Nei santi si rivela la presenza di Dio nella storia

Discorso del Primate della Chiesa ortodossa russa nel giorno della festa di San Sergio di Radonež, Taumaturgo di tutta la Rus’ (1392).

«Mi congratulo con tutti voi, cari vescovi, padri, fratelli e sorelle, per questa grande festa nel giorno del beato riposo di San Sergio, igumeno di Radonež.
L'intercessione di San Sergio, nato settecento anni fa, si è rivelata nella nostra Chiesa in modo particolare quest'anno, nel corso del quale è stato fatto molto. Sia nella Laura, dove, come potete vedere, sono stati compiuti molti lavori di restauro, sia a livello dei molti templi dedicati a San Sergio, ma soprattutto per quello che è successo, ossia che la figura di San Sergio, la sua personalità, il suo significato per la nostra Chiesa, per il nostro popolo, per il destino del nostro Stato, è stata maggiormente compresa da un gran numero di persone, che avevano sentito questo nome, ma non potevano immaginare minimamente la personalità del santo. L’umile starets, che in questo Monastero della Santa Trinità nella natura selvaggia della foresta, ha dedicato la sua vita alla preghiera e alla contemplazione, all’obbedienza, al lavoro fisico, rifiutò l’impegno politico diretto e persino l’invito di S. Alessio ad essere ordinato vescovo, preferendo rimanere quella persona semplice che era, capace però di cambiare il destino della nostra patria, tanto che noi oggi diciamo: se non ci fosse stato San Sergio, non ci sarebbe stata nemmeno la battaglia di Kulikovo, non si sarebbe verificato l’ulteriore sviluppo del nostro Paese, che ha portato alla liberazione dal giogo mongolo-tartaro e poi alla grande prosperità.
Molte persone, che sono lontane dalla vera esperienza spirituale, cercano di fare qualcosa di significativo nella propria vita, tutta la loro forza è diretta al raggiungimento di alcuni successi temporanei, tralasciando la dimensione spirituale. Naturalmente, essi sono necessari, pur essendo transitori, ma la persona non ha raggiunto l'obiettivo, perché per raggiungere il vero obiettivo deve lottare contro le sue passioni, le sue debolezze, la sua vulnerabilità. Anche se una persona appare forte e potente con il potere e il denaro, può diventare facile preda delle proprie debolezze se non è in grado di raggiungere una grande vittoria - la vittoria su se stessa. Senza questa vittoria la persona non può acquisire altri talenti: se una persona non impara a compiere questo in nome della propria salvezza, ad essere guidato dal timore di Dio e dal desiderio di vivere secondo la volontà di Dio, può mai acquisire altri talenti?
San Sergio ci presenta un meraviglioso esempio di salvezza personale, di come si può lavorare su se stessi, di come superare le proprie debolezze, elevando la persona ad un livello enorme, su scala planetaria.
Ogni santo è un eroe che ha raggiunto la vittoria su se stesso; e molti santi sono stati eroi nazionali, leader, personaggi storici!
Un ruolo importante nella storia è destinato a pochi, ma la battaglia su se stessi riguarda ciascuno di noi. E Dio non ci giudicherà per quello che abbiamo fatto nella storia, ma per quello che abbiamo fatto su noi stessi, se abbiamo vinto la nostra battaglia personale. Se raggiungeremo questa vittoria, non faremo mai niente di male, non solo in relazione a noi stessi, ai nostri cari, ma anche in relazione al proprio popolo, al proprio Paese, alla razza umana.
In questo senso, ogni santo è di importanza mondiale, perché attraverso la vita dei santi si rivela nella storia la presenza divina.
Attraverso le preghiere del nostro santo padre Sergio Dio benedica la nostra patria, fermi le lotte intestine in terra ucraina, conceda la pace al nostro popolo ortodosso che vive nella zona meridionale della Rus’ storica, in modo che la pace e la prosperità, l'unità spirituale del nostro popolo di nuovo divengano una forza salvifica per molti.
Lasciate che le preghiere di San Sergio e di tutti i Santi risplendenti in terra russa rendano prospera la nostra amata terra russa».



Folla Folla di fedeli alla festa di San Sergio