Sulla situazione della minoranza cristiana in Siria
Il servizio stampa del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca ha rilasciato una dichiarazione sulla situazione delle minoranze religiose in Siria a seguito del persistere del conflitto armato, con particolare riferimento ad Aleppo, una delle più antiche città del mondo, abitata ininterrottamente dall’antichità, la terza maggiore città cristiana del mondo arabo, patrimonio dell’umanità dell’Unesco dal 1986.
La situazione delle minoranze religiose in Siria è sempre più minacciata dall’escalation del conflitto militare nel Paese. Ciò è dimostrato dalle notizie allarmanti provenienti dalle varie diocesi della Chiesa Ortodossa Antiochena.
In particolare, il 18 febbraio 2013 il consiglio diocesano della metropolia di Aleppo del Patriarcato di Antiochia ha rilasciato una dichiarazione sulla situazione in questa città.
Secondo questa dichiarazione, il 20% della città è in rovina e l’80% delle infrastrutture sono danneggiate, e questo ha portato problemi al servizio elettrico e all’acqua potabile.
Da sette mesi Aleppo è sotto assedio a causa di lotte e scontri nel nord della Siria. Il normale svolgersi della vita quotidiana in città non esiste più, le persone vengono private del lavoro, i negozi sono chiusi, così come il 90% delle scuole. La crisi energetica e il blocco economico hanno provocato un aumento dei prezzi anche dei prodotti di prima necessità che, ad Aleppo, costano da cinque a dieci volte in più del loro valore.
La minoranza cristiana, senza prendere parte al conflitto, alza la voce in difesa della pace nel Paese e invita le parti in conflitto al tavolo dei negoziati. Tuttavia, i cristiani non soffrono meno degli altri a causa della violenza e della miseria della guerra. La maggior parte di essi sono fuggiti da Aleppo verso altre città della Siria e del Libano, altri sono andati in Europa e in Nord America. Allo stesso tempo, le famiglie cristiane povere continuano a rimanere in città. Molte case della minoranza cristiana sono andate distrutte, così come gli edifici pubblici, tra cui l’antica cattedrale ortodossa.
La metropolia di Aleppo e Alessandretta fornisce il sostegno a quelle famiglie che hanno bisogno di riparare le case, che necessitano di cure mediche e di cibo e vestiario.
Il metropolita di Aleppo Pavel e il consiglio diocesano hanno espresso la loro sincera gratitudine a tutti coloro che hanno fornito il sostegno alla metropolia a causa della drammatica situazione, così come a coloro che danno un aiuto spirituale e materiale.
I cristiani ortodossi di Aleppo elevano le loro preghiere a Dio affinché si ponga fine alla violenza in tutte le sue forme, si dia inizio al processo di negoziazione tra le parti in conflitto e si ristabilisca la pace per il popolo sofferente della Siria.
Il Sacro Concilio dei Vescovi della Chiesa Ortodossa Russa, riunitosi a Mosca dal 2 al 5 febbraio 2013, ha espresso profonda preoccupazione per il forte deterioramento della situazione dei cristiani in Medio Oriente e in Nord Africa a causa della destabilizzazione della situazione politica. Nel documento conciliare si sottolinea, al paragrafo № 32, che «la scomparsa del cristianesimo nei Paesi in cui esiste da duemila anni, e dove sono avvenuti i principali eventi della storia sacra, sarebbe una tragedia spirituale e storica».
Aleppo - La cittadella