Un grande evento storico nelle relazioni sino-russe - La prima visita nel «Regno di Mezzo» del Patriarca Kirill

Dal 10 al 15 maggio 2013 il Primate della Chiesa ortodossa russa ha compiuto la sua prima visita ufficiale nella Repubblica Popolare Cinese.
Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill era accompagnato dalla delegazione ufficiale della Chiesa ortodossa russa, composta dal presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca (Decr), metropolita Hilarion di Volokolamsk, dal capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca, vescovo Sergij di Solnechnogorsk, dal presidente del Dipartimento sinodale per l’informazione V.R. Legojda, dal vicepresidente del Dipartimento per le relazioni esterne, arciprete Nikolaj Balashov, dall’assistente del presidente del Decr, arcidiacono Vladimir Nazarkin, dal capo della Segreteria personale di Sua Santità il Patriarca, Mikhail Kuksov. Tra coloro che hanno accompagnato Sua Santità durante la visita c’erano anche il responsabile del Servizio protocollo del Patriarca, arciprete Andrej Milkin, e il capo del Servizio stampa del Patriarca, diacono Alexander Volkov.
All’aeroporto internazionale di Pechino, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Russa Kirill è stato accolto dal vicedirettore dell’Amministrazione statale per gli affari religiosi sotto il Consiglio di Stato della Cina Zhang Lebin, e dall’ambasciatore della Federazione Russa in Cina A.I. Denisov.
L’Ortodossia ha un ruolo speciale nella storia delle relazioni russo-cinesi. I sacerdoti ortodossi, membri della missione ortodossa russa in Cina, che hanno lavorato in questo Paese fin dal 1685, hanno fatto molto per favorire l’incontro tra la Russia e la Cina.
Il cristianesimo ortodosso è quindi presente in Cina da più di 300 anni e si è radicato nella cultura spirituale tradizionale cinese. Nel 1957, la Chiesa ortodossa russa ha concesso l’autonomia alla Chiesa ortodossa cinese, fondata dai missionari russi.

Il primo giorno della visita, Sua Santità il Patriarca Kirill ha incontrato a Pechino il Presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping e il direttore dell’Amministrazione statale per gli affari religiosi sotto il Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese Wang Zuoan. Dopo l’incontro con il Presidente della Repubblica Popolare Cinese, Sua Santità il Patriarca ha risposto alle domande dei giornalisti dei mass media russi e cinesi. In serata, il direttore dell’Amministrazione statale per gli affari religiosi ha dato un ricevimento in onore del Primate della Chiesa ortodossa russa.
L’11 maggio, Sua Santità ha visitato i luoghi caratteristici del Celeste Impero (Regno di Mezzo), la Grande Muraglia della Cina e l’ex Palazzo Imperiale su Piazza Tienanmen.
Il giorno dopo, il Primate della Chiesa russa ha celebrato la Divina Liturgia nel territorio dell’Ambasciata russa a Pechino e si è incontrato con i fedeli ortodossi che vivono in Cina.
Il Primate ha insignito l’ambasciatore della Federazione russa presso la Repubblica Popolare Cinese e un certo numero di diplomatici russi di alte onorificenze della Chiesa.
Il 12 maggio, si è tenuta a Pechino la presentazione dell’edizione cinese del libro «Libertà e responsabilità: alla ricerca dell’armonia. I diritti umani e la dignità della persona» di Sua Santità il Patriarca Kirill, curata dal Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, sotto la supervisione del presidente del medesimo Dipartimento, il metropolita Hilarion di Volokolamsk.
Lo stesso giorno è stato dato un ricevimento in onore del Patriarca presso l’Ambasciata della Federazione Russa in Cina.
Il 13 maggio, Sua Santità Kirill ha incontrato i leader religiosi della Repubblica Popolare Cinese presso la sede dell’Amministrazione statale per gli affari religiosi. Lo stesso giorno, Sua Santità ha lasciato Pechino e si è recato ad Harbin, nella Cina nord-orientale, al confine con la Russia. Al suo arrivo ha visitato la Cattedrale di Santa Sofia.
Il martedì della seconda settimana dopo Pasqua, commemorazione dei defunti (Radonitsa), il Patriarca ha celebrato la Divina Liturgia nella Chiesa della Protezione della Madre di Dio ad Harbin. Durante il servizio divino sono state elevate preghiere speciali per le persone colpite dalle alluvioni in Cina e per il riposo delle anime dei vescovi, pastori, monaci e laici della Chiesa ortodossa autonoma cinese.
Il 14 maggio, Sua Santità Kirill si è incontrato con il vicepresidente del Governo popolare della provincia di Heilongjiang, Sunem Yunbo. Lo stesso giorno, il Primate della Chiesa ortodossa russa ha lasciato Harbin per Shanghai.
L’ultimo giorno della visita, il 15 maggio, il Patriarca ha celebrato la Divina Liturgia nell’ex Cattedrale dell’icona della Madre di Dio «Soccorso dei peccatori» a Shanghai.
Al termine della Liturgia, il Primate della Chiesa russa ha risposto alle domande dei giornalisti dei mass media russi e cinesi.
