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Mentre sono in corso i preparativi per la conferenza internazionale di pace sulla Siria, voluta da Russia e Onu per mettere fine alla crisi siriana, pubblichiamo la lettera che il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha inviato il 10 settembre 2013 al Presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama per scongiurare il pericolo di un attacco militare degli Usa in territorio siriano. L’intervento non è stato votato dal Congresso degli Stati Uniti dopo la lettera del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin al popolo americano e l’appello di Sua Santità il Patriarca Kirill.

Vostra Eccellenza, signor Presidente!

Con dolore e ansia la Chiesa ortodossa russa sta vivendo i tragici eventi in Siria. Attingiamo le informazioni sulla situazione siriana non dagli organi di stampa, ma dalla testimonianza vivente dei capi religiosi e dei nostri connazionali che vivono in questo Paese.
Oggi, la Siria è teatro di un conflitto armato, nel quale sono coinvolti mercenari stranieri e militanti legati a centri terroristici internazionali. Per milioni di civili la guerra è diventata un calvario quotidiano.
Con profonda preoccupazione abbiamo ricevuto la notizia di piani dell’esercito degli Stati Uniti di attaccare il territorio siriano. Senza dubbio, questo provocherà maggiore sofferenza al popolo siriano, in particolare alla popolazione civile. Un intervento militare in Siria potrebbe mandare al potere le forze radicali, che non saranno in grado o non vorranno instaurare l’armonia religiosa nella società siriana.
La nostra maggiore preoccupazione è rivolta al destino della popolazione cristiana della Siria, che in quel caso rischia lo sterminio o l’espulsione. Questo sta già avvenendo in alcune parti del Paese, occupate dai militanti. Il tentativo compiuto dai gruppi armati dell’opposizione siriana di conquistare la città di Ma’loula, abitata prevalentemente da cristiani, conferma le nostre preoccupazioni. I militanti continuano a bombardare la città, dove si trovano antichi monasteri cristiani - luoghi particolarmente venerati dai fedeli di tutto il mondo.
Dal 22 aprile, i militanti tengono prigionieri i vescovi cristiani di Aleppo - i metropoliti Boulos Yazigi e Mar Gregorios Yohanna Ibrahim, il cui destino non è noto, anche se un certo numero di leader religiosi ha rivolto un appello alla leadership dei loro Stati per aiutare a liberarli.
Non c’è dubbio che l’attuale crisi siriana deve essere risolta con la partecipazione della comunità internazionale. A questo proposito, ritengo importante utilizzare le opportunità che si sono aperte per una soluzione diplomatica del conflitto. Queste opportunità implicano il controllo della comunità internazionale sulle armi chimiche in Siria.
La Chiesa ortodossa russa conosce il prezzo della sofferenza e della perdita di vite umane, dal momento che nel XX secolo il nostro popolo è sopravvissuto a due guerre mondiali devastanti, che hanno causato milioni di morti e hanno rovinato la vita di molte persone. Inoltre, consideriamo come nostro il dolore e le perdite che il popolo americano ha sofferto nel terribile attacco terroristico dell’11 settembre 2001.
Alla vigilia della ricorrenza di questo triste evento, mi appello a Voi affinché diate ascolto alla voce dei leader religiosi, che si oppongono all’unanimità a qualsiasi interferenza militare nel conflitto siriano, e vogliate consentire il rapido avvio dei colloqui di pace.

Cordiali saluti,

+ Kirill,
Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’

L'incrociatore L'incrociatore «Moskva» e il cacciatorpediniere «Andrea Doria» nel Mediterraneo