Per l'integrità spirituale del mondo ortodosso. Riunione al Gran Palazzo del Cremlino di Mosca
Il Gran Palazzo del Cremlino è la residenza ufficiale del Presidente della Federazione Russa. È localizzato nel cuore della capitale, nella porzione sudorientale del Cremlino di Mosca, di cui rappresenta un’importante elemento architettonico. La porzione principale del palazzo, per quanto riguarda l’aspetto attuale, è stata realizzata tra il 1838 ed il 1850, per iniziativa di Nicola I in luogo dell’antico gran palazzo del Principe Ivan III, risalente al XV secolo, e del palazzo di Elisabetta di Russia, del XVIII secolo. Il progetto e la costruzione sono stati curati da una équipe di architetti: F.F. Rijter, N.I. Chichagov, P.A. Guerasimov, sotto la direzione del famoso architetto Konstantin Thon. Per la decorazione degli interni sono stati portati artisti e scultori ben noti come F. Solntsev, I. Vitali, P. Klodt e O. Loganovsky.
Il Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin ha incontrato il 25 luglio 2013, presso il Gran Palazzo del Cremlino a Mosca, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, i Primati e i rappresentanti delle Chiese ortodosse locali, giunti a Mosca per partecipare alle celebrazioni per il 1025° anniversario del Battesimo della Rus’.
Alla riunione hanno partecipato Sua Beatitudine Teodoro II, Patriarca di Alessandria e di tutta l’Africa, Sua Beatitudine Teofilo III, Patriarca della Città Santa di Gerusalemme e di tutta la Palestina, Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, Sua Santità e Beatitudine Elia II, Catholicos-Patriarca di tutta la Georgia, Sua Santità Ireneo, Patriarca della Serbia, Sua Santità Neofita, Patriarca della Bulgaria, Sua Beatitudine Crisostomo II, Arcivescovo di Nuova Giustiniana e di tutta Cipro, Sua Beatitudine Savva, Metropolita di Varsavia e di tutta la Polonia, Sua Beatitudine Ticone, Metropolita di tutta l’America e il Canada, il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, Metropolita Hilarion di Volokolamsk, i capi delle delegazioni delle Chiese ortodosse di Costantinopoli, Antiochia, Romania, Grecia, Albania e della Repubblica Ceca e Slovacchia, che partecipano alle celebrazioni.
Il Capo di Stato ha accolto i presenti e ha osservato che questo incontro si è tenuto per la prima volta. «In questi giorni la Chiesa ortodossa russa e l’intero mondo ortodosso celebrano il 1025° anniversario del Battesimo della Rus’, e all’inizio di questo incontro lasciatemi che mi congratuli con Voi per questa festa comune», - ha detto Vladimir Putin, sottolineando che l’adozione del cristianesimo ha determinato il destino e la civiltà della Russia, è stato il punto di svolta decisivo nella storia della Chiesa e dello Stato Russo.
«I fondamenti morali della fede ortodossa hanno in gran parte plasmato il nostro carattere nazionale e la mentalità dei popoli della Russia, hanno rivelato la migliore qualità creativa del nostro popolo, hanno aiutato la Russia a prendere il suo giusto posto nella civiltà europea e mondiale, - ha detto il Presidente. - Per lo Stato Russo, per la nostra identità nazionale, l’Ortodossia è diventata il pilastro spirituale, ha sostenuto i forti legami di parentela tra la Russia, l’Ucraina e la Bielorussia. Direi che sia simbolico che la celebrazione congiunta del 1025° anniversario del Battesimo della Rus’ nei tre Paesi sia stata istituita dal comitato organizzatore congiunto, presieduto dal Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill».
Come rilevato dal Presidente Putin, «la celebrazione dell’anniversario del Battesimo della Rus’ è caratterizzata da numerose iniziative laiche ed ecclesiastiche. Uno di questi eventi riguarda l’arrivo in Russia, Ucraina e Bielorussia della croce di Sant’Andrea, simbolo dell’unità spirituale dei popoli ortodossi».
«La fede sincera e solida ha aiutato i nostri antenati a passare attraverso prove difficili, a superare le avversità e a vincere, - ha testimoniato il Capo dello Stato. - Questa esperienza di perfezione morale, lo sviluppo culturale, sociale e politico sono diventati parte integrante del patrimonio del cristianesimo orientale, hanno unito i popoli appartenenti alla tradizione religiosa ortodossa. La Russia riveste un ruolo importante nel difendere l’integrità spirituale del nostro mondo ortodosso, nel promuovere lo sviluppo della cooperazione e il rafforzamento del dialogo tra le Chiese ortodosse».
