Indizione del Concilio Panortodosso. Sinassi dei Primati delle Chiese locali ad Istanbul
I Primati e i rappresentanti delle Chiese ortodosse locali si sono riuniti al Fanar, il quartiere greco di Istanbul (l’antica Costantinopoli), dal 6 al 9 marzo 2014, nella prima settimana della Grande Quaresima, su invito del Patriarca Bartolomeo I per discutere della preparazione del Concilio Panortodosso.
La sinassi dei Primati delle Chiese ortodosse locali è stata preceduta dalla riunione della commissione preparatoria del Concilio Panortodosso. Con la benedizione di Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, la delegazione del Patriarcato di Mosca, guidata dal presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne (Decr), metropolita Hilarion di Volokolamsk, è arrivata ad Istanbul il 3 marzo, per partecipare alla preparazione della riunione (sinassi) dei Primati delle Chiese ortodosse locali.
Il presidente del Decr era accompagnato dal vicepresidente, arciprete Nikolaj Balashov, e dal diacono Anatolij Churyakov, dipendente del Dipartimento per le relazioni esterne. All’aeroporto di Istanbul gli ospiti della Chiesa ortodossa russa sono stati accolti dai rappresentanti del Patriarcato di Costantinopoli e del Consolato Generale della Federazione Russa.
Il giorno dopo, 4 marzo, presso il Patriarcato di Costantinopoli è iniziata la riunione della commissione preparatoria, presieduta dal metropolita Ioannes di Pergamo, alla quale hanno partecipato il metropolita Georgios di Guinea (Patriarcato di Alessandria), il metropolita Siluan di Buenos Aires e Argentina (Patriarcato di Antiochia), l’arcivescovo Nectarios di Anfidon (Patriarcato di Gerusalemme), il metropolita Gerasim di Zugdidi e Tsaish (Patriarcato georgiano), il metropolita Amfilohije del Montenegro e del mare e l’arciprete Gaij Gayich (Patriarcato serbo), il metropolita Nifon di Targovishte e l’arciprete Michael Tietz (Patriarcato di Romania), il vescovo Naum di Stobi (Patriarcato bulgaro), il metropolita Georgios di Pafos (Chiesa ortodossa di Cipro), il metropolita Chrysostomos di Messenia (Chiesa ortodossa greca), il metropolita Ioannes di Korchin (Chiesa ortodossa albanese), il vescovo Georgij di Siemiatycze (Chiesa ortodossa polacca).
Nel suo discorso di benvenuto alla prima riunione, il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca ha detto: «Vorrei esprimere la mia gratitudine a Sua Santità il Patriarca Bartolomeo per l’invito a questo importante incontro, in cui abbiamo la possibilità di scambiare opinioni e preparare la riunione dei Primati delle Chiese ortodosse locali.
Ringrazio il presidente di questo gruppo, Sua Eminenza il metropolita Ioannes di Pergamo, per aver presentato i temi della prossima riunione e per aver ricordato le questioni principali che oggi il mondo ortodosso deve affrontare.
Senza dubbio il tema della conservazione del cristianesimo in Medio Oriente per tutti noi è il tema numero uno. Ciò è dovuto al fatto che gli eventi in corso negli ultimi anni in Medio Oriente minacciano l’esistenza stessa del cristianesimo nella terra dove esso è nato e dove è vissuto per due millenni, dove per molti secoli i cristiani sono vissuti in pace con i musulmani e con altre religioni.
Abbiamo tutti assistito agli eventi della cosiddetta primavera araba, quando in un Paese, attraverso forze esterne, avviene il rovesciamento del regime politico esistente, e poi, invece della democrazia, in nome della quale è stato deposto il regime precedente, arriva il caos. Poi prendono il sopravvento forze estremiste, che attaccano i cristiani, li uccidono, rapiscono sacerdoti, vescovi, monache, profanano i santuari, distruggono le chiese cristiane e fanno di tutto perché i credenti in Cristo lascino il Medio Oriente.
Questa tragedia sta accadendo sotto i nostri occhi, e spesso è ignorata dai media. Noi, come rappresentanti delle Chiese ortodosse locali, dobbiamo fare tutto il possibile per attirare l’attenzione del mondo su questa situazione, per esprimere solidarietà ai nostri fratelli e sorelle perseguitati, affinché il genocidio dei cristiani in Medio Oriente si fermi, i rapiti siano liberati, e quanti sono stati costretti a lasciare le loro case possano farvi ritorno.
