Icona della Madre di Dio di Sumela. «Il tempo dapprincipio fu bello, calmo». Anton Čechov: «L’odore dell’inverno»
Il tempo dapprincipio fu bello,
calmo. Schiamazzavano i
tordi, e nelle paludi qualcosa
di vivo faceva un brusio, come se
soffiasse in una bottiglia vuota.
Passò a volo una beccaccia e
nell'aria con allegri rimbombi.
Ma quando nel bosco si fece
buio e soffiò da oriente un vento
freddo e penetrante, tutto tacque.
Sulle pozzanghere si allungarono
degli aghetti di ghiaccio.
Il bosco divenne squallido, solitario.
Si sentì l'odore dell'inverno.
Anton Cechov
(L'odore dell'inverno)
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Sulle pendici della montagna di Vermio, nei pressi della città di Veria, in Grecia, in mezzo a lussureggianti boschi di rara bellezza, si trova la chiesa della Panaghia Sumela. Si tratta di una chiesa relativamente nuova, fondata nel 1950, che però nasconde tesori e memorie antichissime. La costruzione del tempio è opera della comunità greca del Ponto, dopo essere stata espulsa dalla Turchia nel 1923. Con questa opera ha voluto ricordare l’antico monastero della Panaghia Sumela (386 dC), che si trova nella loro patria d’origine, nella provincia turca di Trabzon, e contemporaneamente fornire una degna dimora alla miracolosa icona della Madre di Dio Sumela, scritta secondo la tradizione, dall'evangelista Luca. Il monastero e l’icona sono stati per secoli i simboli della fede ortodossa dei Greci del Ponto.
Icona della Madre di Dio di Sumela
Monastero di Sumela (Turchia, 386 dC)