Da Il Libro d'Ore di Rainer Maria Rilke
Chiudi pure i miei occhi: ti posso vedere,
serra le mie orecchie: ti posso ascoltare,
e senza piedi a te posso arrivare,
e senza bocca ancora posso te invocare.
Spezza le mie braccia, e a te m’afferro
col mio cuore come con una delle mani,
arresta il cuore, e pulserà la mente,
accendi pure nella mente un fuoco immenso,
e nel mio sangue te potrò portare.
Rainer Maria Rilke
Il libro d’ore
Commento di Lorenzo Gobbi
Il Libro d’Ore ebbe, nella prima metà del Novecento, vastissima fortuna e fu la base della fama di Rilke presso i suoi contemporanei. Il testo racchiude tre serie di liriche che il poeta concepì come intensamente spirituali, nella ricerca di una religiosità radicata nell’incontro tra l’occidente e l’oriente cristiani, capace a propria volta di illuminare i nuovi scenari aperti dalla nascente civiltà industriale.
L’incompiutezza di Dio, la sua condizione di esule in un mondo che pure gli appartiene, la necessità di aiutarlo donandogli nuovamente gli spazi dell’esistenza, la consapevolezza del proprio fremere interiore al cospetto dell’infinito silenzio di Dio e del rumore crescente della vita sociale, la dignità indiscutibile della sofferenza e della povertà sono motivi che Rilke affida alla voce di un giovane monaco russo pittore di icone, protagonista di una vicenda che dalla vita monastica porta al pellegrinaggio nella vastità della Russia e poi alla contemplazione della povertà e della morte.
L’oriente russo è stato per Rilke (1875-1926) una patria spirituale scoperta e immensamente amata, studiata con passione, visitata e poi continuamente ricordata. Le sue fonti sono per lo più i grandi narratori russi: Tolstoj e Dostoevskij. Non sembra che il poeta approfondisca più di tanto la storia dell’arte russa, né che comprenda i testi della Divina Liturgia; anche la Filocalia è assai poco presente nelle liriche de Il Libro d’ore: “Il libro della vita monastica”. Rilke è percettivo, intuitivo: mai superficiale, ma coinvolto in un percorso di crescita spirituale del quale i monasteri russi, le icone, i suoni della liturgia, le campane del Cremlino e la folla dei pellegrini sono i catalizzatori.
Madonna di Kasperov - Korsun'