Attualmente la Santa Chiesa di Antiochia è in una situazione particolarmente difficile e per questo dobbiamo esprimere la nostra solidarietà alla nostra Chiesa sorella, ed esigere il rilascio dei due vescovi rapiti - i metropoliti Paulos e Yohanna Ibrahim, che noi tutti, penso, conosciamo, e per i quali noi preghiamo da quando un anno fa sono stati sequestrati.
Eminenza, sono totalmente d’accordo con quanto Lei ha detto circa l’importanza di preparare il Concilio Panortodosso. Infatti, il Concilio si sta preparando da più di cinquant’anni, e molti di noi si chiedono quanto tempo ancora possa richiedere questa preparazione. Probabilmente, al fine di svolgere in modo adeguato il Concilio, dobbiamo prima di tutto accelerare la fase preparatoria e stabilire un meccanismo che aiuti a risolvere tutti i problemi che ci si pongono, vale a dire l’ordine del giorno e le regole di procedura del Concilio, decidere chi e come sarà rappresentato, chi e come prenderà le decisioni.
Sono d’accordo con Lei che alcuni documenti sono stati preparati e concordati in un determinato periodo e ora hanno bisogno di qualche revisione, forse abbastanza consistente, dato che il mondo è cambiato. Ci sono nuove realtà, problemi, e se i vescovi delle Chiese ortodosse locali si riuniscono e partecipano a questo evento, che nella vita della Chiesa ortodossa non ha avuto luogo da oltre mille anni, ciò certamente significa che dobbiamo affrontare con le nostre comunità tutti quei problemi che ci riguardano oggi, e non quelli che riguardavano le Chiese ortodosse negli anni ’70-’80. Ecco perché (penso che di questo parleranno i Primati) l’idea che si era avuta un tempo di creare un piccolo gruppo di lavoro, un segretariato interortodosso che lavori sui testi, proponga l’ordine del giorno, le regole del Concilio, mi pare oggi molto opportuna.
La Chiesa ortodossa russa, oggi come prima, è pronta a partecipare alla preparazione del Concilio, ad investire le sue risorse intellettuali, per comprendere le sfide che ci attendono.
Auguro grande successo a questa riunione preparatoria e, naturalmente, alla sinassi dei Primati delle Chiese ortodosse locali».
Il Patriarca Kirill ad Istanbul
Il 5 marzo, mercoledì della prima settimana di Quaresima, al termine della Liturgia dei Doni Presantificati presso la Cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca, il Primate della Chiesa russa è partito per Istanbul per partecipare alla riunione dei capi e dei rappresentanti delle Chiese ortodosse locali. Sua Santità il Patriarca Kirill si è recato ad Istanbul su invito di Sua Santità il Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli.
Nonostante la proposta di cambiare la data della riunione, ripetutamente espressa dalla Chiesa russa, la riunione dei capi e dei rappresentanti delle Chiese ortodosse locali si è tenuta nella prima settimana di Quaresima ed è terminata, come previsto, il 9 marzo.
«Sua Santità il Patriarca si rammarica profondamente di non poter condividere la comunione nella preghiera con il suo gregge nei prossimi giorni della prima settimana di Quaresima», - ha riferito il capo del servizio stampa del Patriarca, diacono Alexander Volkov.
Il diacono ha anche detto che durante il soggiorno presso il Patriarcato di Costantinopoli, in questa terra santificata dalla vita ascetica di molti santi, il Patriarca Kirill pregherà per il rafforzamento di tutti i figli della Chiesa ortodossa russa durante la Grande Quaresima.
«Il Primate della Chiesa ortodossa russa chiede inoltre a tutti i fedeli di pregare, in occasione della prossima riunione, per l’unità delle Chiese ortodosse, per migliorare la comprensione reciproca e per la cooperazione fraterna», ha reso noto inoltre padre Alexander.
All’aeroporto di Istanbul Sua Santità il Patriarca Kirill è stato accolto dall’ambasciatore della Federazione Russa nella Repubblica di Turchia Andrej Karlov, dal console generale russo a Istanbul Aleksej Erkhov, dai membri della delegazione della Chiesa ortodossa russa e dai rappresentanti del Patriarcato di Costantinopoli: il metropolita Gennadios di Sassima, grande ierokiriks, e il direttore della Biblioteca Patriarcale, archimandrita Vissarion (Komzias).
