L'apostolo Andrea e l'inizio del cristianesimo in Russia

Alla vigilia della festa dei santi Pietro e Paolo, il 10 e 11 luglio 2014 il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha visitato il monastero stavropigiale della Santa Trasfigurazione di Valaam, dell' XI secolo. Secondo la tradizione, sarebbe stato proprio l’apostolo Andrea a predire l’esistenza di un monastero in questa terra, dove egli eresse una croce in pietra.
Il 10 luglio, il Primate della Chiesa ortodossa russa ha tenuto il rito della piccola consacrazione della restaurata chiesa della Santa Trinità, sita nella parte settentrionale della piazza centrale del monastero di Valaam.
Al termine del rito, Sua Santità ha guidato la cerimonia di inaugurazione del monumento al santo apostolo Andrea, il Primo chiamato, realizzato dal famoso artista Andrej Klykov. L'opera è stata collocata sul Monte Tabor, sulla strada che dal molo della baia conduce al monastero, in prossimità della santa dimora.
Nel corso della cerimonia il Patriarca si è rivolto ai fedeli con la parola primaziale: «Oggi abbiamo tenuto una cerimonia molto importante, ricca di profondo significato simbolico. Il nome dell'apostolo Andrea è legato all’inizio del cristianesimo in Russia. L’apostolo, dopo aver posto una croce sulle colline di Kiev, si è diretto a nord ed ha raggiunto il lago di Ladoga e anche qui ha posto una croce.
L'apostolo Andrea ha unito il nord e il sud del vasto spazio, che più tardi divenne la Santa Rus’. Lui predisse che proprio su questa terra sarebbe brillata la luce di Cristo, e così è successo. E quanto è importante che oggi, quando è messa a dura prova l’unità spirituale della Rus’ storica, qui a Valaam noi abbiamo benedetto questo monumento insieme ai nostri fratelli ucraini». L'opera è stata donata dalla Fondazione Sant’Andrea e dalla società ucraina «Motor Sich». L'idea è maturata nel 2013, alla vigilia del 1025° anniversario del Battesimo della Rus’ .
Poi il Patriarca Kirill ha visitato la chiesa inferiore della cattedrale della Trasfigurazione del Salvatore presso il monastero di Valaam, dove ha tenuto una preghiera in onore dei santi Sergio e Germano, fondatori del monastero. Rivolgendosi ai pellegrini e agli abitanti del monastero, Sua Santità il Patriarca Kirill ha condiviso i suoi pensieri sul significato di Valaam come centro spirituale dell'Ortodossia russa: «A Valaam è come essere in un'oasi. È davvero facile respirare, non solo fisicamente, ma anche spiritualmente. Nel suo insieme c’è la bellezza della natura del Nord della Russia insieme ad un’infinità di luoghi che non possono non attirare anche coloro che sono lontani dalla fede. Beh, cosa ne pensate voi?
Come sappiamo, la grazia di Dio è presente sugli oggetti materiali. Le icone sacre sono miracolose perché agiscono attraverso la grazia divina. Noi spruzziamo acqua santa su di esse perché attraverso l’acqua la grazia di Dio entra in contatto con la materia e quindi anche con la nostra natura umana. Lo stesso si può dire per taluni luoghi geografici, come questo, dove è particolarmente sentita la presenza di Dio. Ecco perché è così importante organizzare il lavoro con i pellegrini. Molti nostri connazionali più volte l'anno visitano il Monte Athos. Perché non visitare il Monte Athos in inverno e Valaam in estate? È il nostro Athos del Nord! Qui c’è la santità dei nostri asceti...».
Quindi, «dobbiamo fare di Valaam un luogo popolare di pellegrinaggio, - ha aggiunto il Primate. Ma questo richiede una responsabilità enorme da parte di tutti gli abitanti del monastero. Coloro che vengono qui devono essere trattati con cura e attenzione. Bisogna fornire tutto il necessario, compresi vitto e alloggio, per garantire che ne sia valsa la pena.
È necessario organizzare itinerari di alto livello in tutto l'arcipelago, affinché le persone che vengono qui per due o tre giorni, possono visitare tutti gli eremi. Oggi le isole vicine sono disabitate, per questo ho pensato: forse il compito della nostra generazione è creare su ogni isola uno skit del monastero di Valaam, un luogo appartato di preghiera? Voglia Dio che possiamo realizzare su ogni isola un luogo di preghiera, in modo che l'intero arcipelago possa essere decorato con croci. E Dio voglia che Valaam continui ad essere quella fonte spirituale di ossigeno, che è così necessario per i polmoni delle nostre anime, perché la freschezza divina rinnovi la nostra debole forza».

Monumento Monumento all'apostolo Andrea