Nel corso dell’intervista, Sua Santità il Patriarca ha evidenziato che, insieme allo sviluppo dinamico in tutte le sfere della vita pubblica in Cina, negli ultimi anni è in corso, in particolare, anche una rinascita della vita religiosa.
«Quando alcuni segmenti della società si evolvono e altri rimangono fermi, questo crea tensione e non è un bene per la società, - ha detto. - Oggi stiamo assistendo ad una rinascita della Chiesa Ortodossa Cinese, la stessa Chiesa che esiste in Cina da 300 anni, e che, come sapete, nel XX secolo ha attraversato il calvario insieme a tutto il popolo cinese».
«La mia visita è stata resa possibile a seguito dello sviluppo positivo in corso nella società cinese. Sto visitando la Cina su invito e con il sostegno della leadership statale, e questo dimostra la comprensione del Governo nei confronti del fattore religioso nella vita del popolo e nello sviluppo delle relazioni tra la Russia e la Cina», ha proseguito il Patriarca.
Il Primate della Chiesa Russa ha commentato positivamente i risultati della sua visita, facendo una menzione speciale della Divina Liturgia celebrata a Shanghai, che ha riunito molti fedeli, sia cinesi che russi, ucraini, bielorussi, moldavi, georgiani, greci e serbi, che oggi costituiscono la comunità della Chiesa Ortodossa Cinese.
I fondi per la costruzione della Cattedrale di Shanghai dell’icona della Madre di Dio «Soccorso dei peccatori» sono stati raccolti dai fedeli ortodossi in Cina dopo l’appello dell’arcivescovo di Shanghai Simon (Vinogradov, 1876-1933). La raccolta dei fondi è iniziata nel 1928.
La posa della prima pietra è avvenuta nel mese di maggio 1933 ad opera del vescovo di Shanghai Viktor (Svyatin, 1893-1966).
Il tempio è stato costruito su progetto dell’architetto russo J.L. Likhonos (1891-1942), che era emigrato in Cina. L’edificio è alto trentacinque metri e può accogliere circa duemilacinquecento persone. Il coro della cattedrale ha uno spazio per trecento cantanti.
La costruzione del tempio è stata completata nel 1937, quando era arcivescovo di Shanghai San Giovanni (Maksimovich, 1896-1966).
Durante la Rivoluzione Culturale la cattedrale è stata chiusa. L’edificio è stato nazionalizzato e utilizzato come magazzino. Successivamente, nel nartece è stato allestito un ristorante, e nella cattedrale stessa un market, un ristorante e un night club. Attualmente, la cattedrale
è sotto la tutela del Comune di Shanghai, e nel tempio è presente un museo.
Successivamente, il Patriarca Kirill ha incontrato il vicepresidente del Comitato permanente del Congresso del popolo di Shanghai, signora Zhong Yanqun. Sua Santità ha completato il programma della sua visita con la riunione dei leader religiosi di Shanghai presso la sede del Consiglio delle Chiese della Repubblica Popolare Cinese.
Durante la visita in Cina del Patriarca è stato trasmesso in anteprima a Mosca, sul canale televisivo nazionale «Russia-Cultura», il documentario del metropolita Hilarion di Volokolamsk «Ortodossia in Cina». Nel corso della trasmissione, i telespettatori hanno potuto ascoltare l’intervista esclusiva al Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, nella quale il Primate della Chiesa russa ha condiviso i ricordi delle sue visite in Cina e la sua visione sulla Chiesa ortodossa autonoma cinese.
Secondo la tradizione della Chiesa, i primi semi del cristianesimo sono stati gettati sul suolo cinese dall’apostolo Tommaso. I primi monumenti cristiani in Cina risalgono al VII secolo. Da questo momento ha avuto inizio la movimentata storia cristiana in questo Paese.
L’Ortodossia è arrivata nel «Regno di Mezzo» alla fine del XVII secolo, quando giunsero a Pechino i primi russi, ma non come missionari. Insieme ai prigionieri cosacchi di Albazino arrivò nella capitale della Cina il primo prete ortodosso. Successivamente, con decreto di Pietro I, è stata creata la missione spirituale russa a Pechino e le attività educative vennero svolte in tutta la Cina. A poco a poco comparirono i primi ortodossi cinesi, la metà dei quali, circa 222 persone, morirono nel 1901 durante la Rivolta dei Boxer. Coloro che soffrirono per la fede sono stati glorificati come nuovi martiri cinesi.
Molte prove hanno coinvolto la missione ecclesiastica russa in Cina nel XX secolo: la Rivoluzione d’Ottobre in Russia nel 1917, che causò l’emigrazione di migliaia di russi in Cina, la Guerra sino-giapponese negli anni 1937-1945, e la Rivoluzione Culturale Proletaria negli anni 1966-1976.
Il documentario racconta, inoltre, la storia di «Atlantide russa» - come a volte è chiamata Harbin, la capitale della Cina nord-orientale. In questa multimilionaria metropoli moderna oggi si possono vedere le chiese ortodosse, l’architettura russa. In realtà, Harbin rappresenta un frammento di vita dell’Impero Russo fino al 1945, quando c’erano università e conservatori russi, scuole e teatri, giornali e riviste.
