Una stele in memoria del Patriarca Sergio
Si è svolta nella città di Ul’janovsk, il 20 maggio, nel capoluogo dell’oblast’ omonima, a 890 chilometri a sud-est di Mosca, la cerimonia di inaugurazione della stele in memoria del Patriarca Sergio. A quel tempo il Patriarcato di Mosca era guidato dal locum tenens, il metropolita Sergio (Stragorodsky), eletto l’8 settembre 1943 Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’, il primo dopo la morte del Patriarca Tikhon nel 1925. La cerimonia ha preceduto la consacrazione della Cattedrale di San Vladimir nella restaurata Casa diocesana di Mosca, dove San Tikhon fu eletto Patriarca nel 1917, dopo ben due secoli in cui la sede del Patriarcato di Mosca rimase vacante.
Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus' Kirill ha ricordato le parole del memorabile messaggio che il metropolita Sergio (Stragorodsky) il 22 giugno 1941 rivolse al popolo come locum tenens patriarcale: «La nostra Chiesa ortodossa ha sempre condiviso il destino del popolo. Insieme al popolo ha condiviso le sue sofferenze e i suoi successi. Non ha mai lasciato solo il suo popolo, nemmeno ora. Lo ha sempre benedetto invocando la benedizione celeste, anche ora in questa impresa nazionale. Se qualcuno del clero è chiamato, dobbiamo ricordare il comandamento di Cristo: “Non c’è amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13). Il Signore ci conceda la vittoria».
Poi i sacerdoti hanno scoperto la stele, il Patriarca Kirill ha spruzzato l’acqua santa dicendo: «Benedici e santifica questa stele in ricordo della permanenza in questa terra del Patriarcato di Mosca nei terribili anni della Grande Guerra Patriottica». Quindi sono stati deposti mazzi di fiori dinanzi alla stele.
Nel suo discorso, il Primate della Chiesa Russa ha detto in particolare: «Ci troviamo nel luogo dove negli anni 1941-1943 c’era il cuore pulsante della Chiesa ortodossa russa. Questo cuore è stato indebolito nel corso degli anni dalla persecuzione, dalla distruzione di chiese e monasteri, dall'oppressione del clero e dei fedeli. Questo avvenne all'inizio della guerra.
Il fatto che a Ul’janovsk sia stato trasferito il Patriarcato non è casuale. I comandanti sovietici erano venuti a conoscenza dell’ordine di Hitler, nel caso dell’occupazione della capitale, di arrestare immediatamente il metropolita Sergio, perché ogni volta che si rivolgeva al popolo, lo invitava a dare la vita e tutto ciò che aveva per difendere la Patria. Questi appelli avevano raggiunto la coscienza dei cittadini dell'Unione Sovietica, dei membri della Chiesa ortodossa russa, e quindi per il comando tedesco il futuro Patriarca era uno dei nemici più pericolosi. Una volta giunto qui, il metropolita Sergio ha guidato la Chiesa come locum tenens. Da qui ha inviato i suoi proclami infuocati. Quindi, ha chiamato a difendere la Patria e a raccogliere fondi. E nonostante la difficile situazione finanziaria, il popolo ortodosso ha raccolto milioni di rubli, con i quali sono stati costruiti i carri armati e gli aerei militari, ed è stata fornita ogni assistenza al nostro esercito.
La benedizione di questa stele oggi sta a significare che in realtà niente e nessuno viene dimenticato. Anche se adesso non c’è più il tempio, non c’è più la casa del locum tenens, ora i cittadini di Ul’janovsk e tutti coloro che visitano la città, passando per questo luogo, rifletteranno sull’eroismo del metropolita Sergio, sull'eroismo delle persone ortodosse, che non hanno risparmiato la propria vita per difendere la Patria».
Ul'janovsk - Cerimonia in ricordo del Patriarca Sergio (1943-1944)