Russia - In memoria del Patriarca Sergio

Peredelkino, 15 maggio 2020 - Sua Santità il Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’ Kirill ha eseguito un servizio funebre per il memorabile Patriarca Sergio (Stragorodsky) in occasione del 76° anniversario della sua morte.
Il servizio commemorativo si è svolto nella Chiesa del Santo Principe Alexander Nevsky nell'omonimo skita vicino a Peredelkino.

Prima dell'inizio del servizio, Sua Santità il Patriarca Kirill ha pronunciato la parola primaziale: «Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo!

Oggi, 15 maggio, celebriamo l’anniversario della morte di Sua Santità il Patriarca Sergio, che avvenne in questo giorno nel 1944. Il Patriarca Sergio ha avuto un ruolo storico molto speciale nel preservare la nostra Chiesa negli anni '20, '30 e '40 più difficili del XX secolo. Ha affrontato una sfida che nessun capo della Chiesa ortodossa russa ha affrontato, - si è trovato faccia a faccia con le autorità, che avevano deciso di distruggere la Chiesa russa.

Naturalmente, il primo ad accettare questa sfida è stato Sua Santità il Patriarca Tikhon, ma è morto in un momento in cui le autorità non avevano ancora preso la decisione volta alla completa distruzione della Chiesa. Fu negli anni '30 che l'Unione Sovietica stava per diventare uno Stato completamente ateo, e il metropolita Sergio, allora Locum Tenens del Trono patriarcale, affrontò questa terribile realtà faccia a faccia.

Non aveva né potere, né altre opportunità di entrare in conflitto diretto con lo Stato, perché un tale conflitto sarebbe finito semplicemente con la sua eliminazione fisica. Aveva bisogno di rimanere in una sorta di dialogo con lo Stato e sfruttare al massimo le più piccole opportunità per fermare la mano dei persecutori.

Sua Santità il Patriarca, ovviamente, ha dovuto scendere a compromessi. Ma questi compromessi non si estesero mai alla fede, all'organizzazione della Chiesa, cioè a quelle verità fondamentali su cui si basa la vita della Chiesa ortodossa. Ha difeso queste verità e questi principi. Bene, per quanto riguarda i rapporti con le autorità, ovviamente, in quelle condizioni, non c'era altro modo per salvare la Chiesa.

Le persone che dall'esterno osservavano le attività di Sua Santità il Patriarca Sergio, a quel tempo Locum Tenens patriarcale, in particolare quelle che osservavano da lontano, in completa sicurezza personale, spesso inviavano formidabili, schiaccianti critiche al Locum Tenens, accusandolo di tradimento, di tradire l'Ortodossia. Ma la vita ha dimostrato che non è così, che si trattava di false diffamazioni. Sua Santità Sergio non ha rinunciato a nulla di fondamentale importanza per la causa della salvezza, che la Chiesa è chiamata a svolgere, e il suo compromesso con le autorità si estendeva a quella sfera che era considerata importante per le autorità, ma che non era tale per la causa della salvezza umana.

Avendo camminato lungo questa linea sottile, Sua Santità il Patriarca, da un lato, ha difeso la Chiesa, dall'altro, ha conservato l'opportunità per molte, molte persone, che erano quasi private della speranza di un risveglio dell'Ortodossia russa, di vedere con i propri occhi questa rinascita alla fine. Ricordiamo l'eccezionale figura della Chiesa ortodossa russa, Sua Santità il Patriarca Sergio, nel giorno della sua morte benedetta. Preghiamo per lui affinché il Signore accolga la sua anima nel Regno dei Cieli e crei un eterno ricordo di lui nei nostri cuori. Amin».

L'8 settembre 1943 il Consiglio episcopale della Chiesa ortodossa russa ha eletto il Locum Tenens del Trono patriarcale, il metropolita Sergio, Patriarca di Mosca e tutta la Rus’. Il 12 settembre, nella Cattedrale della Teofania in Elokhovo a Mosca, ha avuto luogo la sua intronizzazione.

Il 15 maggio 1944, il Patriarca Sergio si addormentò nel Signore. Fu sepolto nel seminterrato della cappella di San Nicola (settentrionale) della Cattedrale della Teofania.

(Fonte: Servizio stampa del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’; www.patriarhiya.ru)

Peredelkino – Servizio funebre in memoria del Patriarca Sergio (Stragorodsky). Foto: Servizio stampa del Patriarca di Mosca e di tutta la Rus.