Il progresso della vita della Chiesa in Cina alla fine della Seconda Guerra Mondiale e i suoi conflitti interni, l’emergere della Chiesa ortodossa autonoma cinese non sono ancora fenomeni ben conosciuti.
Il filmato è stato realizzato grazie a pellicole d’archivio, a rari cinegiornali di archivi stranieri e a riprese televisive girate nel mese di giugno 2012 durante la visita in Cina del metropolita Hilarion di Volokolamsk. Insieme al vescovo, la troupe televisiva ha visitato Pechino e Shanghai, ha assistito alla prima Liturgia dell’arcivescovo nella chiesa della Protezione della Santa Vergine ad Harbin dopo quasi mezzo secolo. Oggi l’Ortodossia fa parte della cultura della Cina moderna.

Incontro con Xi Jinping
Si è svolto il 10 maggio, presso la Casa del Popolo di Pechino, l’incontro del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill con il Presidente della Repubblica Popolare Cinese Xi Jinping.
Alla riunione hanno partecipato anche il presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk, il capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca, vescovo Sergij di Solnechnogorsk, il presidente del Dipartimento sinodale per l’informazione V.R. Legojda, il vicepresidente del Dipartimento per le relazioni esterne, arciprete Nikolaj Balashov, il dipendente dello stesso Dipartimento D.I. Petrovsky.
La Federazione Russa è stata rappresentata dall’ambasciatore della Russia nella Repubblica Popolare Cinese A.I. Denisov, dal ministro consigliere dell’Ambasciata russa a Pechino E.J.Tomihin, dal segretario esecutivo del Consiglio per la cooperazione con le organizzazioni religiose sotto il Presidente della Federazione Russa S.A. Melnikov. Da parte cinese, l’incontro ha visto la partecipazione del ministro degli esteri della Repubblica Popolare Cinese Wang Yi, del direttore dell’Amministrazione statale della Repubblica Popolare Cinese per gli affari religiosi Vang Zuoan.
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese ha rivolto parole di benvenuto a Sua Santità il Patriarca Kirill sottolineando: «Voi siete il primo Patriarca, il primo capo supremo religioso della Russia, che visita il nostro Paese. Questa è una chiara manifestazione dell’alto livello e della particolare qualità delle relazioni sino-russe».
Xi Jinping ha condiviso le sue impressioni sulla visita di Stato in Russia nel mese di marzo di quest’anno, nel corso del primo viaggio all’estero del Presidente della Repubblica Popolare Cinese. «Durante la nostra conversazione con il Presidente Vladimir Putin ho assicurato che avrei accolto con favore la Vostra visita in Cina», ha detto Xi Jinping chiedendo di trasmettere i suoi migliori auguri e i più cordiali saluti al Capo dello Stato Russo.
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese ha manifestato il suo profondo apprezzamento al Primate della Chiesa ortodossa russa per le parole di sostegno e la vicinanza che Sua Santità il Patriarca Kirill ha espresso nei suoi confronti dopo il pesante terremoto nella provincia cinese del Sichuan.
Da parte sua, il Patriarca Kirill si è congratulato con Xi Jinping per la sua elezione alla più alta carica della Repubblica Popolare Cinese. «Vorrei sottolineare che in Russia è stato molto apprezzato il fatto che avete compiuto la Vostra prima visita all’estero nel nostro Paese, questa è la prova delle relazioni speciali tra la Russia e la Cina, che si sono sviluppate in questi ultimi anni», ha detto Sua Santità.
Nel corso della riunione le parti hanno discusso, in particolare, gli aspetti spirituali delle relazioni tra le nazioni, sulla base dell’affinità dei valori morali fondamentali.
Sua Santità il Patriarca ha riferito al Presidente della Repubblica Popolare Cinese della storia dell’Ortodossia in Cina e del ruolo dei sacerdoti russi nella formazione dei legami tra i popoli della Russia e della Cina, del destino della Chiesa ortodossa cinese, dello stato attuale del dialogo tra la Chiesa ortodossa russa e l’Amministrazione statale per gli affari religiosi della Repubblica Popolare Cinese.
«Ho ascoltato con grande interesse il Vostro racconto», ha detto il Presidente cinese, sottolineando il particolare significato e la profondità delle tradizioni religiose del popolo russo e al contempo ha ringranziato per le «parole sincere sul nostro Paese», espresse
dal Primate della Chiesa Ortodossa Russa.
Xi Jinping ha detto che Sua Santità il Patriarca Kirill gode di «enorme prestigio, rispetto e amore in Russia», rilevando il ruolo particolare della Chiesa ortodossa russa nello sviluppo dell’amicizia russo-cinese.
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese ha parlato anche della situazione religiosa in Cina, del ruolo delle organizzazioni religiose nella costruzione di una società armoniosa e solidale.
Il Patriarca ha donato al Presidente della Cina il libro «Libertà e responsabilità: alla ricerca dell’armonia. I diritti umani e la dignità della persona», ed i presenti hanno avuto uno scambio di opinioni sulle questioni sollevate in esso.
In conclusione, il Capo di Stato cinese ha augurato a Sua Santità un buon proseguimento per la visita in Cina, rilevando il suo significato speciale: «La Vostra visita è un grande evento storico nelle relazioni bilaterali russo-cinesi».
