«Mosca», di Viačeslav Ivanov. Dedicato alla Madre di Dio di Kazan'
MOSCA
Trascinandosi nell’azzurro, le nubi
si fanno più pesanti dall’umido languore.
Betulle avvizzite biancheggiano,
e in basso si stende il fiume.
E la Città-miraggio, contornata
in lontananza da un arco specchiante,
come i soli di cento fulgidi vessilli
ha acceso le candele di cento calde cupole.
L’estrema luce dell’ombra verde
scintilla di oro fluido;
e la Città divampa e non si strugge,
cullando il suo vermiglio sfolgorio.
Con una folla compatta di torri
si profila come un magico accampamento
fra le radure offuscate dalla nebbia
e la glauca, sbiadita lontananza.
Come se, sagrestana di meraviglie terrestri,
con tutta una fortezza turrita di esorcismi
difendesse dai contrapposti eserciti
un talismano dei cieli.
Vjačeslav Ivanov
Alla Madre di Dio di Kazan' - Colei che protegge i confini orientali della Russia.