La delegazione ufficiale che ha accompagnato Sua Santità il Patriarca comprendeva il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk, il capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca, vescovo Sergij di Solnechnogorsk, il vicepresidente del Decr, arciprete Nikolaj Balashov, il dipendente del Decr, diacono Anatolij Churyakov. Il Primate della Chiesa russa era accompagnato anche dal capo del Servizio di protocollo del Patriarca, arciprete Andrej Milkin, dal segretario del Decr per le relazioni interortodosse, arciprete Igor Yakymchuk, dal capo del Servizio stampa del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, diacono Alexander Volkov, dal capo del Servizio di comunicazione del Decr, sacerdote Ilija Kosyh.
Al suo arrivo ad Istanbul, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill si è recato al Fanar, sede del Patriarcato di Costantinopoli, dove ha incontrato Sua Santità il Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli.
Il Patriarca Bartolomeo ha calorosamente accolto il Primate della Chiesa russa e i membri della delegazione e ha espresso la gioia per la partecipazione di Sua Santità il Patriarca Kirill alla sinassi dei Primati e dei rappresentanti delle Chiese ortodosse locali.
«Ringrazio Vostra Santità per l’invito a partecipare alla riunione, - ha detto il Patriarca Kirill. - Voi sapete che abbiamo una rigorosa disciplina durante la prima settimana di Quaresima, e abitualmente celebro i vari uffici liturgici la mattina e la sera in diverse parrocchie di Mosca, ma quando ho ricevuto la Vostra lettera ho deciso di venire qui».
Sua Santità il Patriarca Bartolomeo, da parte sua, ha espresso comprensione per il rammarico che i fedeli di Mosca hanno provato a causa della temporanea assenza del proprio vescovo, notando tuttavia che l’imminente riunione dei Primati e rappresentanti delle Chiese ortodosse locali intende servire l’unità generale della Chiesa.
I due Patriarchi nel corso della fraterna conversazione hanno discusso varie questioni.
Secondo l’uso delle Chiese ortodosse all’inizio della Quaresima, Sua Santità il Patriarca Bartolomeo e Sua Santità il Patriarca Kirill si sono chiesti reciprocamente perdono e ognuno ha chiesto all’altro di pregare per lui.
All’incontro hanno partecipato il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk, il capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca, vescovo Sergij di Solnechnogorsk, e gli altri membri della delegazione che accompagnavano Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, mentre per il Patriarcato di Costantinopoli erano presenti il metropolita Ioannes di Pergamo, il metropolita Emmanuel di Gallia e il segretario generale del Sacro Sinodo, archimandrita Bartolomeos (Samaras).
Sinassi dei Primati
Il 6 marzo è iniziata nella Cattedrale di San Giorgio al Fanar, residenza del Patriarca di Costantinopoli, la sinassi dei Primati e dei rappresentanti delle Chiese ortodosse locali.
