L'unità nazionale della Russia. Un ponte tra l'Europa e l'Asia

«Sono profondamente convinto che la pace interreligiosa, il dialogo tra la Chiesa e lo Stato sono una condizione essenziale per il successo nel percorso della Russia come stato multinazionale, che copre un vasto territorio geografico».

+ Kirill
Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’

Nel giorno della festa dell’icona della Madre di Dio di Kazan’, in memoria della liberazione di Mosca e della Russia dall’invasione dei polacchi nel 1612, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha celebrato la Divina Liturgia nella Cattedrale Patriarcale della Dormizione del Cremlino di Mosca.
Il 4 novembre si celebra in Russia anche la Giornata dell'Unità nazionale. Il programma delle celebrazioni, dedicate al 400° anniversario della dinastia dei Romanov nel 2013, comprendeva la VII Assemblea del Mondo russo presso il Palazzo Tauride di San Pietroburgo, l’inaugurazione del rinnovato e riassemblato obelisco della dinastia dei Romanov presso il Giardino di Alessandro, a ridosso delle mura del Cremlino, e l’apertura della XII mostra-forum «Russia ortodossa - Giornata dell’Unità nazionale. La mia storia. I Romanov», presso il centro espositivo «Il Maneggio» di Mosca, uno degli eventi centrali delle celebrazioni di questo anniversario.
L'unità nazionale della Russia oggi rappresenta un fattore importante non solo sul piano spirituale, ma anche geopolitico e geoeconomico, per ciò che riguarda i prossimi e attesi sviluppi nell'ambito dell'Unione euroasiatica. Parallelamente, l'unità dell'Europa è importante e necessaria per i processi di integrazione europea ed eurasiatica.
Questi due processi si possono completare a vicenda. Di questo è convinto il presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, il quale sostiene che «entrambi i modelli di integrazione sono costruiti su principi simili e si basano sulle norme dell’Organizzazione mondiale del commercio... ma è necessario lavorare insieme per costruire un'Europa unita». Il partenariato orientale è un progetto dell'Unione Europea, che mira allo sviluppo dell'integrazione con i Paesi dell'ex Unione Sovietica.

VII Assemblea del Mondo russo
In occasione della celebrazione della Giornata dell’Unità nazionale, si è svolta presso il Palazzo Tauride di San Pietroburgo la IV Assemblea del Mondo russo (Russkiy mir), organizzata dalla Fondazione «Mondo russo» e dalla Associazione internazionale degli insegnanti di lingua e letteratura russa.
L’Assemblea è stata aperta dal presidente del Collegio dei revisori della Fondazione «Mondo russo» e dell’Università statale di San Pietroburgo, Ludmila Alexeyena Verbitskaya, e dal presidente del Consiglio di amministrazione della medesima fondazione e della Commissione per l’istruzione della Duma di Stato, Vyacheslav Alexeyevič Nikonov.
All'evento hanno partecipato il capo dell'Agenzia federale per la Comunità degli Stati Indipendenti, connazionali residenti all'estero e cooperazione internazionale umanitaria (Rossotrudnichestvo), K.I. Kosachev, il rappresentante speciale del Presidente della Federazione Russa per la cooperazione internazionale umanitaria M.E. Shvydkoj, il presidente delle «Ferrovie russe» V.I. Yakunin, l’ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Serbia in Russia Slavenko Terzič, il direttore esecutivo della fondazione «Mondo russo» P.P. Skorospelov, e altri.
Dalla Chiesa ortodossa russa hanno partecipato al convegno il rettore dell’Accademia Teologica e Seminario di San Pietroburgo, vescovo Amvrosij di Peterhof, il rappresentante ad interim della Chiesa ortodossa russa presso le Istituzioni europee, arciprete Antonij Ilyin, il capo del distretto di Baviera e Assia della diocesi di Berlino e Germania, sacerdote della parrocchia di Santa Xenia di San Pietroburgo a Norimberga, arciprete Pyotr Stepanov, il rettore del Seminario teologico di Parigi, ieromonaco Alexander (Sinjakov), il rettore delle parrocchie di San Giovanni Evangelista a Campina das Misoyns e di San Sergio di Radonež a Santa Rosa (Brasile), sacerdote Dionisij Kazantsev, e infine un dipendente del Segretariato per l’estero del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, ierodiacono Roman (Kiselev).
Sono stati letti i messaggi di congratulazioni del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e del primo ministro russo Dmitrij Medvedev agli organizzatori e ai partecipanti della VII Assemblea del Mondo russo.
Con la benedizione del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, il vescovo Amvrosij di Peterhof ha letto il messaggio di congratulazioni del Primate della Chiesa ortodossa russa.
L'Assemblea, che si è svolta per la seconda volta nella Capitale del Nord della Russia, era dedicata al tema «Mondo russo: missione educativa». Durante i lavori è stata discussa una vasta gamma di questioni umanitarie legate al mondo russo multinazionale, alla sua storia e cultura, al ruolo e alle prospettive della lingua russa.
Il forum ha visto la partecipazione di oltre settecento delegati provenienti da settantacinque Paesi - personalità politiche e pubbliche, diplomatici, accademici, rappresentanti di organizzazioni, compatrioti, sacerdoti, artisti e professori d'arte, docenti delle scuole russe, giornalisti locali e stranieri.
L'Assemblea è il più grande evento nelle attività del Fondo «Mondo russo», che si svolge tradizionalmente in coincidenza con la celebrazione della Giornata dell'Unità nazionale.
Durante i lavori assembleari sono stati tenuti dibattiti, tavole rotonde, sezioni tematiche, workshop su temi importanti nel campo della lingua russa, della cultura, della storia e della filosofia del Mondo russo.

