Trattato di alleanza e integrazione con l'Ossezia del Sud
Dopo gli accordi riguardanti la difesa e la sicurezza firmati lo scorso novembre a Sochi con l’Abkhazia, ora è il tempo dell'Ossezia del Sud. A distanza di un anno dal ritorno della Crimea nella madrepatria, si è svolta al Cremlino una riunione importante tra Vladimir Putin e il presidente della Repubblica dell’Ossezia del Sud, Leonid Tibilov. I due leader hanno discusso una vasta gamma di questioni riguardanti le relazioni bilaterali e il coordinamento nel campo della sicurezza e della stabilità nel Caucaso meridionale.
Al termine dei colloqui, Vladimir Putin e Leonid Tibilov hanno firmato il Trattato di alleanza e integrazione tra la Federazione Russa e la Repubblica dell'Ossezia del Sud. L’accordo ha una durata venticinquennale, rinnovabile per periodi di dieci anni.
L'accordo prevede la formazione tra i due Paesi di uno spazio comune di sicurezza e di difesa, il libero passaggio alle frontiere, la cooperazione doganale, la semplificazione delle procedure per l'acquisizione della cittadinanza russa e le questioni sociali.
Il documento è la base per l'istituzione progressiva tra la Russia e l'Ossezia del Sud di una più stretta cooperazione in ambito sociale, economico e umanitario, in materia di politica estera, di difesa e di sicurezza per il mantenimento della sovranità statale dell’Ossezia del Sud. Mosca ha basi militari sia in Ossezia del Sud che in Abkhazia.
I Presidenti di Russia e Ossezia del Sud hanno anche fatto dichiarazioni alla stampa.
Leonid Tibilov ha detto che il documento è di portata strategica e di significato storico e sta ad indicare un nuovo livello di integrazione. Riferendosi al presidente Putin, il capo dell'Ossezia del Sud ha aggiunto che il popolo osseto è in debito con lui e con la Russia e ha invitato il capo dello Stato alle celebrazioni per il 25° anniversario della costituzione della repubblica osseta, il prossimo 20 settembre.
Molti ricordano che nel 2008 fu combattuta dalla Georgia da una parte, e da Russia, Ossezia del Sud e Abkhazia dall'altra la Seconda guerra in Ossezia del Sud. Il conflitto iniziò nella notte fra il 7 e l'8 agosto 2008, con l'aggressione dell'esercito georgiano in territorio osseto, approfittando del fatto che l'attenzione dei media internazionali era distratta dall'inaugurazione delle Olimpiadi di Pechino.
Nel corso della notte l'attacco perpetrato con carri armati e cacciabombardieri costò la vita a 1700 osseti, la maggior parte civili, e a 21 soldati russi della forza di interposizione.
Il giorno dopo, 9 agosto, la Federazione Russa, che già dal 1992 aveva una presenza militare in Ossezia del Sud e in Abkhazia come forza d'interposizione su mandato internazionale, intervenne massicciamente sbaragliando i georgiani ed arrivando ad occuparne una larghissima parte del territorio, sino a poche decine di chilometri da Tbilisi.
Il 15 agosto è stato firmato fra Georgia e Russia un accordo preliminare sul cessate il fuoco, con la mediazione dell'Unione Europea guidata da Nicolas Sarkozy, in quanto presidente di turno dell'UE: in base a tale accordo le truppe si impegnavano al ritiro sulle posizioni precedenti l'inizio delle ostilità, e la Georgia a non usare la forza contro le due repubbliche. Dopo un iniziale ritiro dalle posizioni più avanzate, la Russia decise di continuare l'occupazione militare di due zone cuscinetto in Georgia per prevenire possibili attacchi. A partire dal 1 ottobre 2008, nelle due zone cuscinetto sono stati schierati 200 osservatori militari dell'Unione Europea, mentre il ritiro delle truppe russe dalla zona cuscinetto in prossimità dell'Ossezia del Sud è stato completato l'8 ottobre 2008.
Mosca - Firma del Trattato nel 25° anniversario della Repubblica osseta