Serbia - Cerimonia in onore del Patriarca Kirill
La Rappresentanza della Chiesa Ortodossa Russa a Belgrado ha tenuto una cerimonia in onore del quarto anniversario di intronizzazione del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill.
La Divina Liturgia è stata celebrata da Sua Santità il Patriarca serbo Ireneo, arcivescovo di Peć e metropolita di Belgrado e Karlovac, nella chiesa della Santissima Trinità, alla presenza di numerosi fedeli. Hanno concelebrato il clero serbo e il rettore della Rappresentanza della Chiesa Ortodossa Russa a Belgrado, arciprete Vitaly Tarasov.
Al termine del servizio, il rettore ha rivolto parole di benvenuto e di gratitudine a Sua Santità il Patriarca Ireneo: «Oggi, ancora una volta abbiamo pregato con la stessa forza spirituale della ininterrotta tradizione spirituale delle nostre Chiese e dei nostri popoli», - ha detto in particolare.
Nel rivolgersi ai fedeli, Sua Santità il Patriarca Ireneo ha testimoniato la stima e l’affetto per il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill: «Onorare il Primate della Chiesa Russa non significa solo portare rispetto alle persone vicine a noi. L’anniversario di intronizzazione del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill è un grande giorno per tutta la Chiesa Ortodossa, per un uomo così grande e pio, come egli è di fronte a tutte le Chiese Ortodosse Locali e a tutti i fedeli ortodossi».
Ricordando con gratitudine il sostegno ricevuto nei momenti difficili per lui e per il popolo della Serbia dal Patriarca Kirill e dal suo predecessore come Primate della Chiesa Ortodossa Russa, così come dal clero e dai fedeli del Patriarcato di Mosca, il Patriarca ha aggiunto: «Oggi, la Serbia non ha bisogno di scegliere dolorosamente il proprio percorso di sviluppo, il suo futuro. Centinaia di anni fa, per noi questa scelta è stata fatta da San Sava, quando lasciò la casa di suo padre e con forza spirituale e saggezza si rivolse alla Russia. Tralasciando lo stato dei valori europei e ogni prospettiva, la Serbia sa che la sua «piccola nave» è sempre associata con la potente nave della Russia. E la nostra storia ci dice che dobbiamo navigare nella stessa direzione».
Al termine della Liturgia, è stato conferito al presidente dell’Assemblea di Belgrado, Aleksandr Antich, il più alto riconoscimento della Chiesa Ortodossa Russa, l’ordine di San Serafino di Sarov (II grado), in segno di gratitudine per la soluzione della questione dello status giuridico del patrimonio storico del complesso memoriale della «Necropoli Russa».
L’arciprete Vitaly Tarasyev ha presentato a Sua Santità il Patriarca Ireneo alcuni doni commemorativi, realizzati presso il laboratorio di restauro della Rappresentanza della Chiesa Ortodossa Russa: l’immagine della croce di Costantino, in occasione del 1700° anniversario dell’Editto di Milano, l’immagine della croce di San Simeone il Mirovlita, in occasione del 900° anniversario della nascita di questo santo di Dio, e l’immagine del metropolita del Montenegro Petar II Petrovic-Njegoš (1813-1851), in occasione del 200° anniversario della sua nascita.
Poeta e filosofo, Petar II gettò le basi del moderno stato montenegrino e del successivo Regno del Montenegro. Nel 1833 fu consacrato vescovo in Russia. Godendo del suo appoggio politico e finanziario, riuscì a destreggiarsi fra l’aggressività dei Turchi, la vigilanza minacciosa dell’Austria e le discordie fra i montenegrini stessi.
Belgrado - Il Patriarca Ireneo mostra l’immagine del metropolita Petar II