Messaggio del Patriarca Kirill
Agli organizzatori, ai partecipanti e agli ospiti della VII Assemblea del Mondo russo!

Cari fratelli e sorelle!
Saluto cordialmente tutti voi, che oggi siete riuniti qui a San Pietroburgo per partecipare ai lavori dell’Assemblea del Mondo russo sul tema «Mondo russo: missione educativa».
Il tema di questo forum non è stato scelto a caso: quest'anno, sia nel nostro Paese che all'estero si celebra un evento significativo, il 1150° anniversario della missione educativa in Moravia dei Santi Cirillo e Metodio, educatori e maestri dei popoli slavi.
Il valore delle opere dei fratelli di Salonicco per la formazione e lo sviluppo di tutto il mondo russo è davvero enorme: con la creazione dell'alfabeto, che ha consentito la traduzione delle Sacre Scritture in slavo, la traduzione dei libri liturgici e la formazione della cultura letteraria, essi hanno determinato in gran parte il cammino spirituale dei popoli della Rus’ storica e hanno trasmesso loro il grande tesoro della fede ortodossa. Grazie alle opere dei santi Cirillo e Metodio, gli slavi sono stati in grado di interagire con i Paesi cristiani, di unire le loro tradizioni, basate sugli ideali del Vangelo, per essere, secondo le parole dell'Apostolo Paolo, non più stranieri né ospiti, ma concittadini dei santi e familiari di Dio (Ef 2, 19).
Mi auguro che in questa epoca attuale di cambiamento globale e di scambi culturali, noi, come successori della millenaria civiltà slava, rimaniamo fedeli alle nostre radici spirituali e culturali, e nei cuori serbiamo la gratitudine per i primi educatori dei popoli slavi, grazie ai quali i nostri antenati hanno scoperto la fonte della conoscenza di Dio, da cui il popolo russo per secoli ha tratto la forza creativa e l’ispirazione.
Auguro a tutti Voi proficue discussioni e il successo nelle opere. La benedizione del Signore sia sempre con Voi.

+ Kirill
Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’

