione in Medio Oriente. In alcuni Paesi del Medio Oriente sta crescendo la tensione e questo porta ad un allontanamento della popolazione cristiana. Tale situazione, secondo il Patriarca, preoccupa molto la Chiesa Ortodossa Russa.
Sua Santità il Patriarca Kirill ha definito un fattore importante le relazioni tra i Paesi della Santa Rus’ e la Palestina, sottolineando il fatto che, tra gli abitanti di questa terra, gli arabi ortodossi costituiscono il gregge del Patriarcato di Gerusalemme. A questo proposito, Sua Santità ha detto che tra il Patriarcato di Mosca e quello di Gerusalemme ci sono rapporti veramente fraterni e cordiali, come è stato confermato, in particolare, durante l’incontro dei Primati delle due Chiese Ortodosse, che si era tenuto il giorno prima.
Il Patriarca Kirill ha condiviso la sua valutazione sulle relazioni islamo-cristiane in Palestina, come è stato riferito da Sua Beatitudine il Patriarca Teofilo, notando il loro carattere pacifico, amichevole e fraterno. Sua Santità ha espresso il suo rammarico che, allo stato attuale, lo stato di queste relazioni non è altrettanto favorevole in tutti i Paesi del Medio Oriente.
La violazione della pace civile ha un impatto tragico sulla situazione delle minoranze religiose, in particolare dei cristiani. “Abbiamo preso atto con dolore della situazione della popolazione cristiana araba in Medio Oriente. In alcuni Paesi, i cristiani si trovano ad affrontare minacce, con richieste di lasciare il Paese, o diventano vittime di disordini. Non si può rimanere indifferenti”, - ha detto il Patriarca Kirill, sottolineando che la Chiesa Ortodossa Russa è pienamente solidale con le Chiese Ortodosse del Medio Oriente: Alessandria, Antiochia, Patriarcato di Gerusalemme.
Durante l’incontro, Sua Santità ha elogiato il lavoro in Terra Santa della Società Imperiale Ortodossa di Palestina. Tale lavoro è benedetto dal Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ e va a beneficio del popolo palestinese, cristiani e musulmani. Il Primate della Chiesa Russa ha ringraziato Mahmoud Abbas per il sostegno fornito allo sviluppo di questa attività.
Sua Santità ha espresso la fiducia che
i secolari legami tra la Palestina e la Russia saranno rafforzati, anche con la partecipazione della Chiesa Ortodossa Russa.
Il Presidente palestinese ha consegnato al Primate della Chiesa Russa il più alto riconoscimento della Palestina, l’ordine della “Stella di Betlemme”. Il premio è stato consegnato in ossequio al suo alto rango, in segno di gratitudine per gli sforzi per raggiungere la pace e la stabilità in Terra Santa, e per rafforzare i legami spirituali e religiosi tra i popoli russo e palestinese.