Rivolgendosi ai Primati e ai rappresentanti delle Chiese ortodosse, il Capo dello Stato ha detto: «Sono fiducioso che il nostro incontro, la Vostra visita nella capitale del nostro Stato servano a questo scopo. Oggi, le persone sono in cerca del sostegno morale, milioni di nostri concittadini lo trovano nella religione, si fidano della saggia parola pastorale della Chiesa ortodossa russa. Il Vostro disinteressato servizio educativo è molto richiesto, come gli sforzi delle autorità nel mantenere la pace, volti a rafforzare l’armonia e la stabilità, la restaurazione dei legami storici tra i popoli e con i connazionali all’estero».
Nel corso dell’incontro è stato sottolineato anche il nuovo livello di sviluppo delle relazioni Chiesa-Stato: «Ci comportiamo come veri partner e collaboriamo per la risoluzione dei problemi interni e internazionali più urgenti, per lo sviluppo congiunto e per il bene del nostro Paese e del nostro popolo».
«La Russia nei secoli si è costruita e rafforzata in uno Stato multinazionale e multiconfessionale, traendo la forza e la fiducia in una tale varietà, è sempre stata aperta e rispettosa di altri gruppi etnici e delle loro tradizioni culturali, ha accolto i principi della solidarietà, della libertà e della responsabilità, del rispetto dei diritti e della morale, della difesa dei valori tradizionali, - ha testimoniato il Presidente russo. - Questa è la base necessaria per uno sviluppo stabile e progressivo, il perno per l’ordine mondiale nel XXI secolo. E l’Ortodossia difende fermamente questa posizione. Oggi, in particolar modo, sono necessari sforzi volti ad evitare conflitti tra civiltà, che comportano gravi conseguenze. La Russia, con la sua vasta esperienza nella costruzione e nel mantenimento della pace e dell’armonia multireligiosa, è disposta a condividere le sue esperienze».
Con preoccupazione e dolore V.V. Putin ha osservato che in molte parti del mondo, soprattutto in Medio Oriente e in Nord Africa, si stanno moltiplicando le tensioni settarie, che violano i diritti delle minoranze religiose, tra cui i cristiani, e tra questi i cristiani ortodossi. «Credo che questo problema acuto dovrebbe essere oggetto di attenzione da parte della comunità internazionale, - ha detto. - Il nostro Paese continuerà a perseguire la sua linea costruttiva per la rapida risoluzione delle situazioni di conflitto. Di grande importanza in questi sforzi è la cooperazione interreligiosa e interculturale. E, naturalmente, per noi è molto importante la posizione, la partecipazione e il sostegno delle Chiese ortodosse locali e dei loro Primati».
Il Capo dello Stato ha augurato ai suoi interlocutori «pace, prosperità, longevità, nuove realizzazioni nel servizio disinteressato, per l’affermazione degli alti ideali cristiani di bontà, misericordia e giustizia, al fine di rafforzare la comprensione reciproca e la fiducia tra i popoli».
A sua volta, il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha ringraziato Vladimir Putin per la possibilità dell’incontro. «L’attuale celebrazione del Battesimo della Rus’ è un evento molto importante nella storia moderna della Russia, non solo perché sono passati 1025 anni da questo evento, ma anche perché sono passati venticinque anni da quando è iniziata la rinascita spirituale del nostro popolo e della Chiesa ortodossa russa», - ha detto Sua Santità.
Il Patriarca ha condiviso i ricordi della celebrazione del Millesimo anniversario del Battesimo della Rus’. «Nessuno sapeva come sarebbe cambiata la storia, che cosa sarebbe accaduto nel nostro Paese, ma c’era un chiaro presentimento della svolta storica nella vita del nostro popolo e della Chiesa russa... Negli anni ‘90 e nei primi anni del 2000 abbiamo gradualmente elaborato un modello di relazioni tra Stato e Chiesa... Nel dialogo, in pratica, passando attraverso le difficoltà, sono state delineate le linee di questo modello, che si caratterizza nel rispetto reciproco, nella non ingerenza nei reciproci affari, e allo stesso tempo nella disponibilità a cooperare nelle questioni di vitale importanza per il nostro popolo e per il nostro Paese».
Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha condiviso le impressioni vissute durante la Divina Liturgia nella Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca insieme ai Primati e ai membri delle delegazioni delle Chiese ortodosse locali il giorno prima, descrivendole come un evento spiritualmente intenso e potente. «Questo è stato percepito da tutti: sia da quelli che pregavano che da quelli che hanno tenuto il servizio, e sia da coloro che seguivano il servizio in tv, - ha detto Sua Santità il Patriarca Kirill. - Abbiamo chiesto a Dio di aiutarci a continuare sulla strada del rafforzamento della nostra vita spirituale e, allo stesso tempo, abbiamo ringraziato Dio per i venticinque anni che non sono stati facili, accompagnati da molte difficoltà sia per la Chiesa che per il nostro popolo. Ma questi anni hanno portato frutti abbondanti. Oggi possiamo dire che la rinascita della vita spirituale nel territorio della Rus’ storica, tra cui la Federazione russa, l’Ucraina, la Bielorussia, e in altri Paesi del territorio canonico della Chiesa ortodossa russa, non ha precedenti nella storia del mondo. In questi venticinque anni è rinata la vita spirituale di milioni di persone. Sono state costruite e ristrutturate chiese, sono stati aperti i monasteri, le scuole teologiche, sono stati sviluppati i mezzi di comunicazione, i progetti sociali ed educativi...».