Le delegazioni delle Chiese ortodosse locali presenti alla riunione erano così composte:
* Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli: Sua Santità il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo, i metropoliti Ioannes di Pergamo ed Emmanuel di Gallia, l'arcivescovo Demetrios d’America, il metropolita svizzero Ieremias;
* Patriarcato di Alessandria: Sua Beatitudine il Papa e Patriarca di Alessandria e di tutta l'Africa Teodoro II, il metropolita della Guinea Georgios, il metropolita di Leontopoli Gabriel, l’archimandrita Theodoros (Dridakis);
* Patriarcato di Antiochia: metropolita di Accra Sawa, il metropolita di Buenos Aires e Argentina Siluan, l’arciprete Georgios Porfirio;
* Patriarcato di Gerusalemme: Sua Beatitudine il Patriarca della Città Santa di Gerusalemme e di tutta la Palestina Teofilo III, il segretario generale del Sacro Sinodo, arcivescovo di Konstantinia Aristarchos, l’arcivescovo di Anfidon Nectarios, il diacono Eulogios;
* Patriarcato di Mosca: Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, il presidente del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne del Patriarcato di Mosca, metropolita Hilarion di Volokolamsk, il capo della Segreteria amministrativa del Patriarcato di Mosca, vescovo Sergij di Solnechnogorsk, il vicepresidente del Decr, arciprete Nikolaj Balashov, il dipendente del Decr, diacono Anatolij Churyakov;
* Patriarcato di Georgia: Sua Santità e Beatitudine il Catholicos-Patriarca Ilija II, i metropoliti Theodore di Akhaltsikhe e Tao-Klardjeti e Gerasim di Zugdidi e Tsaish, l’arciprete George Zviadadze, lo ieromonaco Anthimos;
* Patriarcato di Serbia: Sua Santità il Patriarca serbo Ireneo, il metropolita del Montenegro e del mare Amfilohije, il vescovo Irinej di Backa, l'arciprete Gaij Gayich;
* Patriarcato di Romania: Sua Beatitudine il Patriarca di Romania Daniel, i metropoliti Joseph di Europa Sud-Occidentale e Nifon di Targovishte, l’arciprete Stefan Ababej, l’arciprete Michael Tietz, il diacono Michael Musat;
* Patriarcato di Bulgaria: Sua Santità il Patriarca di Bulgaria Neophytos, il metropolita Serafim di Nevrokop, il segretario generale del Sacro Sinodo, vescovo di Stobi Naum, il capo della Segreteria del Patriarca Theodoros Atanasov, il signor Kirill Dimitrov;
* Chiesa ortodossa di Cipro: Sua Beatitudine l'Arcivescovo di Nuova Giustiniana e di tutta Cipro Chrysostomos II, il metropolita di Pafos Georgios, il vescovo Nectarios di Arsinoe, il diacono Kyprianos Kunturis;
* Chiesa ortodossa greca: Sua Beatitudine l'Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Ieronimos II, i metropoliti Ignatius di Demetrias e Almyros e Chrysostomos di Messenia, il segretario generale del Sacro Sinodo, vescovo Gabriel di Diaulia, il diacono Epifanios Arvanitis e il signor Christos Georgusis;
* Chiesa ortodossa di Albania: Sua Beatitudine l'Arcivescovo di Tirana e di tutta l'Albania Anastasios, i metropoliti Ioannes di Korchinia e Demetrios di Gjirokastra, il diacono Grigorios;
* Chiesa ortodossa di Polonia: Sua Beatitudine il Metropolita di Varsavia e di tutta la Polonia Sawa, il vescovo Georgij di Siemiatycze, e infine l’archimandrita Andrej (Borkowski).
Il 7 marzo, al termine della seconda giornata, le delegazioni delle Chiese ortodosse locali hanno pregato durante il servizio serale nella chiesa degli Arcangeli a Istanbul, nel quartiere di Mega Revma. Il servizio della Grande Compieta e l’Akathistos alla Madre di Dio sono stati tenuti da Sua Beatitudine il Papa e Patriarca di Alessandria e di tutta l'Africa Teodoro II. Questa è la prima delle quattro lodi alla Madre di Dio, che nella tradizione della Chiesa greca si tengono nei primi quattro venerdì di Quaresima.
Il tempio era gremito di parrocchiani. Nel concludere il servizio, Sua Beatitudine il Patriarca Teodoro ha rivolto un saluto ai fedeli. Poi i Primati delle Chiese ortodosse locali hanno salutato Sua Santità il Patriarca Bartolomeo.
Incontro con la diaspora russa
L’8 marzo, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha incontrato i rappresentanti dei connazionali che vivono ad Istanbul. Alla riunione hanno partecipato anche l’ambasciatore della Federazione Russa nella Repubblica di Turchia Andrej Karlov e il console generale della Russia ad Istanbul Aleksej Erkhov.
Rivolgendosi ai partecipanti all’incontro, il Primate della Chiesa ortodossa russa ha detto: «Sono lieto di avere questa bella opportunità di incontrare i rappresentanti della comunità russa ad Istanbul. Noi sappiamo come le cose stanno cambiando in questa città, come un numero crescente di nostri compatrioti risiede qui temporaneamente o permanentemente. Questa tendenza si osserva in tutta la Turchia, e per noi, ovviamente, la domanda più importante è come organizzare la vostra vita spirituale.