2. Missione Ecclesiastica Russa
Nel pomeriggio, il Patriarca è tornato a Gerusalemme, dove ha tenuto la Veglia nella cattedrale della Santissima Trinità della Missione Ecclesiastica Russa. Alle porte della Missione Sua Santità ha incontrato l’archimandrita Isidor (Minaev), capo della Missione Russa, il clero e i membri della Missione, la madre superiora e le sorelle del monastero Gorny.
Durante la Veglia, Sua Santità è stato raggiunto dai membri della delegazione della Chiesa Ortodossa Russa, dal vice presidente del Sinodo dei Vescovi della Chiesa Ortodossa Russa all’estero, arcivescovo Mark di Berlino, Germania e Gran Bretagna, e dall’arciprete Pavel Al-Alam del Patriarcato di Gerusalemme.
Tra i fedeli c’erano il gerarca della Chiesa Ortodossa di Gerusalemme, metropolita Esichij di Kapitoliad, il rappresentante del Patriarca di Gerusalemme a Mosca, archimandrita Stefan (Dispirakis), il presidente del Dipartimento sinodale per l’informazione del Patriarcato di Mosca V.R. Legoida, e molti pellegrini.
Al termine del servizio, l’archimandrita Isidor ha rivolto parole di benvenuto al Patriarca Kirill, osservando in particolare che in questo giorno ricorre una data importante nella storia della cattedrale della Santissima Trinità: il 140° anniversario della sua consacrazione. Come dono commemorativo, il capo della Missione spirituale russa ha presentato
a Sua Santità i paramenti episcopali.
In risposta, il Patriarca di Mosca e tutta la Rus’ Kirill ha detto: “Di cuore mi congratulo con Voi per la grande festa: oggi infatti celebriamo il 140° anniversario della grande consacrazione della cattedrale. Che cosa non è accaduto nel corso di questi anni! Queste mura hanno visto la gloria della presenza russa qui e molti pellegrini. Poi sono state testimoni dei terribili eventi politici in Medio Oriente, hanno visto il graduale spopolamento della Palestina Russa. Ho visto questa desolazione quando arrivai qui per la prima volta nel 1969. Negli ultimi decenni, visitando la cattedrale della Santissima Trinità, ho celebrato tra le mura quasi vuote: nel tempio c’era solo una dozzina di persone, tra cui alcuni passanti, presenti per caso. È difficile immaginare una cosa del genere, vedendo quante persone oggi riempiono la cattedrale.
Sono stati anni difficili, in cui la Santa Rus’ era stata tagliata fuori dalla grazia di questo luogo, dalla terra consacrata dalle orme del nostro Salvatore. Solo piccoli gruppi di 10-12 pellegrini venivano inviate dalla nostra Chiesa in Terra Santa due volte l’anno, e per di più senza legami. La situazione era aggravata dai pessimi rapporti tra l’Unione Sovietica e Israele.
A quel tempo, tra la Russia e la Terra Santa era stato costruito un muro enorme e la situazione sembrava irreversibile. Ma per grazia di Dio, oggi possiamo testimoniare che il muro è crollato, centinaia di migliaia di pellegrini provenienti da tutta la Santa Rus’ - Russia, Ucraina, Bielorussia, Moldavia, così come da altri Paesi dove vivono i russi, vengono in Terra Santa per toccare il cuore della grande grazia, che emana dai suoi santuari.
E in tempi difficili, quando era impossibile pensare di visitare la Terra Santa, qui a Gerusalemme non è mai diminuita la preghiera per la nostra terra. Negli anni successivi alla rivoluzione, la conservazione della Palestina Russa è stata assunta dalla Chiesa Ortodossa Russa all’estero. Priva di sostegno finanziario e politico, essa, contando solo sulle proprie forze, ha salvaguardato i luoghi sacri della Palestina Russa. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, è stato possibile inviare sacerdoti da Mosca. Ma poi, la presenza del popolo russo in Terra Santa è stata offuscata dalla divisione nella nostra Chiesa, a causa di incomprensioni e aspri conflitti. E venne a mancare la presenza completa qui della Chiesa Russa.
Quando vediamo quello che esiste oggi, rivolgendoci al Signore, non possiamo che dire: Tu sei il Dio che compie meraviglie (Sal 76,15)... e oggi abbiamo la possibilità di toccare i santuari di questa terra, trarre forza dalla potenza della grazia divina che viene dal sacro altare del Santo Sepolcro, portare a casa esperienze spirituali luminose e forti, che non possono essere ottenute in nessun altro luogo.
Per tutta la sua storia il Santo Sepolcro sarà lampada inestinguibile, sostenuta dal Patriarca di Gerusalemme, dalla Confraternita del Santo Sepolcro, che pregano e pregano per tutto il mondo ortodosso e per tutte le persone.
Nel constatare con gioia questi eventi, ricordiamo l’eroismo dei nostri padri, dei fratelli e sorelle che pur trovandosi in momenti difficili, non hanno mai perso la speranza e ad un certo punto hanno visto crollare il muro delle incomprensioni e il ripristino della comunione spirituale tra la Terra Santa e la Rus’ storica”.
In memoria del culto Sua Santità il Patriarca Kirill ha dato all’archimandrita Isidor (Minaev) il Vangelo, che un tempo era sull’altare della cattedrale della Santissima Trinità e in seguito è stato portato in Russia. “Dopo la mia intronizzazione, qualcuno si avvicinò con questo Vangelo, dicendo che veniva da Gerusalemme e ha chiesto che fosse riportato in questa cattedrale quando sarei venuto in visita qui - ha detto Sua Santità. - Vorrei presentare a Voi questa reliquia storica, caro padre Isidor.
Forse non è un caso che tutto questo accade nel giorno in cui celebriamo i 140 anni della grande consacrazione di questo tempio santo”.


Betlemme Betlemme - Sua Santità il Patriarca Kirill si inchina nella Grotta della Natività


Betlemme Betlemme - Il Patriarca Kirill e Sua Beatitudine Teofilo III incontrano Mahmoud Abbas


Gerusalemme Gerusalemme - Missione Ecclesiastica Russa