«Vorrei ringraziare dinanzi a Voi tutti la leadership del Paese per la sensibilità e il reciproco rispetto nel risolvere i problemi specifici del dialogo, - ha continuato Sua Santità. - Speriamo che il Signore rivolga la Sua misericordia verso di noi, come è stato negli ultimi venticinque anni».
Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha detto che i Primati e i rappresentanti delle Chiese ortodosse riuniti a Mosca hanno sottoscritto una dichiarazione congiunta sul tema della presenza cristiana e ortodossa in Medio Oriente. Il testo del documento è stato consegnato al Presidente russo Vladimir Putin.
«Oggi, a seguito della tragedia in corso in Siria, vi è la terribile prospettiva di perdere la presenza cristiana nel Paese, - ha detto Sua Santità il Patriarca Kirill. - Se questo accade, i Paesi vicini non devono rimanere in disparte. Non possiamo permettere la devastazione in Medio Oriente in termini di presenza dei cristiani. Sarà una catastrofe di civiltà. Le nostre origini sono lì, c’è la nostra fede, ci sono gli antichi Patriarcati. Se, a seguito delle operazioni militari, i cristiani dovessero essere eliminati fisicamente, come sta accadendo attualmente in Siria, o cacciati dal Paese, allora davvero sarebbe una tragedia per le Chiese ortodosse e per la cultura mondiale».
Sua Santità ha augurato alla leadership del Paese e a tutto il popolo «l’aiuto di Dio, affinché noi tutti possiamo diventare più forti, affinché lo Stato Russo possa rafforzarsi economicamente per la stabilità politica e la pace nella nostra società».
Poi, a nome dei rappresentanti delle Chiese ortodosse locali, Sua Beatitudine Teodoro II, Patriarca di Alessandria e di tutta l’Africa, ha detto al Presidente della Federazione Russa: «Glorificando e onorando Dio nella Santissima Trinità, noi, Primati e rappresentanti di tutte le Chiese autocefale, rivolgiamo la nostra benedizione e la gioia per l’incontro ufficiale con la leadership politica, che rispettiamo e stimiamo. Questa visita non è di natura formale, ma è l’espressione sincera dell’amore in Cristo, nel clima di reciproca comprensione e gioia spirituale che regna per la celebrazione del 1025° anniversario del Battesimo della Rus’. Questo evento ha determinato la direzione dello sviluppo storico della nazione, la cui responsabilità è affidata alla leadership. L’adozione da parte del popolo russo della fede e della ricca tradizione patristica, avvenuta con il Battesimo nel 988, voluto dal santo principe Vladimir, è stata una solida base su cui rafforzare l’anima russa. Passando attraverso il crogiolo della prova, l’uomo russo non ha mai avuto paura di sacrificare il suo «Io» in nome del «Noi» quando sono state scritte le pagine d’oro dell’eroismo e del sacrificio nel Libro della Storia».
«Nel rendere onore alla lunga storia del cristianesimo in Russia, siamo felici di guardare a Vostra Eccellenza, - ha detto Sua Beatitudine il Patriarca Teodoro al Presidente russo. - La nostra anima è piena di gioia interiore e di gratitudine, dando vita in noi ad uno stato d’animo orante. E preghiamo con fervore, desiderando sinceramente che il Signore Vi dia buona salute e la forza per il bene e la prosperità del popolo russo».
Il Primate della Chiesa di Alessandria ha detto che il suo gregge è composto da cristiani ortodossi del continente africano, che vivono in 54 Paesi, in 42 dei quali c’è la rappresentanza del Patriarcato di Alessandria. «Stiamo lavorando ad Alessandria, al Cairo, che ora sta attraversando un momento così difficile, e come padre spirituale Vi prego di non dimenticare i nostri luoghi», - ha chiesto Sua Santità Teodoro, Patriarca di Alessandria e di tutta l’Africa.
Nella successiva discussione, i Primati e i rappresentanti delle Chiese ortodosse locali hanno condiviso i loro pensieri e le preoccupazioni con il Presidente della Federazione Russa.
Al termine dell’incontro, si è svolta una breve conversazione tra V.V. Putin e il Primate della Chiesa ortodossa russa. In occasione del 1025° anniversario del Battesimo della Rus’, il Presidente russo ha donato a Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ un’antica icona dei Santi Zosima e Savvatij delle Solovki.
Come dono al leader russo, Sua Santità il Patriarca ha presentato un’icona del Salvatore.
Gran Palazzo del Cremlino di Mosca (Russia).
Il Presidente Vladimir Putin.
Sua Santità il Patriarca Kirill.
Mosca - Il Presidente Putin incontra i leader ortodossi.