Al termine dell’incontro con il Presidente della Repubblica Popolare Cinese, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha risposto alle domande dei media russi e cinesi.
Come ha evidenziato il Primate della Chiesa ortodossa russa, uno degli argomenti più importanti della riunione è stato lo sviluppo dell’amicizia tra i popoli cinese e russo. «Il concetto di amicizia è costituito da molti fattori, - ha detto Sua Santità. - Essa è favorita da una cooperazione economica reciprocamente vantaggiosa, in cui le parti si scambiano le loro capacità, dal commercio, e da una cooperazione scientifica e tecnica di cui tutti possano trarre beneficio. L’amicizia è promossa anche dal dialogo politico, dal consenso su importanti questioni globali e relative alle relazioni bilaterali. Ma se si punta solo su questi aspetti, l’amicizia non funzionerà. Si limiterà a interessi pragmatici, mentre noi sappiamo che l’amicizia è qualcosa di più di questo tipo di rapporto. L’amicizia coinvolge il cuore umano, si fonda sul rispetto e l’affetto. Dove c’è un’amicizia sincera, vi è anche la sicurezza e una splendida base per lo sviluppo della cooperazione. La Chiesa è impegnata sul piano umano per dare un reale contributo al rafforzamento di una vera amicizia tra i nostri popoli».
«Abbiamo parlato di quanto sia importante che ciascuno dei nostri Paesi percepisca la cultura e la civiltà dell’altro come affini. Ora, se lo slogan «La Russia e la Cina - amici per sempre e mai nemici» sarà parte della cultura della Russia e della Cina, raggiungeremo gli obiettivi a cui tendiamo», ha proseguito Sua Santità il Patriarca Kirill, aggiungendo che in questo lavoro comune un ruolo significativo dovrebbe essere svolto dalle organizzazioni religiose.
Sua Santità il Patriarca ha anche detto che durante l’incontro si è parlato di continuare e sviluppare il dialogo tra la Chiesa ortodossa russa e le organizzazioni religiose in Cina.
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese ha illustrato al Primate della Chiesa ortodossa russa la situazione religiosa in Cina e il ruolo delle organizzazioni religiose nella costruzione di una società armoniosa e solidale. «Questo non è certamente un processo facile, ma il potere statale in Cina intende promuovere in ogni modo la costruzione di una società armoniosa, a cui i rappresentanti delle religioni dovrebbero dare un contributo importante, - ha detto Sua Santità il Patriarca Kirill ai giornalisti. - Abbiamo valutato anche i risultati del dialogo che la Chiesa ortodossa russa ha con l’Amministrazione statale della Repubblica Popolare Cinese per gli affari religiosi e abbiamo riconosciuto la necessità di proseguire questo lavoro».
Secondo la testimonianza di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, si è parlato anche della Chiesa ortodossa cinese, che esiste da oltre 300 anni. Negli anni Cinquanta essa è stata guidata da due gerarchi cinesi, i sacramenti sono stati amministrati da decine di sacerdoti ortodossi cinesi. «Poi è seguito un periodo che voi conoscete molto bene, durante il quale il lavoro della Chiesa ortodossa cinese è stato quasi annullato, - ha detto Sua Santità il Patriarca. - Ma in Cina ci sono ancora cristiani ortodossi cinesi e diverse decine di migliaia di persone ortodosse di Russia, Ucraina, Bielorussia, che vengono in Cina per un pò di tempo o per lunghi periodi. Spero vivamente che, a seguito del dialogo della nostra Chiesa con l’Amministrazione statale della Repubblica Popolare Cinese per gli affari religiosi, le domande che sono all’ordine del giorno saranno gradualmente risolte con il pieno rispetto per la Costituzione e le leggi della Cina, facendo leva sulle risorse locali».

Rapporti Chiesa-Stato
Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha incontrato a Pechino il direttore dell’Amministrazione statale per gli affari religiosi della Repubblica Popolare Cinese Wang Zuoan.
Alla riunione hanno partecipato il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk, il capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca, vescovo Sergij di Solnechnogorsk, il presidente del Dipartimento sinodale per l’informazione V.R. Legojda, il vicepresidente del Dipartimento per le relazioni esterne, arciprete Nikolaj Balashov, i membri della delegazione ufficiale del Patriarcato di Mosca.
La Federazione Russa è stata rappresentata dall’ambasciatore della Russia nella Repubblica Popolare Cinese A.I. Denisov, dal ministro consigliere dell’Ambasciata russa in Cina E.Y. Tomihin, dal segretario esecutivo del Consiglio per la cooperazione con le organizzazioni religiose presso il Presidente della Federazione Russa S.A. Melnikov, e da alcuni funzionari dell’Ambasciata russa.
Da parte cinese hanno preso parte alla riunione il vicecapo dell’Amministrazione statale della Repubblica Popolare Cinese per gli affari religiosi Tszyanyun Jiang e il direttore del 4° Dipartimento Jinguang Lu, il direttore del Dipartimento per le relazioni internazionali dell’Amministrazione statale della Repubblica Popolare Cinese per gli affari religiosi Guo Wei, e altri funzionari.