Divina Liturgia a Mosca
Nel giorno della festa dell’icona della Madre di Dio di Kazan’, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha celebrato la Divina Liturgia nella Cattedrale Patriarcale della Dormizione del Cremlino di Mosca.
All'inizio della Liturgia, il Primate della Chiesa ortodossa russa si è recato sui gradini della porta meridionale della Cattedrale della Dormizione, dove ha accolto l’icona della Madre di Dio di San Teodoro, che è stata portata dal vescovo Ferapont di Makaryev, amministratore pro tempore della diocesi di Kostroma, e dai chierici di Kostroma. Questa città è la culla della dinastia dei Romanov e l'icona della Madre di Dio di San Teodoro è la protettrice di questa dinastia, che rese la Rus' una grande potenza mondiale. Dinanzi a questa icona si riunì nel monastero Ipatiev di Kostroma, il 14 marzo 1613, lo Zemskij Sobor, che proclamò Mikhail Romanov nuovo zar di Russia, primo zar della dinastia dei Romanov... dopo il Periodo dei Disordini .
Con la benedizione di Sua Santità il Patriarca Kirill, l’immagine miracolosa è stata portata a Mosca da Kostroma per essere esposta dal 4 al 12 novembre 2013 presso il centro espositivo «Il Maneggio» in occasione dell’apertura della XII mostra-forum «Russia ortodossa - Giornata dell'unità nazionale. La mia storia. I Romanov».
Durante il servizio patriarcale, il santuario è stato collocato al centro del tempio per essere venerato dai fedeli, e al termine della Liturgia è stato portato nel centro espositivo «Il Maneggio».
Hanno concelebrato con Sua Santità il metropolita Isaias di Tamassos e Oreini, della Chiesa ortodossa di Cipro, l’arcivescovo Mikhail di Ginevra ed Europa occidentale, l'arcivescovo Mark di Yegorievsk, responsabile dell’Ufficio del Patriarcato di Mosca per le istituzioni estere, il vescovo Feodosij di Seattle, il vescovo Feofilakt di Dmitrov, vicario del monastero stavropigiale di Sant’Andrea, il vescovo Serghej di Solnechnogorsk, capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca, il vescovo Tikhon di Podolsk, presidente del Dipartimento economico e finanziario del Patriarcato di Mosca, il vescovo Ferapont di Makaryev, il segretario del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ a Mosca, arciprete Vladimir Divakov, il presidente del Dipartimento sinodale per i rapporti tra Chiesa e Società, arciprete Vsevolod Chaplin, il vicedirettore del Dipartimento amministrativo del Patriarcato di Mosca, archimandrita Sava (Tutunov), il clero di Mosca e della diocesi di Kostroma.
Al culto hanno partecipato il governatore dell'isola di Corfù Khristos Skurtis e la delegazione della Chiesa ortodossa di Cipro.
Durante la Liturgia ha cantato il coro del monastero Sretenskij (diretto da Nikon Zhila).
Il discorso prima della Comunione è stato tenuto dall'arciprete Feodor Rozhik, rettore della chiesa dell’icona della Madre di Dio «Il Segno» di Mosca, nel sobborgo di Pereyaslav.
Al termine della celebrazione è stato tenuto un servizio di preghiera (slavlenie) in onore dell’icona della Madre di Dio di Kazan'. Poi, il Primate della Chiesa russa, come di consueto, si è rivolto ai fedeli con la parola Primaziale.

