Nella terra antica ed ospitale della Baschiria
La capitale della Baschiria racchiude un fascino autentico e sconosciuto, un museo a cielo aperto con piazze ricche di atmosfera. Ufa conta un milione di abitanti ed è una città piacevole, che ha molto da offrire.Deve il suo nome ai baschiri: il principale gruppo etnico della regione, culturalmente influenzato dalle interazioni con l’Asia centrale e con Mosca; in passato conduceva un’esistenza seminomade e oggi è rinomato per il suo spiccato senso dell’ospitalità.
La città fu fondata nel 1574 per ordine di Ivan il Terribile come roccaforte per difendere la regione sud-orientale dell’Impero russo dalle incursioni esterne. Fu anche uno dei principali teatri della ribellione di Yemelyan Pugachev (1773-1775). Per mesi, Ufa e la fortezza subirono l’assedio dei ribelli del luogo e dei cosacchi. Alla fine le forze imperiali, intente a consolidare il potere dell’imperatrice Caterina, da poco salita al trono, sedarono la ribellione e proclamarono la fine della servitù. Pugachev fu imprigionato a Ul'janovsk e nel 1775 fu giustiziato.
Nel 1802 la città fu dichiarata capitale della regione. Verso la fine del 1800 alcuni interventi industriali, tra cui l’inaugurazione del tratto della Transiberiana nel 1890, collegarono Ufa al resto dell’Impero russo.
Alla vigilia della Rivoluzione del 1917 la città contava già centomila abitanti. Per un breve periodo fu occupata dalle forze dell’Armata Bianca, e successivamente divenne sede del Governo Provvisorio. Tra gli anni '20 e '30 conobbe un periodo di rapida industrializzazione. Durante la Seconda guerra mondiale molte industrie furono trasferite qui.
In Baschiria, come nel più noto Tatarstan, situato appena più ad ovest, etnie e religioni diverse convivono pacificamente da secoli, come testimonia la presenza di numerose moschee e chiese ortodosse. La Cattedrale della Natività della Madre di Dio è la più grande di Ufa. Costruita alla fine del XIX secolo, è rimasta un attivo centro spirituale sino al 1934. A partire dagli anni '50 è stata destinata a cinema, sino a quando nel 1991 è tornata di proprietà della Chiesa ortodossa. Oggi, dopo un imponente intervento di ristrutturazione, la chiesa è in grado di contenere diverse migliaia di persone.
Come tutte le chiese della Natività della Madre di Dio, è unita spiritualmente al tempio all'interno del Gran Palazzo del Cremlino di Mosca, fatto costruire dalla principessa Evdochia nel 1393 in ricordo del marito e della battaglia di Kulikovo, nella quale il principe Dmitrij Donskoj sconfisse i mongoli e i tartari il 21 settembre 1380, nel giorno in cui si celebra la festa della Natività della Madre di Dio .
ll simbolo civile di Ufa e della Baschiria è il monumento in onore di Salavat Yulayev, che guidò la rivolta di Pugaciov e spinse i baschiri a divenire consapevoli della loro etnia.
Il fiume Belaja attraversa la città e si snoda su gran parte del territorio della Repubblica. Nei pressi del centro cittadino incontra il fiume Ufa. Il corso d'acqua è solcato da navi da crociera che salpano per lo più dal Monumento dell’Amicizia, costruito nel 1957 per commemorare il 400° anniversario dell’unione Russia-Baschiria, assurgendo poi a monumento nazionale nel 1974.
Ufa occupa un posto prominente anche negli annali della letteratura russa per aver dato i natali al celebre scrittore Sergej Dovlatov, e a Sergej Aksakov, amico di Turgenev e Tolstoy nonché tra i primi estimatori di Gogol'.
Ufa - Cattedrale della Natività della Madre di Dio