In città ci sono i metochion (rappresentanze) dei monasteri del Monte Athos, essi sono russi, ma non rientrano nella giurisdizione del Patriarcato di Mosca. Ora c’è il metochion del monastero russo di San Panteleimon. Inoltre, come sapete, al momento abbiamo consacrato la chiesa della residenza estiva dell’ambasciatore a Büyük Dere. Anche questo è un luogo dove spero sarà possibile raccogliervi in preghiera.
Mi piacerebbe sentire da voi cosa sta succedendo nella vostra vita, quali sono i problemi».
I rappresentanti della diaspora russa hanno chiesto a Sua Santità il Patriarca Kirill informazioni sul destino dei metochion del Monte Athos, che nel XX secolo appartenevano alla Russia, e poi a causa della situazione politica sono divenuti greci. Attualmente la chiesa di Sant’Elia è minacciata di essere venduta e distrutta, analoga situazione si prevede per il metochion di Sant’Andrea. I fedeli russi non possono nemmeno provvedere al restauro perché non ottengono il permesso.
Continuando la conversazione sul destino dei luoghi sacri, che un tempo erano stati organizzati per la cura del popolo ortodosso russo, Sua Santità il Patriarca Kirill ha condiviso con gli interlocutori la storia del suo padre spirituale, il metropolita Nikodim (Rotov), che nel 1959 visitò lo skit di Sant’Andrea, che una volta era il più grande monastero russo sul Monte Athos. Il metropolita Nikodim fu per diversi decenni il primo sacerdote russo a riuscire ad andare sulla Sacra Montagna. In questa antica dimora c’era un solo monaco russo, che era preoccupato del fatto che per secoli in questo luogo erano stati custoditi i santuari e i paramenti sacri, donati dalla famiglia imperiale. Dopo la sua morte, nello skit è stato rimosso tutto.
«Ora, per grazia di Dio, questo skit è stato restaurato dal monastero di Vatopedi, al quale adesso appartiene, - ha detto Sua Santità. - Ho visitato lo skit di Sant’Andrea; ci sono monaci greci e russi, un bel numero. Esso non può essere restaurato rapidamente come vorremmo, non abbiamo nessun diritto su di esso. Anche nello skit di Sant’Elia, che ora appartiene al monastero del Pantokrator, vivono monaci russi, che lo custodiscono, come in passato. Ma legalmente, questi monasteri sono greci». Il Patriarca ha richiamato l’attenzione degli interlocutori su un fattore importante per l’ulteriore sviluppo dei monasteri, quello di non allentare il legame storico con la Russia, con la Chiesa russa, con la cultura russa e il patrimonio di cui sono eredi.
I rappresentanti dei connazionali hanno testimoniato il loro interesse per la conservazione e il restauro degli edifici dei metochion. Essi hanno inoltre discusso con Sua Santità l’iniziativa di aprire scuole russe ad Istanbul.
«La nostra diaspora si sta sviluppando attivamente, ora ci sono migliaia di bambini, - hanno detto. - Al momento stiamo discutendo in reti sociali sulla necessità delle scuole russe».
L’Assemblea ha inoltre sollevato la questione dell’esigenza del lavoro pastorale per i russi che giungono in Turchia. «Abbiamo bisogno di sostenere i giovani che vengono qui, assicurare loro un sostegno nella fede», - hanno evidenziato i rappresentanti della diaspora al Primate della Chiesa ortodossa russa.
Al termine dell’incontro, ogni partecipante ha ricevuto in dono da Sua Santità il Patriarca Kirill l’icona della Madre di Dio di Kazan’ come ricordo della riunione fraterna.
Divina Liturgia al Fanar
Il 9 marzo, prima domenica di Quaresima, in cui si celebra la festa del Trionfo dell’Ortodossia, i Primati delle Chiese ortodosse locali, riuniti ad Istanbul per decidere la convocazione e lo svolgimento del Concilio Panortodosso, hanno concelebrato la Divina Liturgia nella Cattedrale di San Giorgio al Fanar al termine del Mattutino, tenuto da Sua Santità il Patriarca serbo Ireneo.
