In onore dell'icona della Madre di Dio di Kazan'

Nel giorno della festa dell’icona della Madre di Dio di Kazan’ e Giornata dell'Unità nazionale, si è svolta a San Pietroburgo una processione religiosa, alla quale hanno partecipato circa cinquantaquattromila persone.
Al termine della Divina Liturgia nella Cattedrale di Kazan’, il rettore del tempio, arciprete Pavel Krasnotsvetov, ha letto il messaggio di congratulazioni del metropolita di San Pietroburgo e Ladoga Vladimir.
Poi, è iniziata la processione, che si è diretta verso la Cattedrale di Sant'Isacco.
Il corteo è stato guidato dal vescovo di Carskoe Selo Markell, dal vescovo di Kronstadt Nazarij e dal clero di cinquanta diocesi, tra cui decani, rettori di chiese, sacerdoti e diaconi.
Alla processione hanno partecipato i rappresentanti del Governo, come il vicegovernatore Vasilij Kichedzhi, e i parlamentari dell'Assemblea legislativa.
Nella Cattedrale di Sant’Isacco è stato tenuto un concerto di canti spirituali, al termine del quale il vescovo Nazarij ha ringraziato il Governo della città per il suo sostegno nell'organizzazione della processione.
Il vicegovernatore Kichedzhi, per conto del governatore regionale Georgij Poltavchenko, si è congratulato con i cittadini per la festa e ha letto il messaggio del sindaco. Ha anche detto che il governo di San Pietroburgo ha deciso di sostenere due processioni religiose annuali: il 12 settembre, nel giorno della traslazione delle reliquie di Sant’Alexander Nevskij, e il 4 novembre, nel giorno dedicato all’icona della Madre di Dio di Kazan’.
Questa miracolosa icona della Madre di Dio risale al XIII secolo. Portata da Costantinopoli, la sacra icona sarebbe stata posta in un monastero di Kazan’, dal quale scomparve nel 1209, durante l'invasione dei Tartari. Dopo che lo zar Ivan il Terribile nel 1552 rioccupò il vasto territorio, gran parte della città fu bruciata da uno spaventoso incendio. Fu allora che la Madre di Dio apparve tre volte ad una ragazza di dieci anni, di nome Matrona, per invitarla a ricercare sotto le macerie di una casa distrutta la sua icona, nascostavi da alcuni fedeli durante la dominazione tartara. La ragazza non fu creduta, né dall'arcivescovo, né dal clero, né dai governanti, per cui, sola con la madre, cominciò a scavare la terra nel luogo indicato fino a che non fu trovata l'icona, avvolta da vecchi cenci, assolutamente intatta e come irradiata di luce. Era l'8 luglio 1579. La notizia si diffuse presto nella città e l'arcivescovo Ermogene (poi Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’) si recò sul luogo della scoperta, da dove in processione l'icona fu trasferita nella vicina chiesa di San Nicola. Nel giorno del «ritrovamento» due ciechi recuperarono la vista.
L'importanza dell'icona miracolosa era riconosciuta da tutta la Russia, soprattutto nei momenti più difficili della sua storia. Nel 1612, allorché Mosca era assediata dai polacchi, i soldati presero con sé la venerata icona come «Bandiera di vittoria», «Liberatrice della Russia», e il 27 novembre liberarono la città. Parimenti Pietro il Grande, nel 1709, prima di sferrare la battaglia decisiva contro le truppe di Carlo XII di Svezia, trascorse tre giorni di digiuno e di preghiera davanti a questa immagine con tutto il suo esercito. Fu ancora all'intercessione di Nostra Signora di Kazan' che fu attribuita la disfatta delle armate napoleoniche, iniziata il 22 ottobre 1812, giorno di una delle tre feste annuali dell'icona.
La notte del 29 giugno 1904, la sacra icona, ricca di ori e brillanti, venerata dal 1721 nella cattedrale di Kazan' a San Pietroburgo, fu rubata e dopo un secolo, il 28 agosto 2004, è stata restituita dalla Chiesa cattolica romana.

San San Pietroburgo - Cinquantaquattromila fedeli in processione per la Madre di Dio