Nel 400° anniversario della dinastia dei Romanov. Liturgia Patriarcale nella Cattedrale della Dormizione a Mosca

Nel giorno del 400° anniversario dell’elezione al trono di Mosca di Mikhail Fëdorovič Romanov il 6 marzo 2013, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha celebrato la Divina Liturgia nella Cattedrale Patriarcale della Dormizione del Cremlino di Mosca.
Hanno concelebrato con Sua Santità: il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca; l’arcivescovo Mark di Egorievsk, capo della Direzione per le istituzioni estere del Patriarcato di Mosca; il vescovo Agapit di Stoccarda; il vescovo Feofilakt di Dmitrov; il vescovo Ignatij di Bronnitsy, presidente del Dipartimento sinodale per la gioventù; il vescovo Sergij di Solnechnogorsk, capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca; il vescovo di Smolensk e Vyazma Panteleimon, presidente del Dipartimento sinodale per la carità e il servizio sociale; l’arciprete Vladimir Divakov, segretario del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ a Mosca; l’archimandrita Tikhon (Shevkunov), vicario del monastero stavropigiale Sretenskij; l’archimandrita Sava (Tutunov), vicecancelliere del Patriarcato di Mosca; l’arciprete Vsevolod Chaplin, presidente del Dipartimento sinodale per la Chiesa e la società; l’arciprete Vladimir Silovyev, caporedattore del comitato di redazione del Patriarcato di Mosca; l’arciprete Mikhail Ryazantsev, sacerdote anziano della cattedrale di Cristo Salvatore; l’arciprete Aleksandr Dasaev, decano del distretto Voskresenskij di Mosca; l’arciprete Anatolij Kozha, decano del distretto di Santa Paraskeva-Pyatnitskoe di Mosca; l’arciprete Anatolij Rodionov, decano del distretto Blacherne di Mosca; l’arciprete Oleg Korytko, rettore della chiesa della Madre di Dio «Sorgente di Vita» in Tsaritsyno a Mosca; lo ieromonaco Nikon (Belavenets), e altri membri del clero di Mosca.
Al servizio hanno partecipato il capo della Casa Imperiale Russa, la granduchessa Maria Vladimirovna, il pronipote dell’imperatore Alessandro III P.E. Kulikovskii, il capo dell’Associazione della nobiltà russa, principe G.G. Gagarin, e il primo vicepresidente del Comitato per le associazioni pubbliche e le organizzazioni religiose della Duma di Stato M. Y. Markelov.
Durante la Divina Liturgia hanno cantato il coro sinodale di Mosca, diretto da Aleksej Puzakov, e il coro dell’Accademia di Arte corale, diretto da Aleksej Petrov.
Nel corso del servizio divino sono state offerte preghiere «per il riposo delle anime dei servi di Dio di beata memoria, i capi della Santa Rus’,
i fedeli principi e le principesse, re e regine, e tutti quelli che li hanno preceduti, che hanno ricevuto in custodia la fede immacolata e con diligenza e rispetto della legge cristiana hanno governato il Paese», e sono stati elencati i nomi di re, imperatori e imperatrici della dinastia dei Romanov.
Al termine del culto è stata fatta una preghiera per i martiri reali - lo zar Nicola II, la zarina Aleksandra Fëdorovna e quindi i principi reali Aleksej, Ol’ga, Tat’jana, Marija e Anastasija.
Poi Sua Santità il Patriarca Kirill si è rivolto ai fedeli con la parola Primaziale: «Oggi è un giorno speciale nella storia della nostra nazione - il 400° anniversario dell’elezione al trono dello zar russo Mikhail Fëdorovič. Questo è successo un anno dopo la liberazione di Mosca dagli invasori polacchi, quando in un anno la Russia è stata in grado di concentrarsi in maniera sufficiente per convocare il Consiglio della Terra (Sobor Zemsky) per l’elezione del Capo dello Stato», - ha detto il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill.
«Il Consiglio del 1613 è stato un evento molto speciale nella vita della Rus’ e di tutta l’Europa - ha detto il Primate della Chiesa russa. - Quando gli europei occidentali affermano che il nostro Paese ha le sue origini in quella che oggi si chiama democrazia, riferendosi al Sobor Zemsky della nostra antica Patria, per molti di loro si tratta di una rivelazione. La Russia, che è sempre stata associata alla violazione dei diritti del popolo da parte della tirannia, dominata dal potere autocratico - internamente, spiritualmente, intellettualmente, è stata in grado di compiere questo passo come l’elezione popolare del re».