Obelisco dei Romanov
Presso il Giardino di Alessandro, a ridosso delle mura del Cremlino, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha preso parte alla cerimonia di inaugurazione del rinnovato e riassemblato obelisco, che è stato costruito un secolo fa in onore del 300° anniversario della dinastia Romanov.
Per la Giornata dell’Unità nazionale e il 400° anniversario della dinastia dei Romanov, l’obelisco, che presso i nostri contemporanei è conosciuto come il «monumento ai pensatori rivoluzionari», ha riacquistato il suo aspetto storico e al posto dei diciannove nomi dei pensatori socialisti ora ci sono i nomi dei diciassette zar dei Romanov e i simboli sovrani della Russia prerivoluzionaria.
Alla cerimonia hanno partecipato anche il capo dell'Amministrazione del Presidente della Federazione Russa, Serghej Ivanov, il ministro della cultura della Federazione Russa Vladimir Medin, l’amministratore delegato del Presidente della Federazione Russa, Vladimir Kozhin, il vicesindaco di Mosca, Alexander Gorbenko, il presidente della Fondazione «Il ritorno», Yuri Bondarenko, il team di artisti per il recupero dell’aspetto storico dell’obelisco della dinastia dei Romanov.
Con la partecipazione del Patriarca Kirill e del capo dell'Amministrazione del Presidente della Federazione Russa, Serghej Ivanov, è stato tolto il velo che copriva l’obelisco. Quindi, è stato eseguito l’inno della Federazione Russa.
Il Primate della Chiesa ortodossa russa ha benedetto il monumento e poi si è rivolto ai presenti dicendo: «Caro Serghej Borisovič! Cari alti rappresentanti del Governo! Cari fratelli e sorelle! Signore e signori!
Vorrei congratularmi con tutti Voi per questo evento, di cui siamo testimoni e partecipi.
La stele in memoria della dinastia dei Romanov è stata istituita nel 1914, un anno dopo la celebrazione del 300° anniversario della dinastia dei Romanov. Questa stele è stata eretta per riportare i nomi di coloro che per trecento anni hanno guidato il nostro Stato. Nel momento stesso in cui i Romanov furono a capo del Governo, la Russia ha fatto enormi progressi nel suo sviluppo politico, economico e sociale. La Russia è diventata un grande Paese, una grande nazione - da mare a mare, da un oceano all'altro.
Nel dire questo, noi non idealizziamo nessuno della famiglia regnante, perché, come si dice nella preghiera per i defunti «non c'è persona che non ha peccato». Ma, nel ricordare il 300° anniversario del regno dei Romanov, possiamo dire con certezza che i sovrani, indipendentemente dalle loro abilità e qualità personali, hanno fatto quello che nessuno ha mai fatto per la Russia. La Russia è diventata un grande Paese, una grande nazione.
Che meraviglia che, dopo l’atto criminale commesso nel 1918, quando, al posto dei nomi storici sulla stele sono apparsi i nomi di persone sconosciute che hanno partecipato alla creazione di una delle ideologie, tutto questo ora è stato risolto! Oggi, di nuovo questa stele riporta i nomi dei nostri re e sembra come se il tempo non si fosse fermato. E perché tutto questo è necessario? Forse qualcuno dirà: perché si fa? Questo viene fatto affinché noi diventiamo consapevoli di essere un unico popolo sia nel tempo che nello spazio. Non possiamo vivere staccati dalla nostra storia, non possiamo supporre che il nostro Stato abbia poco più di ottant’anni, o, come dicono alcuni, poco più di vent’anni. Noi siamo gli eredi di oltre mille anni di storia. E se siamo consapevoli di questo legame con la storia, con i tempi, se siamo consapevoli del nostro rapporto con gli eroi del passato, allora ci sentiamo pervasi dalla identità nazionale e dalla dignità, senza la quale un popolo non può esistere.
Oggi si discute di come dovrebbe essere un libro di storia, e vorrei dire qualcosa di molto importante secondo me. Si può discutere all'infinito su alcuni episodi della storia, il loro approccio può essere fatto da un punto di vista ideologico o politico. Ma se questo approccio va bene, allora la storia non esiste, perché ci sono troppe opinioni al riguardo. Dobbiamo avere una visione comune del nostro sviluppo storico, perché è soprattutto un omaggio reso a tutti coloro che hanno dato la loro vita per il Paese, che hanno glorificato il nostro Paese, anche i re, i politici, gli uomini di scienza, i leader militari, i religiosi e gli intellettuali. Noi siamo qui riuniti per coloro che hanno lavorato per il bene della Russia e, attraverso quello che hanno fatto, noi guardiamo alla nostra storia. Solo allora... noi onoreremo il passato e costruiremo il futuro.
Com’è bello che oggi abbiamo inaugurato questa stele. Desidero ringraziare tutti di cuore - il nostro Presidente, Voi, Vladimir Igorevič, che avete lavorato duramente per realizzare in poco tempo tutto questo. Oggi noi facciamo memoria degli eventi legati alla celebrazione del 400° anniversario della dinastia dei Romanov. Celebriamo questa data nel rispetto e nella gratitudine verso tutti coloro che hanno dato la loro vita, hanno lavorato per rendere grande la nostra Patria. Dio benedica la Russia».
Poi, hanno preso la parola il capo dell'Amministrazione presidenziale della Federazione Russa, Serghej Ivanov, e il presidente della Fondazione «Il ritorno», Yuri Bondarenko.
Quindi, il Primate e i funzionari statali sono andati al monumento al martire Ermogene, il secondo Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ dopo diciassette anni dalla costituzione del Patriarcato di Mosca nel1589, e hanno deposto un cesto di fiori. La sua figura è legata al ritrovamento dell'icona di Kazan' della Madre di Dio e alla rivolta popolare contro i polacchi, che pose fine al Periodo dei Disordini nella Rus’, a causa della quale egli morì di stenti nei sotterranei del monastero di Čudov.