«Sappiamo che la Chiesa ortodossa russa non solo ha una storia antica, ma gode anche di grande autorità presso il popolo russo. La Chiesa ortodossa russa gioca un ruolo significativo in quasi tutti gli aspetti della vita sociale in Russia e, soprattutto, nella vita spirituale del popolo,
e sostiene attivamente lo sviluppo del dialogo tra le culture e le civiltà. Noi apprezziamo questo», ha detto Wang Zuoan accogliendo l’ospite illustre.
Durante l’incontro si è discusso del ruolo delle organizzazioni religiose e dell’importanza dei valori spirituali tradizionali nella vita pubblica dei due Paesi, dello stato attuale del dialogo tra la Chiesa ortodossa russa e l’Amministrazione statale della Repubblica Popolare Cinese per gli affari religiosi.
È inoltre stato valutato positivamente il protocollo d’intesa firmato nel 2010 tra il Consiglio per la cooperazione con le organizzazioni religiose sotto il Presidente della Federazione Russa e l’Amministrazione statale della Repubblica Popolare Cinese per gli affari religiosi, che delinea le prospettive
di ulteriore cooperazione e la situazione contemporanea dell’Ortodossia in Cina.
Vang Zuoan ha ringraziato Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, in particolare, per l’assistenza fornita alla formazione teologica degli studenti cinesi presso la Chiesa ortodossa russa. Il responsabile dell’Amministrazione statale della Repubblica Popolare Cinese per gli affari religiosi ha espresso fiducia che la visita di Sua Santità il Patriarca Kirill «sarà un nuovo inizio nella cooperazione tra la Russia e la Cina in materia di religione».
Alla fine della riunione, il Primate della Chiesa russa ha invitato Wang Zuoan a visitare la Russia.

Divina Liturgia a Pechino
Il 12 maggio, prima domenica dopo la Pasqua, in cui ricorre la memoria liturgica di San Tommaso apostolo, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha celebrato la Divina Liturgia nel territorio dell’Ambasciata russa a Pechino, dove un tempo si trovava la sede della missione ecclesiastica russa in Cina.
Hanno concelebrato con il Primate della Chiesa ortodossa russa il presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk, il capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca, vescovo Sergij di Solnechnogorsk, il vicepresidente del Dipartimento per le relazioni esterne, arciprete Nikolaj Balashov, il rettore della comunità ortodossa di Shanghai, arciprete Aleksej Kiselevič, il rettore della chiesa della Dormizione della Madre di Dio presso l’Ambasciata della Federazione Russa nella Repubblica Popolare Cinese, sacerdote Sergij Voronin, il responsabile del Servizio di Comunicazione del Dipartimento per le relazioni esterne, sacerdote Ilija Kosyh.
Al servizio hanno partecipato l’ambasciatore della Federazione Russa nella Repubblica Popolare Cinese A.I. Denisov, il ministro consigliere dell’Ambasciata russa a Pechino E.J. Tomihin, il primo segretario dell’Ambasciata russa A.P. Povalyaev, i membri della missione diplomatica della Russia e diplomatici stranieri. Erano inoltre presenti il presidente del Dipartimento sinodale per l’informazione V.R. Legojda, diversi cittadini russi che vivono in Cina, fedeli ortodossi cinesi e stranieri.
Nel rivolgere la parola primaziale ai presenti, Sua Santità il Patriarca Kirill ha detto: «Saluto cordialmente tutti voi nella prima Domenica dopo Pasqua. Cristo è risorto!
Mi congratulo con voi per la giornata di memoria di San Tommaso apostolo, lo stesso Tommaso che non credette ai discepoli che affermavano che Cristo Salvatore era risorto e disse di non credere se prima non vedeva il Risorto e non toccava con le mani il Suo costato. L’apostolo Tommaso aveva sentito che gli altri apostoli avevano visto il Salvatore, che Egli era stato visto dalle donne mirofore, che il primo giorno della settimana erano andate al sepolcro per ungere il corpo di Cristo, e che due Suoi discepoli - Luca e Cleofa, che andavano al villaggio di Emmaus, - avevano incontrato Cristo Risorto (Lc 24, 13-31). Tommaso, naturalmente, sapeva tutte queste cose, ma non ci credeva. Egli non credeva perché la notizia della Risurrezione era radicalmente contraria a tutto ciò che lui sapeva sulle persone, sul mondo, su se stesso. Questa notizia era radicalmente opposta a tutte le sue conoscenze.
I discepoli del Salvatore dopo la Sua Risurrezione erano in preda alla paura, alla delusione più profonda. Per loro, la crocifissione del Salvatore era stata una sciagura: tutto era crollato in un istante. E poiché erano depressi, si nascondevano dagli altri e si riunivano con le porte sbarrate. Così anche Tommaso era altrettanto spaventato e si nascondeva dalla gente. E ha creduto solo quando ha visto il Risorto, quando Lo ha incontrato faccia a faccia.