«Nel Sobor Zemsky del 1613 alla fine del Periodo dei Disordini, un ruolo particolare è stato svolto dalla Chiesa russa - ha ricordato il Patriarca. - Come l’anno prima la Chiesa e il popolo superarono il Periodo dei Disordini, espellendo gli invasori polacchi dal Cremlino, così il popolo e la Chiesa con il Sobor Zemsky hanno svolto un ruolo determinante nell’elezione di Mikhail Romanov al trono di tutte le Russie.
«Tutto ciò che oggi ricordiamo appare quasi come un poema epico - ha continuato il Primate. - Al centro dell’elezione del primo zar della famiglia Romanov c’era davvero la lotta militare, civile e spirituale del nostro popolo. E quando tutti questi sforzi - politico, civile e spirituale - sono stati messi insieme, poi, come la storia ha dimostrato, la Rus’ ha compiuto grandi gesta».
«Durante i 300 anni della dinastia dei Romanov la Rus’ è divenuta una grande nazione, - ha detto Sua Santità. - Gli zar hanno riunito
le nostre terre. Identificandosi con il loro Paese e la loro gente, hanno cercato di moltiplicare la ricchezza affidata loro da Dio».
Secondo Sua Santità, durante il regno della dinastia dei Romanov «la Russia è diventata un grande Stato, che si estendeva dal Mar Baltico all’Oceano Pacifico, e soprattutto verso la fine del XVIII e l’inizio del XX secolo, per il rapido sviluppo economico e militare, è diventata in pochi anni il secondo Paese al mondo per la produzione di ricchezza. E anche allora, è stato il primo Paese per estensione del suo territorio, attivamente sviluppato dal nostro popolo».
«Tutto questo non significa che i Romanov erano uomini santi. Solo Nicola II è stato canonizzato - non come re, né come principe, né come leader, ma come martire. C’era sulla Casa Reale la responsabilità politica, ma con la confusione delle idee che ha avuto inizio con il regno di Pietro I, questa è continuata nel XVIII e nel XIX secolo. Essa fu causata dal fatto che senza la forza spirituale e la fiducia in se stessi le teste coronate non furono in grado di riflettere sulle tentazioni che in modi diversi imperversavano sulla vita russa» - ha detto il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’.
«Ma ora non è il momento dell’analisi storica dei 300 anni della dinastia. Oggi, nella preghiera e con gratitudine a Dio ricordiamo i nomi di tutti i nostri governanti che hanno reso grande la Rus’, che hanno contribuito al rafforzamento della fede ortodossa, alla prosperità spirituale e materiale della Patria», ha detto Sua Santità.
«Con gratitudine a Dio, possiamo dire che i governanti reali del nostro Paese sono sempre rimasti fedeli alla Chiesa e all’Ortodossia, rivolgendosi a Dio soprattutto nei momenti difficili e dando esempio di una vita profondamente religiosa», - ha concluso il Primate della Chiesa ortodossa russa.
La celebrazione si è conclusa con la processione verso la Cattedrale dell’Arcangelo Michele, che è il luogo di riposo di molti governanti della Rus’, compresi i Romanov, dove è stato tenuto un servizio di preghiera. Il corteo è stato accompagnato dal suono solenne delle campane.
Al termine della preghiera, hanno suonato a festa le campane del Cremlino e della Cattedrale di Cristo Salvatore. In particolare, le campane del primo, secondo e terzo livello del campanile di Ivan il Grande e la campana «Reut» della Cattedrale della Dormizione hanno suonato le note dell’opera «Boris Godunov» di Mussorgsky. La campana «Reut», del 1622, presenta incisi i nomi dello zar Mikhail Romanov e di suo padre, il Patriarca Filarete.

Sua Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Rus'


Mosca Mosca - Solenne ingresso nella Cattedrale della Dormizione del Patriarca Kirill


La La granduchessa Maria Vladimirovna


Mosca Mosca - Cremlino. Processione verso la Cattedrale dell'Arcangelo Michele