Giornata dell'unità nazionale
Dopo la benedizione, presso le mura del Cremlino, dell’obelisco restaurato in onore della dinastia dei Romanov e la posa dei fiori dinanzi al monumento del martire Ermogene, dal Giardino di Alessandro il Patriarca Kirill è andato al centro espositivo «Il Maneggio», dove ha incontrato i leader delle religioni tradizionali della Russia. Nel centro espositivo risuonavano le note delle opere di Mikhail Glinka «Gloria...» e «Una vita per lo Zar», eseguite dall’orchestra del Reggimento presidenziale.
Il Primate della Chiesa ortodossa russa e gli ospiti sono entrati nell'edificio, dove sono stati accolti dai bambini provenienti da diverse città dell'Ucraina, vestiti in abito nazionale.
Nella sala centrale del Maneggio, Sua Santità il Patriarca Kirill si è inchinato dinanzi all’icona miracolosa della Madre di Dio di San Teodoro. Il coro del monastero Sretenskij di Mosca ha eseguito il tropario e il canto di glorificazione dell’icona di San Teodoro.
Sul podio, allestito nei pressi dell’arca contenente l’icona miracolosa, Sua Santità ha inaugurato la mostra-forum «Russia ortodossa - Giornata dell'Unità nazionale. La mia storia. I Romanov», organizzata dal Consiglio Patriarcale per la cultura e dal Governo di Mosca, con il sostegno del Ministero della cultura della Federazione Russa, della società petrolifera «Rosneft», della società russa di storia militare e dell’organizzazione interregionale «Anniversario dei Romanov».
Nel suo discorso ai partecipanti alla cerimonia, il Primate della Chiesa Russa ha detto: «Vorrei dare un caloroso benvenuto a tutti Voi in questo giorno speciale. Secondo il calendario della Chiesa, oggi celebriamo la memoria dell'icona della Madre di Dio di Kazan’, e secondo il calendario civile la Giornata dell'Unità nazionale, una festa meravigliosa, che richiama la nostra identità nazionale a quelle pagine straordinarie di storia, con le quali è stata costruita questa identità.
Il 1613 fu l’anno in cui lo zar Mikhail Romanov è stato eletto dallo Zemskij sobor a questo alto servizio. È importante che nella Russia di oggi questo giorno venga celebrato e la memoria di questo evento sia mantenuta. Durante i trecento anni della dinastia dei Romanov, come ho appena detto all’inaugurazione dell’obelisco, molto è stato fatto - così tanto che sembra impossibile fare di più. La Russia, da un piccolo stato mono-nazionale nella pianura centrale russa, si è trasformata in un grande Stato multietnico, che va da un oceano all’altro. Quante forze sono state necessarie, quanta energia, questa è stata la volontà politica, questa è stata la volontà appassionata delle persone, che erano unite attorno alla persona del monarca, e tutto questo ha portato al risveglio dell'energia interna della vita delle persone. E il piccolo Stato, che confinava con i suoi vicini occidentali, grazie alla densità della popolazione e allo sviluppo economico, è diventato una grande potenza.
Qualunque sia l'interpretazione della storia, sebbene i fattori politici e ideologici non possono pregiudicare questa interpretazione, non dobbiamo dimenticare i fatti. E i fatti sono che oggi viviamo in una grande Russia proprio perché questa Russia è stata creata dal nostro popolo, guidato dalla dinastia regnante. E non possiamo dimenticare, naturalmente, quelle meravigliose persone che erano vicine ai nostri sovrani. I loro nomi possono essere elencati per sempre: Speranskii, Kutuzov, Suvorov, Stolypin, Glinka, Mendeleev, Tchaikovsky... e si può andare avanti e avanti. Non dobbiamo dimenticare i nostri poeti, Puškin, Lermontov, e gli scrittori, come Dostoevskij, Gogol’, Tolstoj. Tutte queste persone con il loro lavoro hanno rafforzato la dimensione spirituale e culturale della nostra Patria durante i trecento anni di regno della dinastia dei Romanov.