Quello che è successo nell’anima di Tommaso, oggi, come nel corso della storia, accade a tante persone. Molto spesso leggiamo il Vangelo, gli altri libri che parlano di Cristo, i Suoi miracoli, la Sua vita. Siamo sorpresi dalla profondità e dalla potenza del messaggio morale del Vangelo. Ma per molti tutto ciò non è sufficiente, e pur riconoscendo il valore del cristianesimo, almeno come sistema etico, queste persone restano non credenti. Questo accade perché tali persone non hanno incontrato Cristo, non hanno visto il Suo volto, non sentono la Sua reale presenza.
Ma come si può incontrare Cristo? Questo è possibile quando ad un certo punto della vita si comprende e si sente la presenza di Dio, che quello che succede a noi cade fuori dalla logica della vita e ci dà l’idea di un altro mondo, con cui entriamo in contatto. E questo accade a moltissime persone in tutto il mondo, indipendentemente dalle condizioni esterne.
Le condizioni ambientali possono essere molto sfavorevoli alla fede in Cristo, ma ciononostante le persone incontrano il Signore, acquisiscono una fede forte. La rinascita religiosa nel nostro Paese non è iniziata negli anni ’90. È iniziata nei terribili anni della guerra mondiale, quando tutti si rivolgevano a Dio, sia i generali che i soldati, quando la nostra vittoria sul nemico, che era di gran lunga superiore a noi, apparve a molti come un intervento di Dio nella nostra vita. I templi affollati della Chiesa ortodossa russa nel periodo post-bellico sono stati testimoni di questo
incontro personale con Dio di tanta gente.
Ad un certo punto della vita il Signore ci tocca - non con tuoni o fulmini, ma con il mormorio di un venticello leggero (1 Re 19, 12). Allora, improvvisamente, troviamo il vero senso della vita e sentiamo il potere della grazia di Dio, che sostiene la nostra debole forza. Allora il nostro cuore comincia a battere di gioia mentre preghiamo. Allora ci accorgiamo che dopo aver ricevuto il Corpo e il Sangue del Salvatore diventiamo diversi.
Questa è la vera esperienza religiosa, quella che ha sperimentato Tommaso, che ha incontrato il Salvatore. Ed egli disse al Risorto parole sorprendenti: «Mio Signore e mio Dio» (Gv 20, 28). Egli ha riconosciuto nel Cristo Risorto il suo Signore e Salvatore. Da questo incontro ha ricevuto un enorme impulso spirituale, una forza che poi lo ha portato ad annunciare Cristo in India e in Cina.
Tommaso è stato il primo predicatore di Cristo risorto su questa terra; la Cine vide colui che aveva visto il Salvatore risorto, e questa storia è ancora tramandata sul suolo cinese.
Più di trecento anni fa, in questo stesso luogo arrivarono alcuni russi, cosacchi di Albazino, che insieme al loro sacerdote erano stati fatti prigionieri, furono trasferiti a Pechino e si stabilirono nel luogo in cui ora ci troviamo. Nessuno impedì ai nostri antenati di continuare a pregare e a testimoniare il Signore e Salvatore. Molto presto i cosacchi di Albazino si sposarono con donne cinesi, i loro figli si sposarono con donne e uomini cinesi, e oggi i loro discendenti sono figli del popolo cinese, che mantengono nel cuore la fede ortodossa.
Con un’emozione speciale do il benvenuto a tutti i discendenti dei cosacchi di Albazino e a tutti i cinesi ortodossi che oggi hanno pregato insieme a noi. All’inizio del XVIII secolo, in questo luogo, dove vivevano i cosacchi di Albazino, è stata fondata la missione ecclesiastica russa in Cina. E la grande Cina conobbe la Russia attraverso la Chiesa ortodossa russa. Né i russi, né i cinesi, hanno dimenticato che il primo contatto tra i due popoli è avvenuto nel luogo dove noi ora siamo riuniti qui per la Liturgia, attraverso il contatto del popolo cinese con i rappresentanti della Chiesa ortodossa russa. E durante tutti gli anni successivi, la Chiesa ortodossa russa è sempre stata consapevole della particolare responsabilità delle relazioni tra i due Paesi e i due popoli. Forse proprio il fatto che la Russia era rappresentata in Cina dalla missione ecclesiastica russa spiega la presenza pacifica del nostro Paese sul suolo cinese, con grande rispetto per questo popolo e la sua cultura.
La predicazione che la missione ecclesiastica russa ha iniziato qui, ha avuto successo e negli anni ’50 del secolo scorso due cinesi sono stati elevati alla dignità episcopale, molti cinesi sono stati ordinati sacerdoti. Nel 1956, la Chiesa Ortodossa Cinese è stata proclamata dai cinesi Chiesa ortodossa autonoma. È stato un giorno speciale nella storia dell’Ortodossia cinese.
La storia successiva è stata difficile, sia per la Russia che per la Cina. Sappiamo che mentre soffriva la Chiesa in Russia, soffriva anche la Chiesa in Cina. Ora i tempi sono cambiati.
Per grazia di Dio, il Patriarca di Mosca ha avuto l’opportunità di entrare sul suolo cinese, e qui - in questo luogo dove si stabilirono i cosacchi di Albazino, dove ha lavorato la missione ecclesiastica russa, dove ora svolge la sua nobile missione l’Ambasciata Russa - insieme a tutti voi, miei cari, abbiamo celebrato la Divina Liturgia.
