«Sulla celebrazione dell’800° anniversario della nascita di Alexander Nevskij»
Il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, il 24 giugno 2014 ha firmato il decreto «Sulla celebrazione dell’800° anniversario della nascita di Aleksandr Nevskij», che ricorre nel 2021.
Secondo il provvedimento, i festeggiamenti avranno luogo «al fine di preservare il patrimonio storico-militare e culturale, rafforzando l'unità del popolo russo».
Il presidente Putin, comandante supremo delle Forze Armate russe, ha ordinato al Governo della Federazione Russa di creare entro sei mesi un comitato organizzatore per la preparazione e lo svolgimento delle celebrazioni in onore del santo principe.
Il Capo dello Stato ha consigliato alle autorità statali della Federazione Russa e alle autorità locali degli ottantaquattro soggetti federali che compongono la Federazione Russa di prendere parte alla preparazione e allo svolgimento dell’anniversario della nascita di Aleksandr Nevskij.
Il decreto è entrato in vigore dalla data della firma del presidente Putin.
Aleksandr Nevskij (1221 - 1263) è stato principe di Novgorod e Kiev, e granduca di Vladimir. È famoso per le sue gesta eroiche: venne incaricato di difendere le terre del nord-ovest della Russia dagli svedesi e dai tedeschi del Baltico, così come dai Cavalieri dell'Ordine Teutonico.
Grazie ai suoi sforzi il cristianesimo ortodosso si diffuse nelle terre del nord.
Riuscì anche a contribuire alla creazione delle diocesi ortodosse dell'Orda d'Oro.
Verso la fine del XIII secolo venne compilata la sua vita, in cui è rappresentato come l'ideale principe-soldato difensore della Russia. È stato proclamato santo dal Sinodo della Chiesa ortodossa russa nel 1547.
Prima di ogni battaglia il principe Aleksandr pregava da vero credente ortodosso, facendosi il segno della croce.
Poiché la Trinità santa è Una e glorificata nel cielo dagli angeli, univa le tre dita della mano destra e sollevava la mano in alto sulla testa, perché la testa simboleggia il cielo, e diceva: «Come gli angeli glorificano la santa Trinità nel cielo, così un servo indegno glorifica e adora la santa Trinità; e come le dita sono tre, separate e insieme, così è la santa Trinità: tre persone, ma un solo Dio». Abbassando la mano all’altezza dello stomaco, diceva: «Io ti adoro mio Dio, perché tu hai accondisceso ad essere di carne nel grembo della Vergine Maria per salvarmi dai miei peccati».
Portando la mano all’altezza della spalla destra esclamava: «Io ti imploro, mio Dio, di assolvermi e mettermi sulla tua spalla destra, come uno dei giusti»... e portando la mano sulla spalla sinistra affermava: «Io Ti imploro mio Dio, non mettermi alla tua sinistra insieme ai peccatori».
Poi, inchinandosi fino a terra diceva: «Ti magnifico, Dio mio, Ti adoro e Ti venero e come Tu hai accettato la tomba, per amor mio, così io sono pronto per amore tuo».
Per ultimo alzandosi, manifestava la Risurrezione e pronunciava il suo atto di fede: «Ti magnifico, mio Signore, Ti adoro e Ti venero, perché con la tua Risurrezione ci hai donato la vita eterna».
Aleksandr Nevskij