Oggi apriamo la mostra «Russia ortodossa», che è dedicata alle opere della dinastia dei Romanov. I nostri contemporanei devono sapere la verità sul passato, perché per molti anni la verità è stata nascosta o distorta. Al regno della dinastia dei Romanov sono stati imposti luoghi comuni e stereotipi ideologici, che sono stati progettati per allontanare le persone dalla storia, affinché avessero un atteggiamento completamente sbagliato verso il passato, come se non ci fosse, e se c'era, era tutto negativo, ad eccezione di alcune ribellioni volte ad indebolire il Governo. Per grazia di Dio, oggi viviamo in un tempo in cui le informazioni sono disponibili alle persone, le quali possono trarre le proprie conclusioni su ciò che è accaduto nella storia.
Questa mostra è dedicata al 400° anniversario della dinastia dei Romanov, è progettata per aiutare i nostri contemporanei a vedere il glorioso, anche se difficile, passato della nostra Patria, a vedere e magari ad innamorarsi di esso, perché senza l'amore per il passato non ci può essere rispetto per il presente e non ci possono essere le forze per costruire il futuro. Con queste parole apro la mostra «Russia ortodossa».
Il ministro della cultura Vladimir Medinsky ha letto il saluto del primo ministro della Federazione Russa Dmitrij Medvedev.
Il Patriarca Kirill, la granduchessa Marija Romanov, capo della Casa Imperiale Russa, e il ministro della cultura Medinsky hanno tagliato il nastro rosso, dichiarando aperta la mostra.
Poi, Sua Santità ha preso parte alla cerimonia di posa dei fiori presso il monumento a Kuzma Minin e al principe Dmitry Pozharsky.
Tra i primi visitatori della mostra c’erano il metropolita di Saransk e Mordovia Varsonofij, il presidente della Commissione sinodale per la cooperazione con i cosacchi, metropolita Kirill di Stavropol e Nevinnomyssk, il capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca, vescovo Serghej di Solnechnogorsk, il presidente del Dipartimento sinodale per la carità della Chiesa e il servizio sociale, vescovo Panteleimon di Nut-Zuevsky, il presidente del Dipartimento sinodale per i rapporti tra Chiesa e Società, arciprete Vsevolod Chaplin, il presidente ad interim del Dipartimento sinodale per le relazioni con le Forze armate e le Forze dell'ordine, arciprete Serghej Privalov, il presidente del Dipartimento sinodale per l’informazione Vladimir Legojda, i gerarchi e il clero della Chiesa ortodossa russa, i membri della delegazione della Chiesa ortodossa di Cipro, così come l'inviato presidenziale della Federazione Russa nel Distretto Federale Centrale, Alexander Beglov, il presidente della Commissione per il regolamento e l’organizzazione della Duma di Stato della Federazione Russa, Serghej Popov, il presidente del Comitato della Duma di Stato della Federazione Russa per la Comunità degli Stati Indipendenti, l'integrazione eurasiatica e le relazioni con i connazionali, Leonid Slutsky, la granduchessa Maria Vladimirovna Romanov, il vicepresidente del Consiglio mondiale del popolo russo Valerij Ganichev, i rappresentanti delle religioni tradizionali della Russia e numerosi ospiti.
La mostra è stata visitata anche dal presidente della Federazione Russa Vladimir Putin e da migliaia di russi e stranieri.
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In occasione del 300° anniversario della dinastia dei Romanov nel1903, fu realizzato questo uovo Fabergé per commemorare l'evento. Esso presenta un ricamo arabescato d'oro, coperto da oltre 1100 diamanti e simboli dello Stato. Ci sono diciotto miniature degli zar, incorniciate con diamanti. Nella parte superiore c’è un grande diamante con incisi gli anni «1613» e «1913». L'uovo è sostenuto da un’aquila araldica triplice. All'interno c'è un globo rotante, costituito da due emisferi a nord. Una metà mostra il territorio della Russia all'epoca del primo zar, l'altro il territorio dell'Impero russo, governato da Nicola II.
Stemma Stemma della dinastia dei Romanov (1613-1917)


Icona Icona di Kazan' della Madre di Dio (1579)


Mosca Mosca - Cattedrale della Dormizione, fondata da San Pietro nel 1326


Mosca Mosca - Icona della Madre di Dio di San Teodoro presso la Cattedrale della Dormizione


Mosca Mosca - Obelisco dei Romanov


Kirill, Kirill, Putin e l'icona di San Teodoro


Mosca Mosca - XII mostra sulla dinastia dei Romanov


Uovo Uovo Fabergé per il 300° anniversario della dinastia dei Romanov