Sono venuto fin qui, prima di tutto, per vedere tutti voi e pregare con voi. Ho avuto anche un incontro con la leadership del Paese, abbiamo discusso di questioni relative alle relazioni russo-cinesi e alla vita della Chiesa ortodossa cinese.
Con tutto il cuore auguro alla Cina e al popolo cinese pace, benessere e prosperità.
Sono fiducioso che la partecipazione della Chiesa ortodossa russa alle relazioni russo-cinesi promuoverà rapporti di cordialità, sincerità e genuina amicizia. Indubbiamente, tali rapporti saranno promossi anche dalla storica, e ora anche reale, esistenza della Chiesa ortodossa cinese, che noi consideriamo come un ponte spirituale tra le nostre nazioni».
Sua Santità ha sottolineato che durante la Liturgia e la preghiera sono state ricordate le vittime delle inondazioni che hanno colpito la Cina nella regione del Guangdong: «Centinaia di migliaia di persone sono rimaste danneggiate da questo disastro, rimanendo senza casa. Sono stati distrutti strade e ponti, oltre ai campi coltivati. Abbiamo pregato affinché il Signore rivolga la Sua misericordia al popolo della Cina e lo aiuti a guarire da queste ferite».
Il Patriarca Kirill ha anche rivolto parole di gratitudine all’ambasciatore russo in Cina A.I. Denisov, dicendo: «Nel 1993, durante la mia prima visita in Cina, insieme abbiamo esaminato l’ex territorio della missione ecclesiastica russa, dove ora c’è l’Ambasciata Russa, e abbiamo visitato il garage, che era stato costruito nella Chiesa della Dormizione, e già allora avevamo discusso la necessità di restaurare questo santuario nel territorio dell’Ambasciata russa. Entrambe le parti, sia la Russia che la Cina, hanno compiuto un lungo percorso che ha portato alla consacrazione della chiesa della Dormizione presso l’Ambasciata e alla mia visita». Sua Santità ha ringraziato per il loro impegno gli attuali funzionari dell’Ambasciata e le persone che vi hanno lavorato precedentemente.
«Invoco la benedizione di Dio sulle opere della nostra Ambasciata, sul lavoro degli specialisti russi, su quelli che vivono e lavorano in Cina, così come sul nostro clero che svolge il suo ministero in questa terra - ha detto il Patriarca Kirill. - Che Dio benedica la Russia e la Cina. Che Dio benedica la Russia, l’Ucraina, la Bielorussia, e le altre nazioni che costituiscono la Rus’ storica. E che Egli benedica sempre le proficue relazioni tra la Cina e queste nazioni».
Sua Santità il Patriarca ha consegnato al rettore della chiesa della Dormizione dell’Ambasciata della Federazione Russa nella Repubblica Popolare Cinese i vasi liturgici per il tempio dell’Ambasciata: «Vi chiedo, padre Sergij, di accettare questo dono e di ricordare sempre, ogni volta che celebrate la Divina Liturgia e comunicate i fedeli, il nostro servizio di oggi e questa solenne preghiera comune».
A nome della chiesa parrocchiale della Dormizione della Madre di Dio, il sacerdote Sergij Voronin ha offerto al Primate della Chiesa ortodossa russa l’icona dei martiri cinesi in ricordo della preghiera comune. A tutti i partecipanti al culto è stato consegnato un dono commemorativo: piccole icone di Cristo Risorto.
Al termine della Divina Liturgia, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill e l’ambasciatore della Federazione Russa nella Repubblica Popolare Cinese A.I. Denisov hanno visitato il territorio dell’Ambasciata, che un tempo ospitava la missione ecclesiastica russa. In particolare, si sono fermati dinanzi alla croce, che fu collocata il 4 maggio 1997 nella parte alta del giardino in memoria di tutti gli ortodossi «defunti e sepolti in questo Paese».

Riunione con i leader religiosi
Il 13 maggio, si è tenuta a Pechino, presso la sede dell’Amministrazione statale per gli affari religiosi sotto il Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese, una riunione del Primate della Chiesa ortodossa russa con i leader religiosi di questo Paese.
All’ingresso dell’edificio, Sua Santità è stato accolto dal vicedirettore dell’Amministrazione statale per gli affari religiosi Zhang Lebin, che ha raccontato la storia della sede dell’Amministrazione statale per gli affari religiosi, un sontuoso palazzo, luogo di nascita dell’ultimo imperatore cinese Pu Yi.
Alla riunione hanno partecipato il vicedirettore dell’Amministrazione statale per gli affari religiosi Zhang Lebin, il direttore del 4° Dipartimento dell’Amministrazione statale per gli affari religiosi Lu Jinguang, il capo dell’Associazione islamica in Cina, imam capo della Cina Chen Guangyuan, il vicepresidente dell’Associazione islamica Chenchzhen Guo, il vicepresidente dell’Associazione buddista cinese Shi Yong Xin, abate del monastero di Shaolin, il vicepresidente dell’Associazione taoista cinese Huang Xinyang, il vicepresidente dell’Associazione cattolica patriottica cinese Guo Tszintsay, il presidente del Comitato patriottico delle Chiese protestanti di Pechino, pastore Cha Gui, altri membri dell’Amministrazione statale per gli affari religiosi, e membri di varie comunità religiose.