Hanno concelebrato: Sua Santità il Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli, Sua Beatitudine il Papa e Patriarca di Alessandria e di tutta l’Africa Teodoro II, Sua Beatitudine il Patriarca della Città Santa di Gerusalemme e di tutta la Palestina Teofilo III, Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, Sua Santità e Beatitudine il Catholicos-Patriarca di tutta la Georgia Ilija II, Sua Santità Il Patriarca serbo Ireneo, Sua Beatitudine il Patriarca della Romania Daniel, Sua Santità il Patriarca della Bulgaria Neophytos, Sua Beatitudine l’Arcivescovo di Nuova Giustiniana e di tutta Cipro Chrysostomos II, Sua Beatitudine l’Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Ieronimos II, Sua Beatitudine l’Arcivescovo di Tirana e di tutta l’Albania Anastasios, Sua Beatitudine il Metropolita Sawa di Varsavia e di tutta la Polonia.
Nel tempio erano presenti i gerarchi delle Chiese ortodosse locali, i sacerdoti e numerosi fedeli. Tra i fedeli c’era anche il re della Bulgaria, Simeone II, l’ambasciatore straordinario e plenipotenziario della Federazione Russa nella Repubblica di Turchia Andrej Karlov e i rappresentanti del corpo diplomatico.
Durante il servizio liturgico, le preghiere sono state tenute in greco, slavo, georgiano, serbo, arabo, rumeno, albanese.
Dopo la lettura del Vangelo, è stato annunciato dal pulpito il messaggio delle Chiese ortodosse locali ai fedeli ortodossi in tutto il mondo, ai cristiani di altre confessioni e a tutte le persone di buona volontà. Nel documento si esprime il sostegno delle Chiese ortodosse ai martiri e il compiacimento per la testimonianza data al mondo dai cristiani del Medio Oriente, dell’Africa e di altre regioni del pianeta, in cui essi subiscono persecuzione.
«Abbiamo ben presente - dice il testo - la loro doppia testimonianza di martirio: sia per la fede, che per i buoni rapporti costruiti lungo la storia, attraverso molte generazioni, con i fedeli di altre religioni. Noi condanniamo la mancanza di pace e stabilità, che costringe i cristiani ad abbandonare la terra dove è nato il nostro Signore Gesù Cristo e da dove la Buona Novella si è diffusa in tutto il mondo».
I Primati delle Chiese ortodosse hanno espresso la loro solidarietà a tutte le vittime della tragedia in corso in Siria e hanno condannato duramente il terrorismo di tutte le matrici e ogni tipo di diffamazione della religione. Riguardo ai rapimenti dei due metropoliti Paulos e Yohanna Ibrahim, di altri chierici e delle monache di Maalula (che al momento della dichiarazione non erano ancora state liberate), i capi dell’Ortodossia mondiale hanno affermato che essi costituiscono per loro una ferita, aggiungendo: «esigiamo la loro immediata liberazione».
Rivolgendosi a tutte le parti in conflitto, i capi delle Chiese ortodosse hanno chiesto un sollecito cessate il fuoco, la liberazione di tutti gli ostaggi e lo stabilimento della pace attraverso trattative. «I cristiani del Medio Oriente sono un lievito di pace. La pace per tutti significa anche pace per i cristiani», - dice la dichiarazione, che esprime sostegno al Patriarcato di Antiochia nella sua missione spirituale e umanitaria e nei suoi sforzi per ricostruire quanto è andato distrutto e garantire il ritorno dei rifugiati.
Nel messaggio i Primati delle Chiese ortodosse locali chiedono di pregare per la pace in Ucraina e rivolgono tre ammonimenti molto importanti su questo tema: il primo riguarda l’appello alla pace, affinché i problemi siano risolti con mezzi pacifici; il secondo è la richiesta che nessuno occupi con la forza chiese e monasteri, perché la forza militare o la forza fisica non devono partecipare alle controversie tra le Chiese; col terzo ammonimento, che è senza dubbio molto importante, si rivolge un appello alle persone che sono nello scisma a ritornare in seno alla Santa Chiesa Ortodossa. Naturalmente, questo appello presuppone di ripristinare l’unità canonica della Chiesa in Ucraina. «Noi condanniamo le minacce di conquista dei luoghi sacri con la forza, e preghiamo per il ritorno alla Madre Chiesa dei nostri fratelli e sorelle che oggi si trovano fuori dalla comunione ecclesiale».
Le decisioni prese nel corso della sinassi e il messaggio finale sono stati firmati da Sua Santità il Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli, da Sua Beatitudine il Papa e Patriarca di Alessandria e di tutta l’Africa Teodoro II, da Sua Beatitudine il Patriarca della Città Santa di Gerusalemme e di tutta la Palestina Teofilo III, da Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill, da Sua Santità e Beatitudine il Catholicos-Patriarca di tutta la Georgia Ilija II, da Sua Santità il Patriarca serbo Ireneo, da Sua Beatitudine il Patriarca Daniel di Romania, da Sua Santità il Patriarca di Bulgaria Neophytos, da Sua Beatitudine l’Arcivescovo di Nuova Giustiniana e di tutta Cipro Chrysostomos II, da Sua Beatitudine l’Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia Ieronimos II, da Sua Beatitudine l’Arcivescovo di Tirana e di tutta l’Albania Anastasios, da Sua Beatitudine il Metropolita di Varsavia e di tutta la Polonia Sawa.
Le decisioni riguardano una serie di questioni legate alla convocazione dell’imminente Santo e Grande Concilio della Chiesa ortodossa.
È stato approvato il principio del consenso in tutte le decisioni durante il Concilio e nelle varie fasi della sua preparazione.
Il Concilio Panortodosso sarà presieduto dal Patriarca ecumenico e i Primati delle Chiese ortodosse autocefale siederanno alla sua destra e alla sua sinistra. Ogni Chiesa autocefala sarà rappresentata al Concilio dal Primate e da non più di ventiquattro vescovi; le Chiese che hanno meno di ventiquattro vescovi saranno presenti con il Primate e tutti i vescovi. Ogni Chiesa autocefala disporrà di un voto.
I partecipanti alla riunione dei Primati e dei rappresentanti delle Chiese ortodosse locali hanno deciso di creare una speciale Commissione interortodossa, formata da un vescovo e un consulente per ogni Chiesa autocefala.
La Commissione inizierà i suoi lavori nel settembre 2014 e terminerà prima di Pasqua 2015. I suoi compiti comprendono l’analisi dei documenti preparati durante la fase pre-conciliare, nonché la modifica, se necessario, dei testi dei documenti relativi agli argomenti all’ordine del giorno del Santo e Grande Concilio: «Questione del calendario», «Ostacoli al matrimonio», «Significato del digiuno e sua osservanza oggi».
Nella prima metà del 2015 è stato deciso di convocare la Conferenza panortodossa pre-conciliare in modo che insieme a tutti gli altri documenti venga esaminato anche il documento «Autonomia nella Chiesa ortodossa e ordine della sua proclamazione», il cui progetto è stato costituito dalla Commissione preparatoria interortodossa nel dicembre 2009.
Altre due questioni saranno discusse durante la fase preparatoria - «Autocefalia della Chiesa ortodossa e ordine della sua proclamazione» e «Dittici» - che saranno ulteriormente discussi all’interno della Commissione preparatoria. Se si raggiungerà un consenso su questi due temi, saranno anche proposti alla Conferenza panortodossa pre-conciliare nel 2015, e poi al Concilio Panortodosso.
Il Santo e Grande Concilio della Chiesa ortodossa sarà convocato dal Patriarca ecumenico di Costantinopoli nel 2016, se non ci saranno imprevisti. Inoltre, sulla base dei risultati della riunione dei Primati delle Chiese ortodosse locali è stato stabilito di modificare i confini geografici delle conferenze episcopali del Nord e Sudamerica: nel Canada le riunioni interesseranno i vescovi di questo Paese, mentre i Paesi diversi dagli Stati Uniti saranno inclusi nel Sudamerica. Così, nel continente opereranno tre conferenze episcopali: del Canada, degli Stati Uniti e dell’America Latina.
Al termine della Liturgia, nella Cattedrale di San Giorgio al Fanar è stato tenuto un servizio di preghiera per tutti i Primati defunti e per tutti coloro che hanno servito la Santa Ortodossia.
Sua Santità il Patriarca Bartolomeo I, Arcivescovo di Costantinopoli, Nuova Roma e Patriarca Ecumenico
Istanbul - Cattedrale di San Giorgio. Sinassi dei Primati delle Chiese ortodosse locali.
Istanbul - Il Patriarca Kirill con i rappresentanti della diaspora russa
Istanbul - I Primati delle Chiese ortodosse locali salutano i fedeli al termine della Divina Liturgia