Tra i partecipanti c’erano anche i componenti della delegazione della Chiesa ortodossa russa che accompagna Sua Santità durante la sua visita in Cina: il metropolita Hilarion di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, il vescovo Sergij di Solnechnogorsk, capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca, il presidente del Dipartimento sinodale per l’informazione V.R. Legojda, il vicepresidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne, arciprete Nikolaj Balashov.
I rappresentanti delle cinque religioni ufficiamente presenti in Cina hanno accolto calorosamente il Primate della Chiesa ortodossa russa e hanno parlato della vita delle loro comunità religiose.
Da parte sua, il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha espresso la sua gioia per l’incontro. Sua Santità ha inoltre espresso la sua gratitudine alle autorità pubbliche cinesi per le buone e cordiali relazioni in occasione della sua visita in questo Paese.
Il Patriarca Kirill ha parlato della Chiesa ortodossa russa, ricordando che i suoi figli sono persone che vivono in Russia, Ucraina, Bielorussia, Moldavia, Kazakistan e altri Paesi.
«Lo sviluppo più importante che abbiamo raggiunto negli ultimi anni crediamo riguardi i rapporti Chiesa-Stato, i rapporti tra la Chiesa e la società, - ha detto Sua Santità. - La Chiesa ha un ruolo di primo piano nel dibattito pubblico sulle più varie questioni. Abbiamo raggiunto un ottimo dialogo con tutti i partiti politici che sono rappresentati nella Duma di Stato, con i sindacati, con le associazioni di scrittori, con uomini di scienza e compositori. Negli ultimi anni abbiamo sviluppato programmi educativi, l’interazione con la scuola, con le forze armate, con i penitenziari».
«La Chiesa russa è l’unica istituzione che ha conservato la sua unità dopo il crollo dell’Unione Sovietica. E quindi io, come Patriarca, rappresento non solo la Federazione Russa, ma tutte le ex repubbliche dell’Unione Sovietica, tranne la Georgia e l’Armenia, che hanno le loro Chiese», ha proseguito Sua Santità.
Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha elogiato i buoni rapporti stabiliti nel corso degli anni con l’Amministrazione statale per gli affari religiosi e con le organizzazioni religiose in Cina. In particolare, Sua Santità ha ringraziato la Chiesa cattolica cinese, che fornisce ai credenti ortodossi le chiese per i servizi divini.
«Abbiamo problemi comuni che derivano dalla nostra morale religiosa. Questi problemi sono su scala mondiale, - ha affermato Sua Santità il Patriarca. - Vediamo un forte declino della moralità in molti Paesi, in particolare nella civiltà occidentale. Ogni legislazione è basata sulla morale, perciò se vengono minati i principi morali nella vita delle persone crollerà l’intero sistema delle relazioni umane. L’umanità rischia di suicidarsi. Molti dicono che in primo luogo ci deve essere la libertà personale, ma noi come credenti sappiamo che nell’uomo alberga non solo il bene ma anche il male. La libertà si apre al bene, ma cosa succede se la libertà si apre al male? Oggi siamo in grado di vedere cosa sta succedendo in un certo numero di Paesi occidentali: la legalizzazione del matrimonio omosessuale, il sostegno all’eutanasia, l’atteggiamento ambiguo nei confronti della prostituzione».
La Chiesa Ortodossa Russa ritiene che occorra costituire un ampio fronte delle religioni in difesa della vita sul nostro pianeta, a protezione dell’integrità della persona umana, ha affermato Sua Santità, sottolineando: «Ecco perché quando ho incontrato il signor Presidente della Cina ho detto che le nostre civiltà - russa ortodossa e cinese - hanno un fondamento spirituale comune. Sia la Russia che altri Paesi ortodossi non hanno distrutto le basi morali della vita, ma piuttosto cercano di educare il popolo agli alti ideali morali. Penso che questo potrebbe essere una base molto importante per la nostra cooperazione, sia internazionale che bilaterale. Grazie a questa collaborazione, sicuramente contribuiremo
allo sviluppo delle relazioni russo-cinesi, da cui dipende in non piccola parte la storia contemporanea della civiltà umana».
In memoria dell’incontro, il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha offerto ai partecipanti le medaglie realizzate in occasione della Sua intronizzazione il 2 febbraio 2009, il libro «Ortodossia in Cina» in russo e cinese, che illustra la storia e la vita contemporanea della Chiesa ortodossa cinese, così come l’edizione cinese del suo libro «Libertà e responsabilità: alla ricerca dell’armonia. I diritti umani e la dignità della persona».


La La Grande Muraglia cinese


Il Il Patriarca Kirill arriva a Pechino


Pechino Pechino - Il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' e il Presidente cinese Xi Jinping


Pechino Pechino - Divina Liturgia nella chiesa della Dormizione presso l'Ambasciata russa


Pechino Pechino - Chiesa della Dormizione


Pechino Pechino - Il Patriarca Kirill incontra i leader delle comunità religiose in Cina